Mogli e Buoi dei paesi tuoi

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Sabin@
00mercoledì 30 novembre 2005 18:16

Prudenza con gli islamici
Aborto e nozze miste: affondo della Cei
«La vita viene prima delle maggioranze politiche» Ruini: prudenza nei matrimoni con i musulmani

ROMA—Il cardinale Camillo Ruini e i vescovi italiani sono tornati a insistere con molta fermezza sul pericolo rappresentato dai matrimoni islamico-cristiani e a denunciare con forza «la piaga dell’aborto». Già in passato la Cei si era occupata con «preoccupazione» dei matrimoni tra cattolici e musulmani e del tema si è tornati a parlare ieri al convegno dei delegati diocesani «per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso», in corso a Roma. Sull’aborto critiche dal centrosinistra e apprezzamento dal centrodestra.
IL MONITO — «Le coppie miste di cattolici e musulmani che intendono oggi formare una famiglia, alle difficoltà che incontra una qualsiasi altra coppia, devono aggiungere quelle connesse con le profonde diversità culturali e religiose»: la nota si apre con questo avvertimento. «L’esperienza—si legge nel testo—mostra come sia rilevante la scelta del luogo di residenza della futura coppia e la fondata previsione di restarvi nel futuro: lo stabilirsi in Italia, o comunque in Occidente, offre al vincolo matrimoniale (e alla parte cattolica in particolare) maggiori garanzie, che invece nella maggior parte dei casi vengono meno quando la coppia si trasferisce in un Paese islamico». «L’esperienza maturata negli anni recenti — conclude la nota—induce in linea generale a sconsigliare o comunque a non incoraggiare questi matrimoni». Che registrano un aumento proporzionale all’aumento dell’immigrazione dai Paesi islamici e sono stati quasi ventimila nel 2005.
L’INTERRUZIONE DI GRAVIDANZA — Contemporaneamente il Consiglio permanente della Cei ha rivolto un messaggio ai cattolici per la prossima Giornata della vita (5 febbraio 2006), proponendo lo slogan «se nel cuore cerchi la libertà e aspiri alla felicità, rispetta la vita, sempre e a ogni costo». Il messaggio denuncia fra i segnali allarmanti di una sempre più diffusa indifferenza per la vita e i suoi valori non solo l’uso delle droghe, ma anche «l’assunzione di stimolanti nello sport e le sfide in auto o in moto». In particolare i vescovi chiedono alle autorità civili che vengano «valorizzati quegli aspetti della legge 194 che si pongono sul versante della tutela della maternità e dell’aiuto alle donne che si trovano in difficoltà di fronte a una gravidanza ».
LE REAZIONI—Critichema anche apprezzamento al documento della Cei. «Mi stupisce che la Cei non riprenda il governo sul fatto che anche in questa finanziaria la famiglia è così bistrattata», ha commentato Livia Turco (Ds). Daniele Capezzone, segretario dei Radicali, ha accusato i vescovi di «colpevolizzare e offendere le donne». Enrico Boselli, presidente dello Sdi, è «molto preoccupato » perché «non passa giorno senza un attacco alla 194». Francesca Martini, della Lega, si è detta d’accordo con le posizioni espresse dalla Cei sulla legge 194. Analogo il commento di Lorenzo Cesa, segretario dell’Udc.
Bruno Bartoloni
30 novembre 2005

(Corriere della Sera)

Sabin@
00mercoledì 30 novembre 2005 18:19

Adel Smith: no ad unioni con cattolici
Il leader dei mussulmani in Italia ribatte alla Cei
30/11/2005


ROMA. "Anche noi sconsigliamo i musulmani di sposare i non musulmani, specialmente se si tratta di cattolici". E' quanto dichiara il presidente dell'Unione dei musulmani d'Italia Adel Smith. "Sono contrario - specifica Smith - perché i bambini potrebbero essere influenzati dalle pratiche del genitore cattolico.

I figli avrebbero sotto gli occhi un cattivo esempio di idolatria e politeismo, mentre i musulmani sono monoteisti, credono in un unico dio e non si inginocchiano davanti alle statue dei santi. Con tutto il rispetto per i cattolici, qui siamo di fronte a vero e proprio paganesimo".

Riguardo alla situazione di inferiorità cui è relegata la donna nella religione islamica e che Ruini ritiene uno dei principali motivi della fragilità delle unioni miste, Smith non ha dubbi "Nella concezione cattolica - dice - l'inferiorità della donna è nettamente visibile. Se noi guardiamo a come la chiesa cattolica tratta le suore, avremo la testimonianza che è il maschio a dominare. Nell'Islam invece l'uomo e la donna hanno pari dignità". In merito alle interferenze dell'ambiente d'origine, infine, Smith sottolinea che "non mi sembra una motivazione valida. Interferenze di questo tipo ci sono in tutti i matrimoni, non soltanto in quelli misti?".

(La Stampa)

stella rossa
00sabato 3 dicembre 2005 16:26
non è la prima volta che il gatto e la volpe (raz&rui) si pronunciano in questo modo. l'anno scorso era uscito nonmiricordocosa dal vaticano ( forse un'enciclica) in cui si ribadiva lo stesso concetto e si mettevano in guardia i cattolici sul rischio di sposare un musulmano. se n'era ampiamente discusso su uol con marid, steo, bullo, olanda e bio ricordo. vedo se riesco a ritrovare il topic
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