Re: Re: Re: Re: Re:
Scritto da: ISKRA! 30/09/2005 15.47
Dipende Peppino... L'allegria è sempre una componente che aiuta nell'antagonizzare la malattia, ma non è esattamente quello che si definisce una "cura".
Ad ogni modo sono il primo a sostenere le virtù dell'inserimento sociale, dell'assistenza domiciliare da parte dei propri cari o di persone preparate anche a caricarsi una quota di disagio affettivo...
E tutto questo è parte di una buona cura. In rari casi può essere una buona cura... Ma spesso non basta... e allora serve scegliere tra camice, santone, stregone ed esorcista...
E' vero, concordo. Ma non è il caso di pilotare questa scelta demonizzando totalmente le altre: c'è chi ha fiducia nello stregone, e questa fiducia è già una componente fondamentale per la buona riuscita della cura.
Certo in giro ci sono parecchi ciarlatani, ma se proprio vogliamo mettere i puntini sulle i, ci sono anche tanti medici totalmente incompetenti nonché "antipatici", che è la caratteristica peggiore per una persona che si proponga di attenersi al giuramento di Ippocrate.
C'è da aggiungere, nel caso degli esorcisti, che chi dà segni di "possessione" è - credo nella maggioranza se non totalità dei casi, ma qua avrei bisogno dell'appoggio di Impri, che però latita - una persona che già crede ne o anche solo conosce in qualche modo la
possibilità teorica di essere posseduta... quindi senz'altro in questo caso la presenza di una personalità che "combatta il fuoco con il fuoco", se mi passi l'inglesismo, è senz'altro psicologicamente più efficace di uno strizzacervelli che cerca di convicere la vittima che è tutta una creazione della sua mente (hai visto
Gothika?).