se a qualcuno interessa faccio al volo una mia recensione di quello che trovo che sia il suo album migliore, "Caccia alla volpe", datato 1991!
"Caccia alla volpe" è il secondo disco di Alessandro Bono (alias Alessandro Pizzamiglio) ed è forse il suo lavoro più maturo, escluso il minidisc fatto nel 1994 e contenente "Oppure no", ma con pochissimi pezzi nuovi al suo interno. E' un disco fresco e sincero, caratterizzato pure da ballate triste, ma che parla di tutto e che può essere reinterpretato col senno di poi... visto che Alessandro è morto solo 3 anni dopo di Aids. Probabilmente sapeva già di essere malato ed era uscito da un paio dal tunnel della droga... tutto questo per contestualizzare un disco che non ha avuto un gran successo di pubblico, ma che da uno spaccato delle idee e della musica di un giovanissimo artista che è scomparso troppo presto.
Stlisticamente l'album si trova in quello che è il rock autoriale, quasi una via di mezzo tra il Rock dell'affermato Vasco Rossi e la canzone leggera del grande Lucio Battisti (di cui Bono era gandissimo fan!). Figlio di un tecnico del suono abbastanza affermato (Riccardo, che collaborò pure con Venditti) l'allora ventisettenne Alessandro sfornò questo interessante album che esordisce con un brano molto ironico e con un titolo abbastanza eloquente
"Rock'n'roll del cavolo". Su una chitarrina acustica molto ritmata e un ritmo divertente nasce una canzone cattivella sull'amore e sul modo di vivere lo stesso amore e la vita... ed in maniera ironica afferma che
"Anche vendendo il sedere non diventi più ricco, semmai più sciocco". Sacrosanta verità! Insomma un cantante incazzato che canta il suo disagio in un amore e in un odio che non sono altro che un rock'n'roll del cavolo, con una gran voglia di mandare tutti a fanculo!
E che dire della ballata
"Io e te"? E' una canzone d'amore con quella solita tristezza di fondo che è sempre presente nell'autore delle songs che non si riconosce più nel suo corpo e nella sua vita, ma ammette, dicendo alla sua lei che
"Da quando sei arrivata, nella mia vita sei entrata, ho cambiato direzione, io sono un aquilone". Ritornello Ipnotico che si basa sulla ripetizione del titolo, ma che a me piace un sacco, certamente il brano più bello del disco... romantico e triste, dolce ma amaro!
E poi un bel divertissement... che può essere stato uno spunto dell'ultimo Neffa, ovvero
"Donna ideale", brano quasi comico, con rime molto divertenti... decisamente coinvolgente, grazie anche all'aiuto dei fiati perfettamente integrati alla chitarra elettrica che dà il riff di base... insomma è vero... "
tutti vogliono la donna ideale ma è solo un amo a cui non abboccare!".. può essere ancora attualissimo, ce lo vedrei come tormentone dell'estate, tra mille porcherie!
Ed ora un viaggio....
"Nel lago" in un'atmosfera tranquilla e rarefatta, dove il cantautore sembra trascinarci e coinvolgerci in mezzo alla corrente del lago e delle sue profondità.. a tratti è un po' noioso, ma forse è questa la sensazione che voleva trasmetterci lui stesso!
E poi
"Caccia alla volpe", brano surreale, quasi un quadro reso in musica... con delle immagini che si sovrappongono... tutti che cercano di afferrare questa inafferrabile volpe (chiè? metafora dello stesso cantante?). La musica è molto allegra quasi da sigla di un programma della De Filippi... però è un brano molto intelligente e ironico... sembra di stare en plen air tra il cinguettio degli uccelli per catturare sta volpe! E poi cominciare a
"Rotolare", altro brano con una musica che prende molto e che poi esplode in un ritornello molto efficace e con tendenze quasi rock... nonostante il testo sia problematico: un amore che sta finendo e che si cerca di salvare:
"Tu devi ormai tenermi, ormai son tuo, hai fatto troppo per me!". bella bella.
altri temi trattati dal cantautore milanese sono pure il sesso con la sincopata e sexyssima
"Beautiful Chic" che regala dettagli di un incontro erotico in uno pop anni '80... e poi è anche giusto insultare un po' la propria ragazza e darle della puttana in
"Libellula", un brano soffuso ed acustico che acquista ogni tanto dei progressivi cambi di tempo per poi tornare al tema lento principale... apprezzabile più per il testo che la musica.
Molto meno cattiva è
"Meraviglioso amore", brano d'amore che riempie di complimenti la partner, ma è coinvolgente la melodia (anche qui molto anni '80), fresca e divertente! La chiusura è data dalla lenta (ma con un assolo di chitarra per me bellissimo) ma triste
"Angeli"... è riferita ai malati di aids? o ai tossici? di certo dice:
"Sulla terra come in mare, rispettare un animale vale almeno quanto noi". Interpretate voi, io l'adoro.
E adoro tutto l'album... vi consiglio di procurarvelo per mantenere la memoria del cantante stonato, che però sono convinto potrete apprezzare con questo album!