grazie fini per aver combattuto la droga

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stella rossa
00domenica 5 febbraio 2006 15:55
una volta la politica si faceva dal pulpito. oggi questa posizione è stata nettamente superata. infatti i preti fanno politica direttamente dai palchetti dei congressi di partito.
forse si tratta di una sorta di promozione, un pubblico riconoscimento...uno scambio di favori, insomma.
resta il fatto che ormai una come me i preti li vede soltanto in tv , ai congressi di an a ringraziare fini per la legge anti-droga o tra squallidi personoggi, che sotto pagamento, decantano le virtù di berlusconi in una sottospecie di tolc sciò per disturbati mentali su rete 4 condotto da una imbarazzante e imbarazzata irene pivetti.

Slobodan
00domenica 5 febbraio 2006 17:40
Re:

Scritto da: stella rossa 05/02/2006 15.55
una volta la politica si faceva dal pulpito. oggi questa posizione è stata nettamente superata. infatti i preti fanno politica direttamente dai palchetti dei congressi di partito.
forse si tratta di una sorta di promozione, un pubblico riconoscimento...uno scambio di favori, insomma.
resta il fatto che ormai una come me i preti li vede soltanto in tv , ai congressi di an a ringraziare fini per la legge anti-droga o tra squallidi personoggi, che sotto pagamento, decantano le virtù di berlusconi in una sottospecie di tolc sciò per disturbati mentali su rete 4 condotto da una imbarazzante e imbarazzata irene pivetti.




ma non è vero,li puoi anche vedere alle manifestazioni nogloBBal,da fabio fazio,al congresso di prc... [SM=x584482]
ISKRA!
00domenica 5 febbraio 2006 21:32
Re: Re:

Scritto da: Slobodan 05/02/2006 17.40


ma non è vero,li puoi anche vedere alle manifestazioni nogloBBal,da fabio fazio,al congresso di prc... [SM=x584482]



Già... c'è prete e prete...

C'era una volta anche Leonardo Boff e la teologia della liberazione...

Peccato che lo abbiano fatto abbandonare il ministero dopo una inquisitoria indagine... Indagine eseguita da...
indovinate da chi...
dai...
Buttate un nome...
dai...
è facile...
[SM=x584498] [SM=x584482] [SM=x584435]

Slobodan
00domenica 5 febbraio 2006 22:57
Re: Re: Re:

Scritto da: ISKRA! 05/02/2006 21.32


Già... c'è prete e prete...






[SM=x584445]

ah,c'è prete e prete?
don gelmini no e don gallo sì?
don baget bozzo no e don vitaliano della sala sì?

c'è prete e prete,già...e c'è campo di concentramento e campo di concentramento...c'è polizia politica e polizia politica...c'è assassino e assassino...
allora il lager no ma il gulag sì,la gestapo no ma i vopos sì,fioravanti no ma morucci sì...

[SM=x584452]

per piacere...
ISKRA!
00lunedì 6 febbraio 2006 02:15
Sul clero

Scritto da: Slobodan 05/02/2006 22.57


[SM=x584445]

ah,c'è prete e prete?
don gelmini no e don gallo sì?
don baget bozzo no e don vitaliano della sala sì?
[...]

per piacere...



Sorvolo sui paragoni con i campi di concentramento...
Perchè sono stilisticamente fragili, quindi nemmeno contro-argomento... [SM=x584426]

Quanto al mio "c'è prete e prete", posso permettermelo, visto che, nel mio non essere religioso, posso concedere di formarmi l'opinione su un prete con UMANESIMO ed al di fuori dal suo operato strettamente teologico.

Esattamente come "c'è politico e politico" e "c'è filosofo e filosofo" e "c'è giornalista e giornalista"...
Come qualsivoglia categoria umana anche l'appartenente al clero secolare è suscettibile di un giudizio che travalichi l'ambito religioso in quanto tale.

Per me Don Gallo e Don Gelmini non sono eguali, come non lo sono tra loro i religiosi islamici, buddisti, scintoisti etc. etc.

Se per la religione è possibile fare una discussione "complessiva", per il singolo religioso è ragionevole e rivendicabile un punto di vista umanista, che lo valuti "prescindendo" dal culto di appartenenza, in sostanza che coniughi pragmatismo a umanesimo.

Comunque nel mio intervento, non colta evidentemente, c'era una punta di ironia nel riferimento alla teologia della liberazione, al suo ruolo nelle comunità di diseredati sudamericane ed alla lotta strenua che l'apparato cattolico (ben impersonato dal vertice attuale) ha condotto contro quel modo di interpretare la partecipazione religiosa alla comunità umana.

Alla prossima... [SM=x584454]
Slobodan
00lunedì 6 febbraio 2006 11:46
Re: Sul clero

Scritto da: ISKRA! 06/02/2006 2.15


Sorvolo sui paragoni con i campi di concentramento...
Perchè sono stilisticamente fragili, quindi nemmeno contro-argomento... [SM=x584426]

Quanto al mio "c'è prete e prete", posso permettermelo, visto che, nel mio non essere religioso, posso concedere di formarmi l'opinione su un prete con UMANESIMO ed al di fuori dal suo operato strettamente teologico.

Esattamente come "c'è politico e politico" e "c'è filosofo e filosofo" e "c'è giornalista e giornalista"...
Come qualsivoglia categoria umana anche l'appartenente al clero secolare è suscettibile di un giudizio che travalichi l'ambito religioso in quanto tale.

Per me Don Gallo e Don Gelmini non sono eguali, come non lo sono tra loro i religiosi islamici, buddisti, scintoisti etc. etc.

Se per la religione è possibile fare una discussione "complessiva", per il singolo religioso è ragionevole e rivendicabile un punto di vista umanista, che lo valuti "prescindendo" dal culto di appartenenza, in sostanza che coniughi pragmatismo a umanesimo.

Comunque nel mio intervento, non colta evidentemente, c'era una punta di ironia nel riferimento alla teologia della liberazione, al suo ruolo nelle comunità di diseredati sudamericane ed alla lotta strenua che l'apparato cattolico (ben impersonato dal vertice attuale) ha condotto contro quel modo di interpretare la partecipazione religiosa alla comunità umana.

Alla prossima... [SM=x584454]



tu puoi pure sorvolare sui gulag-del resto lo fai su d'ambrosio-ed accampare ragioni di fragilità stilistica("dei miei coglioni" non posso esimermi di non aggiungere ,fragilità stilistica per fragilità stilistica [SM=x584429] )però lo fai presuntuosamente e sapendo di essere in fallo,perchè "è il relativismo,bellezza", non un banale e gratuito "si inizia così,chissà dove si andrà a finire" che pure non ci starebbe male in una conversazione...

Tu poi ti avventuri in una discertazione che non fa una piega,ma non c'entra un cazzo con quello che ha scritto Stella,che io ho quotato e che tu hai commentato.
E non so come sia stilisticamente,ma certo non è fragile ricordare che i preti non vanno solo ai congressi di an o a leccare il culo a silvio su rete4...anzi.
E ribattere a ciò con un "c'è prete e prete" è forse stilisticamente accettabile ma è sicuramente sintomo di fragilità culturale rispetto al "metodo",che era ciò su cui Stella puntava,strabica o semplicemnte distratta,la sua invettiva e che nulla ha a che fare col "merito" del prete in questione.
Se dai pulpiti i preti vanno sui palchi dei partiti la responsabilità è equamente distribuita nell'arco costituzionale,dire "ma don gallo non è don biffi" smonta automaticamente la presunta accusa d'ingerenza ed impliictamente anzi suffraga drammaticamente la "necessità" di supplenza del clero e sopratutto è indice di una forma mentis cui abbinare,in iperbole,la velleità giustificatrice di un totalitarismo rispetto ad un altro non è affatto peregrino...
stella rossa
00lunedì 6 febbraio 2006 17:25
Re: Re:

Scritto da: Slobodan 05/02/2006 17.40


ma non è vero,li puoi anche vedere alle manifestazioni nogloBBal,da fabio fazio,al congresso di prc... [SM=x584482]



beh certo del resto è ampiamente risaputo e storicamente comprovato che i comunisti hanno sempre fatto politica attraverso i preti. [SM=x584433]

[SM=x584454] [SM=x584455] [SM=x584454]



Slobodan
00lunedì 6 febbraio 2006 18:40
fai le battute...e poi non le capisci?

Scritto da: stella rossa 06/02/2006 17.25


beh certo del resto è ampiamente risaputo e storicamente comprovato che i comunisti hanno sempre fatto politica attraverso i preti. [SM=x584433]

[SM=x584454] [SM=x584455] [SM=x584454]






appunto!!!

per cui sarebbe ora di riflettere sul "come ci siamo ridotti", non trovi?
ISKRA!
00martedì 7 febbraio 2006 02:07
Re: Re: Sul clero

Scritto da: Slobodan 06/02/2006 11.46
Se dai pulpiti i preti vanno sui palchi dei partiti la responsabilità è equamente distribuita nell'arco costituzionale,dire "ma don gallo non è don biffi" smonta automaticamente la presunta accusa d'ingerenza ed impliictamente anzi suffraga drammaticamente la "necessità" di supplenza del clero e sopratutto è indice di una forma mentis cui abbinare,in iperbole,la velleità giustificatrice di un totalitarismo rispetto ad un altro non è affatto peregrino...



Ho già sostenuto, ai tempi del referendum, se non erro, che non credo di poter limitare in alcun modo il diritto di questa o quella tunica porpora di esprimere la propria opinione...
Altrettanto liberamente posso etichettarla come arretrata, bigotta o progressista, a seconda del mio modo di intendere, ed a prescindere dalla componente teologica del discorso.

Quello che sostenevo, e sostengo tuttora è che gli uomini di chiesa che parlano di politica devono accettare il "gioco" quindi sorbirsi il plauso, ma anche i fischi, le contestazioni e le prese in giro...

Sia Biffi che Gallo.
Altra cosa è il fatto che alcune correnti ecclesiastiche, ed alcuni preti esponenti di aree più "progressiste" siano sistematicamente ostracizzati dall'intenso conservatorismo della curia pontificia, cosa che non posso non sottolineare per definire lo stato dell'arte riguardo all'avanzamento delle posizioni culturali nel cattolicesimo "in qualità di movimento complessivo".

In fondo la politica, fatta anche da preti, resta cosa profana e non sacra, quindi anche le parole di questo o quel prelato non possiedono, a riguardo, alcun manto di affidabilità a priori.


P.S: Il tuo argomento dei totalitarismi, secondo me, continua a non c'entrare Slobo...
stella rossa
00martedì 7 febbraio 2006 12:31
Re: fai le battute...e poi non le capisci?

Scritto da: Slobodan 06/02/2006 18.40


appunto!!!

per cui sarebbe ora di riflettere sul "come ci siamo ridotti", non trovi?



la differenza sta nel come. infatti gente come don vitaliano ha aderito ad un movimento, come cittadino non in quanto prete. e come cittadino gode dei diritti di fare politica. insomma ha fatto politica da laico non da religioso, da cittadino non da rappresentante di dio.
don germini e i vari parroci fanno politica in nome del clero, in nome del cattolicesimo e in nome di dio.
mi potrai rifare questa obiezione quando sentirai dire a don vitaliano che chi vota berlusconi va all'inferno e che la globalizzazione è uno strumento del dimonio, visto che tali sono i toni dei preti che fanno politica durante la messa ( o dicono messa durante le convention politiche, dal palchetto da cui parla fini, in veste di religioso non di individuo appartenente all'ordinamento laico!!!!!)

per quanto riguarda leonardo boff e i preti sandinisti nicaraguensi della teologia della liberazione, che la curia, dietro diktat dell'opus dei, ha meticolosamente eliminato, tanto religiosamente quanto fisicamente, non hanno adeguato la loro religione alla politica nè si sono fatti strumento di politica.
semplicemente hanno elaborato una nuova teologia vicina alle esigenze dei disagiati, popoli affamati e impoveriti sia dalle dittature che dallo sfruttamento delle multinazionali americane, quindi in aperta opposizione con la politica usa e con woytila che l'appoggiava.
hanno sostenuto la rivoluzione comunista, non in quanto marxisti, ma perchè faceva sue le istanze primarie che si ponevano alla base della loro teologia. si trattava di due ordinamenti diversi ma simbiotici in relazione agli obiettivi da raggiungere, non di servilismo nei confronti del potere nè di un'ingerenza nella politica per raggiungere le proprie finalità, ma di una lotta congiunta e compatta contro ciò che si riteneva un nemico comune e in difesa di un soggetto comune, il popolo.
una situazione assimilabile alle posizione dei preti che in sicilia combattono la mafia, o meglio combattevano, ai padri comboniani in missione in africa, la cui azione sociale ha poi un risvolto politico e non viceversa.
è inquietante il fatto che tali preti in genere non abbiano mai fatto una fine migliore dei loro colleghi appartenenti alla teologia della liberazione.
zobmie
00martedì 7 febbraio 2006 15:00
Re: Re: fai le battute...e poi non le capisci?

Scritto da: stella rossa 07/02/2006 12.31


non hanno adeguato la loro religione alla politica nè si sono fatti strumento di politica.
semplicemente hanno elaborato una nuova teologia vicina alle esigenze dei disagiati, teologia della liberazione.



Mi sorgono dubbi:

1) se la "teologia della liberazione" vicina alle esigenze dei disagiati ed in aperta opposizione alla politica USA eccetera è una nuova dottrina religiosa,non è vero che non hanno adeguato la loro religione alla politica;

2) se questa benedetta "teologia della liberazione" è invece una nuova teoria politica, non è vero che non si sono fatti strumento di politica.

Insomma, la teologia della liberazione è politica o religione? [SM=x584438]
ISKRA!
00martedì 7 febbraio 2006 15:49
Il potere, la politica, lo stato della chiesa...

Scritto da: zobmie 07/02/2006 15.00

Insomma, la teologia della liberazione è politica o religione? [SM=x584438]



Spesso le religioni formano un insieme di legami che regolano una società secondo principi che possiedo una base aprioristica che è il Divino.

Questo vale, ad esempio, per i monoteismi, soprattutto per l'islam più integralista, ma anche per il cattolicesimo, naturalmente.

Voler operare distinzioni categoriche è capzioso... La religione, occupandosi di diritti e limiti delle libertà dei cittadini, inevitabilmente assume una posizione politica, ovvero una posizione che riguarda e concerne la comunità.

Poichè la comunità dei credenti comprende inevitabilmente anche cittadini, è ovvio che vi sia politica nell'operato degli apparati religiosi.
Altro discorso è quello del potere temporale.
In una democrazia di modello occidentale la chiesa non ha diritto o possibilità di legiferare per la comunità nel suo complesso, questo portato ha la sua radice storica in un passato che, già prima dell'illuminismo, si immerge nelle distinzioni della concezione statuale latina (occidentale) da quella delle civiltà partiche, ellenistiche, neopersiane.

A questo punto la contesa si riduce a quanto vigorosamente è possibile per una comunità religiosa far pesare politicamente il proprio peso specifico senza essere accusata di ingerenza entro il potere temporale.

Hasta Siempre...
stella rossa
00martedì 7 febbraio 2006 16:38
Re: Re: Re: fai le battute...e poi non le capisci?

Scritto da: zobmie 07/02/2006 15.00


Mi sorgono dubbi:

1) se la "teologia della liberazione" vicina alle esigenze dei disagiati ed in aperta opposizione alla politica USA eccetera è una nuova dottrina religiosa,non è vero che non hanno adeguato la loro religione alla politica;

2) se questa benedetta "teologia della liberazione" è invece una nuova teoria politica, non è vero che non si sono fatti strumento di politica.

Insomma, la teologia della liberazione è politica o religione? [SM=x584438]




non fare il finto tonto.
la teologia della liberazione è teologia. ha svolto un'azione politica non in virtù di un principio/legge divina, bensì sociale, la difesa delle classi disagiate.
ti sembra un principio trascendente, come la presunta anima dell'embrione o il dono divino della vita che impedisce l'eutanasia, l'indissolubità del matrimonio in quanto giuramento divino, o la lotta all'omosessualità in quanto perversione contro natura?
nodi certo, è un principio sociale, largamente condiviso, anche se non effettivamente difeso, dalla gran parte degli stati cosiddetti civili. in quanto tale non è neanche un principio assoluto in quanto non deriva la sua forza da un essere primo ma dal diritto positivo dell'ordinamento statale ( nella migliore delle ipotesi).

ora io non credo che il problema in questione sia che i preti facciano politica. la lotta alla mafia è fare politica. salvare i bambini in africa dall'arruolamento degli squadroni della morte è fare politica. togliere le prostitute dalle strade e dalla schiavitù è fare politica. ben venga, quando la politica è ispirata a valori interni all'ordinamento nazionale, quindi a valori laici.
ma influenzare la campagna elettorale ponendosi come uomini di chiesa quindi interpreti della parola divina è un'aberrazione della politica in quando la scinde dall'ordinamento positivo e la ricollega ad un principio trascendente e divino ( presunto tale) i fini di manovrare la campagna elettorale.
don gerbini o come cavolo si chiama vada a rischiare la vita in uganda se vuole fare politica o indicare un comportamento etico, invece di salire sul palchetto di alleanza nazionale!
Slobodan
00domenica 12 febbraio 2006 23:28

Scritto da: stella rossa 07/02/2006 12.31


la differenza sta nel come. infatti gente come don vitaliano ha aderito ad un movimento, come cittadino non in quanto prete. e come cittadino gode dei diritti di fare politica. insomma ha fatto politica da laico non da religioso, da cittadino non da rappresentante di dio.
don germini e i vari parroci fanno politica in nome del clero, in nome del cattolicesimo e in nome di dio.
mi potrai rifare questa obiezione quando sentirai dire a don vitaliano che chi vota berlusconi va all'inferno e che la globalizzazione è uno strumento del dimonio, visto che tali sono i toni dei preti che fanno politica durante la messa ( o dicono messa durante le convention politiche, dal palchetto da cui parla fini, in veste di religioso non di individuo appartenente all'ordinamento laico!!!!!)




Che il Signore ti perdoni, perchè non sai quello che dici... [SM=x584482]
stella rossa
00domenica 19 febbraio 2006 10:59
Re:

Scritto da: Slobodan 12/02/2006 23.28


Che il Signore ti perdoni, perchè non sai quello che dici... [SM=x584482]




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