martee1964
00venerdì 3 settembre 2010 09:52
CHICAGO
Promettono di far saltare dalle sedie i più attivi e dinamici i risultati di uno studio statunitense pubblicati sulla rivista «Neurology». Sudoku e cruciverba, ma anche letture e ascolto di programmi radio e tv, finiscono per accelerare i segni della demenza in chi ha scritto nel proprio destino che, con l’andare degli anni, si ammalerà. In realtà, attività che stimolano la mente ritardano il declino delle capacità cognitive.
Poi però - hanno scoperto i ricercatori del Rush University Medical Center di Chicago - gli mettono il turbo, dando il la alla corsa di patologie «mangia-memoria» come l’Alzheimer. I ricercatori guidati da Robert Wilson hanno scoperto, in altre parole, che attività che stimolano la mente comprimono il periodo in cui una persona deve fare i conti con la demenza.
Ma se da un lato questi interessi spingono più in là il nastro di partenza della malattia, dall’altro accelerano il declino cognitivo una volta che la demenza ha preso il via. Per giungere a questi risultati inattesi, i ricercatori hanno valutato l’attività mentale di 1.157 persone di 65 anni o più, prive di demenza all’inizio dello studio