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Sondaggio: Ritorno del NUCLEARE in italia: favorevole o contrario?

Ultimo Aggiornamento: 06/11/2011 23:02
Il governo sta pensando di reintrodurre il nucleare in italia per far fronte alla crescente richiesta di energia (nonchè alla scarsità di presenza)... voi che ne pensate?

Personalmente sono a favore. Il nuclaare di oggi è molto piu sicuro diuna volta, e inoltre siamo pieni ai confini di centrali francesi,svizzere e tedesche. Tutti i paesi industrializzati le hanno (e non).

Altimenti non lamentiamoci poi se paghiamo grossi debiti alle altre nazioni o abbiamo frequenti blackout...
31/01/2005 01:07
 
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Re:
Il problema è: Chi abiterà vicino ad una centrale?[SM=x53917]
01/02/2005 18:47
 
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contro il nucleare
energia nucleare presenta notevoli problemi:
1)è pericolosa(ricordiamo il caso cernobyl)[SM=x53929]
2)è molto, molto costosa, più di una qualsiasi altra centrale, proprio per i sistemi di sicurezza.[SM=x53929]
3)ma soprattutto, non si sa ancora cosa farne delle scorie radiottive. seppellirle da qualche parte nelle remote profondità della terra? spedirle in qualche paese lontano, dimenticato da tutti? o lasciarle semplicemente in qualche centro apposito, schermato in qualche maniera? ormai neanche i paesi più poveri del mondo sono disposti ad accogliere nel loro paese le scorie radioattive, anche se pagati profumatamente. [SM=x53929]

Tutti dimenticano che l'italia, proprio per la sua posizione, è un'ottimo paese dove investire per l'energia solare. in sicilia è stata appena costruita una centrale solare, chiamata la centrale di archimede, dove si sono apportate numerose modifiche al sistema di immagazzinamento dell'energia, utilizzando dei materiali innovativi. Riporto l'intervista a Carlo Rubbia, pubblicata repubblica il 19 maggio 2004 premio nobel:

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _


Vicino a Siracusa un impianto all'avanguardia: oggi l'inaugurazione, parla il Nobel che lo ha progettato
Rubbia e la centrale di Archimede "Così catturerò l'energia del sole."
È la terza via delle rinnovabili. Una fonte pulita
perfettamente competitiva, abbondante e sicura


ROMA - "Il nuovo solare termodinamico ad alta temperatura, l'energia catturata dagli specchi parabolici e immagazzinata da un fluido salino, è la terza via delle rinnovabili. Una fonte pulita, perfettamente competitiva, abbondante e sicura. Basta un quadrato di tre chilometri di lato, la lunghezza di una pista di aeroporto, per ottenere la stessa energia di una centrale nucleare.E per giunta è tecnologia italiana: una ricchezza che possiamo utilizzare direttamente ed esportare". E' un Carlo Rubbia in grande forma quello che si accinge a battezzare la fase uno del suo sogno. A meno di quattro anni dall'ideazione del progetto Archimede, il premio Nobel che guida l'Enea festeggerà oggi l'inaugurazione della nuova centrale elettrica di Priolo, in provincia di Siracusa, l'impianto Enel ristrutturato per far posto al sole. Si tratta della prima dimostrazione della realizzabilità del programma solare dell'Enea, un primo passo concreto che potrebbe aprire la strada a una filiera energetica made in Italy.

Eppure, dopo Archimede che l'aveva usata per altri scopi, questa forma di energia solare ha avuto poco successo. E l'esperienza della centrale siciliana a specchi di Adrano, che ha inghiottito molti fondi e prodotto poca energia, aveva indotto al pessimismo. Cosa è cambiato?
"Lasciando da parte Archimede, troviamo che il primo brevetto per gli specchi solari risale al 1860. Da allora è stato un succedersi di prove ed errori. Per esempio vent'anni fa, in California, avevano costruito centrali ibride che usavano il solare e il gas naturale, ma bastava una nuvoletta per bloccare il solare e far partire l'impianto a gas: il rendimento era scarso. E poi come fluido per accumulare il calore si usava un olio minerale poco sicuro e ad alto impatto ambientale. Oggi parliamo di una tecnologia completamente diversa".


Molto più affidabile?
"Non c'è paragone. Noi usiamo specchi di nuova progettazione che si muovono lungo l'arco della giornata seguendo il sole e quindi riescono a catturare più luce. Al posto del vecchio olio infiammabile abbiamo una miscela di sali fusi che non causa problemi e consente di accumulare l'energia in moda da renderla disponibile in ogni momento, anche quando non c'è il sole, in modo da ottenere la flessibilità richiesta dal mercato. E infine c'è il fattore temperatura che è fondamentale perché lo scopo finale è produrre vapore per far girare le turbine: la vecchia tecnologia solare non arrivava a superare i 350 gradi; ora raggiungiamo i 550 gradi, la stessa temperatura che si usa negli impianti a combustibili fossili".

Siamo comunque ancora alla fase di sperimentazione.
"Come esperimento pilota i 20 megawatt aggiunti dalle tecnologie solari alla centrale di Priolo non sono da buttar via: bastano a una città di 20 mila abitanti, consentono di risparmiare 12.500 tonnellate equivalenti di petrolio l'anno ed evitano l'emissione di 40 mila tonnellate l'anno di anidride carbonica. E il bello è che questo tipo di energia è conveniente: ai prezzi attuali l'impianto si ripaga in 6 anni e ne dura 30. Oltretutto, una volta avviata la produzione di massa, i prezzi di costruzione tenderanno al dimezzamento". Quanto costa oggi un metro quadrato di specchi?
"Oggi, cioè in fase preindustriale, il costo complessivo dell'impianto oscilla tra i 100 e i 150 euro a metro quadrato. E da un metro quadrato si ricava ogni anno un'energia equivalente a quella di un barile di petrolio. Il che vuol dire che utilizzando un'area desertica o semidesertica di dieci chilometri quadrati si ottengono mille megawatt: la stessa energia che si ricava da un impianto nucleare o a combustibili fossili, ma con costi inferiori e con una lunga serie di problemi in meno". Per esempio?
"Non si producono rifiuti né emissioni. L'energia è abbondante e rinnovabile. Non bisogna costruire sistemi di trasporto per i combustibili perché il sole arriva da solo. Gli investimenti e i costi sono più bassi rispetto alle centrali convenzionali. Il sistema è estremamente flessibile e si presta ad essere usato con impianti di piccola taglia in località isolate. I tempi di costruzione sono brevi, circa tre anni".
Ritiene che questa tecnologia cambi il ruolo delle rinnovabili?
"Secondo le previsioni dell'Iaea le rinnovabili di nuovo tipo, escludendo dunque l'idroelettrico e la biomassa tradizionale, non supereranno il 3,5 per cento del totale energetico nel 2030. Per andare oltre occorrono due condizioni. La prima è che i costi siano competitivi. La seconda è che il sistema sia flessibile: non a caso l'unica rinnovabile che ha mercato è l'idroelettrico perché le dighe consentono di usare l'acqua quando ce n'è bisogno. La tecnologia che si sperimenta a Priolo soddisfa entrambe queste condizioni".

Quanta energia si può produrre con questo tipo di centrali?
"In prospettiva, arrivando a un'applicazione industriale su larga scala, si può pensare che in regioni con una buona insolazione come il Sud dell'Italia si ricavi energia sufficiente a sostituire carbone, petrolio e metano".

Ma se la tecnologia è così semplice e i costi così bassi, perché il sistema non si è già imposto?
"Perché è un'idea nuova, e come tutte le idee nuove fatica ad essere assimilata. Noi stiamo aprendo un mercato dalle potenzialità enormi in un momento in cui c'è un disperato bisogno di un'energia non inquinante. Decidere tempi e modi spetta ai politici. Certo dal punto di vista scientifico una cosa va detta: o si lavora seriamente alla costruzione di un sistema energetico diverso da quello attuale, più pulito e in grado di ottenere più consenso, oppure si va avanti continuando a immettere gas serra nell'atmosfera e ci si assume il rischio dell'instabilità climatica legata a questo processo".

--------------------------------------------------------------

A mio parere questa intervista chiarisce perfettamente la situazione dell'energia solare italiana e mondiale.

Bisogna anche ricordare che l'energia solare non è l'unica che può essere applicata in questo senso, l'italia offre anche una grande quantità di [G]energia eolica e idroelettrica non sfruttate. [SM=x53919]





10/02/2005 19:02
 
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Non posso fare altro che quotarti in tutto e per tutto[SM=x53914]

Avevo gia' sentito parlare del nuovo studio dell'equipe di Rubbia...speriamo che i dinieghi politico-economici questa volta non siano cosi' insuperabili..

Aggiungo che sarebbe di notevole aiuto se ogni casa si dotasse di solare per i piccoli cosumi (piccoli elettrodomestici e riscaldamento), in alcuni comuni italiani gia' lo si fa (in val di non il 40% delle case gode di impianti ad energia solare con cellule fotovoltatiche), con gran risparmio di quattrini per i possessori, e di gran giovamento per l'ambiente. Oltretutto gli impianti solari domestici godono di finanziamentio e di iva agevolata[SM=x53912]
21/02/2005 10:56
 
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Re:

Scritto da: mikeshare78 21/02/2005 10.56
Non posso fare altro che quotarti in tutto e per tutto[SM=x53914]

Avevo gia' sentito parlare del nuovo studio dell'equipe di Rubbia...speriamo che i dinieghi politico-economici questa volta non siano cosi' insuperabili..

Aggiungo che sarebbe di notevole aiuto se ogni casa si dotasse di solare per i piccoli cosumi (piccoli elettrodomestici e riscaldamento), in alcuni comuni italiani gia' lo si fa (in val di non il 40% delle case gode di impianti ad energia solare con cellule fotovoltatiche), con gran risparmio di quattrini per i possessori, e di gran giovamento per l'ambiente. Oltretutto gli impianti solari domestici godono di finanziamentio e di iva agevolata[SM=x53912]



Pensa che in tutto il sud basterebbe mettere sopra i tetti
un bidone pitturato di nero per avere l'acqua calda anche
d'inverno.
Ho parenti in sardegna che hanno il boiler elettrico e non
puoi capire quanto spendono annualmente.
Anche le lampade a basso consumo sono importanti.
Per quanto riguarda le centrali nucleari la soluzione
serebbe semplice: dotare la centrale di una villa
dove far vivere gratis chi firma i lavori...
....moglie e pupi compresi [SM=x53915]





21/02/2005 12:47
 
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Re: Re:

Scritto da: bboss 21/02/2005 12.47


Pensa che in tutto il sud basterebbe mettere sopra i tetti
un bidone pitturato di nero per avere l'acqua calda anche
d'inverno.
Ho parenti in sardegna che hanno il boiler elettrico e non
puoi capire quanto spendono annualmente.
Anche le lampade a basso consumo sono importanti.
Per quanto riguarda le centrali nucleari la soluzione
serebbe semplice: dotare la centrale di una villa
dove far vivere gratis chi firma i lavori...
....moglie e pupi compresi [SM=x53915]









[SM=x53915] [SM=x53915] [SM=x53915]
..e stipare le scorie radioattive nel box auto[SM=x53921]

In effetti basterebbe poco, molto poco per fare qualcosa di concreto, utile e tangibile, ma si sa (in Italia soprattutto) come vanno ste cose...
Giusto per restare in tema...si scannano con la storia euro 4, euro3, euro nonno..quando basterebbe passare al metano per ridurre sensibilmente l'impatto ambientale, oltretutto a costo nullo per le case automobilistiche, visto che tutti i motori sono compatibili anche con metano e gpl...
O puntare con forza sulle nuove tecnologie come le fuel cell...

21/02/2005 16:25
 
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Contrario [SM=x53934]
21/02/2005 23:07
 
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farevole e abbasserà il prezzo dell'elettricità
22/02/2005 22:46
 
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Re:

Scritto da: boyuniversity 22/02/2005 22.46
farevole e abbasserà il prezzo dell'elettricità



Nn posso che quotare, in più niente blackout
22/02/2005 22:51
 
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Dejà vu?

Comunque penso che il mercato energetico abbia bisogno soprattutto di differenziarsi. Naturalmente occorre privilegiare le fonti pulite e inesauribile (solare idroelettrico ecc ecc), ma per il momento sembra non si possa prescindere dalle fonti tradizionali.

I nuovi impianti nucleari hanno davvero poco a che vedere con quelli di vecchia concezione e credo sia ormai tempo di superare alcuni tabù che gravitano sul termine "nucleare".

In merito a quanto detto da simbelmyne bisogna fare alcune precisazioni:

1) Non è assolutamente vero che il nucleare deve per forza di cose essere più periocoloso delle centrali termiche tradizionali;

2) Non è assolutamente vero che il nucleare è costoso: la fonte energetica più costosa è il petrolio, seguita dal carbone. L'energia nucleare può essere ricavata da diversi elementi chimici, non necessariamente uranio (anzi, si è sempre più orientati verso altre sostanze). Ricordiamoci, tra l'altro, che gli impianti nucleari sono gli unici che si accollano anche i costi di smaltimento dei rifiuti, contrariamente alle centrali termiche (che disperdono gas inquinanti nell'aria, a spese della collettività);

3) lo smaltimento delle scorie resta un problema serio, ma le centrali di nuova concezione producono un quantitativo di scorie infinitamente inferiore rispetto quelle ora installate (progettate negli anni sessanta, che vada bene). Inoltre, le tecniche di tarttamento (riduzione del livello di radioattività) sono sempre più sofisticati ed efficaci.

Secondo me è un peccato anche in ottica globale non sviluppare nel sistema energetico italiano di questo tipo di know how.

Poi penso che bisognerebbe evitare di costruire centrali elettriche mastodontiche. Sarebbe sicuramente meglio creare diverse centrali di dimensioni medio-piccole, più agevoli da gestire anche da parte di soggetti diversi dall'ENEL (come le Regioni ad esempio), e più facili da dislocare nel territorio con minor impatto ambientale. Inoltre, le centrali mastodontiche sono enormemente dispersive, quelle di medie dimensioni potrebbero essere orientate alla massimizzazione dell'efficienza.

Paolo
22/02/2005 23:57
 
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Il problema delle scorie resta (ricordi Scanzano?)...e comunque si tratta di produrre energia evitando di inquinare, visto che qs è l'ottica cui si tende e cui altri paesi (vedi FRancia) tendono.
Il metodo di rubbia gia' esiste, è collaudato ed ha costi minimi (la materia da imèpiegare come fonte energetica è a costo nullo-a differenza del nucleare-)
Volete abbassarei costi? Qualcuno sopra lo ha detto..mettetevi sul tetto di casa pannelli solari. I nuovi hanno dimensioni ridottissime, alta efficenza (funzionano anche col cielo coperto), e a parte il costo di impianto (a seconda delle dimensioni va dai 2000 ai 5000 euro-con iva agevolata e forse ancora finanziamenti) non hanno + costi per tutta la vita, nemmeno costi di manuetnzione, e non pagherete niente per l'energia elettrica destinata ai piccoli elettrodomestici e al riscaldamento...
Il solare è una realtà...mi sembra assurdo dire facciamo il nucleare cosi' si paga meno (forse..ne dubito) quando con una piccola spesa puoi veraMente risparmiare tanti quattrini...insomma, si ha la soluzione a portata di zampa ma la si ignora, e volutamente viene ignorata..perchè a NESSUNO conviene nu elettricità che non costa niente, se non al fruitore stesso della corrente[SM=x53912]
23/02/2005 09:51
 
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Tra l'altro, lo sviluppo di tecnologie fotovoltaiche potrebbe creare in Italia (che per la sua collocazione è parecchio soleggiata) un settore di eccellenza in questo tipo di tecnologie, sia a livello di ricerca sia a livello industriale.
Un vero peccato non sfruttarlo.

Oltre agli impianti domestici, che ci metterebbero comunque un po' a prendere piede, gli enti pubblici potrebbero iniziare a realizzare impianti fotovoltaici sui tetti degli edifici pubblici. Penso, ad esempio, ai tetti delle scuole, spesso di vasta superficie e che si prestano all'installazione di questi impianti. L'energia ricavata potrebbe essere sufficiente al fabbisogno energetico dell'intero edificio, compreso riscaldamento e climatizzazione (evitando i costi di realizzazione e gestione dei tradizionali impianti di riscaldamento), e ancora si avanzerebbe dell'energia da rivendere all'Enel.

Comunque i costi per la realizzazione di un impianto domestico, per il fabbisogno di una normale villetta (3 KW/h), sono ben superiori a quelli indicati da Mike, anche al netto dei finanziamenti regionali (di solito nell'ordine del 25%, salva approvazioen del progetto) che ogni tanto vengono stanziati.

Per quanto riguarda la Francia, credo che Mike abbia preso l'esempio più sbagliato, notoramente la Francia impiega pesantemente le fonti nucleari per il proprio fabbisogno energetico.
23/02/2005 22:54
 
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Re:

Scritto da: paolorit 23/02/2005 22.54


Comunque i costi per la realizzazione di un impianto domestico, per il fabbisogno di una normale villetta (3 KW/h), sono ben superiori a quelli indicati da Mike, anche al netto dei finanziamenti regionali (di solito nell'ordine del 25%, salva approvazioen del progetto) che ogni tanto vengono stanziati.

Per quanto riguarda la Francia, credo che Mike abbia preso l'esempio più sbagliato, notoramente la Francia impiega pesantemente le fonti nucleari per il proprio fabbisogno energetico.




Riguardo ai costi io ho parlato per esperienza diretta, un impianto da 4 metri quadri è costato (casa in montagna della mia ragazza) 2.800 euro al netto di iva agevolata (al 4%) e finanziamenti regionali e provinciali. Con un impianto così, dotato anche di accumulatore (dato che l'energia non è sfruttata sempre trattandosi di seconda casa) si va a risparmiare quasi l'80% della bolletta (trattandosi di seconda cas, dove di conseguenza non vivi tutti i giorni).

Riguardo alla Francia io non parlavo del fatto che la Francia usi fonti "Pulite" (che come hai detto tu benissimo non le usa, anzi), ma del fattoche sembra che adesso abbiano cambiato rotta, puntando con decisione sullo sviluppo di forme energetiche alternative (solare e fuel cell sui motori), ed è in qs senso che cito la Francia. Esempio + calzante potevano essere i paesi nordici, dove il solare e le forme alternative (eolico-anche se molto poco praticabile) sono gia'da tempo una piccola realtà[SM=x53912]
24/02/2005 09:19
 
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ho trovato un'articolo interessante......

ve lo riporto, parola per parola:


Paghiamo il «solare», ma dov’è?
il sovrapprezzo sul kwh versato per sostenere le energie integrative non viene utilizzato per aiutare il decollo del settore fotovaltaico


IL blackout del 28 settembre sembra aver convinto tutti che l'Italia deve essere più autosufficiente per l'energia.
Una delle nostre maggiori personalità scientifiche, Carlo Rubbia, ha affermato: «Abbiamo solo due possibilità: il solare e il nucleare». Detto da un premio Nobel per la fisica, sul piano della possibilità tecnica è davvero molto.
Il presidente della Repubblica Ciampi, coinvolto nel black out durante la sua visita a Napoli, ha raccomandato che in Italia si smetta di ostacolare la costruzione di nuove centrali. Ed ha aggiunto di non capire come si possa ostacolare perfino l'installazione di generatori, anche piccoli, da fonte solare ed eolica.
Che in Italia essi siano stati ostacolati dall'Enel l'avevo denunciato su queste pagine più volte (15 novembre 2000 e 26 settembre 2001).
Nel 2000 l'Autorità per l'Energia aveva dovuto "ordinare" all'Enel "di non ostacolare gli allacciamenti di nuovi impianti alla rete elettrica" con oneri non dovuti e "tali da scoraggiare l'avvio di nuove produzioni, alimentate prevalentemente con fonti rinnovabili".
Quelle denunce non hanno mai avuto una risposta né dall'Enel né dai governi dell’epoca, suoi principali azionisti attraverso il ministero del Tesoro.

Come si possa invece promuovere con successo la diffusione decentralizzata, ma connessa a rete, dei generatori da fonte "pulita" è stato dimostrato per esempio dalla Germania.La quale ha una larga autosufficienza energetica grazie a grandi riserve di carbone e a centrali nucleari, ma ha favorito l'uso delle energie rinnovabili fin dal 1990.
Oggi la Germania è prima al mondo quanto a potenza installata nell'eolico e seconda solo al Giappone nel fotovoltaico, sia quanto a potenza installata sia quanto a potenza prodotta (con oltre 50.000 posti di lavoro creati dal solo settore fotovoltaico).
A ciò i tedeschi sono riusciti pagando molto bene (per il fotovoltaico circa mezzo euro al kWh) l'elettricità di fonte rinnovabile versata in rete dai generatori; cioè remunerandone l'installazione "in conto energia", anziché contribuirvi "in conto capitale" come attualmente si fa qui.
Il sistema presenta vantaggi che sarebbe lungo elencare, ma parlano i risultati: un primo programma per "1.000 tetti foto-voltaici" ne ha realizzati 2.500; un secondo per "100.000 tetti" si è appena concluso; un terzo per "un milione di tetti" è in via di elaborazione. In Germania il "conto energia" è finanziato attraverso un lieve sovrapprezzo sulle tariffe elettriche e anche il nostro governo sembra volerlo adottare, forse con lo stesso sistema di finanziamento. Ho controllato per curiosità la composizione delle tariffe elettriche e ho scoperto una cosa che non sapevo: è almeno dal 1997 (fonte, l'Autorità per l'Energia) che in Italia è in vigore un sovrapprezzo, il cui scopo istitutivo è "prevalentemente il sostegno alle fonti rinnovabili".
Il suo importo medio, nei sei anni, è stato di circa 1 centesimo di euro per kWh. E poiché il consumo nazionale medio è stato di circa 260 miliardi di kWh l'anno, il "sostegno alle fonti rinnovabili" è costato agli utenti elettrici italiani (0,01 euro x 260.000.000.000 kWh) = 2.600.000.000 di euro l'anno, cioè oltre 5.000 miliardi di lire l'anno. Questo, ripeto, da almeno sei anni. Con 2 miliardi e 600 milioni di euro l'anno si potrebbero pagare 0,5 euro ciascuno 5.200.000.000 kWh solari versati in rete; cioè la produzione totale in Germania, di cinque milioni e 200 mila kWh fotovoltaici installati. Ma la potenza fotovoltaica totale installata a tutt'oggi in Germania è di «soli» circa 400 mila kW; e l’elettricità da altre fonti rinnovabili (eolico eccetera) è pagata molto meno.
Credo che si possa escludere che la Germania, per promuovere l'utilizzo delle fonti rinnovabili, abbia sostenuto costi annui così ingenti.L'Italia invece li ha sostenuti, ma lungi dall'essere in quel campo almeno al livello della Germania, è in ritardo di 10-15 anni rispetto al resto del mondo avanzato ed è superata perfino da alcuni paesi che tanto avanzati non sono; al punto che sulle riviste straniere del settore energie rinnovabili il caso-Italia è spesso occasione per battute di scherno. Una clamorosa incongruenza, che suscita interrogativi inquietanti.

Sarebbe perciò cosa buona che i consumatori/contribuenti italiani venissero informati sul modo in cui il gettito di quello 0,01 euro al kWh, dalla precisa finalità istitutiva, sia stato in realtà investito. In altre parole, stante che in Italia, in materia di fonti rinnovabili, le realizzazioni visibili sono molto limitate, come, dove e da chi è stata spesa quella enorme montagna di soldi?

Fonte: La Stampa Web (22/10/2003)

e nel caso che voi voleste vederlo anche in rete... cliccate (sul sito della Stampa è stato cancellato, purtroppo)


scusate per il secondo poema ma è interessante![SM=x53913]

ciao, simbelmyne





- Elen sila lumenn omentilmo -





Modificato da simbelmyne 24/02/2005 16.37
24/02/2005 16:35
 
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Comunque per completare il discorso dei costi occorre dire che molto dipende dal tipo di pannelli installati.

I pannelli più prestanti (e longevi) sono quelli in silicio monocristallino, ma anche con questo tipo di pannelli per ottenere 2 KW/h di corrente bisogna installare all'incirca 15-20 metri quadri di pannelli (la dimensione e resa dei pannelli dipende da molti fattori).

Per un impianto di questo tipo (e relativa impiantistica di doppio allacciamento all'ENEL con contatori in entrata e in uscita) circa 2 anni fa uno studio di ingegneria parlava di qualcosa come 15.000 euro.

La vita media di questi impianti (se realizzati con pannelli di elevata qualità) può essere stimata in 25-30 anni, con buone prestazioni. Dopo di che si ha un decadimento prestazionale notevole.

Ciao [SM=x53912]
25/02/2005 17:12
 
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Visto che l'argomento è tornato prepotentemente di attualità proprio in questi giorni (nonstante lo sciopero della stampa), allego un interessante estratto di un articolo di Giovanni Basini che, nonostante sia un po' lungo, si lascia leggere molto volentieri (e merita di essere letto).



Il nucleare, perché dobbiamo e vogliamo ripensarci
Vademecum per una battaglia di verità e di ragione

di Giovanni Basini - 17 giugno 2005

L'8 Novembre 1987 si chiuse un'epoca del nostro paese, l'epoca nucleare. Dall'accensione del primo reattore al mondo, opera di un italiano, Enrico Fermi, fino allo spegnimento di Caorso l'Italia fu un paese all'avanguardia nella scienza dell'atomo, fu un paese che guardava al futuro. Quel giorno un referendum popolare, sull'onda dell'emozione di Chernobyl, provocò la più devastante scelta strategica per il nostro paese degli ultimi 20 anni.

In sé il referendum non fu contro il nucleare, si limitò ad abrogare:

* i contributi ai comuni che accettavano la costruzione delle centrali.
* la norma che consentiva al CIPE di decidere dove mettere le centrali in caso i comuni non lo facessero nei limiti previsti.
* la norma che consentiva la costruzione e gestione di centrali nucleari all'estero da parte dell'ENEL (recentemente ripristinata dalla Riforma Marzano).

Furono, colpevolmente, i governi successivi, Craxi, De Mita e Andreotti a provocare il disastro dell'abbandono del nucleare: quattro centrali, Caorso, Latina, Garigliano, Trino, furono chiuse, due nuove centrali in costruzione, Trino 2 e Montalto di Castro, furono abbandonate come relitti. Una intera industria venne spazzata via, e una intera generazione di tecnici e ingegneri venne distrutta.

Lo sperpero perpetrato ai danni dei cittadini fu di circa 120.000.000.000.000 di Lire, pari a 62 miliardi di Euro. E il paese ancora paga i danni:

* Oggi l'Italia è un paese in cui l'energia costa il 60% più che all'estero, e per l'80% proviene direttamente o indirettamente dall'importazione.
* Oggi l'Italia è un paese che produce CO2 oltre ogni ragionevole limite e che quindi contribuisce a preparare la sommersione delle sue città costiere entro 40 anni.
* Oggi l'Italia è un paese che consuma prevalentemente petrolio contribuendo così al suo esaurimento entro 30-40 anni.
* Oggi l'Italia è un paese in cui un semplice picco estivo di consumo significa, praticamente senza alternativa, un distacco programmato, un black out.
* Oggi l'Italia è un paese che ancora paga qualcosa come 30 miliardi di Euro, l'equivalente di una finanziaria, per completare l'insensata damnatio memoriae nei confronti del nucleare.
* Oggi l'Italia è un paese che ha speso circa 98.000.000.000.000 di Lire, 49.000.000.000 di Euro, per incentivare dal 1976 al 2002 le nuove fonti energetiche rinnovabili (solare-eolico-biomasse), che sono salite come quota di produzione nello stesso periodo dello 0,0 qualcosa, ossia praticamente di nulla, e che oggi valgono ancora solo uno 0,09.

Un paese di cui l'attuale politica energetica, follemente miope, comporterà in futuro la caduta e già ora prepara il declino.

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omissis

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Qui ci sono alcune tabelle, scrupolosamente composte, relative alla comparazione tra le varie fonti energetiche ed il nucleare, sia dal punto di vista della produzione che da quello dell'inquinamento.

Seguono alcune analisi che possono fornirvi gli strumenti indispensabili per una emancipazione consapevole dalla disinformazione regnante nel campo.

Produzione elettrica, tabella comparativa (fonti: cirn e ain)


I dati non sono solo chiari, sono proprio eloquenti. A differenza di quanto è stato ripetuto per anni il nucleare conviene ed è anzi, considerando che il prezzo del petrolio e quello del gas sono destinati a salire immancabilmente man mano che si avvicina l'esaurimento delle riserve, esso converrà sempre di più nei prossimi anni, avendo tra l'altro riserve, tra i vari tipi di combustibili utilizzabili, praticamente inesauribili: si parla di 20.000 anni.

Ciò che stupisce di più della tabella però non è il basso costo del nucleare, quanto l'altissimo, diremmo immane, costo del solare e dell'eolico, nonostante queste due fonti abbiano ricevuto, contrariamente al nucleare, solo di incentivi e al netto dei contributi alla ricerca erogati all'ENEA, una cifra notevolissima di aiuti nel corso di tutti i 25 anni passati. Una cifra che suona come 98.000.000.000.000 di Lire pari a circa 49.000.000.000 di Euro, equivalente a due finanziarie, o a 25 modernissime centrali nucleari.

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omissis

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Altrettanto superfluo sarebbe un giudizio su coloro che ingannarono il popolo italiano, con dati finti e soldi veri, costringendolo a caricarsi di 30.000.000.000 di Euro, l'equivalente dell'abolizione totale dell'IRAP, di spese per l'effetto preteso di stop al nucleare che si volle dare al referendum dell'87.

Per non fermarci a piangere sul latte e sui quattrini versati passiamo ai dati sull'inquinamento.

Inquinamento, tabella comparativa (fonti: cirn e ain)


Anche qui la tabella parla abbastanza da sé. E considerate che nel compilarla si è sempre posta scrupolosa attenzione al conteggio di ogni dato considerato utile per un raffronto equilibrato e scientifico delle fonti.

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omissis

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Non solo le emissioni di anidride carbonica, gas serra, ma anche quelle dei biossidi di Zolfo e Azoto, responsabili delle piogge acide, sono pari a 0, a differenza delle altre fonti fossili, ma perfino le emissioni radioattive sono 10 volte meno di quelle delle centrali a carbone (lo sapevate che nelle ceneri di un anno di produzione di una centrale a carbone c'è materiale per due bombe nucleari?) e 5 volte meno di quelle di una centrale a petrolio.

Vi è stato certamente detto e ripetuto incessantemente che le centrali nucleari producono scorie pericolosissime, ebbene le scorie pericolose per la salute sono in realtà un terzo del totale prodotto. Questo terzo però in confronto alle scorie altrettanto pericolose (cancerogene, tossiche, difficili da smaltire) di petrolio e carbone è pochissimo, addirittura dell'ordine delle migliaia contro le unità, mentre con il gas, da tutti ritenuto "pulito", la differenza è minima.

Inoltre, particolare non trascurabile, le centrali nucleari, necessitando di solo 3 metri cubi di combustibile all'anno, significano un solo camion all'anno sulle nostre strade per ogni centrale.

Le centrali a carbone invece, necessitando di 3 milioni di metri cubi di combustibile all'anno significano decine, centinaia, migliaia, decine di migliaia di camion sulle nostre strade, ogni anno.

Quindi il nucleare significa meno inquinamento, meno code e meno traffico sulle nostre strade e ferrovie, in prospettiva quindi meno incidenti stradali e meno costi per la nazione sia umani che economici.

A questo punto direi di toccare alcuni argomenti abbastanza scottanti e normalmente ritenuti minati per i sostenitori del nucleare, per dimostrare che minati non sono affatto.

- Per quanto riguarda le nuove fonti rinnovabili si cita un documento ufficiale semisconosciuto redatto nel 1996 da una commissione, la commissione Europea di Romano Prodi:

Il documento TERES II del programma ALTENER della DGE della Commissione Europea stima come «contributo massimo ottenibile in Italia nelle condizioni più favorevoli (best practice policies) dalle nuove Fonti Energetiche Rinnovabili entro il 2020» i 20,5 Mtep, equivalenti al 5% del fabbisogno energetico minimo previsto (e questo ovviamente spendendo/investendo/buttando altri 50 miliardi di Euro per raggiungere le incredibili best practice policies).

Nella relazione del prof. Romano Prodi si legge «Perchè l'Unione Europea possa tener fede agli impegni di Kyoto in materia di emissione di gas ad Effetto Serra, è necessario un impegno massiccio; la questione della generazione per mezzo di centrali nucleari merita di essere esaminata attentamente»
Romano Prodi, ("Energia", XXI N3, Settembre 2000)

- per quanto riguarda Chernobyl e i suoi disastrosi effetti sulla popolazione, si cita un rapporto che spazza via tredici anni di disinformazione pseudoscientifica sulla pretesa devastante catastrofe di Chernobyl che avrebbe ucciso decine di migliaia di persone di cancro.

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omissis

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Ebbene 5 anni fa, con 13 anni di ritardo, è uscito il rapporto tanto atteso, dell'ONU.

Rapporto: "Exposures and effects of the Chernobyl accident" (115 pages) of Volume II of the UNSCEAR 2000 Report.

Il rapporto dell'UNSCEAR, il comitato scientifico dell'ONU per lo studio degli effetti delle radiazioni atomiche, afferma testualmente: «Dal punto di vista della sanità un avvenire positivo attende la maggior parte degli abitanti della regione (di Chernobyl)». E stabilisce come effetti riconducibili al disastro nucleare: 31 morti immediati durante l'incendio, 200 colpiti da sindrome da radiazione acuta e 1800 casi di cancro alla tiroide in 10 anni, peraltro facilmente curabili. Niente di più.

- Circa la pretesa "pericolosità" del nucleare rispetto alle altre fonti alcuni dati a raffronto:

l'incidente di Chernobyl, accaduto in un reattore fatiscente di un tipo che nel mondo occidentale non si usava da 30 anni, è stato il più grave "disastro"* provocato dal nucleare in 50 anni, e ha fatto meno di cinquecento morti, gli altri incidenti si contano sulle dita di una mano così come le loro vittime.

In solo dieci 10 anni invece petrolio, carbone, gas e idroelettrico** hanno provocato secondo un recente studio dell'Istituto svizzero "Paul Sherrer" 18.000 morti per incidenti*** nello sfruttamento e nella gestione delle varie fonti energetiche.

tra le quali un terzo legato alla fonte petrolio, i rimanenti due terzi alla fonte energetica idraulica, al carbone e al gas.

Forse aveva ragione il Prof Edoardo Amaldi, illustre esponente della fisica italiana e collaboratore di Fermi quando diceva: «In Italia si diffida dei competenti, giudicati ingiustamente uomini di parte e quindi non obiettivi. Ci si fida invece di chi non ha competenza specifica, cioè degli incompetenti e ignoranti in materia, anzi, tanto più difficile è il problema da risolvere, tanto più incompetenti devono essere le persone da intervistare e fare pontificare su materie sulle quali parlano comprendono assai poco».


Giovanni Basini

* La radioattività nella zona interdetta di Chernobyl, racchiusa in un raggio di 30 km dal sito del disastro, è oggi, in media, di circa 500 (mrem/anno). Per rendersi conto della reale entità di tale valore, basta fare un confronto con il valore medio della radioattività naturale di fondo in Italia, che è di circa 100 mrem/anno, con variazioni dai 40 mrem/anno di Aosta e 160 mrem/anno di Viterbo, con una "punta anomala" di 700 mrem/anno (quasi una volta e mezza di quella della zona interdetta di Chernobyl) in Piazza San Pietro a Roma, lastricata con selciato di cubetti di porfido (i famosi "sampietrini"), roccia vulcanica che contiene "torio", un elemento naturale radioattivo. I valori riscontrati in Piazza San Pietro non costituiscono un rischio per la salute, anzi come rilevato da recenti e poco noti studi, rappresentano il valore ottimale del fondo naturale, nel cui intorno si verifica la più bassa incidenza (minore persino di quella riscontrata con valori di fondo più bassi) di neoplasie per cause statistiche.

** Il Vajont fece tremila morti, e in Italia non in Ucraina, ciononostante, giustamente, l'idroelettrico non è stato oggetto di grandi crociate referendarie.

*** Tra i disastri con maggiore numero di vittime ricordiamo quello avvenuto nel 1984 a seguito della esplosione di serbatoi di gas liquido a Ixhuatepec, vicino a Città del Messico, dove morirono 550 persone, 7.000 rimasero ferite, 300.000 furono evacuate. A Chernobyl, che viene considerato il più grave "disastro" energetico nella storia, gli evacuati furono 135.000, meno della metà del quasi ignoto incidente messicano. Eppure nessuno ha messo fuorilegge il Gas, che anzi è considerato pulito e sicuro.




Modificato da paolorit 10/11/2005 16.57
10/11/2005 16:47
 
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Allora....imho tornare ADESSO al nucleare sarebbe una cavolata antieconomica....è una botta di conti che non ci possiamo permettere visto dove siamo rimasti come Know How italiano in questo campo....un'altro paio di maniche sarebbe stato continuare ai tempi del famoso referendum, ma adesso è da pazzi pensare ad una cosa simile.

PS: ho già fatto il preventivo per il solare su casa mia, abito in Romagna e mi doterei di apnnelli policristallini epr una produzione di 3 Kw/h...costo dell'impiato circa 25000 euro...grazie al conto energia ammortizzamento dei costi in max (son stato largo) 10-11 anni...durata minima obbligatoria del conto energia: 20 anni (quidni 9 anni di guadagno netto)....infine avrò comunque anche dopo un indipendenza energetica visto che la durata media di un pannello fotovoltaico attuale è 35 anni.
La Forza è possente in chi crede nella giusta via

Un uccellino, durante l'inverno, ruzzola giu' dal nido e finisce sul sentiero, comincia a gridare "pio pio pio" come un matto, e sta per morire di freddo, ma fortuna per lui ecco che arriva una vacca, lo vede, e pensa di scaldarlo...e cosi' alza la coda e "plaf", una margherita bella e fumante, grossa cosi'. L'uccellino al cado e' tutto contento, tira fuori il capino e ricomincia, "pipio pipio pipio pipio", piu' forte di prima...ma un vecchio coyote lo sente e arriva di corsa, allunga una zampa e lo tira fuori dalla cacca, lo pulisce per benino e poi se lo ingoia in un solo boccone.
La morale? Semplice: Non tutti quelli che ti buttano della merda addosso lo fanno per farti del male; non tutti quelli che ti tirano fuori dalla merda lo fanno per farti del bene ma, soprattutto, quando sei nella merda fino al collo, sta zitto!!!
10/11/2005 18:13
 
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Re:

Scritto da: Rosc0 10/11/2005 18.13
Allora....imho tornare ADESSO al nucleare sarebbe una cavolata antieconomica....è una botta di conti che non ci possiamo permettere visto dove siamo rimasti come Know How italiano in questo campo....un'altro paio di maniche sarebbe stato continuare ai tempi del famoso referendum, ma adesso è da pazzi pensare ad una cosa simile.



A livello di know how non credo che ci sarebbero grossi problemi. Studiosi e tecnici italiani non dovrebbero mancare visto che hanno continuato a lavorare fino avantieri nelle centrali temporaneamente disattivate (i tecnici vi hanno lavorato all'interno come se fossero attive, con l'unica differenza che non producevano corrente), prima che fosse improvvidamente e frettolosamente dato inizio al piano di smantellamento.
Inoltre molte società italiane hanno lavorato ad importanti progetti nucleari all'estero.



>PS: ho già fatto il preventivo per il solare su casa mia, abito
>in Romagna e mi doterei di apnnelli policristallini epr una
>produzione di 3 Kw/h...costo dell'impiato circa 25000
>euro...grazie al conto energia ammortizzamento dei costi in max
>(son stato largo) 10-11 anni...durata minima obbligatoria del
>conto energia: 20 anni (quidni 9 anni di guadagno
>netto)....infine avrò comunque anche dopo un indipendenza
>energetica visto che la durata media di un pannello fotovoltaico
>attuale è 35 anni.

Per curiosità, quanto ti sarebbe costato con i pannelli in silicio monocristallino?
Modificato da paolorit 10/11/2005 21.50
10/11/2005 21:45
 
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Re: Re:

Scritto da: paolorit 10/11/2005 21.45


A livello di know how non credo che ci sarebbero grossi problemi. Studiosi e tecnici italiani non dovrebbero mancare visto che hanno continuato a lavorare fino avantieri nelle centrali temporaneamente disattivate (i tecnici vi hanno lavorato all'interno come se fossero attive, con l'unica differenza che non producevano corrente), prima che fosse improvvidamente e frettolosamente dato inizio al piano di smantellamento.
Inoltre molte società italiane hanno lavorato ad importanti progetti nucleari all'estero.


>PS: ho già fatto il preventivo per il solare su casa mia, abito
>in Romagna e mi doterei di apnnelli policristallini epr una
>produzione di 3 Kw/h...costo dell'impiato circa 25000
>euro...grazie al conto energia ammortizzamento dei costi in max
>(son stato largo) 10-11 anni...durata minima obbligatoria del
>conto energia: 20 anni (quidni 9 anni di guadagno
>netto)....infine avrò comunque anche dopo un indipendenza
>energetica visto che la durata media di un pannello fotovoltaico
>attuale è 35 anni.

Per curiosità, quanto ti sarebbe costato con i pannelli in silicio monocristallino?
Modificato da paolorit 10/11/2005 21.50



allora....

1)Mi son sbagliato col prezzo, sono andato a rileggere il preventivo e sono esattamente 20000 euri.
2) 3Kw col poli non c'erano, c'ra però 3,86Kw a 25000 euro. La differenza di spazio occupato non è abissale (23 Mqad la prima e 27 la seconda)...in sostanza ti risparmi 1/5 dello spazio.

Per quanto riguarda il nucleare i costi di costruzzione e riattivazione degli impianti sono insostenibili....siamo stati deficenti allora (avevamo appena terminato al più grand ecentral europea) ma non vedo perchè fare quest'errore oggi.
La Forza è possente in chi crede nella giusta via

Un uccellino, durante l'inverno, ruzzola giu' dal nido e finisce sul sentiero, comincia a gridare "pio pio pio" come un matto, e sta per morire di freddo, ma fortuna per lui ecco che arriva una vacca, lo vede, e pensa di scaldarlo...e cosi' alza la coda e "plaf", una margherita bella e fumante, grossa cosi'. L'uccellino al cado e' tutto contento, tira fuori il capino e ricomincia, "pipio pipio pipio pipio", piu' forte di prima...ma un vecchio coyote lo sente e arriva di corsa, allunga una zampa e lo tira fuori dalla cacca, lo pulisce per benino e poi se lo ingoia in un solo boccone.
La morale? Semplice: Non tutti quelli che ti buttano della merda addosso lo fanno per farti del male; non tutti quelli che ti tirano fuori dalla merda lo fanno per farti del bene ma, soprattutto, quando sei nella merda fino al collo, sta zitto!!!
11/11/2005 13:51
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: Rosc0 11/11/2005 13.51


allora....

1)Mi son sbagliato col prezzo, sono andato a rileggere il preventivo e sono esattamente 20000 euri.
2) 3Kw col poli non c'erano, c'ra però 3,86Kw a 25000 euro. La differenza di spazio occupato non è abissale (23 Mqad la prima e 27 la seconda)...in sostanza ti risparmi 1/5 dello spazio.

Per quanto riguarda il nucleare i costi di costruzzione e riattivazione degli impianti sono insostenibili....siamo stati deficenti allora (avevamo appena terminato al più grand ecentral europea) ma non vedo perchè fare quest'errore oggi.



Interessante! tienimi aggiornato su come proseguono i lavori [SM=x53912]

Per quanto riguarda la costruzione ex novo di una centrale nucleare di ultimissima generazione i costi non sono affatto insostenibili. Per citare l'articolo di Giovanni Basini le risorse reperite con una legge finanziaria sarebbero sufficienti per costruire 12 centrali.

Consideriamo, inoltre, che la costruzione di centrali a carbone/petrolio/gas hanno costi persino superiori e che IN OGNI CASO delle centrali nuove dovranno essere costruite nel nostro Paese (c'è stato di recente un monito anche di Ciampi in questo senso).

Infine la scelta scellerata non fu quella di disattivarle nel 1990 le nostre centrali. All'epoca lo stesso Andreotti (che materialmente ne dispose la chiusura) auspicò un ripensamento sull'ipotesi di chiusura delle centrali (soprattutto quella di Caorso, allora una delle più grandi e moderne del mondo). Infatti le centrali erano state solo disattivate ma era possibile riattivarle.

La scelta scellerata si commise nel 2000 quando in fretta e furia l'allora ministro delle atività produttive ne decretò lo smantellamento (procedimento irreversibile) per il tramite dell'allora presidente dell'ENEL Testa.

Tra l'altro la paternità di quella scelta politica (che nelle riviste scientifiche viene citata come esempio di arretratezza e pregiudizio verso la tecnologia nucleare) non è mai stata chiarita visto che l'allora ministro in tempi non sospetti si era pronunciato a favore del nucleare e che il decreto di dismissione accelerata venne emanato pochissimi giorni prima che il governo andasse in crisi. Quando venne formato il nuovo governo (dello stesso colore) naturalmente quel tale ministro (dalle qualità umane non discutibili) venne sostituito da alra persona senza competenze specifiche.

Insomma c'è tutta una serie di circostanze che proprio chiare non sono.
11/11/2005 15:20
 
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