Versolibero
00domenica 11 maggio 2008 19:21
Re: (A mio Figlio)
Tu mi nascesti prima nei pensieri
e poi nel grembo tra sospiri e affanno,
tra le mie braccia non trovasti inganno
e ti donai ciò che mancò al mio ieri.
I giorni tuoi volarono leggeri
eppure il tempo corre ed è tiranno,
le nostre mani un dì si lasceranno
restando affetto e amore vivi e veri.
Ma quando sarai padre, figlio mio,
non credere che amore sia dovuto
a te da chi tu stesso hai concepito
ed ascoltando il primo suo vagito
sii fiero di quel dono ricevuto,
così come di te lo sono io.
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Molto delicata, dolce e vera nel suo significato: l'amore non è un automatismo né un legame di sangue e non è aspettarsi la ricompensa del proprio amore, perché l'amore si dona e così si dona la vita, che a sua volta è dono anche per noi stessi, in un percorso circolare, dove, se si sa trasmettere amore, esso non può fermarsi e continua a circolare, mai sprecato, perché quando si è a nostra volta grandi quell'amore continua a unire anche se lontani dalla famiglia d'origine.
Vedo che hai onorato l'endecasillabo, che accompagna le parole con musicalità, io non sono molto esperta, ma credevo che io e mio fossero un'unica sillaba, però ripeto, non studio la metrica, vado a orecchio e mi sembra assai musicale
Ciao
Rosanna