Non chiediamo privilegi

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Sabin@
00martedì 15 novembre 2005 11:08
MESSAGGIO DI RATZINGER "NON CHIEDIAMO PRIVILEGI". IL PRESIDENTE DEI VESCOVI AGGIUNGE: "NOI NON VIOLIAMO LA LAICITA' DELLO STATO"
Il Papa: non chiediamo privilegi.
Ruini: la pillola abortiva? un passo avanti verso la soppressione della vita umana innocente.
15/11/2005
di Marco Tosatti



ASSISI. Benedetto XVI e il Presidente della Cei lanciano messaggi distensivi, dopo l'ondata di polemiche che partendo dal referendum sulla fecondazione artificiale sono giunti fino a lambire il Concordato. Il cardinale Ruini, aprendo ieri l'assemblea dei vescovi italiani ad Assisi, non ha mai citato, nella sua lunga prolusione, la parola "Concordato", la cui revisione è diventata il cavallo di battaglia di radicali e socialisti. Ma rivendicando il diritto della Chiesa di parlare, ha criticato le iniziative di alcune regioni relative alla "pillola del giorno dopo". Il Presidente della Cei, che parlava nel pomeriggio, ha citato il messaggio di papa Ratzinger letto nella mattina e indirizzato al Presidente della Camera, Casini.

In esso il Pontefice, ricordando la visita di Giovanni Paolo II al Parlamento italiano il 14 novembre 2002, parlava di "una visione serena delle relazioni fra Chiesa e Stato, nella consapevolezza...degli "impulsi altamente positivi" che da tali relazioni hanno tratto, nel corso del tempo, sia la Chiesa che la Nazione italiana" auspicava che tale spirito di sincera e leale collaborazione si approfondisca sempre più. E infine ribadiva che "la Chiesa, in Italia e in ogni Paese, come pure nei diversi Consessi internazionali, non intende rivendicare per sé alcun privilegio, ma soltanto avere la possibilità di adempiere la propria missione, nel rispetto della legittima laicità dello Stato". Ruini è partito da queste parole, per chiudere la sua prolusione. "Vorremmo dire dunque, con serenità e senza alcuno spirito polemico, a quanti temono o lamentano una eccessiva presenza o anche ingerenza della Chiesa nella vita pubblica italiana, che la pace civile e religiosa sta molto a cuore anche a noi e che la Chiesa è consapevole di dover essere fattore di unità e non di divisione dell'Italia". Alcuni criticano l'eccessiva loquacità della Chiesa; ma secondo Ruini "L'impegno aperto e concreto a favore della persona umana, con i valori inerenti alla sua dignità individuale e sociale" - secondo le parole del Messaggio odierno di Benedetto XVI -, non rappresenta a nostro avviso una violazione della laicità della nostra Repubblica, ma piuttosto un contributo, offerto alla libertà di ciascuno, per il suo bene autentico. Una Chiesa che tacesse su questi temi, per salvaguardare i propri pur legittimi interessi istituzionali, non farebbe invero molto onore né a sé stessa né all'Italia".

Il Presidente della Cei ricordava però anche le parole di Benedetto XVI, all'omelia della Messa di apertura del Sinodo dei Vescovi, "sull'ipocrisia contenuta nei tentativi di bandire Dio dalla vita pubblica"; e il messaggio inviato dal Papa al Presidente del Senato "con l'affermazione della laicità positiva, aperta alla Trascendenza, e dei diritti fondamentali iscritti nella natura stessa della persona umana e... pertanto rinviabili ultimamente al Creatore". E ha citato la frase, inserita a braccio da Benedetto XVI nel suo primo incontro con i vescovi italiani, nel maggio scorso: "non lavoriamo per l'interesse cattolico ma sempre per l'uomo creatura di Dio". Questo per quanto riguarda le polemiche. Sui temi concreti ha parlato della devolution, ricordando "l'approvazione in seconda lettura, da parte della Camera dei Deputati, della riforma della seconda parte della Carta costituzionale. Manca ancora soltanto un ultimo voto favorevole del Senato per queste norme assai controverse, che dovranno essere poi sottoposte a referendum popolare confermativo". Ha definito "segnali positivi" gli aiuti per i nuovi nati, come anche per le giovani coppie che acquistano casa e per le famiglie che mandano i figli negli asili nido previste dalla finanziaria; si rimane però nell'ambito di cifre che non consentono di impostare una politica familiare capace di incidere seriamente sull'andamento demografico".

Ha detto che contenere la spesa va bene, "ma ciò non deve comportare una compressione dei fondi per il sostegno alle fasce più povere della popolazione". Ha poi citato Giovanni Paolo II: "senza figli non c'è futuro", e ha voluto inserire una nota positiva: "il leggero incremento del tasso di natalità che si registra costantemente nel nostro Paese in questi ultimi anni rappresenta, in un quadro che rimane assai oscuro, un segno di speranza". Ha aggiunto però: "Ben diverso è, purtroppo, il segnale che viene dalla corsa, in atto in alcune regioni, ad introdurre l'uso della pillola abortiva RU-486. Si compie così un ulteriore passo in avanti nel percorso che tende a non far percepire la reale natura dell'aborto, che è e rimane soppressione di una vita umana innocente".

(La Stampa)

zobmie
00mercoledì 16 novembre 2005 17:08
Non chiedono privilegi perchè c'è già chi fa a gara ad offrirglieli.

Non minacciano la laicità dello Stato perchè ci ha pensato e ci pensa lo Stato stesso ad infrangerla
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:29.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com