Spring Break

Generazione scoppiata allo (s)ballo di primavera
di Elisa Manisco

La meglio giovent USA: un mese di sbronze, sesso sfrenato e party sulla spiaggia: sono le vacanze di prim,avera degli universitari americani. Trionfo di decadenza per alcuni, momento indimenticabile per altri

"Quello che accade a Panama City, rimane a Panama City". Lo dice complice il ragazzo sovrappeso in gonna hawaiana che si sente una reincarnazione di Bluto Blutarski, mitologico casinaro interpretato da John Belushi in Animal House. E se lo ripete mentalmente anche la biondina maggiorata che studia marketing e ha appena partecipato al concorso delle magliette "bagnate e selvagge". Perch, come spiega un personaggio del romanzo di Tom Wolfe Io Sono Charlotte Simmons: "Il college l'unico periodo della tua vita in cui puoi veramente sperimentare e quando finisci, nessuno ricorder pi niente" (a meno che tu non diventi presidente: in quel caso ti verr rinfacciato anche uno spinello "non aspirato"...). Panama City, come molte altre spiagge, uno dei set dello Spring Break, la vacanze di primavera degli universitari americani. il college senza i libri e gli esami: sesso-sesso-sesso casuale e frenetico affogato in un mare giallognolo di birra da poco.

Nel periodo che va da fine febbraio fino a met aprile, migliaia di studenti e studentesse si riversano sulle spiagge della Florida, armati di lozione solare, preservativi, e la ferma intenzione di divertirsi fino a farsi male per un paio di settimane. I pi benestanti vanno in Messico e in Giamaica. Perch le spiagge sono pi belle, chiaro, ma anche perch quando vuoi comportarti come non hai mai fatto in vita tua, pi sei lontano da casa, meglio . La giornata tipo degli springbreakers inizia con una gara di bevute in spiaggia con il "beer bong", un tubo di gomma attaccato a un imbuto in cui viene versata la birra a litri, continua con i rave sotto il sole e finisce con gli amplessi vissuti in stato semicomatoso e il casino generico che dura tutta la notte. Qualcuno, pi intrepido degli altri, finisce anche in carcere per schiamazzi e rissa. Comunque niente che non si possa risolvere con una telefonata all'avvocato di famiglia. La mattina dopo si ricomincia. Il paradiso, per come lo immagina un producer di Mtv. L'inferno, per le associazioni cristiane che propongono alternative a base di lettura della Bibbia sotto l'ombrellone o per l'American Medical Association, che mette in guardia i festaioli dai rischi di una condotta sconsiderata: malattie veneree, "date rape" (stupri commessi da un conoscente su una vittima a volte stordita dall'alcol e/o droghe), cose che non si sarebbero mai fatte se non ci si fosse scolati quelle 12 vodke.

In genere, per, gli adulti mostrano l'indulgenza che si conviene a un rito di passaggio. Perch se vero che il fascino dello spring break sta nella possibilit di rompere le regole, anche vero che non si tratta di autentica ribellione al sistema. Anzi: finito il mese di follie, gli springbreakers torneranno ai libri, si laureeranno e arriver anche il momento di affrontare la vita adulta. per questo che la tenacia con cui perseguono la devastazione completa di corpo e mente ha qualcosa di tenero e disperato. come se, con gli occhi appannati dall'alcol, stessero fuggendo dalla villetta nei sobborghi, dai tre bambini biondi e perfetti, la station wagon e il cane di nome Skip che intanto guadagnano terreno, inesorabili come Terminator.

Ma ci sono anche quelli che non scappano: lo spring break 2006 verr ricordato per le migliaia di universitari che hanno disertato le spiagge per andare ad aiutare le popolazioni colpite dall'uragano Katrina, spalando via il fango, ricostruendo abitazioni, distribuendo pasti gratuiti. Cose che possono cambiarti la vita, come accaduto a Evan Forbes, 22enne matricola alla Washington State University: "Pensi di aver avuto una cattiva giornata a causa di un esame, di una ragazza o di una partita di basket, mentre questa gente ha perduto tutto ci che avevano". E chiss perch, improvvisamente, la villetta in periferia e la station wagon non sembrano pi la cosa peggiore che ti possa capitare.