Re:
Saga.S, 19/09/2016 21.34:
Per quello che riguarda la mia opinione, credo che le scelte stilistiche e di lessico debbano essere coerenti con l'atmosfera che si vuole ricreare nella storia e con l'impatto che si vuole avere sul lettore.
Scelte lessicali troppo articolate per descrivere (per esempio) una persona che va a fare la spesa risulteranno, nella maggior parte dei casi, fuori luogo, a meno che la storia non sia scritta in prima persona ed il personaggio non sia uno fuori di testa a cui piace elencare il nome latino degli ortaggi (in questo particolarissimo caso un linguaggio complesso serve, perché aiuta a caratterizzare il personaggio).
Sono perfettamente d'accordo.
Per quanto l'autore abbia sicuramente un suo stile, penso che la bravura stia soprattutto nell'adattarlo al contesto. E con contesto intendo situazione, personaggio, epoca storica, fandom... giusto per fare un mio personalissimo esempio: tempo fa scrissi alcune OS sul fandom di Sherlock Holmes (i film della Warner, non la serie) e ho dovuto "modellare" il modo di scrivere sul periodo storico e, cosa ancor meno facile, su un personaggio eccentrico come il protagonista.
È ovvio che non userei mai lo stesso lessico se mi dovessi trovare a scrivere su, non so, Sailor Moon o Pokemon, per esempio. Non perché questi fandom siano inferiori o altro, mai pensato, ma semplicemente perché ogni contesto ha un linguaggio che gli appartiene o che, perlomeno, più gli si adatta.
Così come penso che scrivere una storia ambientata nell'età classica sia cosa ben diversa rispetto a una ambientata nel ventunesimo secolo, ma perché semplicemente si parla in modo diverso.
Questo penso aiuti già molto a decidere la direzione da prendere nel momento in cui si vuole scrivere.
È chiaro che lo scrittore dovrebbe comunque avere un suo stile personale. Prendi me, già prima ancora di trovarmi su EFP tendevo a mettere subordinate come se piovessero, poi mi sono resa conto di quanto questo appesantisse la lettura e ho fatto parecchio
labor limae, negli anni. Sicuramente non sono una fan dello stile troppo scarno, anzi, ma apprezzo ancora meno l'uso ingiustificato di paroloni altisonanti solo
perchéssì, perché fa più figo e magari non se ne conosce nemmeno il significato.
Cioè, è come accompagnare un panino con la mortadella con un Moët&Chandon da migliaia di euro. Saranno buonissimi entrambi da soli, ma non c'entrano nulla l'uno con l'altro.
Ti posso solo consigliare di "buttarti", tentare di scrivere qualcosa arricchendo un po' qua e là, inserendo qualche termine più ricercato, qualche descrizione in più. Alla fine sarai tu stessa, rileggendo, a capire se il risultato ti piace oppure no, potresti scoprire di non averlo fatto finora solo per timore che il tutto risultasse troppo carico e magari invece ti piace di più, chissà.
L'importante è non forzare mai troppo, alla lettura le forzature si avvertono eccome.