La macchina nera (The Car) (1976)
Regia di
Elliot Silverstein
Scritto da:
Michael Butler
Dennis Shryack
Lane Slate
Cast:
James Brolin .... Wade Parent
Kathleen Lloyd .... Lauren
John Marley .... Everett
R.G. Armstrong .... Amos Clements
John Rubinstein .... John Morris
Elizabeth Thompson .... Margie
Roy Jenson .... Ray Mott
Kim Richards .... Lynn Marie
Kyle Richards .... Debbie
Kate Murtagh .... Miss McDonald
Robert Phillips .... Metcalf
Doris Dowling .... Bertha
Henry O'Brien .... Chas
Eddie Little Sky .... Denson
Lee McLaughlin .... Marvin Fats
Margaret Willey .... Navajo Woman
Read Morgan .... Mac Gruder
Ernie F. Orsatti .... Dalton
Joshua Davis .... Jimmy
Geraldine Keams .... Donna
Hank Hamilton .... Al Ashberry
John Moio .... Parker
Melody Thomas Scott .... Suzie Pullbrook
Bob Woodlock .... Pete Keil
James Rawley .... Thompson
Louis Welch .... Berry
Bryan O'Byrne .... Wally
Don Keefer .... Dr. Pullbrook
Steve Gravers .... Mr. Mackey
Tony Brande .... Joe
Ronny Cox .... Luke
Prodotto da
Marvin Birdt
Elliot Silverstein
Musiche originali di
Leonard Rosenman
Trama:
Una macchina nera assassina investe ed uccide gli abitanti di un paesino americano. Alla fine, dopo una terribile lotta fra quest'ultima e lo sceriffo, si scopre che nessuno è al volante della vettura.
Commento:
L'ho visto per la prima ieri sera e ne sono rimasto benevolmente impressionato. Per certi versi ha delle attinenze col noto "Duel" (1972) di Spielberg:
- c'è una vettuta al posto del camion
- il conducente non esiste, mentre in "Duel" si intravede
- c'è una specie di "questione personale" tra i protagonisti (vettura e sceriffo) così com'era presente in "Duel" tra il camion e l'autista
Ci sono anche differenze:
- la macchina nera uccide tutti indiscriminatamente, mentre il camion di "Duel" ha una sua "etica" e se la piglia soltanto con l'autista
- il film in questione ha palesi pretese "metafisiche" (il "male" rappresentato da un'auto indistruttibile ed imprendibile, che si ferma soltanto davanti ad un territorio consacrato come il cimitero del villaggio), mentre il film di Spielberg, pur partendo come una allucinante sfida stradale, contornata dalla desolazione delle enormi autostrade e dal senso di oscura minaccia, accenna all'angoscia provocata da una presenza demoniaca, che però non è svelata. Diversamente, "La macchina nera" è dichiaratamente "magica e dannata", finale compreso.
Il film si gusta dall'inizio alla fine, con un buon ritmo narrativo e senza cadere nella tipica trappola "fanta/americanata": del resto, è un thriller con una protagonista coi controfiocchi, ossia la macchina nera, presente ed ossessiva, scalpitante, annunciata dal vento improvviso e dalla polvere che si leva al suo passaggio. La sua presenza mette angoscia ed il panico che suscita è ben meritato: non c'è speranza, non c'è nulla che possa arrestare la sua marcia, apparendo e scomparendo, quasi volando, a suo insindacabile piacere. Grandissimo pathos quando il regista ci offre la visuale dall'interno della macchina: lo schermo ci appare rosso cupo, come se fosse l'anticamera dell'inferno. Le forze dell'ordine impiegano un pò di tempo a venire a capo della situazione, poichè chi crede ad una macchina stregata?
In conclusione, un film che ha il pregio di farsi ricordare e il cui tema (la macchina stragata o dannata) verrà poi ripreso dal classico "Christine la macchina infernale" del 1983, anche se il tema sarà diverso (una misteriosa e diabolica anima che circonda il proprio padrone di un amore possessivo).