avevo gia' scritto altrove la mia passione per Irwin Shaw, un romanziere americano su cui esiste gia'
una discussione 。Ultimamente ho riletto per l'ennesima volta Voci di un giorno d'estate e sono arrivato alla conclusione che vale un topic tutto suo.
Questo non perche’ ci si trovi di fronte ad un capolavoro della letteratura, ma perche’ ci sono due aspetti che me lo fanno apprezzare e ritenere particolarmente adatto a questo forum.
Il primo e’ lo stile di Shaw: semplice, umano, mai roboante, mai in cerca di emozioni facili. Le situazioni che racconta, dolci o amare, tristi o allegre sono sempre “normalizzate” da un linguaggio naturale, quasi asciutto in cui solo una sottile vena di ironia ne fuoriesce ma non per “eccitare” il lettore ma solo per aiutarlo a guardare con tenerezza e complicita’ umane i personaggi dei suoi libri. Personaggi che hanno soprattutto il merito di non essere mai eroi o vigliacchi al 100% come spesso accade nella narrativa americana, ma semplici esseri umani con certezze da conquistare e mille dubbi con cui convivere.
Il secondo motivo e’ la memoria. Il protagonista un sabato pomeriggio decide di andare ad assistere ad una partita di baseball che il proprio figlio gioca nel campo della scuola vicino al mare. Nel caldo estivo e col rumore della risacca di sottofondo la sua mente comincia a ricordare. Le vacanze estive, l’ infanzia, i vari momenti della propria vita recente o lontana e cosi’, alle voci dei ragazi che giocano, si uniscono le voci di coloro che sono passati attraverso gli anni, alcuni per rimanere, altri spariti per sempre. Spariti ma non nel ricordo. Nel ricordo che ci accompagna e che da un senso al nostro esistere, che riempie di significato ogni nostro gesto presente, come guardare una partita di baseball......o scrivere in un forum