RU486: ricomincia la sperimentazione

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stella rossa
00giovedì 6 ottobre 2005 01:56
Il comitato etico sblocca la Ru486 con l'obbligo di tre giorni in ospedale
Torna la pillola, resta il pregiudizio:
"Donna, abortirai con dolore"
Ritanna Armeni
L'ospedale Sant'Anna di Torino potrà riprendere la sperimentazione sulla pillola abortiva RU486, quella sperimentazione che era stata sospesa dal ministro della salute Storace.

Si può dire che alla fine il buon senso ha vinto e che anche in Italia si sperimenterà un farmaco che in altri paesi é usato da anni? Non proprio. Anche la vicenda dell'ospedale Sant'Anna e delle pillola abortiva é indicativa del modo in cui in Italia si affronta l'antica questione dell'aborto.

Ricordiamo i fatti. Qualche settimana fa l'ospedale Sant'Anna ha iniziato la sperimentazione della pillola. Il ministero l'ha bloccata ma - attenzione - non per motivi etici, giacché questi avrebbero suscitato scalpore e reazione, ma per motivi igienico-sanitari. Le donne che intendono ricorrere alla interruzione volontaria della gravidanza non sono garantite - secondo il ministero - da un uso della pillola anche se sotto controllo medico. C'è bisogno di un maggior controllo e quindi del ricovero in ospedale. In poche parole, l'aborto, anche non chirurgico, deve rimanere un intervento completamente ospedalizzato, non correre il rischio di una normalizzazione attraverso la riduzione del danno psicologico che una interruzione di gravidanza sempre comporta.

E' evidente che se i medici del Sant'Anna non avessero obbedito all'ordinanza, la conseguenza immediata sarebbe stata il blocco della sperimentazione: Storace avrebbe vinto. I medici invece hanno preferito accettare il compromesso, hanno modificato il protocollo e hanno introdotto una clausola per cui la donna deve rimanere in ospedale per tutta la durata del trattamento, cioè tre giorni.

E il comitato etico, esaminato il nuovo protocollo, ha autorizzato di nuovo la sperimentazione.

Chi paga il prezzo? Quelle donne che avrebbero potuto interrompere la gravidanza con la pillola in una situazione di minore sofferenza. Quei tre giorni in ospedale stanno lì a ricordare che in Italia si può abortire sì, ma con dolore, che l'interruzione della gravidanza é possibile, ma rimane una colpa, che - come dicono apertamente ormai molti nostri politici - l'aborto é un omicidio e quei tre giorni di ospedale sono, in fondo, il minimo della pena. Occorrerà chiedere il permesso dal lavoro, sarà più difficile mantenere l'evento nel riserbo, se si hanno dei figli per quei tre giorni si dovranno sistemare da qualche parte. Protestano i medici del Sant'Anna dicendo che le garanzie mediche e sanitarie erano già ampie, che ora si dovranno reperire più letti e più medici e che le spese aumenteranno. Proteste razionali, ma vane: che cosa é qualche euro in più se questo garantisce che le donne almeno un po' continueranno a soffrire e che il principio "abortirai con dolore" rimane fermo?


www.liberazione.it/giornale/051005/archdef.asp
ISKRA!
00lunedì 24 ottobre 2005 01:41
La paura delle donne
La democratica Italia critica gli stati teocratici, ma si lascia mettere in ginocchio dall'onnipotenza degli anziani signori del Vaticano


La paura delle donne


Il modo in cui le donne sono trattate in Italia nel 2005 è indegno. È vero che gli antiabortisti sono sul piede di guerra in tutto il mondo, ma qui la popolazione femminile è colpita in modo particolare a causa dell'onnipotenza del Vaticano. In Italia una donna non ha mai ragione.

Se decide di non tenere un figlio e di interrompere la gravidanza, viene punita. Se desidera troppo avere un figlio, viene punita lo stesso (si pensi al referendum sulla fecondazione assistita). È con sconcerto che leggo i commenti esultanti sul divieto imposto dal ministro italiano della sanità alla pillola abortiva Ru486: uomini ultracinquantenni danno libero sfogo a miserevoli filippiche sui rischi e l'immoralità di questo "letale preparato". I loro discorsi si fondano su teorie reazionarie che ricordano i dibattiti dei cupi anni settanta.

In Francia, la pillola abortiva Mifegyne Ru486 è stata autorizzata nel 1988: negli ultimi anni nel paese e in Svezia circa il 40 per cento delle interruzioni di gravidanza è stato effettuato con la Mifegyne. Il farmaco è stato dichiarato legale in quasi tutti i paesi europei, tranne in Irlanda, Malta, Polonia e Italia, ed è venduto negli Stati Uniti dal 2000. Gli studi dimostrano che la Mifegyne sottopone il corpo a sollecitazioni inferiori agli altri metodi di interruzione di gravidanza, ma l'ex neofascista che ora siede sulla poltrona ministeriale non si è preso la briga di informarsi sulle ricerche cliniche.

I patriarchi vogliono che la sessualità femminile resti legata alla paura di una gravidanza indesiderata e ai rimorsi dell'aborto. Vogliono vietare anche alle donne del ventunesimo secolo una maternità consapevole. L'aborto non è una grazia, ma un diritto. La democratica Italia critica – a ragione – le condizioni disumane in cui versano gli stati teocratici, ma si lascia mettere in ginocchio dall'onnipotenza dei canuti signori del Vaticano. Anche una donna consapevole e illuminata può rimanere incinta senza volerlo, e perfino il contraccettivo più sicuro, la pillola, presenta qualche rischio.

Come quasi ogni donna, anch'io conosco la situazione in cui si contano i giorni che mancano all'arrivo delle mestruazioni. Nella mia vita mi è capitato varie volte di pensare: se sei incinta ora, è finita. Insomma, nella mia testa ho abortito molte volte. Le angosce segrete delle donne, gli effetti devastanti che il timore di una gravidanza indesiderata esercita sulla sessualità, il rapporto con gli uomini e la vita sono esperienze femminili elementari. È con gran pena che avverto la mancanza delle urla indignate delle organizzazioni femministe. Sorelle, dove siete?

Il grado di cinismo e di disprezzo per l'umanità, l'indifferenza dei commentatori ufficiali verso la vita, risultano tra l'altro evidenti in un caso particolare: dov'erano i responsabili politici e i gerarchi vaticani quando quest'autunno, nell'arco di un solo mese, quattro donne incinte sono morte a causa dell'incuria dei medici di alcuni ospedali siciliani? Solo pochi giornali hanno rivolto la loro attenzione al "campo di battaglia ospedaliero": ma del resto a perdere la vita è stata solo qualche donna insieme al suo bambino.

Certo, questi temi sono meno attraenti dei servizi fotografici sulle veline, la chirurgia estetica e le sfilate di moda. Quand'è che alle donne italiane sarà permesso di pensare più in grande, oltre la maternità – desiderata o indesiderata – e oltre l'ossessione della bellezza? Ma forse questo è uno degli obiettivi del logorante dibattito sull'aborto: dobbiamo restare al nostro posto invece di proiettarci verso nuovi orizzonti.


tratto da "L'internazionale". L'autrice Irene Mayer è nata in Austria nel 1972. È corrispondente della rivista viennese Extradienst e delle riviste di turismo austriache Fm e Faktum. È a Roma dal 2000.
stella rossa
00martedì 25 ottobre 2005 01:32
mi sembra che ci sia una volontà punitiva nei confronti della donna che vuole abortire da parte di chi osteggia l'RU486: puoi abortire ma devi pagare col dolore.
ISKRA!
00martedì 25 ottobre 2005 03:17
Re:

Scritto da: stella rossa 25/10/2005 1.32
mi sembra che ci sia una volontà punitiva nei confronti della donna che vuole abortire da parte di chi osteggia l'RU486: puoi abortire ma devi pagare col dolore.



questa mi sembra una buona spiegazione:

Alla donna disse: moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze: con dolore genererai figli. A tuo marito sarai costretta, ed egli avrà potere su di te.

dalla bibbia, versione ebraica.

[SM=x584482]
bier bauch
00giovedì 27 ottobre 2005 15:17
io non capisco di che dolore parlate!!!
voglio dire, quella donna sta abortendo, passare tre giorni in un ospedale o no poco cambia!Forse è solo meglio per lei!!!!
Pensate se una che sta abortendo con la pillola, va al lavoro, va in bagno, e quando si alza trova un feto nel Water.
A parte questo macabro esempio, non lamentiamoci troppo!!!
sono 3 giorni in ospedale!
Abbiamo vinto una battaglia!!!!evitare l'aborto chirurgico, e voi vi lamentate per 3 giorni di ospedale.
Sarà che io sono un uomo, datemi dell'insensibile, ma a me sembra una polemica gratuita.

Preferisco festeggiare il fatto di poter far abortire una donna senza dolore fisico.

Guardiamo invece in faccia la realtà:
avete visto la puntata di Matrix in cui si discuteva di questa faccenda?

Hanno fatto un esperimento, sono andati in giro per gli ospedali di Roma in cerca della pillola del giorno dopo!!!
non sono riusciti ad averla in quanto per non so quale diritto, un medico può astenersi dal prescriverla in quanto contrario per etica o religione.
L'esempio sopra citato magari è poco chiaro, ma è chiaro che non è detto che una volta conclusa la sperimentazione, sia poi realmente così semplice abortire con questo metodo!!!

vi lascio riflettere sulle meraviglie dell'Italia
ostiaebasta
00giovedì 27 ottobre 2005 16:36
Re: Re:

Scritto da: ISKRA! 25/10/2005 3.17

Alla donna disse: moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze: con dolore genererai figli. A tuo marito sarai costretta, ed egli avrà potere su di te.
[SM=x584482]



amo da sempre sempre questo libro e i suoi AA.VV. (autori vari e non eventuali [SM=x584435] )
stella rossa
00giovedì 27 ottobre 2005 18:14
Re:

Scritto da: bier bauch 27/10/2005 15.17
io non capisco di che dolore parlate!!!
voglio dire, quella donna sta abortendo, passare tre giorni in un ospedale o no poco cambia!Forse è solo meglio per lei!!!!
Pensate se una che sta abortendo con la pillola, va al lavoro, va in bagno, e quando si alza trova un feto nel Water.
A parte questo macabro esempio, non lamentiamoci troppo!!!
sono 3 giorni in ospedale!
Abbiamo vinto una battaglia!!!!evitare l'aborto chirurgico, e voi vi lamentate per 3 giorni di ospedale.
Sarà che io sono un uomo, datemi dell'insensibile, ma a me sembra una polemica gratuita.

Preferisco festeggiare il fatto di poter far abortire una donna senza dolore fisico.

Guardiamo invece in faccia la realtà:
avete visto la puntata di Matrix in cui si discuteva di questa faccenda?

Hanno fatto un esperimento, sono andati in giro per gli ospedali di Roma in cerca della pillola del giorno dopo!!!
non sono riusciti ad averla in quanto per non so quale diritto, un medico può astenersi dal prescriverla in quanto contrario per etica o religione.
L'esempio sopra citato magari è poco chiaro, ma è chiaro che non è detto che una volta conclusa la sperimentazione, sia poi realmente così semplice abortire con questo metodo!!!

vi lascio riflettere sulle meraviglie dell'Italia





cioè...quindi una donna ogni mese dovrebbe rinchiudersi cinque giorni in ospedale? [SM=x584443]
ISKRA!
00giovedì 27 ottobre 2005 19:47
Re:

Scritto da: bier bauch 27/10/2005 15.17

Hanno fatto un esperimento, sono andati in giro per gli ospedali di Roma in cerca della pillola del giorno dopo!!!
non sono riusciti ad averla in quanto per non so quale diritto, un medico può astenersi dal prescriverla in quanto contrario per etica o religione.
L'esempio sopra citato magari è poco chiaro, ma è chiaro che non è detto che una volta conclusa la sperimentazione, sia poi realmente così semplice abortire con questo metodo!!!



Innanzitutto benvenuto in questo lido malfamato, Bier Bach... [SM=x584434] [SM=x584437]

Comunque la Norlevo è sottoposta a regime di obiezione di coscienza, anche se non è un farmaco che interrompe la gravidanza, interrompe l'annidamento.
In ogni caso più che una questione inerente i singoli medici (che sono liberi di avvalersi di un'opzione che esiste) in problema è del sistema sanitario che deve essere in grado di erogare la prestazione sanitaria entro un tempo ragionevole, che per norlevo è di qualche decina di ore dal rapporto non protetto.

Purtroppo in alcune regioni, tra cui il lazio, è stata effettuato un diffuso depotenziamento dei consultori, creando effetti paradossali come quello di peregrinaggi per ottenere la prescrizione di un farmaco semplice e, lo rimarco per l'ennesima volta, non abortivo.
Che questo sia prodotto di una concezione confessionale del sistema sanitario è, IMO, evidente.

Hasta Siempre... [SM=x584483]

bier bauch
00venerdì 28 ottobre 2005 13:28
Re: Re:

Scritto da: stella rossa 27/10/2005 18.14




cioè...quindi una donna ogni mese dovrebbe rinchiudersi cinque giorni in ospedale? [SM=x584443]




Ma tu hai delle mestruazioni da kilo!!!!ti serve una rete da pesca non un assorbente!!!Ma sai cosa stai dicendo?Tu abortisci una volta al mese?Non diciamo baggianate!!!!

un conto è abortire un embrione di 2 mesi e mezzo, e un conto è espellere degli ovuli!!!!!! [SM=x584454] [SM=x584470] [SM=x584470]
stella rossa
00venerdì 28 ottobre 2005 15:24
Re: Re: Re:

Scritto da: bier bauch 28/10/2005 13.28



Ma tu hai delle mestruazioni da kilo!!!!ti serve una rete da pesca non un assorbente!!!Ma sai cosa stai dicendo?Tu abortisci una volta al mese?Non diciamo baggianate!!!!

un conto è abortire un embrione di 2 mesi e mezzo, e un conto è espellere degli ovuli!!!!!! [SM=x584454] [SM=x584470] [SM=x584470]



non credo ci sia molta differenza tant'è che negli altri paesi d'europa il ricovero non è previsto. come fanno le francesi faremo anche noi [SM=x584433]

abbandonado la tematica di cattivo gusto ( anche se noi fobici ci sguazziamo nel cattivo gusto [SM=x584467] ) è una questione di privacy.
se ad esempio io rimanessi incinta e decidessi di abortire mi scoccerebbe prendermi tre giorni di malattia sputtanandomi clamorosamente. data la delicatezza dell'argomento magari molte donne preferirebbero risolvere la questione in un giorno e non divulgare in giro la notizia. a me pare più un deterrente per scoraggiare l'uso della pillola a favore dell'intervento che, paradossalmente, porta via mezza giornata.
bier bauch
00sabato 29 ottobre 2005 15:19
Non so quanto vero sia il fatto che per l'intervento basti mezza giornata di ricovero.Preso per dato di fatto, sono daccordo con te che sia un paradosso che servano invece tre giorni per una pillola.
Quello che mi ha dato fastidio è stata tutta questa polemica gratuita.Prima facciamo polemica perchè negli altri paesi c'è la pillola e qui no(daccordo)poi ci danno la pillola e facciamo polemica per i tre giorni.Secondo me la polemica per i tre giorni di riccovero è solo un capriccio.
Inventiamo un sacco di balle con i nostri colleghi o superiori, e per abortire diventiamo delle brave ragazze che non possono inventarsi una storiella qualsiasi?
Quante donne vanno in vacanza tre giorni, e quando tornano al lavoro hanno due taglie di reggiseno in più?
Questa polemica mi sembra un arrampicarsi sugli specchi [SM=x584491]
stella rossa
00sabato 29 ottobre 2005 20:47
Re:

Scritto da: bier bauch 29/10/2005 15.19
Non so quanto vero sia il fatto che per l'intervento basti mezza giornata di ricovero.Preso per dato di fatto, sono daccordo con te che sia un paradosso che servano invece tre giorni per una pillola.
Quello che mi ha dato fastidio è stata tutta questa polemica gratuita.Prima facciamo polemica perchè negli altri paesi c'è la pillola e qui no(daccordo)poi ci danno la pillola e facciamo polemica per i tre giorni.Secondo me la polemica per i tre giorni di riccovero è solo un capriccio.
Inventiamo un sacco di balle con i nostri colleghi o superiori, e per abortire diventiamo delle brave ragazze che non possono inventarsi una storiella qualsiasi?
Quante donne vanno in vacanza tre giorni, e quando tornano al lavoro hanno due taglie di reggiseno in più?
Questa polemica mi sembra un arrampicarsi sugli specchi [SM=x584491]



ma...a me pare un problema pratico non irrilevante. si abortisce in mezza giornata, salvo complicazioni, tra l'altro rare.
negli altri paesi non è necessario il ricovero in ospedale...tre giorni poi...se ti operi di appendicite o ernia dopo un giorno sei fuori.
è chiaramente un alibi per disincentivare l'uso della pillola. prendi una quindicenne che deve abortire, chiaramente all'oscuro dei genitori. come giustifica in famiglia l'assenza da casa per tre giorni? sarebbe costretta a sottoporsi all'intervento. ritieni arrampicarsi sugli specchi discutere della mancanza di possibilità di scelta ?
bier bauch
00domenica 30 ottobre 2005 11:49
m ase una ragazza di 15 anni vuole abortire, può farlo anche all'insaputa dei genitori?
ISKRA!
00domenica 30 ottobre 2005 14:55
Re:

Scritto da: bier bauch 30/10/2005 11.49
m ase una ragazza di 15 anni vuole abortire, può farlo anche all'insaputa dei genitori?



Legge 194/78:


ARTICOLO 12. La richiesta di interruzione della gravidanza secondo le procedure della presente legge è fatta personalmente dalla donna.
Se la donna è di età inferiore ai diciotto anni, per l'interruzione della gravidanza è richiesto lo assenso di chi esercita sulla donna stessa la potestà o la tutela. Tuttavia, nei primi novanta giorni, quando vi siano seri motivi che impediscano o sconsiglino la consultazione delle persone esercenti la potestà o la tutela, oppure queste, interpellate, rifiutino il loro assenso o esprimano pareri tra loro difformi, il consultorio o la struttura socio-sanitaria, o il medico di fiducia, espleta i compiti e le procedure di cui all'articolo 5 e rimette entro sette giorni dalla richiesta una relazione, corredata del proprio parere, al giudice tutelare del luogo in cui esso opera. Il giudice tutelare, entro cinque giorni, sentita la donna e tenuto conto della sua volontà, delle ragioni che adduce e della relazione trasmessagli, può autorizzare la donna, con atto non soggetto a reclamo, a decidere la interruzione della gravidanza.
Qualora il medico accerti l'urgenza dell'intervento a causa di un grave pericolo per la salute della minore di diciotto anni, indipendentemente dall'assenso di chi esercita la potestà o la tutela e senza adire il giudice tutelare, certifica l'esistenza delle condizioni che giustificano l'interruzione della gravidanza. Tale certificazione costituisce titolo per ottenere in via d'urgenza l'intervento e, se necessario, il ricovero.
Ai fini dell'interruzione della gravidanza dopo i primi novanta giorni, si applicano anche alla minore di diciotto anni le procedure di cui all'articolo 7, indipendentemente dall'assenso di chi esercita la potestà o la tutela.



ARTICOLO 7. I processi patologici che configurino i casi previsti dall'articolo precedente vengono accertati da un medico del servizio ostetrico-ginecologico dell'ente ospedaliero in cui deve praticarsi l'intervento, che ne certifica l'esistenza. Il medico può avvalersi della collaborazione di specialisti. Il medico è tenuto a fornire la documentazione sul caso e a comunicare la sua certificazione al direttore sanitario dell'ospedale per l'intervento da praticarsi immediatamente.
Qualora l'interruzione della gravidanza si renda necessaria per imminente pericolo per la vita della donna, l'intervento può essere praticato anche senza lo svolgimento delle procedure previste dal comma precedente e al di fuori delle sedi di cui all'articolo 8. In questi casi, il medico è tenuto a darne comunicazione al medico provinciale.
Quando sussiste la possibilità di vita autonoma del feto, l'interruzione della gravidanza può essere praticata solo nel caso di cui alla lettera a) dell'articolo 6 e il medico che esegue l'intervento deve adottare ogni misura idonea a salvaguardare la vita del feto.





Sì, è possibile anche all'insaputa dei genitori.

Alla Prossima... [SM=x584436]
stella rossa
00domenica 30 ottobre 2005 23:41
Re:

Scritto da: bier bauch 30/10/2005 11.49
m ase una ragazza di 15 anni vuole abortire, può farlo anche all'insaputa dei genitori?



certo, basta che trovi un qualsiasi maggiorenne che si prenda la responsabilità
(Upuaut)
00venerdì 6 gennaio 2006 20:03
Se si parte dal presupposto che in Italia l'aborto è legale, si presume che lo stato tuteli chi abortisce, o che quantomeno faccia in modo che l'aborto sia possibile nel modo più fisicamente indolore possibile.
Avere l'aborto e non avere la Ru-486 è un grave ed inaccettabile controsenso.
ISKRA!
00venerdì 6 gennaio 2006 20:14
Re:

Scritto da: (Upuaut) 06/01/2006 20.03
Se si parte dal presupposto che in Italia l'aborto è legale, si presume che lo stato tuteli chi abortisce, o che quantomeno faccia in modo che l'aborto sia possibile nel modo più fisicamente indolore possibile.
Avere l'aborto e non avere la Ru-486 è un grave ed inaccettabile controsenso.



Benvenuto nel P.A.U.R.A. Upuaut!

vedo che ti ambienti velocemente...

Hasta Siempre... [SM=x584435]

stella rossa
00giovedì 12 gennaio 2006 12:14
il papa contro l'aborto
tempestivamente leggo su repubblica una affermazione del mio beniamino:

ROMA - Bisogna "evitare di introdurre farmaci che nascondano in qualche modo la gravità dell'aborto, come scelta contro la vita"



quella che era un mio sospetto appare una certezza chiara. la donna deve mondare il peccato di cui si è resa colpevole col dolore fisico provocato da un intervento operatorio. la pillola abortiva eliminerebbe il pagamento della pena, la rea rimarrebbe impunita. semplice, no? [SM=x584433]
stella rossa
00venerdì 13 gennaio 2006 23:40
su liberazione
Il Papa contro donne e gay.

Donne e gay domani in piazza

A poche ore dalle due manifestazioni di sabato, a Milano (in difesa della 194) e a Roma (per i Pacs) Benedetto XVI ha attaccato entrambe le piazze. Parlando davanti agli amministratori locali del Lazio ha ribadito quanto va dicendo dall'inizio del suo papato: i Pacs? «Un grave errore». La pillola abortiva? «Bisogna evitare di introdurre farmaci che nascondano in qualche modo la gravità dell'aborto, come scelta contro la vita. Occorre tutelare la vita nascente». E' l'ennesimo attacco che il Vaticano fa nei confronti delle donne e dei diritti di gay, lesbiche, transessuali a cui, in nome della famiglia «fondata sul matrimonio» si vorrebbe negare la possibilità di riconoscimenti giuridici minimi, ormai legge in molti paesi europei. «Il matrimonio come istituzione - ha detto Ratzinger - non è un'indebita ingerenza della società o dell'autorità. E' invece l'intrinseca esigenza del patto d'amore coniugale».

E' l'ennesima ingerenza della Chiesa nei confronti dello Stato, nei confronti delle scelte personali delle donne e degli uomini. E' contro questo clima di caccia alle streghe che molte e molti, con un ponte ideale tra Roma e Milano, scendono domani in piazza. E' un atto di forza e non di debolezza per dire basta a qualsiasi tentativo (della Chiesa o dello Stato) di normare i corpi, di dettare regole morali su scelte che attengono la sfera strettamente individuale. L'appuntamento è a Milano, per quella che si annuncia una grande manifestazione di donne per l'autodeterminazione, e a Roma per chiedere l'approvazione dei Pacs. Il ponte ideale tra la due città indica come la domanda è anche più alta: per uno stato laico, ma non solo. La domanda più radicale che si pone è di costruire insieme, uomini e donne (trans, lesbiche, gay, etero) una società diversa: come misura di civiltà la libertà femminile, la possibilità di donne e uomini di vivere liberamente la propria sessualità senza che nessuno - né la Chiesa, né lo Stato - dica che cosa sia giusto che cosa sia sbagliato. Sono due manifestazioni che parlano a tutte e tutti. Sono l'inizio di un'invasione pacifica dei corpi che andrà avanti per chiedere alla politica di fare un passo indietro e di rispettare il volere e i desideri di donne e uomini.

ISKRA!
00lunedì 22 maggio 2006 21:44
17:20 Turco: "Sì alla pillola abortiva"

Sì alla pillola abortiva. Sicuramente nell'alveo della legge 194, quella del ministro della salute Livia Turco alla pillola abortiva RU 486 (che tante polemiche ha scatenato mentre al dicastero sedeva francesco storace) è un'apertura senza incertezze. "Niente liberalizzazione selvaggia, ovviamente, e nel pieno rispetto della legge 194 - ha spiegato il ministro della Salute - ma essendo favorevole a un parto senza dolore, non posso che essere favorevole anche a forme di aborto meno gravose per la donna. L'aborto è già un evento tragico".



[SM=x584426] [SM=x584427] [SM=x584428] [SM=x584494]
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