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Overcloccare pentium 4

Ultimo Aggiornamento: 24/03/2004 12:35
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Utente Senior
ti spiego come la uso io...

In commercio esistono numerosi prodotti, ma quelli migliori sono progettati e sviluppati da un azienda americana, la ARTIC SILVER 3 e la 5 sono le migliori... a mio parere.

la pasta puo fare la differenza in qualke grado..

stakki la cpu dalla mobo e ci metti un poco di pasta.. ti prendi una piccola spatolina in plastica e la distribuisci x bene.. deve essere stesa ad uno spessore inferiore a quello di un foglio.. si deve quasi intravedere il core... (ovviamente ti parlo dei proci AMD)

successivamente si rimonta cpu e dopo anche il dissy..


c'è ki mette è pasta e nn la stende la prende il dissy e lo sfrega contro la cpu in modo da spargerla omogeneamente.. io nn uso questa pratica..

cmq x avere un migliore scambio tra cpu/pasta/dissy si dovrebbe lappare il dissy...

Con il termine lappatura si intendono tutte quelle operazioni tese a migliorare la planarità e la regolarità di una superficie.
La base di un dissipatore commerciale è normalmente lavorata industrialmente con macchine che la rettificano, addirittura i dissipatori in alluminio più economici vengono venduti con la stessa finitura che ricevono una volta usciti dalla trafilatura.

Nel migliore dei casi la base è semplicemente ruvida, ricca di rugosità, rigacce e graffi, ma molto spesso non si è così fortunati e quindi l’intera base presenta una scarsa planarità essendo concava, convessa o addirittura ondulata.

In pratica questo si traduce con una diminuzione dell’area utile di contatto tra dissipatore e core delle CPU: minore è l’area di contatto minore sarà la possibilità di trasferire il calore al dissipatore e quindi il processore non potrà godere del raffreddamento ottimale, con una differenza tra prima e dopo la lappatura anche di 8-10°.

Se la base è rugosa si formano delle microbolle che non scompaiono neanche con l’applicazione della pasta termoconduttiva; poiché la pasta conduce sempre e comunque meno del metallo e l’aria conduce pressoché nulla, è evidente come avere una base irregolare sia poco conveniente. In caso di basi concave o convesse invece lo strato di pasta che si crea è troppo spesso e pregiudica un buon scambio termico.

A questo punto, se si vuole sfruttare a pieno il potere dissipante del dissipatore o del Waterblock (anche se normalmente i WB sono venduti già ben lappati) occorre lappare.

Occorrente
Pennarello indelebile

Banco rigido e liscio meglio se uno spekkio

Fogli di carta vetrata dal 600 a salire (meglio se fino a 1200, 1500 o 2000)

Sidol e Polish (facoltativi)


Preparativi

Prendiamo il nostro dissipatore e smontiamo tutto ciò che non è corpo dissipante: via quindi ventola, eventuale convogliatore, clip di fissaggio e quant’altro. Eliminiamo, eventualmente aiutandoci con della trielina, il pad termoconduttivo rosa posto sotto il dissipatore che conduce peggio anche della peggiore pasta termoconduttiva, e rappresenta forse il problema più grande quando si parla di surriscaldamento dei comuni PC di casa.

Una volta pulita la base coloriamola interamente con un pennarello indelebile, questo ci servirà dopo le prime passate per verificare la presenza di concavità sulla base.

Procuriamoci quindi ora della carta vetrata, dimensione massima 600 mentre per la finitura usate la più fine che trovate, una 1000 va già bene, meglio ancora la 1200 o più fini.

Iniziamo dalla più grossa, fissiamola ad un banco di lavoro rigido, perfettamente liscio e indeformabile, un tavolo di vetro, uno specchio, il davanzale in marmo o granito di una finestra, o un pavimento di pietra dura e senza fughe sono l’ideale per lo scopo.

Una volta fissata con del nastro adesivo la carta e controllato che non crei irregolarità possiamo iniziare la lappatura vera e propria.

Appoggiamo il dissipatore sulla carta, impugnamolo saldamente e facendo una leggera pressione strisciamolo percorrendo una traiettoria a forma di “8” e avendo cura di ruotare di 90° il dissipatore ogni tanto in modo da compensare eventuali imperfezioni del movimento che provocherebbero lo “spiattellamento” di una parte della base. Mai eseguire l’operazione opposta strisciando la carta sul dissipatore.
Dopo poche passate proviamo a guardare la base, ci accorgeremo grazie alla colorazione fatta col pennarello di come solo alcune parti si stiano abradendo, se questo avviene è per colpa della scarsa planarità della base, continuiamo quindi a “scartavetrare” senza cambiare dimensione di carta finchè tutta la base non sarà pareggiata. Questa fase è quella più importante, una corretta planarità è fondamentale per il dissipatore.
Ricordiamoci di cambiare il foglio di carta qualora dovesse perdere la sua abrasività e abbiamo cura di rimuovere con un soffio la polvere di metallo (specialmente l’alluminio) che si forma sulla carta in modo da evitare spiacevoli rigature sulla superficie della base. aggiungo un consiglio.. bagnare la carta prima di cominciare.. x aumentare la durata e il potere abrasivo e diminuire le possibili rigature.

Se vedete che il dissipatore è talmente irregolare che con la 600 ci mettete anni, è il caso di passare ad una grana 400 e poi salire normalmente. L’importante è non scendere sotto la 400, per evitare che si formino rugosità che poi andrebbero via ancora più difficilmente.
Una volta pareggiata tutta la base (lavoro che può durare anche più di trenta minuti a seconda della qualità iniziale del dissipatore) passiamo ad un foglio di carta più fine e continuiamo la nostra opera di levigatura, quando la base si è lisciata ulteriormente passiamo ad un foglio ancora più fine e così via fino alla carta più liscia che ci è rimasta.

In queste fasi è bene notare che dopo un po’ di passate la carta diventa molto più liscia, questa caratteristica può venirci in aiuto in caso ci mancassero carte intermedie tra quelle più grosse e quelle più fini.
Ormai il dissipatore è lappato, la superficie è liscia e piana, il contatto vistosamente migliorato, ma si può ancora fare di più.

Prendiamo la carta da 1200 e passiamo leggermente il dissipatore sopra, continuiamo con estrema leggerezza finchè la base non è liscia al massimo.

A questo punto il grado di finitura è satinato ma si può ancora migliorare, se la carta è Waterproof bagnamola, l’acqua riduce il potere abradente della carta e ci permette una rifinitura migliore, se è il caso la carta può anche essere unta (sempre che sia impermeabile), normalmente ungo con olio per motori (non importa sia sintetico, semi-sint o minerale) ma anche l’olio per cucinare può funzionare ugualmente bene.
Dopo un altro po’ di fatica il nostro dissipatore avrà raggiunto una finitura direi più che dignitosa, non è ancora uno specchio ma presto lo diventerà.

Laviamo il dissipatore avendo cura di eliminare tutte le impurità dalle alette e sgrassare bene la base, a questo punto versiamo un po’ di Sidol su un panno di cotone morbido e strofiniamo sulla base energicamente, aggiungiamo ancora Sidol in caso si secchi troppo e continuiamo a strofinare, dopo qualche minuto lo straccio sarà nero di polvere di alluminio o rosa di polvere di rame e la base sarà molto lucida.

Diamo gli ultimi colpetti con un batuffolo di cotone imbevuto di Sidol e puliamo bene ancora tutto il dissipatore.

Una volta asciugato avendo cura di non strofinare nulla sulla base potremo specchiarci su di essa. Evitiamo di usare altri prodotti oltre al Sidol poiché contengono particelle abrasive troppo grosse e comprometterebbero la lucidatura.

Se proprio vogliamo strafare adesso possiamo passare una pasta lucidante tipo Polish ma non è necessario.




una buona pasta.. un ottimo dissy lappato a dovere.. possono fare la differenza..
22/03/2004 18:30
 
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