Guido QUESTA E' LA STORIA D'UN EROICO UOMO, CHE DALLA STANCHEZZA MORIVA DAL SONNO, INIZIO' A LUGLIO QUELLA STORIA CRETINA, ALLORA QUELL'UOMO ERA SOLO UNA SPINA. UN GIORNO PARTISTI STRAPPATO AI TUOI CARI, NON PIU' TRA I CIVILI MA TRA I MILITARI, IGNARO SEGUISTI LA SORTE BEFFARDA, LASCIASTI IL TUO LETTO T'ACCOLSE LA BRANDA. CRUDELI RASOI TI RAPARONO A ZERO, LA CHIOMA FLUENTE DI CUI ERI FIERO, E CON LE STELLETTE INDOSSARE TI FANNO, LA GRIGIA DIVISA DI LURIDO PANNO. TI FACEVAN MARCIARE, TI FACEVAN MORIRE, MA TRA TE DICESTI DOVR� PUR FINIRE, FACEVI LE GUARDIE, PICCHETTI, RAMAZZE, DA GIORNI, DA MESI, NON VEDEVI RAGAZZE, PULIVI I CESSI, VUOTAVI I CESTINI, ODIAVI LE FIRME, GLI STRONZI E I LECCHINI, SEMBRAVA INCREDIBILE MA LA STORIA ERA VERA, NON TI HANNO MAI DATO UNA DECADE INTERA. TU ERI UNA SPINA ED ERI IMBRANATO, PIU' VOLTE DAL VECCHIO TU FOSTI SBRANDATO, ED AL COSPETTO D'UN TUO SUPERIORE, IL CAPO CHINASTI PER DIR SISSIGNORE.
NON AVEVI UN SOLDO O BRUTTA CANAGLIA, ASPETTAVI OGNI GIORNO L'ARRIVO DEL VAGLIA, TI INCULAVANO A SANGUE OGNI MOMENTO MA DALLA TUA BOCCA NON USCIVA UN LAMENTO: PERCHE' SE PARLAVI LA FINE ERA QUELLA, TI TROVAVI LA SERA SEGNATO IN TABELLA.
IN QUELLA CASERMA DI NOME " MARIO MUSSO " SOL PER I MULI V'ERA DEL LUSSO. T'AVEVA SCRITTO L'AMICA RITORNA, INVECE AL PAESE TI METTEVA LE CORNA. E LA SERA USCIVI SE NON ERI PUNITO E A VEDERTI COSI' SEMBRAVI UN FALLITO. IL CAPPELLO SEMBRAVA UN PARACADUTE, NON AVEVI MOSTRINE, TE LE AVEVAN FOTTUTE; SEMBRAVI UN PAGLIACCIO, MA NON AVEVI VERGOGNA E TUTTI DICEVANO ASSOMIGLI AD UNA FOGNA. DI GAVETTONI NE' AVEVI ORMAI PRESI TANTI, POTEVAN FARTENE SEI TUTTI QUANTI, MA GIORNO PER GIORNO IL TEMPO E' PASSATO E NONNO A TUA VOLTA TU SEI DIVENTATO. HAI STRETTO I DENTI PER MESI ED ORA SEI STANCO SI LEGGONO SUL VOLTO LE TUE NOTTI IN BIANCO, MA QUELLA STANCHEZZA NON ERA SENTITA, PERCHE' ORMAI SAPEVI CHE ERA FINITA. TUTTI TREMAVANO AL TUO PASSO PESANTE ED AD AIUTARE TE CORREVANO OH CONGEDANTE E PENSAVI ALLA DONNA LASCIATA LONTANO, PERCHE' ERI STUFO DI MENARE LA MANO. ERI IL TERRORE D'OGNI SOLDATO, CHI SI MUOVEVA VENIVA BAGNATO, VEDEVI IL CONGEDO OGNI GIORNO ARRIVARE, VEDEVI LE SPINE OGNI GIORNO MORIRE. SEI STANCO NONNINO DI RANCI E DI STENTI, HAI I TACCHI CONSUMATI DI FARE L'ATTENTI, HAI IL FEGATO A PEZZI E CALLOSE LE MANI, MA L'ANIMO RIVOLTO ALL'ATTESO DOMANI. PERCHE' NON IGNORI CHE UN PROSSIMO GIORNO ANDRAI IN LICENZA MA SENZA RITORNO E DIRAI ALLA SPINA IMPAURITA: " PER ME E' FINITA PER TE C'E' UNA VITA".
TI LASCIA LA STECCA UN NONNINO BORGHESE, CUI AL CONGEDO MANCAVA UN SOL MESE E MENTRE IN CORTILE SARAI DI RAMAZZA, AVRA' TRA LE BRACCIA UNA DOLCE RAGAZZA. ERA LUNGA LA NAIA E PESAVA PARECCHIO, ERA PROPRIO ORMAI STANCO QUEL POVERO VECCHIO. LA LUNA NON C ' ERA, LA NOTTE ERA SCURA, LA STECCA DEL NONNO FACEVA PAURA. DORMIVI, CANTAVI, BEVEVI, MANGIAVI, CHE LA NAIA FINISSE CON ANSIA ASPETTAVI. ARRIVO' QUEL GIORNO CHE ASPETTAVI PARECCHIO, PER TE E' FINITA O POVERO VECCHIO E LASCIAVI ALLE FIRME QUEL DONO FRATERNO LA LIBERTA' ORMAI T'ATTENDE IN ETERNO.
[Modificato da Giadox. 23/07/2010 01:11]