Re: fai le battute...e poi non le capisci?
Scritto da: Slobodan 06/02/2006 18.40
appunto!!!
per cui sarebbe ora di riflettere sul "come ci siamo ridotti", non trovi?
la differenza sta nel come. infatti gente come don vitaliano ha aderito ad un movimento, come cittadino non in quanto prete. e come cittadino gode dei diritti di fare politica. insomma ha fatto politica da laico non da religioso, da cittadino non da rappresentante di dio.
don germini e i vari parroci fanno politica in nome del clero, in nome del cattolicesimo e in nome di dio.
mi potrai rifare questa obiezione quando sentirai dire a don vitaliano che chi vota berlusconi va all'inferno e che la globalizzazione è uno strumento del dimonio, visto che tali sono i toni dei preti che fanno politica durante la messa ( o dicono messa durante le convention politiche, dal palchetto da cui parla fini, in veste di religioso non di individuo appartenente all'ordinamento laico!!!!!)
per quanto riguarda leonardo boff e i preti sandinisti nicaraguensi della teologia della liberazione, che la curia, dietro diktat dell'opus dei, ha meticolosamente eliminato, tanto religiosamente quanto fisicamente, non hanno adeguato la loro religione alla politica nè si sono fatti strumento di politica.
semplicemente hanno elaborato una nuova teologia vicina alle esigenze dei disagiati, popoli affamati e impoveriti sia dalle dittature che dallo sfruttamento delle multinazionali americane, quindi in aperta opposizione con la politica usa e con woytila che l'appoggiava.
hanno sostenuto la rivoluzione comunista, non in quanto marxisti, ma perchè faceva sue le istanze primarie che si ponevano alla base della loro teologia. si trattava di due ordinamenti diversi ma simbiotici in relazione agli obiettivi da raggiungere, non di servilismo nei confronti del potere nè di un'ingerenza nella politica per raggiungere le proprie finalità, ma di una lotta congiunta e compatta contro ciò che si riteneva un nemico comune e in difesa di un soggetto comune, il popolo.
una situazione assimilabile alle posizione dei preti che in sicilia combattono la mafia, o meglio combattevano, ai padri comboniani in missione in africa, la cui azione sociale ha poi un risvolto politico e non viceversa.
è inquietante il fatto che tali preti in genere non abbiano mai fatto una fine migliore dei loro colleghi appartenenti alla teologia della liberazione.