la guzzi classic
Moto Guzzi V7 Classic, gusto vintage
Tante citazioni per la nuova moto dell’Aquila
Mandello del Lario 05/05/2008 - Quando si ha una tradizione alle spalle è lecito e giusto sfruttarla al meglio. Nell'ultimo lustro la passione per i favolosi anni 70 ha contagiato musicisti, stilisti e designer e a Mandello del Lario si sono ricordati che, tra il ‘67 e il ‘74, la storia del motociclismo italiano era passata di là. In quegli anni avevano visto la luce, infatti, modelli storici come la V7, nome derivato dal motore bicilindrico a V da 703 cc, verniciata rossa-argento e col telaio nero, o la V7 Special (1969) con motore maggiorato a 750 cc, serbatoio largo e verniciatura bianca con filetti rossi, per arrivare alla Sport del 1974. In epoca vintage, Moto Guzzi ha preso quindi la palla al balzo e - a più di 40 anni dal lancio della prima V7 - propone oggi la nuova V7 Classic. Un mix di storia e tecnologia moderna.
Sotto il serbatoio da 17 litri, ripreso dalla versione Sport, batte il cuore della Breva da 750 cc ad iniezione elettronica, incastonato in un telaio a doppia culla. Il profumo di quegli anni si respira anche nei fregi e nei fianchetti ripresi dalla Special, nelle ruote a raggi e negli scarichi a sigaro. Salendo in sella la sensazione di un ritorno al passato si acutizza. Gli occhi cadono su una strumentazione ben fatta e dal look piacevolmente vintage e la posizione in sella è naturale. Si viene accolti dal sellone lungo e piatto e da una posizione di guida naturale che fa presagire una certa facilità di guida. I 198 kg in ordine di marcia scompaiono grazie al buon bilanciamento delle masse e ci si può buttare, tra un'auto e l'altra, verso il locale preferito per sfoggiare davanti agli amici questo pezzo di storia. Non occorre sudare per districarsi nel traffico, ma il colpo di fulmine cui ci aveva portati l'estetica è un po' ridimensionato dalle sospensioni eccessivamente rigide (forcella Marzocchi con steli da 40 mm e doppio ammortizzatore posteriore).
Sul pavé e le asperità dell'asfalto urbano, la V7 Classic non si è dimostrata una buona amica. Puntando invece le strade extraurbane che portano ai laghi lombardi si può entrare in sintonia con la moto. La ruota anteriore da 18" trasmette una buona sensazione di sicurezza e di appoggio a centro curva. Inutile provare a tirarle il collo: questa Guzzi si ribella e inizia a dondolare in curva e a "sbacchettare" in frenata. Inutile cercare la velocità massima: la scarsa protezione aerodinamica vi farebbe perdere la gioia di guidare in pochi km. Col salire della velocità, inoltre, le pedane avanzate, pensate per il comfort, costringono il pilota ad appendersi al manubrio con conseguenze negative sulla stabilità della moto.
La V7 Classic va guidata con dolcezza e con la mente che torna alle serate di primavera di quando si era ragazzi e si portava fuori a cena la fidanzata. Quest'ultima comunque sarà contenta anche sulla versione 2008 della V7. La comodità del passeggero è infatti garantita. Il piano di seduta è allo stesso livello del pilota e lo spazio della sella più che abbondante. L'erogazione del bicilindrico da 750 cc aiuta la guida rilassata nonostante la trasmissione a cardano ed è perciò difficile rischiare di cadere all'indietro. Un occhio di riguardo alla sicurezza è dato dall'impianto frenante composto da un disco anteriore da 320 mm di diametro e uno posteriore da 260 mm. La frenata è in linea col carattere della moto: per nulla aggressiva ma comunque efficace. Già presente dai concessionari, la V7 Classic è disponibile nella livrea bianca ad un prezzo promozionale di 7.990 Euro per le prime tre settimane di maggio, poi per averla nel proprio garage bisognerà sborsare qualcosina di più: 8.300 Euro.