MALARIA

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malandrine
00giovedì 30 marzo 2006 13:02
Intervista a Victoria Febles (STOP MALARIA) - ISOLE CANARIE Recorded: 10/03/06





[Modificato da malandrine 30/03/2006 13.10]

malandrine
00giovedì 30 marzo 2006 13:29
VIDEO SPOT - STOP MALARIA ITALIA
malandrine
00giovedì 30 marzo 2006 15:55
MSF e malaria





Carla, potresti sintetizzare il contenuto del file in pdf di MSF? Sarebbe importante.
Rita




Data: Fri, 20 Jan 2006 18:31:04

RITA,e TUTTI: E' un file molto importante,ho riassunto il riassumibile, provate ad aprirlo integrale,altrimenti eccovi in "sintesi" la parte piu' importante 8 scusate la ripetizione) per il lavoro di comprensione e di approfondimento sull'argomento malaria,che ha coinvolto anche noi e riguardo ai farmaci per curarla.

Quando si sa che in Africa ogni trenta secondi un bambino muore di malaria, c’è di che preoccuparsi. Ma quando si sa anche che la produzione di farmaci efficaci è del tutto insufficiente, c’è di che gridare allo scandalo. È quello che MSF ha appena fatto in occasione della giornata africana della malaria il 25 aprile scorso.
I fatti parlano chiaro: da 300 a 500 milioni di casi di malaria all’anno, 2 milioni di decessi, una cura semplice che guarisce in 3 giorni, fatta di compresse combinate a base di artemisinina (o ACT), sostanza estratta da una pianta di origine cinese le cui virtù sono note da oltre 2000 anni. La casa farmaceutica svizzera Novartis possiede l’unico medicinale che unisce in una sola compressa l’artemisinina e la lumefantrina: il Coartem®. Nel maggio 2001, l’azienda ha avuto un’iniziativa felice impegnandosi a collaborare con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per la produzione e la vendita del medicinale a prezzo di costo per il settore pubblico dei paesi in via di sviluppo e p organizzazioni non governative per un periodo di 10 anni. Novartis, quindi, è responsabile della produzione del Coartem®, mentre l’OMS fa da intermediaria fra la casa farmaceutica e i paesi che hanno bisogno del medicinale, e si occupa della pianificazione delle necessità. Un quasi-monopolio pericoloso A quattro anni dal lanciamento, l’iniziativa si rivela un fallimento. I bisogni esponenziali sono stati calcolati dall’OMS nel 2003, ma al calcolo non è seguita la produzione. Novartis, che si era impegnata a fornire i quantitativi richiesti, nel 2005 produrrà solo la metà dei 60 milioni ordinati dall’OMS. Quanto all’OMS, malgrado la stima anticipata delle necessità, non ha stretto ulteriori accordi con altri produttori di ACT. Questo anche se nel corso degli ultimi anni diverse case farmaceutiche hanno fatto progressi nel settore e avrebbero le carte in regola per rientrare nel quadro di una collaborazione, assicurando così una produzione sufficiente di ACT e un trattamento corretto dei pazienti affetti da malaria. Attualmente, in Etiopia e in Uganda MSF non può utilizzare il Coartem® – pur se previsto dal protocollo nazionale – a causa della mancanza di quantità sufficienti di medicinali. Che cosa bisogna fare Di fronte a questo stato di cose, che causerà senza dubbio migliaia di morti per malaria grave, MSF chiede che: - Novartis rispetti gli impegni presi con l’OMS per il 2005 e il 2006 in materia di produzione di Coartem®; - l’accordo creato tra l’OMS e la Novartis sia allargato ad altri produttori di farmaci ACT; - i prezzi vengano drasticamente ridotti, fino a raggiungere l’obiettivo di un trattamento ACT a un costo inferiore a 1 US$; - l’OMS proceda all’identificazione attiva di nuovi produttori di farmaci ACT; - l’OMS convalidi più rapidamente alternative generiche al Coartem®, come pure altre composizioni farmaceutiche a base di artemisinina. DR. ELISABETH LE SAOÛT, DIRETTRICE MEDICA Firmate la petizione su www.msf.ch!

dubbio contribuito a questa presa di coscienza.
Quali sfide sta affrontando attualmente MSF? Dobbiamo continuare a lavorare per convincere alcuni paesi – fra cui Etiopia, Uganda e Guinea – ad applicare o introdurre l’utilizzo dell’ACT nei loro protocolli nazionali di trattamento. È anche necessario incrementare l’uso dell’artemisinina nella malaria grave, perché la somministrazione è più semplice rispetto al chinino e potrebbe essere effettuata senza problemi nei posti sanitari distanti dagli ospedali. I sintomi della malaria semplice sono piuttosto atipici e spesso è difficile distinguerla da altre infezioni, come ad esempio le affezioni polmonari. È importante confermare la diagnosi con un test al microscopio o utilizzando piccoli test rapidi che possono venire eseguiti dal consulente stesso. In particolare fra i bambini piccoli, una malattia come un’infezione polmonare non diagnosticata può portare alla morte molto rapidamente. MSF vuole convincere tutti gli operatori dell’importanza dello sviluppo della conferma diagnostica prima di iniziare una cura contro la malaria.

INTERVISTA: TOBIAS BÜHRER La malaria: che cos’è esattamente? La malaria è provocata da quattro specie diverse di parassita monocellulare che prendono il nome collettivo di Plasmodium: falciparum, vivax, ovale e malariae. Questo agente patogeno viene inoculato dalle zanzare femmina della famiglia delle Anofele, che pungono prevalentemente nelle ore comprese tra il crepuscolo e l’alba. Dopo la puntura, il Plasmodium si diffonde attraverso la circolazione sanguigna e raggiunge il fegato, dove inizia a replicarsi. Attacca quindi i globuli rossi, all’interno dei quali continua a moltiplicarsi. Nel corso di questo processo, il parassita attraversa varie fasi di sviluppo durante le quali assume forme sempre diverse. La superficie dei globuli colpiti si modifica; e si ritiene che la membrana delle loro cellule crei anticorpi contro i plasmodi. Ciò fa sì che i globuli rossi aderiscano alla superficie dei capillari impedendo il rifornimento di ossigeno delle aree collegate (circolazione deficitaria, quantità insufficiente di globuli rossi che trasportano ossigeno). A seconda di quale organo viene colpito in maniera più intensa (cervello, reni, polmoni, ecc.), possono manifestarsi disturbi molto diversi. La forma di malaria più pericolosa è la malaria tropica, provocata dal Plasmodium falciparum: se non curata, porta alla morte nel 30% dei casi. Le altre forme hanno raramente esito mortale, anche se delle ricadute possono presentarsi a distanza di anni. Una parte dei parassiti, infatti, si annida nel fegato e può rimanervi quiescente per anni prima di attaccare i globuli rossi. Se la malaria viene trattata con tempestività (e cioè entro 24 ore dal manifestarsi dei sintomi), le possibilità di sopravvivenza del paziente sfiorano il 100%. Tuttavia, una gamma di sintomi così ampia rende la diagnosi clinica più difficile e fa sì che nelle aree dove la malaria è ampiamente diffusa, in pratica ogni malattia venga prima curata come se fosse malaria. Esami del sangue al microscopio e test rapidi aiutano a fare la dovuta chiarezza.

È il primo farmaco sviluppato dalla fondazione DNDi 1). All’inizio di aprile di quest’anno, la DNDi e il gruppo farmaceutico Sanofi Aventis hanno concluso un accordo che dovrebbe consentire l’introduzione del prodotto sul mercato nel 2006. Il nuovo farmaco riunirà nella stessa compressa un derivato dell’artemisinina e dell’amodiachina. Contrariamente ai i trattamenti attuali, che per un adulto prevedono l’assunzione di 24 compresse, il nuovo preparato dovrà essere assunto nella dose di due compresse al giorno per tre giorni, o di sei compresse in una volta. Analogamente, è semplificato anche il trattamento pediatrico. La presenza di due molecole in un unico medicinale evita che il paziente assuma solo una delle due componenti della terapia riducendo così il rischio di resistenza al trattamento. Secondo i termini dell’accordo, basandosi sugli studi clinici condotti da DNDi, Sanofi Aventis lavorerà allo sviluppo del prodotto a livello industriale e sarà responsabile della sua registrazione presso le autorità competenti. Il gruppo farmaceutico si impegna inoltre a vendere il farmaco a prezzo di costo alle strutture sanitarie pubbliche dei paesi più colpiti dalla malaria, alle istituzioni e alle ONG. L’obiettivo è raggiungere un prezzo inferiore a 1 dollaro per trattamento, due volte e mezzo in meno rispetto alle ACT 2) attualmente disponibili. Il nuovo preparato non sarà coperto da alcun brevetto: qualsiasi fabbricante avrà quindi l’autorizzazione per copiarlo. 1) Nel 2003, alcune prestigiose istituzioni brasiliane, francesi, indiane, keniane e malesi attive nell’ambito della sanità e della ricerca si sono unite a MSF per lanciare DNDi (Drugs for Neglected Diseases Initiative). La missione di DNDi è quella di ovviare all’assenza di ricerca e sviluppo per le malattie trascurate. Nel 2005, il movimento MSF partecipa a DNDi con un importo di 5 milioni di euro. 2) Artemisinin-based combination therapy o combinazione a base di artemisinina
Originaria dell’Asia, in Svizzera l’Artemisia annua cresce allo stato selvaggio nel Canton Ticino e nel Canton Ginevra a circa 700 metri s.l.m.. Questa specie arriva fino a 150 cm di altezza, ha un profumo gradevole e un sapore molto amaro. Per quanto concerne la ricerca su questa pianta, un istituto svizzero ha un ruolo di primo piano. Già nel 1988 lo svizzero Nicolas Delabays se ne è occupato approfonditamente nella sua tesi di dottorato. Delabays è tra i fondatori dell’istituto di ricerca Médiplant, con sede a Conthey (Vallese), finanziato dalla Confederazione, dal cantone e da privati. L’istituto sviluppa il lavoro del dottor Delabays in due direzioni: da una parte si occupa di come aumentare il contenuto di artemisinina della pianta avvalendosi dei tradizionali metodi di selezione e incrocio. La specie ibrida „Artemis“ qui sviluppata contiene l’1.3% di artemisinina (le specie selvagge, invece, fra 0.01 e 0.4%) e l’obiettivo è arrivare al 2%. Il secondo impegno è quello di trovare metodi di coltivazione ottimali. Ad esempio, stabilire quanto fitta debba essere la coltivazione per ottenere il massimo del rendimento; come debba essere sparsa la semente (12’000 semi di artemisinina pesano esattamente un grammo) o quale sia il momento ottimale per il raccolto. Le ricerche vengono portate avanti sia nel Vallese sia nei paesi africani, in collaborazione con istituzioni partner. Infatti, essendo la coltivazione della pianta molto onerosa, in Svizzera non sarebbe sostenibile. Médiplant è riuscita anche a semplificare il procedimento – originariamente molto complesso – per misurare il contenuto di artemisinina. L’istituto raccoglie diverse specie della pianta e le coltiva, conservandone però alcuni esemplari in una „banca dati vivente“ (in vitro) per evitare il rischio che una specie particolarmente promettente venga distrutta da un attacco di parassiti. „Fino all’anno scorso quasi nessuno era interessato a questo lavoro“ dichiara Mélanie Quennoz, biologa da Médiplant. „Quest’anno, invece, riceviamo molte richieste da parte di giornalisti e da chi vorrebbe acquistare la semente. Dobbiamo operare una scelta e la nostra linea esclude la consegna ai privati.“ TOBIAS BÜHRER Quanto costa? Un trattamento ACT contro la malaria semplice per un adulto: CHF 3.- 1) Un trattamento ACT contro la malaria grave per un adulto: CHF 20.- 2) 1) 2 euro. Prezzo dell’artesunato-amodiachina da MSF Logistique a Bordeaux, senza costi di trasporto. 2) 13 euro. Prezzo da MSF Logistique, senza trasporto. Per curare la malaria grave occorrono anche altri elementi come siringhe e glucosio. La ricerca sulla malaria nel Vallese L’artemisinina è il ‚nuovo’ componente della combinazione di terapie ACT. Il principio attivo della malaria è molto difficile da riprodurre sinteticamente. Ad oggi, l’unico modo possibile è estrarlo da una specie di assenzio (Artemisia annua) le cui virtù officinali sono note in Cina da migliaia di anni.

PER ORA PENSO POSSA BASTARVI PER FARVI UN'IDEA,CASO MAI FATEMI SAPERE ciao carla




Data: Sat, 21 Jan 2006 10:52:23

Grazie Carla!
Importantissimo il tuo lavoro di sintesi. Questo documento lo avevo già inviato completo, ma si sa che sotto le feste, leggere cose così complesse... :-)
Invio il file a Bruna e a tutti, anche al Dott. De Maio, che magari ci può dire se va bene inviare questa parte anche al giornale. Ragazzi, la petizione da firmare è qui:
www.msf.ch/Petition_paludisme.170.0.html
fatelo, se volete dare un contributo semplice ma di valore.
Rita

malandrine
00venerdì 31 marzo 2006 20:46
15/12/05
Dal sito di discussione del gruppo: Lettera informativa da MSF

Due nuovi trattamenti contro la malaria disponibili nel 2006
Le prime medicine sviluppate da Drugs per (DNDi)
saranno più facili da usare e meno costose di quelle attuali, ma è
necessario diffondere la cura.

Washington, DC, 11 dicembre 2005: Due nuovi, trattamenti non-
brevettati per la malaria saranno disponibili nella lotta globale contro la malattia dal
secondo semestre del 2006,ha annunciato "l'Iniziativa per le Medicine per le Malattie Dimenticate"(DNDi oggi al cinquantaquattresimo congresso della sanità e della medicina
tropicale in America (ASTMH).
Le dosi fisse, a base di artemisinina (ACTs) in combinazione artesunate/amodiaquine
(AS/AQ) e artesunate/mefloquine (AS/MQ) - saranno più facili usare e meno costose che le ACTs correnti ed inoltre saranno disponibili in formulazioni pediatriche.

Il progetto innovatore della DNDi detto FACTs(prodotti a dose fissa combinata a base di artemisinina)ha riunito assieme accademici, partners pubblici e privati da tutto il mondo per rispondere alla necessità di strumenti più efficaci per combattere la malaria. Queste due nuove ACTs sono le prime medicine sviluppate da DNDi dal 2003.

"Queste due, (le nuove combinazioni della dose fissa) sono state adattate ai bisogni del paziente - sono più facilmente acquistabili e più facile usare," ha detto il Dott. Bernard Pecoul, direttore esecutivo di DNDi. "Il fatto che non siano sotto brevetto rimuove
una barriera significativa alla loro disponibilità e dovrebbe servire da modello per lo sviluppo futuro di farmaci per le malattie dimenticate."

Poiché gli aumenti delle resistenze hanno reso gli antimalarici comuni come la clorochina inefficaci, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha prospettatol'uso delle ACTs dal 2001. Finora, 43 paesi sub-Sahariani hanno adottato le ACTs nei loro protocolli terapeutici antimalaria, ma in realtà soltanto 15 hanno cominciato ad impostare
il cambiamento e soltanto pochi lo hanno effettuato a livello nazionale.

"Nei nostri progetti nel mondo, MSF ha visto che i pazienti hanno bisogno urgentemente di trattamenti sicuri, efficaci, reperibili, di farmaci antimalaria e la combinazione della dose fissa conduce alla migliore aderenza", ha detto il Dott. Unni Karunakara, direttore
medico di Without Borders/Médecins Sans Frontières' (MSF) per l'accesso ai farmci essenziali. "Oggi, anche se molti paesi hanno cambiato i loro protocolli nazionali in favore delle ACTs, pochi pazienti realmente stanno ricevendo il trattamento. Il problema
nell'affrontare la malaria ora non è più tanto medico, tecnico, o scientifico - è politico."

L'elevato costo e i problemi di approvvigionamento a livello locale e regionale finora hanno impedito l'accesso più esteso alle Acts. Il costo dei nuovi trattamenti a dose fissa formulati dalla DNDi potrebbe arrivare fino al 50% in meno rispetto alle ACTs ora sul mercato : l'obiettivo di prezzo per la nuova formulazione di AS/MQ che è di $2-$2.50 dollari americani per gli adulti e di $1-$1.50 dollari per i bambini. Per la formulazione
di AS/AQ, che sarà distribuita da Sanofi-Aventis , il prezzo indicativo sarà di $1US per gli adulti e di $0.50 dollari per i bambini.
>
Dobbiamo rendere il costo delle ACTs paragonabile al costo della clorochina," ha detto il professor Nick White, docente di medicina tropicale all'università di Oxford. "Un fondo sovvenzionato potrebbe essere una soluzione, ma è chiaro che la Comunità internazionale deve prendere misure immediate per finanziare la lotta contro la malaria con le medicine che funzionano."
>
La "Drugs for Neglected Diseases initiative" (DNDi) è un'inizitiva indipendente e no-profit di ricerca e sviluppo sviluppo creata nel 2003 da MSF ed altri sei
partners, tra cui i centri di ricerca del settore pubblico del Brasile, il Kenia, la Malesia e l'India, così come l' Institut Pasteur in Francia e il programma dell'Organizzazione Mondiale della Snità "Tropical Diseases Research" (TDR). Con un attuale portfolio di 20 progetti, la DNDi mira a sviluppare nuovi medicinali per le malattie trascurate - quali la leishmaniosi, la tripanosomiasi africana umana
e la malattia di Chagas - che affliggono i poveri nei paesi in via di sviluppo. La DNDi inoltre sollecita la consapevolezza circa l'esigenza di maggiore Ricerca e Sviluppo per le malattie trascurate e promuove la ricerca nei paesi con malattie-endemiche.

Per ulteriori informazioni si consulti www.dndi.org

Malaria in prospetto
> L'OMS ha indicato la malaria, come pure HIV/AIDS e TB, come il
principale ostacolo allo sviluppo nei più poveri paesi nel mondo.
> - La malaria uccide circa tre milione di persone ogni anno e ne
colpisce circa 500 milioni.
> - Un bambino muore di malaria ogni 30 secondi in Africa.
> - Il 50% della popolazione del mondo, principalmente nei paesi
poveri, è a rischio di malaria.
> - La malaria è la causa principale della morte fra i bambini sotto
i 5 anni in Africa sub-Sahariana.
> - Malgrado le raccomandazioni dell'OMS dal 2001, la diffusione
delle Acts è in corso solo in 15 paesi Sub-Sahariani sui 43 elencati da
WHO-AFRO. Quindici paesi hanno adottato la politica di AS-AQ come
strategia di prima-line.
> - Si valuta che dozzine di milioni di persone potrebbero trarre
beneficio ogni anno da questo trattamento.



malandrine
00venerdì 19 maggio 2006 16:44
Novità sui farmaci acts
Carissimi,
vi invio la traduzione, dell'articolo del Dott. De Maio di MSF, fatta da Cynthia , che ringrazio per la sua pronta disponibilità. Spero che le notizie possano giovare a tutti gli interessati.
Un grande abbraccio
Rita Filippo



TRADUZIONE
Il WHO (World Health Organization) annuncia che le compagnie farmaceutiche sono d'accordo per fermare la commercializzazione delle pillole per la malaria a ingrediente unico Artemisina.
11 maggio 2006/ WASHINGTON D.C./GENEVA – IL WHO (World Health Organization) annuncia oggi che 13 compagnie farmaceutiche hanno concordato di conformarsi alle raccomandazioni del WHO di sospendere i medicinali a ingrediente unico Artemisina per il trattamento orale della malaria.
Questo gruppo include i maggiori produttori di monoterapie all'artemisina di alta qualità. Le compagnie ora focalizzeranno di loro sforzi commerciali per la malaria sulle Terapie Combinate all'Artemisina (ACTs), in linea con le raccomandazioni del WHO.
L'uso del trattamento all'Artemisina a singolo ingrediente, o monoterapia – specialmente su larga scala, per il trattamento della malaria priva di complicazioni – accelera lo sviluppo della resistenza all'artemisina nei parassiti della malaria. Se usato correttamente in combinazione con altri principi attivi anti-malaria nell'ACTs, l'artemisina si avvicina al 95 % di efficacia nella cura della malaria priva di complicanze e il parassita è fortemente ostacolato a diventare resistente al principio attivo.

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Quindi nel gennaio 2006, il WHO richiese a tutte le compagnie di sospendere la commercializzazione della monoterapia orale all'Artemisina e di ridirigere gli sforzi produttivi verso la terapia ACTs.
Conseguentemente all'appello di Gennaio 2006, ulteriori 23 compagnie furono identificate e informate delle raccomandazioni del WHO. 13 Compagnie dissero che si sarebbero adeguate alle indicazioni del WHO. Le altre compagnie hanno detto di essere desiderose di collaborare con il WHO in questo tentativo.
"Negli ultimi tre mesi, grazie al determinato proseguimento, abbiamo visto un significativo progresso nel frenare la fornitura di trattamenti per la malaria inappropriati e clinicamente erronei" ha detto il Dott. LEE Jong-wook, Direttore Generale del WHO. "Il WHO ora richiede una completa transizione alle preparazioni delle terapie combinate raccomandate dal WHO, allo scopo di preservare l'efficacia di questo trattamento salva-vita".
Il WHO continuerà a monitorare da vicino queste compagnie che non hanno ancora dichiarato la loro posizione. In aggiunta, l'Organizzazione fornirà informazioni alle compagnie che stanno producendo ACTs che stanno facendo ricerca sui pre-requisiti dei loro prodotti, un processo che include meeting internazionali in accordo con gli standards di efficacia, sicurezza e qualità.
Il WHO sosterrà l'ottenimento esclusivo della qualità per il trattamento della malaria senza complicanze.
Il WHO ha anche fatto appello alle autorità che regolano i medicinali nazionali dei paesi dove la malaria è endemica perché proibiscano la commercializzazione della monoterapia orale a base di Artemisina.
Fino ad ora, dal Gennaio2006, 13 paesi hanno annunciato che essi ritireranno l'autorizzazione per questo principio attivo, e tre hanno cominciato ad intraprendere misure di regolamentazione per farlo.
"Per eliminare la richiesta di queste pillole di Artemisina a principio attivo unico, i governi nazionali devono giocare un ruolo chiave", dice Dr. Arata Kochi, direttore del Programma Globale per la Malaria del WHO. "Noi stiamo monitorando strettamente questa situazione, e lavoreremo in collaborazione con le autorità e i professionisti della salute nei Paesi per sostenere l'uso della qualità ACTs conformi alle linee-guida del WHO.

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