Nessuna verità, tantomeno in tasca...
Caro e fiero anonimo "trafficointilt", non pretendo di avere la verità in tasca, ma solo di spiegare alcune cose per chi è interessato a capire quali meccanismi stanno dietro, a volte, alle scelte (in questo caso nella messa di Rai Uno). Penso di farlo con un minimo di titolo, visto che lavoro come autore nella redazione delle rubriche relisiose del primo canale e quindi so come possono funzionare queste cose.
Guarda che di cori in divisa non ce ne sono solo su Rete 4! Anche su Rai Uno capita di vedere corali abbigliate con vestiti uniformi. Tutto dipende dalla circostanza della celebrazione che viene trasmessa di domenica in domenica. Se c'è una liturgia per un evento particolarmente solenne (presieduto da Papa ma anche da un Vescovo, oppure semplicemente perchè c'è una determinata ricorrenza da festeggiare), allora puoi vedere - anche se non necessariamente - il coro in divisa.
Altrimenti, nella quasi totalità degli altri casi, li troverai vestiti in maniera dignitosa ma non uniforme. Come nel caso di Gubbio.
Posso dirti che a volte dipende anche dal regista che cura la diretta di quella domenica particolare. Ci sono registi che prediligono di più il casual e l'ordinario. Ce ne sono altri che preferiscono la solennità "estrema", sempre e comunque.
Ti dirò anche un'altra cosa: visto che il 7 ottobre a Gubbio si celebrava la chiusura dell'ottavo centenario dalla conversione e dell'arrivo a Gubbio di San Francesco di Assisi, personalmente credo che avrebbe "stonato" vedere troppi fasti liturgici. Il "Poverello" assisano teneva molto ad una divisa: quella di sorella Povertà e del suo saio grezzo tutto rattoppato, anche perchè non poteva vestirsi in altro modo visto che era l'unica cosa che aveva. Quindi, a mio parere e senza alcuna verità in tasca, continuo a ritenere che la scelta di non far indossare la divisa ai Cantores Beati Ubaldi sia stata proprio azzeccata.
Saluti a tutti (con la speranza che una così inutile disquisizione possa terminare al più presto...)
DM