Umile richiesta al Conte di Drepania

Mi dolgo del disturbo che vi arreco, ma il mio problema non richiede minor solutore che voi.

Ricordate, vi raccontai di come il vostro trono fosse figlio dell'ingiustizia.

Vi narrai delle terribili giornate in cui Etienne divenne barone a scapito del legittimo regnante di Alasram, Jachob, del quale sono erede.

Vi chiesi la restituzione del titolo e della terra, usurpati dai vostri arroganti predecessori, e voi mi giuraste che avreste riportato le cose alla loro giusta dimensione, dopo aver fatto le vostre ricerche.

Io so di essere nel giusto.
Mi chiedo quanto tempo richieda la vostra giustizia.



I miei omaggi

*tossicchia*

...vorrei solo aggiungere che, per coerenza, ho rifiutato il titolo di cavaliere propostomi dal duca Silmindur in persona.

Il duca è una persona che gode di tutta la mia stima.
Non i barbari a lui sottomessi.

I drepanici sono il mio popolo,
Alasram è zuppa del nero sangue d'orco che io stesso spillai, in difesa dell'arte, delle donne, del Re, e del rosso sangue dei miei compagni caduti per la loro terra.

Solo per riportarla alla magnificenza che merita, io la reclamo, e giuro su Hemdilion stesso che io, Axl Rose, la farò rifiorire.

Dovessi scatenare mille guerre.



ancora attendendo

Osservo con piacere che la mia questua non è neanche stata considerata.

Mi compiaccio che i Veri Nobili non entrino nel merito dei problemi personali di un povero prete.

Mi diletto nell'ascoltare le cronache delle scaramucce fra i cugini.

E comincio a pensare che "l'usurpatore", ora in fuga, sia solo una vittima.

Come me.

Signori Giudici, mio Conte

Con garbo già chiesi che ciò che e di diritto mio, tornasse mio.

Con fiducia attesi che si facesse chiarezza sulla violenza patita, in un periodo oscuro per tutti, per mano dei vostri "eroi".

Con pazienza cercai, giammai trovando uomo o bestia che mettesse in dubbio la mia parola.

Sono un prete, non un santo. La mia fede non ha fine, la mia pazienza sì.

Dunque, in sede ufficiale

ACCUSO il Conte, Kragoth Utkhai, di SPERGIURO!

...e per di più, in presenza di testimoni, in taverna a Drepania.

Certo, chi dovrà confermare la mia versione sono alcuni incantatori, quella sera commensali del Conte, e non sono così ingenuo da sperare VERITA' da chi è plagiato dal POTERE.

Pertanto

Chiedo, per l'ultima volta, che mi sia reso il mio, e dimenticherò il torto, lasciando cadere l'accusa.

Viceversa, non temendo la morte, sfiderò a singolar tenzone chiunque usurpi il mio scranno, e chiunque ne leggittimi o sostenga il potere.

(non più) cordialmente

Messer Rose,
permettetemi di esplicitare il mio appogio alla vostra causa. Non sono blasonato in queste terre, ma vi comprendo poichè son cadetto. L'usurpo è grande infamia e se a voi vanno terre e titoli sappiate che intendo dar eco al vostro grido nel deserto affinchè possiate trovar pace. Meritate risposta e per ottenere ciò vi aiuterò, ma qualora tale risposta non vi fosse favorevole, vi prego, di non ostinarvi in una lotta irragionevole. Sicuramente avreste gradito come me che uno dei blasonati vi avesse dato risposta, ma spero che il mio sostengno possa esservi gradito comunque.

Rosslyn Plantard

Vi ringrazio, paladino, ma non di pace vado in cerca.

Nè, non vi offendete, di solidarietà.

Il conte, a suo tempo, mi svelò che il maggior suo problema fosse "togliere" Alasram la bella al suo signore, poco prima nominato.

A questo punto, che fare? L'idea migliore balenatami è di togliere l'usurpatore dalla terra. E dalla Terra.

La qual cosa, per essere fatta bene, richiede un sommovimento popolare, cosa che aborro, ritenendola orribile, sgraziata, lercia.

Che dite? Devo affidarmi alla mia ira, e condurre da solo la mia rivoluzione, un duello per volta? Cosa assolutamente alla mia portata, finchè incontro avversari onorevoli, ma è una dinastia di ladri, mentitori e usurpatori quella che sto sfidando.

Dunque, si, mi sono gradite le vostre parole di conforto, ma assai di più lo sarà il vostro scudo, il giorno che sicari e accoltellatori saranno inviati per me.

I miei omaggi

Onore e Luce, Signori.

Siete pregati di esprimere in Tribunale solo cose inerenti al Tribunale.

Messer Rose, quello che voi dite è assai grave, spero che avrete delle prove tangibili a sostenere la vostra causa o non vedo assolutamente come il Tribunale potrebbe concedervi udienza.

Purtroppo io non vi posso aiutare, le terre di Drepania non rientrano nella mia giurisdizione.

Prego il mio Maestro e il Signor Rose di continuare il loro dialogo in qualche taverna per evitare possibili more.

Che la Luce dissolva le tenebre.

Se voi non potete provare che io menta, l'accusa resta.

Il Conte in persona mi ha già dato ragione, e s'è impegnato a raddrizzare il mio torto.

Lasciatomi, se n'è dimenticato.

...Crux, mi sovviene, era al tavolo del Conte, durante la discussione.

...Alucard Strife, uno dei briganti che assaltarono le mie terre.

Indaga, piccolo giudice fuorizona, indaga.

O dammi del mentitore, e scegli un padrino per il duello.

Ancora in attesa di giustizia

Onore e Luce nuovamente, Messer Rose...

Ritorno a ripetervi che siete dentro le aule di un tribunale, sappiatene trarre da voi il giusto peso.

L'ultima mia preoccupazione attualmente è di dare del mentitore ad una persona che non conosco, ma che pare non rendersi conto che un accusa, senza una base, non ha nessun peso.

Vi chiedo nuovamente di placare la vostra rabbia, per quanto giusta questa possa essere.

E se sarà necessario, indagherò.

Che la Luce dissolva le tenebre.

Sarà difficile placare la mia rabbia, se continuate a provocarmi, incantatore.

La questione è di una semplicità disarmante, ma in grado di mettervi in grosse difficoltà lo stesso...

Vi aiuterò, ma solo per abbreviare la mia attesa, non perchè vi ritenga.

Se mi credete, inquisite e interrogate il Conte, Tenendo presente che, in una causa di spergiuro, necessariamente uno dei due mente.

Se non mi credete, avete solo due opzioni:

-Verificare la mia storia, e vi ho già indicato i testimoni,

oppure

-Ignorarmi, multarmi per schiamazzi, estromettermi da queste sale, darmi dell'ubriacone, continuare a contemplare il vostro ombelico o una qualunque cosa che mi offenda, e mi dia ragione di lavare l'offesa nel sangue.



Inoltre, vi faccio notare una cosuccia o due che davvero dovreste sapere, ma che sembra non vi insegnino, nella "sacra" gilda:
Può Kalaeiphenes, dea della giusta ira, avere da ridire sulla MIA, novizio?
Conoscete voi, o giudice della contea, le gesta degli ultimi 5 regnanti di Drepania? Le leggi imposte da essi? O almeno i nomi e i titoli? Aspirate al paladinato, vero?
Vi risulta essere un gesto di cortesia il cacciare fuori da sale pubbliche di un tribunale (sulle quali, peraltro, dite di non aver giurisdizione), chi fà un'accusa precisa, motivata e circostanziata? Per mesi sono stato "abusivo", ma mi cacciate solo quando accuso il Mezzo-Immondo, maestro dei vostri maestri?

Anzi... lasciate stare, e, per cortesia, chiamatemi un giudice.



Sempre più stizzito

Giudice Leon,
questo è il posto più corretto dove Messer Rose esprima le sue lamentele.

Dato che hanno a che fare con la giurisdizione delle Terre drepaniche.

Messer Rose,
io non vi nascondo di essere all'oscuro dei fatti e di avere sperato nel pronunciamento del conte in merito.

Pertanto, se vi aggrada, cercherò di farmi carico della vostra richiesta cercando di valutarne la fattibilità e il diritto delle vostre richieste.

Gradirei inoltre conoscere:

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Dunque, si, mi sono gradite le vostre parole di conforto, ma assai di più lo sarà il vostro scudo, il giorno che sicari e accoltellatori saranno inviati per me.

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Da chi ritiene di poter temere per la sua vita,
se preferisce l'ascolterò anche in forma privata.

Omaggi,

Brandon"Stiletto"Nariash, 19/06/2007 11.46:

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Gradirei inoltre conoscere:

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Dunque, si, mi sono gradite le vostre parole di conforto, ma assai di più lo sarà il vostro scudo, il giorno che sicari e accoltellatori saranno inviati per me.

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Da chi ritiene di poter temere per la sua vita,
se preferisce l'ascolterò anche in forma privata.

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Nessuna risposta è stata ancora data a questa mia richiesta !!!

Ed essendo cambiate adesso le cariche, gradirei conferire con voi, risalire alle fonti ed appurare se abbiate il diritto alla Carica.

Mio conte,

per quanto riguarda le minaccie alla mia vita, avevo volutamente non replicare, ignorando da che parte esse venissero e, ve lo confesso, temendo persino la vostra mano.

Durante il passato conclave, però, una risolta guerra sembra aver portato via con sè molti miei nemici, e mi ha mostrato ciò che mi restava celato.

Nessuna minaccia, ora, aleggia su di me,
se non per la mia anima,
grazie.

Inoltre,

ho pregato a lungo, e meditato sulla Vostra proposta di servire, per un periodo d'osservazione, la Sacra Gilda.

Purtroppo non mi appare una soluzione praticabile: un regnante, infatti, dovrebbe preoccuparsi solo del proprio popolo e delle proprie terre, cosa assai difficoltosa se contemporaneamente si deve "servire", poichè legati da un giuramento, un'altra struttura di potere, cosa già compresa dai vostri più prossimi nobili predecessori.

Ed è solo il Trono ed il popolo di Drepania, e della "mia" Alasram, che intendo servire, memore degli antichi fasti, e spettatore dell'attuale sfacelo.

La molla che muove il mio desiderio è unicamente la restaurazione di quello che era il regno più potente, nobile, giusto e sfarzoso di Edreja, gioiello del mondo, fulgido esempio e fonte d'invidia per le altre schiatte nobiliari di tutto il mondo, ed in questo, occuparmi della signoria a cui è legata la mia nascita, la mia famiglia, i miei ricordi, i miei amici.
Se possibile, a costo dei miei denari, il mio sudore, il mio sangue e la mia vita stessa, farla rifiorire più bella.

Sotto il benevolo vessillo del Re di drepania ho vissuto lunghi anni felici, al servizio del suo esercito ho combattuto con foga durante i tempi più oscuri della guerra, nel suo ricordo ho provveduto a mettere in sicurezza, passata la guerra e scacciati gli orchi, le terre martoriate dalla piaga della morte vivente.

In onore a tutto questo, ed in accordo con i miei ardenti desideri, mi azzardo di farVi una proposta alternativa:
Tenetemi in osservazione, sì, al Vostro servizio, come funzionario, soldato, scriba, assaggiatore di corte, magari, ma sotto il Vostro vessillo, e non schiavo di una gilda, che persegue interessi propri.

Voi stesso vi siete trovato nella curiosa condizione di dover "servire" un superiore vostro suddito. E questa è esattamente l'unica cosa che mai mi dovrà accadere. Vi prego di rifletterci.

Grato della vostra attenzione, mi congedo.

*inchino*