La caccia del corvo - ali morte al suolo

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(Bastet)
00giovedì 11 febbraio 2010 17:45
Riassunto: Naira è alla sua prima caccia. Ha fame, e ovviamente, essendo appena nato, non si controllerà. Non c'è pietà nella prima caccia, non c'è nulla che possa controllare un neonato. Darius, paziente, osserva il figlio, cui ha..."regalato" un povero ubriacone, dopo averlo liberato sull'isola, per fare in modo che il figlio se ne nutra. Naira lo prende, si nutre con forza, uccidendolo presto, e Darius entra in scena, esce allo scoperto, dichiarandosi orgoglioso di lui. Ma manca ancora una cosa: le ali. Andranno strappate via, ovviamente, ed è questo che accade. Naira accetta paziente l'opera paterna, e Darius strappa infine l'ultima vestigia di angelo che rimaneva a Naira.


Annotazione: Naira perde le ali, ma questo non dovrebbe causargli nulla più che un semplice spossamento, causa processo rigenerativo dei vampiri.


§ATTENDERE RESPONSO
§(Hai fame, vero Naira? te la senti addosso, in quello che un tempo conteneva i tuoi organi interni, ora riuniti in tre sacche. Vuote. Un tempo forse avresti sentito lo stomaco brontolare, affamato. Ora senti solo un sordo dolore, appena sopportabile. Fame...o sete? Si, in effetti appare riarsa la gola, come se da umano tu non bevessi da tanto. Ma come appari per chi ti vede, ora? Mostruoso, orribile. Vaghi ormai da ore, hai fame, cerchi una vittima, e su quest'isola la vita è scarsa, anzi, inesistente. Animali non c'è ne sono, solo alberi e piante pallide, per l'inesistenza del sole, cui i raggi non riescono a penetrare. Un mostro, ecco cosa sei ora. I capelli sono sporchi di sangue rappreso, quello stesso sangue che hai sputato poche ore fa, quando eri nel letto, a soffrire. Nel tuo letto di morte. E intanto, forse una vita, l'unica di questa terra dannata lotta per capire dove sia. Un vecchio ubriaco, cui ora i fiumi dell'alcol si sono dissipati. Cammina, non è nemmeno tanto vecchio. Sui cinquant'anni, forse, ma l'alcol ha fatto il suo corso su quel povero corpo, rendendolo più vecchio di dieci anni. Rughe sul viso, occhi azzurri acquosi, come assenzio. Veste di stracci, è affamato, ma non denutrito, anzi, ha una certa pancia prominente, la pancia di chi esagera col vino. è spaventato. E non beve alcol da ore, ormai. Cammina, veste di stracci sporchi, ma tu, naira, non sei messo meglio di lui, ora come ora. Sei debole, ma comunque più forte di lui. circa trenta metri vi separano, siete entrambi sul sentiero. Puoi sentire un vago odore di sangue giungere alle tue narici. Naira, la nuova morte. La morte dalle ali nere, consumate, che ricadono delicate sulla schiena. Ali che mai più solcheranno i cieli. Piccola morte, ora tocca a te)(GDR PLAY - VAI NAIRA)



15:09 Naira: [Boschi] Ansima la nera creatura, l'Angelo decaduto che mai prima era apparso così tanto simile all'incarnazione di Lucifero, quel Dio che aveva venerato quando ancor poteva dirsi in vita. Sangue ciò che porta sulle vesti e sul viso, tramutandolo in oscena figura, macabra e inospitale quanto quel luogo, sua nuova casa. Sangue quel che cerca, quello che le nari sono concentrate a sentire, seppur ancora quella fragranza sia troppo lontana per lui. Avanza, la cadenza d'un animale affamato, il busto lievemente piegato in avanti, i muscoli tesi pronti a qualunque mossa. Le mani sono aperte, distanziate dai fianchi, pare che vogliano prendere anche l'aria che gli scivola addosso. Incede sul sentiero, la bocca e le nari ansimano dalla brama di quel liquido caldo che sarà nutrimento e gloria per la bestia forgiata da Darius. Questo è. Ombra, dannazione. Niente più. O forse tutto. Si avvicina quanto più possibile ai margini del sentiero, laddove una vegetazione dalla dubbia prosperità, si reca ad intrecciar rami minacciosi e cupi. L'istinto animale prevale, eppur quel pizzico di ragione rimasta gli consiglia di restare accanto a quello che per lui potrebbe esser protezione e nascondiglio. Le pupille sono ridotte alla grandezza di uno spillo, mentre un folgorante baglior verde nutre l'iridi toccate da quel clima freddo a cui però resta impassibile. I sensi si sono affinati, tesi ed acuti alla ricerca di quel nutrimento, l'ambrosia degli immortali {Percezione del sangue liv.1 - Concentrazione 1/2}


§ATTENDERE RESPONSO
§Ti piacerà, Naira. Il regalo di tuo padre intendo. Oh si, perché questo scarto umano, questa povera anima con la mente annebbiata dall'alcol, ed ora sobrio, è un regalo di papà. Certo non è incartato, e manca il biglietto di auguri, ma penso che tu possa capirlo, figlio del dannato, chi è l'autore di questo inatteso pranzo. Siete gli unici su quest'isola, tu e tuo padre. E nessuna anima, viva o morta che sia, potrebbe mai metterci piede. Non da sola si intende, ma adeguatamente "accompagnata". L'uomo intanto procede per i boschi, cerca una via di uscita. Ha paura. Ha una moglie, dei figli piccoli...no, piccoli no. Ora che la mente è lucida, si rende conto che ha già dei nipoti, e che la moglie è morta da anni. Ah, cosa combina l'alcol alla mente umana! Ma tu stai tranquillo, piccolo Naira, nessun liquore umano potrà mai annebbiare la tua mente. Solo il sangue, quel sangue che corre nelle vene dell'umano potrà saziarti, farti stare bene. L'uomo cammina, incespica, cade. E tu, piccola morte, ti rendi conto di riuscire a udirlo. Nell'oscurità, ne scorgi la sagoma, sebbene ancora venti metri ti separino da lui. L'oscurità in fondo è tua amica, anzi, sarà la tua sola compagna costante negli anni a venire. E intanto si fa più pura la percezione del sangue, lo senti nella narici, pizzica lo stomaco, o meglio, quello che un tempo era lo stomaco. Fame...no, non fame. Sete.) GDR PLAY, VAI NAIRA


Naira: [Boschi] I rami quasi lo sfiorano, protraendosi come avide dita in cerca di quel suo corpo ora freddo e scultoreo, resistente e pallido quanto non mai. Continua a camminare, quasi rassegnato all'idea che in quelle lande non ci sia nessuno che possa nutrirlo. Non una madre..Una vittima..E d'un tratto, fragoroso quanto un lampo a ciel sereno, ecco un rumore, non distante, che lo immobilizza, quasi magneticamente. L'iridi saettano laddove gli par esser la fonte di quel frastuono, un tonfo sordo e netto che null'altro porta seco. Eppure, in quella nebbia ed oscurità che par perenne quanto le onde di un lago, crede di vedere una sagoma che al momento non riesce a riconoscere. Non vi sarà mossa o rumore da parte sua, affinchè, se sia preda, non abbia da scappare a quell'avvertimento. Ricerca ancora una volta l'aiuto di quell'olfatto fino, quel senso che ormai lo pervade e lo indirizza nel folto, alla ricerca di un generoso donatore di sangue. {Percezione del sangue liv. 1 - Concentrazione 2/2} Ecco che ora, se fosse abbastanza vicino avrebbe potuto avvertire pian piano quell'odore metallico e pungente, sintomo di quel liquido che scorre con tanta irruenza nelle vene di una creatura. Viva. Decide dunque di avvicinarsi ulteriormente, colto dalla curiosità e dalla smania che quelle sacche vuote inculcano nella sua mente. Se avesse un cuore, forse, palpiterebbe dall'eccitazione creatasi. Con passo leggero ed ovattato, farà ricorso a quella velocità innata che, senza che ne abbia compreso la fonte, avverte essere ora parte di lui. Un'animale che impara a camminare e così cacciare come il resto dei suoi simili {Destrezza liv.1} Tenterà di sopraggiungere silenzioso alle spalle di quella figura che man mano si delinea maggiormente, mostrandosi quale premio per la sua pazienza, per dimezzare la distanza che lo separa dalla sua prima pietanza.


ATTENDERE RESPONSO
§Fame, si la fame ti attira verso la vittima. La fame, e quei sensi nuovi, che impari adesso a usare. Sente dentro di se quell'odore di sangue, forte, che gli scuote i sensi. Sangue umano. Il massimo, per un vampiro. Piccola morte...che arrivi alle spalle di questa povera creatura umana, silenziosa, impassibile, inudibile. Circa tre metri ti separano da lui, adesso, la tua stessa velocità ti sorprende. Ma non temere, Naira, avrai modo di imparare a conoscere i tuoi nuovi movimenti. Ci riesci, arrivi alle spalle dell'uomo, che non si accorge di nulla. Anzi, continua a camminare, come se nulla fosse. Tra se e se prega, e tu puoi udirlo, senti strane preghieri a dei che mai hai sentito, o che se hai sentito non hanno più importanza per te. Nessun dio avrà mai potere su di te, nessun diavolo ti farà paura. Su questa terra, hai l'inferno e il paradiso fatti a giusta misura per te, come un'abito cucito sulla pelle. Sei dio, e al tempo stesso sei il diavolo. Se vita e morte al tempo stesso. Hai potere di decidere se una persona deve continuare a vivere, servendoti come banchetto, come spuntino, o se deve morire per saziarti. Anche se ora, quest'ultimo potere non è decisamente alla tua portata. Sei appena nato. Hai fame, troppa fame per riuscire a controllarti, forse. La senti, ti sprona a dilaniare quella gola scoperta, sudata, in cui si può sentire battere il cuore, se sfiorata. L'uomo ha paura, ma non si accorge di Naira, non lo scorge, ben miseri sono i suoi sensi di fronte a te. la cena è servita Naira, prego, vieni in tavola) GDR PALY, VAI NAIRA




15:49 Darius: [Boschetto ] E nello stesso istante in cui quello stupido mortale ed il suo primogenito vanno ad un incontro quasi frontale, di cui è certo l’esito e la perdita di quella anima Umana, Il maligno vampiro s’aggira anche lui in quella piccola selva che è presente sull’ isola da molto prima che fosse scelta come dimora della stirpe dannata in eterno. Si trova abbastanza distante dal raggio di azione del suo Primogenito, ma lo percepisce bene. Dentro di Naira è presente la sua oscura essenza, frutto di quel primo legame che ha portato il figlio a quella nuova esistenza. E quasi in contemporanea avanza allo stesso modo di come fa lui, quasi parallelamente restando comunque occultato alla di lui vista dalla vegetazione. Ebbene si anche oggi il suo infante dovrà cavarsela da solo. Una dura legge che non è puro sadismo, ma soltanto per il semplice fatto che spetterà a lui capire il modo, di utilizzare quelle sue nuove caratteristiche per cacciare, oltre al fatto che proprio in quei momenti è l’istinto e la bestialità che si cela in ognuno di loro , ad istruire. Anche lui è stato da solo in quei momenti , sia in quelli del risveglio, sia in quelli della prima caccia. Il corpo snello ma possente del Dannato s’infila veloce fra i rovi e la vegetazione che si para di fronte alla sua figura. La sua mente concentrata del tutto sul figlio e sul suo avanzare che sembra farsi sempre più veloce, dettato dalla sete di quel nettare, che dovrà ricercare per tutta l’esistenza. Ormai è arrivato. Spera per il figlio che quella specie di regalo, sia sufficiente a sfamare la sua brama di sangue.


16:02 Naira: [Boschi] Una misera distanza li separa, tanto che ora può ben avvertire quel correr perpetuo del liquido ematico dell'umano, quello stesso fluido che a breve, se tutto andrà come deve, sarà gelosamente custodito nel suo corpo assetato, sì da intiepidirlo, forse {Percezione del sangue liv. 1 - 1/6} Il tempo corre e quell'attimo non si deve lasciar sfuggire. Il Fato potrebbe voler per lui giocar brutti scherzi e fargli scappare quella preda tanto vicina ed unica su quelle terre desolate. Un brivido piacevole gli risale la schiena, mentre le gengive ora prudono e lasciano spazio all'intromissione di quei canini che man mano si dilungano per la fame. Fauci appuntite, candide e arse, che la lingua dolcemente carezza come a rassicurarle che il loro desio sarà presto avverato. Il Corvo mantien fisso lo sguardo sulle spalle di quell'ometto inerme, ne avverte la voce tremante, ne può vedere il sudor rilucente sulla pelle. La Paura è la sua malattia, quella che aumenta la fretta della Bestia che non desidera altro che avere. La sua concentrazione è tanta che nemmeno si accorge della nuova presenza immersa nella vegetazione, l'occhio vigile di colui che gli ha dato quel corpo e quella nuova vita, che presto o tardi dovrà ringraziare. Finalmente si decide. Tenterà nuovamente di richiamare quella sua agilità che in un primo momento l'ha sopreso, nel cercar di annientar del tutto le distanze misere. Se vi riuscirà gli arti superiori porterà a chiudersi in un macabro e deciso abbraccio, così da frenar ogni tentativo della preda di muoversi o scappare {Destrezza liv.1}. Non ha più importanza ora far silenzio, adesso, che la bocca dannatamente mostruosa e già sporca di sangue, del suo sangue, azzarderà a lacerar la pelle del collo senza alcuna voglia di risultar delicato o cordiale, cercando la vena più grande e visibile che pulsa al di sotto dell'incarnato pallido e smunto.

ATTENDERE RESPONSO
§oh guarda Naira, tuo padre assiste al tuo primo pasto! Ah già, dimenticavo, non puoi accorgertene, egli è troppo più forte di te, più veloce, più abile a celarsi negli inganni di questo bosco dannato. Egli osserva, con amorevole attenzione, come un padre che guarda il suo neonato suggere latte dal seno materno. Seno che per te, oggi, sarà la gola pulsante di vita di quest'uomo. ti avvicini a lui, silenzioso, come un gatto con la sua preda. Come corvo cali dal cielo, afferri la tua vittima alla schiena, le tue braccia si vanno a stringere sul suo petto. Un'urlo lacerante esce dalle labbra dell'uomo. Urla, cerca di divincolarsi, muove le braccia, ma ormai è preso, ormai è preda. Preda di un predatore più grosso di lui, più forte. "No...." urla "no, chi sei, lasciami, nooo!" cerca di dare gomitate, che vanno a cozzarsi sul ventre di Naira, ma sono ridicole, non intaccheranno il vampiro, la cui pelle è ben più robusta di quelle dei miseri mortali. Si spalancano gli occhi dell'uomo, nel momento esatto in cui i denti peforano la sua pelle "Aaaaaaa" urla, disperato, non capisce cosa gli accade, sente solo dolore, un qualcosa che lo tiene stretto a se, senza intenzione di lasciarlo andare. "nooooo" urla, ma a poco a poco si calma, il piacere del morso ha iniziato a invaderlo. Banchetta pure quanto vuoi Naira, oggi questo disgraziato sazierà la tua fame dannata! Lo senti, vero? Dalle ferite sgorga il sangue, sangue che ti invade la bocca. Sarà istinto naturale quel suggere, quel bere voracemente, spinto dalla fame. Sentirai a poco a poco calmarsi quel sordo sentore di fame, mentre un'oscuro piacere invaderà le tue membra) GDR PLAY, DARIUS NAIRA




16:12Darius: [Boschetto ] Lo segue sempre a distanza, ma con la dovuta calma.Ferma la sua avanzata proprio quando sente l’essenza del figlio fermarsi anche essa. Si volta è vestito come sempre, con quei comuni abiti di colore rosso. Aspetta in silenzio. Ne socchiude gli occhi, come a voler capire senza disturbarne l’operato del figlio. Le mani si portano in avanti a farsi spazio fra la vegetazione avvicinandosi alla posizione di Naira. Nella prospettiva di Naira, il padre si avvicina dalla sua sinistra. Molto probabilmente nemmeno se ne accorgerà, visto che il dannato immagina già, che i sensi del figlio siano tutti rivolti verso la sua preda. E così, sicuro di se, si fa spazio nella boscaglia, avanzando silenziosamente. Passi che si susseguono uno dietro l’altro fino a quando non ha raggiunto un albero dal grosso fusto. Si cela come ombra dietro di questo, Cercando di fare il meno rumore possibile. Soltanto ora gli occhi si riaprono totalmente in quella oscurità, ed con un leggero movimento va a scostare il capo dal tronco, come a voler fare capolino per vedere la situazione. Sul suo viso un ghigno pieno di Beffardia ma anche di soddisfazione appare , notando che il figlio si è già scaraventato sulla sua preda. E quindi l’osserva. Osserva ciò che ha creato. Osserva quel meraviglioso spettacolo di morte, che si preannuncia già nell’aria. Silenzio profondo quello del Dannato, silenzio che non interrompe nemmeno per un attimo. Lasciando soltanto alle sue Iridi color dell’Ambra di far rispecchiare quelle immagini in quella oscura mente. Pochi istanti e l’odore del sangue raggiunge anche le sue narici. E quindi soltanto ora un sussurro ben udibile si cala nel luogo , proveniente dalle sue labbra] Bevi e Saziati figlio mio…Il Sangue è Vita ! Bhuahahah! []


16:23 Naira: [Boschi] Eccolo. Lo sente. Lo avverte con tutto se stesso come se avesse raggiunto l'obiettivo della sua non vita. Tenterà di serrare maggiormente la stretta attorno al corpo dell'uomo, seppur pare che non riesca a divincolarsi nemmeno con quel suo agitarsi sconnesso. Insinua maggiormente i canini all'interno della carne debole, insaziabile e corrotto dalla bramosia di quel nettare a lungo cercato. E dunque ne assapora il gusto ferroso e caldo, che gli sporca nuovamente le labbra liete di averne su di sè il rossore cupo. La tensione della vittima cala, col passare del tempo, come se il piacere di quell'orrida puntura ora superasse di gran lunga l'oblio in cui è stato immerso. Le pupille tornano a dilatarsi, il corpo par subire gli effetti di quello che è il suo nutrirsi senza limite e pieno di foga. Beve e non smette, nemmeno quando un sibilo giunge poco lontano. Non sa come, ma avverte che quel liquido gli darà la forza necessaria per superare eventuali minacce. Ora non è il momento, il suo unico intento è quello di prosciugare l'inutile vita dell'uomo ormai nelle sue mani.

§ATTENDERE RESPONSO
§(Bello tuo figlio, vero Darius? è venuto su bene, è forte come suo padre. Silenzioso assassino nell'ombra, che assale le sue prede, caccia, come i primi esseri umani venuti su questa terra. Shhhh, non disturbarlo...ecco, bravo Darius, vieni avanti tranquillo, senza farti sentire, fino a poterti celare dietro un grosso albero. Stai tranquillo, tuo figlio non ti noterà, è troppo preso dal suo solitario pasto per te. Sorridi e guardarlo! Ecco, vedi? Ha trovato la vittima che gli avevi lasciato. Con i suoi sensi appena nati ne ha riconosciuto il sangue, con la sua velocità l'ha assalito alle spalle, ed ora gli sta rubando la vita. E tu Naira? Piccolo corvo...bevi bambino, bevi. Sei come un bimbo, adesso, un bimbo appena nato, che osserva il mondo con occhi nuovi, che consuma la sua prima cena. Non c'è una madre a carezzarti la fronte e a darti un bacio, c'è solo il sangue. Corvo bambino, dai capelli delicati, come piume nere. Un bambino cattivo e assassino! Un vampiro neonato, vorace, affamato. Oh no, non lo disturba il sibilo paterno. Beve con forza, molta forza. Troppa forza, sugge quel sangue, ode nelle orecchie il rimbombo furioso del petto dell'uomo, come musica lieta. Fame, fame, fame. Pensa solo a questo, non c'è pietà, non c'è delicatezza nella prima caccia. è normale Naira, non dartene pensiero, non c'è vampiro che alla prima caccia riesca a controllarsi. La fame è troppa, deve rifarsi della perdita di forze dovuta allatrasformazione, e incosciamente avverte che solo quel sangue lo aiuterà. Oooh! Lo senti, vero? è piacevole, si, davvero tanto piacevole, senti il sangue che scorre nella gola, arriva fino alle sacche, le riempie, ti sfama!!! Oooh, si è troppo piacevole, vero? Davvero tanto, non riuscirai a fermarti, sei appena nato, non puoi controllarti. Berrai fino a uccidere questa vittima, questo povero disgraziato, che a poco a poco si accascia, dovrai reggerlo tu, ne senti il lieve peso sul petto)GDR PLAY DARIUS - NAIRA


16:36 Darius: [Boschetto ] Silenzioso ritorna nel osservare che il figlio ha iniziato nutrirsi dell’insulso umano. Gli occhi color dell’ ambra restano puntati sui due e ne percepisce leggermente il rinvigorimento del figlio, ed allo stesso tempo la linfa vitale farsi sempre meno nel corpo del Mortale. Di sicuro starà attingendo la vitae con abbastanza forza da portare in poco tempo il mortale alla dipartita. E’ sempre stato così, la prima preda non si gusta, non si assapora , l’unica cosa è placare quella sete che affligge l’oscura esistenza di loro. Nessuna pietà , nessun rigiro di parola, nessuna malia solo la necessità di placare la sete ed allo stesso tempo quella di rinvigorirsi dalla mutazione del passaggio dalla Mortalità all’eterna esistenza. Un operazione del tutto Normale. E quindi continua a restare dietro quel fusto d’albero nell’ osservarlo. Ed allo stesso tempo ad osservar quelle ali che ancor sono ben salde alle scapole del Figlio. Un ghigno di disgusto s’alza nella sua espressione del viso. Quelle Ali dovranno scomparire, molto presto. Niente deve restare nel suo primogenito della sua passata esistenza nelle schiere di quegli arroganti Pennuti che si credono di dominare Il mondo. E quindi nella sua mente un idea malefica inizia a prendere spazio, in quella sua soddisfazione per l’operato del figlio. Non c’è momento migliore che appena avrà finito di saziarsi dell’ uomo , che avrà da esistere ancor per poco.

16:40 Naira: [Boschi] Qualcosa nel petto manifesta il suo piacere. Una volta l'avrebbe chiamato stomaco, ma ora? Il legame cucito con forza nei confronti di quella sua preda, gli lascia avvertire la periodicità calante di quei battiti che man mano vanno rallentando, come il percorso del sangue che scorre forse più lentamente. O magari è solo la fame che si allenta, che abbandona un poco la morsa che fin poco prima braccava i pensieri ed i sensi del Neonato. Sembra che la vittima stia perdendo i sensi, che il lume vitale stia svanendo in quel corpo che funge soltanto da contenitore e che ora sensibilmente si appesantisce per via di quelle gambe che faticano a reggerlo in piedi. Poco male, la stretta fornita dalle sue braccia, dovrebbe esser sufficiente a mantener quel contatto che non ha più inutili grida o scatti da parte dell'umano. Il Corvo si disseta e se non fosse così impegnato probabilmente sogghignerebbe. Il calore estraneo entra a far parte del suo corpo freddo, per brevi istanti scaldando quella pelle marmorea che lo ricopre. Beve con forza, dimentico di tutto il resto, di quegli occhi puntati sull'uomo, di quel viso che insieme ai capelli risulterà ancora impiastricciato di sangue, di quelle ali immobili e inerti, invecchiate eppur presenti, di quelle gambe divaricate che con forza lo aiutano nel sorreggere il peso che grava sulla sua persona. E quasi dimentico, allo stesso modo, di quella presenza che con far silenzioso lo scruta nel suo nascondiglio, beandosi e godendo di quel che è la prima caccia del suo primogenito. Il Corvo ha portato il suo messaggio di morte, messaggio che si spande per mezzo di quell'odor prepotente che vaga per l'isola dei Dannati.

ATTENDERE RESPONSO
§(Darius osserva la sua opera, come se fosse una statua di argilla da lui modellata. Una statua che ha un difetto imperdonabile! Quelle ali...quelle disgustose ali! Ti danno fastidio, Darius? Forse si, ma tu sei lo scultore, e l'argilla non è ancora asciutta, puoi modellarla a tuo piacimento, pur senza esagerare. Naira intanto beve con forza, urgenza, prova piacere, un piacere forte, ma di certo non quanto gli doneranno le vittime future. è troppo preso dalla fame, ora come ora. Oh guarda Naira....ascolta...il cuore...sta cessando i battiti...prima erano veloci. TUMTUMTUMTUMTUMT! Ed ora rallentano...tum...tum...tum...piano, rallentano...tum tum...come una linea, che piano piano si abbassa, scende....il cuore cessa di battere. Tum. Ultimo battito. La vittima è morta. Fermati Naira, non bere più da lui! Lo hai prosciugato, non c'è quasi più sangue in lui, e te ne accorgerai presto, i tuoi sensi capiranno che è ora di smettere. Shhh, ora lascialo morire, d'accordo? O meglio, lascialo andare, il bosco userà la sua carne come nutrimento per la vegetazione, corrodendo il corpo, e poi le ossa, fino a farle diventare polvere. Polvere eri e polverei ritornerai, ma per te non vale piccolo corvo. Ora basta, hai mangiato, la fame è scesa, le sacche sono piene. Stai bene...ti senti in forze, come se mai la trasformazione ti avesse intaccato. Tutto il dolore provato in precedenza è solo un brutto ricordo, così come la fame. Stai bene ora. Sei rinato, ed hai consumato il tuo primissimo pasto. Bravissimo Naira, la tua prima preda è stata catturata!)GDR PLAY - DARIUS - NAIRA


16:56 Darius: [Boschetto ] Non c’è che dire l’odor del sangue profuma il luogo, e quasi fa bruciar la gola di Darius , che se non fosse che si è già nutrito, lo porterebbe ben presto alla tentazione di unirsi in quel banchetto. Ma poco , anzi pochissimo , resta in quel corpo che ormai è del tutto stato svuotato dall’ arsura del figlio. Quindi soltanto in quel momento , soltanto quando sente che il figlio ha finito di nutrirsi Darius esce allo scoperto e con la sua presenza anche il verbo si porta ben chiaro verso le orecchie del figlio ,che ormai avrà ripreso quanto meno il senno e la costituzione.] Ben Fatto figlio Mio…[mentre continua ad avvicinarsi e le mani si portano in un leggero applauso,quasi accennato, che riecheggia leggero nelle circostante.] Devo dire che hai agito bene…più che bene…[ quindi va a portarsi verso di lui avvicinandosi lentamente.Le braccia ora ritornano verso i fianchi, aggiungendo] Soltanto ora posso darti il benvenuto ..in questa nuova esistenza… Ma manca ancora una cosa…[ Ebbene si. Mancano soltanto quelle ali. E non c’è momento migliore per toglierle di mezzo una volta per tutte. Infatti proprio in quel momento l’infante sarà a pieno delle sue forze. Così reintegrato che non dovrebbe avere alcun risentimento dal prossimo agire del padre. Verso di lui] Sto parlando di quelle stupide cose che hai attaccate alle spalle…[]


17:03 Naira: [Boschi] Procede nel suo gesto, comune a chiunque possa dirsi cacciatore. Rallenta a sua volta, ascoltando silenziosamente quel cuore che cessa di battere nell'involucro esangue e ormai del tutto privo di ciò che gli interessa. Quel peso morto non ha più motivo di essere sorretto, per cui la presa andrà ad allentarsi cosicchè quel che fu uomo cada a terra. Non gli serve più. Si sente del tutto rinvigorito, pieno di energia e di forza. La gola dapprima arsa ora si crogiola in quel piacere indescrivibile che è la sazietà, mentre la lingua fa capolino dalle labbra, ripulendo nel possibile il contorno della bocca cremisi e dal taglio netto. Si volta dunque, avvertendo il sopraggiungere di qualcuno, quella stessa presenza di poco prima, che si annuncia tramite quelle parole bizzarre. L'istinto di bestia lo lascia, finalmente, riportandolo a riacquisir la ragione utile per unirsi a quel discorso. Lo osserva, il Corvo, incuriosito dal suo loquire eppur ancora attento ad ogni sua mossa. Il busto è ancora lievemente piegato in avanti, la caccia ha esercitato su di lui quella lauta adrenalina e concentrazione che ora sono dure a svanire. Ha ancora molte cose da sapere, molte falle da tappare attraverso il sapere di quello che potrebbe dedurre essere un suo pari, colui che gli ha dato l'esistenza. Lo ricorda a sprazzi, rimembrando quella notte scura in cui gli era apparso, vestito di tessuti imporporati, quasi fossero tinti del suo stesso sostentamento. ] Chi siete.. [ dimanda con voce profonda e roca, colorata d'ombre quanto quel posto. Vuole certezze, vuole sapere. Una nuova fame gli si prospetta dinnanzi all'iridi smeraldine. Tralascia il particolare disgusto mostrato dal presente verso le sue ali, arti passati in secondo piano da quando la sua vita non può più dirsi legata alla stirpe angelica.

ATTENDERE RESPONSO
§Clap clap clap. Battono le mani di Darius, e per qualche istante, è come se Naira le vedesse più lentamente di quanto non sia in realtà. è felice, il dannato, dell'opera del figlio. Avrebbe un certo languorino, ma il figlio vorace ha mangiato tutto! Pazienza Darius, pazienza, bisogna averne con i neonati. Darius si avvicina ora al figlio, sono a circa due metri di distanza. La sua mente è troppo presa da quelle...."stupide cose" che stanno attaccate alle spalle del corvetto. Le ebbe anche lui un tempo, prima che il suo maestro le strappasse via, ed ora ritiene che sia giusto fare lo stesso col figlio. E in fondo, è meglio così. Sono ali rovinate, ali che mai riuscirebbero ormai a sollevare il loro padrone. TUNF! Cade con un tonfo sordo il cadavere al suolo, andando a pestare foglie secche. è ormai inutile, non c'è più sangue in corpo. Naira si alza, scruta il padre. Dapprima non lo riconosce, ma poi una nuova coscienza si fa strada in lui. Ricorda tutto, adesso, la sua trasformazione, la sua mutazione...si, i ricordi sono ben nitidi nella testa del dannato)GDR PLAY- DARIUS NAIRA



17:16 Darius: [Boschetto ] Ritorna fermo alla giusta distanza dal figlio che ovviamente ancora non lo riconosce come tale. Sente quindi quella sua domanda che Darius si aspettava e verso di lui , con tono di voce più che tranquillo, gli va a dire]Chi sono io ? Sei sicuro di non ricordare? Bhè potrei anche capirti, hai passato una delle notti più dolorose della tua esistenza..Peccato che quella notte non è ancora finita Qui! [ E già perché su quell’isola l’oscurità è perenne] Ti rinfresco la memoria…[ quindi dopo un istante di pausa riprende il verbo]..Sono colui che ti ha dato tutto quello che i tuoi occhi hanno visto oggi…[ Mentre le Iridi ambrate lo fissano in volto in modo Serio. Aggiunge] Sono il tuo Creatore…colui che ti ha portato qui…quello che ti ha dato il potere e l’immortalità…[ quindi si ferma in una lunga pausa , mentre gli occhi si socchiudono leggermente, per replicare] Io…sono…Tuo Padre…Darius Hellsing.[ mentre soltanto ora un sorriso appare sul volto ed il busto va ad accennare un leggero inchino verso il figlio, in un modo abbastanza beffardo. Gli occhi quindi si riaprono di nuovo ].. Signore di queste terre …e tu…dalla notte in cui ti ho trovato in quel bosco ridotto ad un cumulo di cenere…da quella notte mi appartieni ! [Lo guarda ancora con quello sguardo, che ad un qualsiasi mortale potrebbe incutere Timore. Ma non di certo al suo Primogenito.]Ricordi adesso?


17:29 Naira: [Boschi] Lo osserva interessato ed insistente, ergendo dunque il busto or che pare non ci sia minaccia nei suoi confronti. Ricorda bene quella notte, sa di avere dato il suo consenso poichè non avrebbe avuto motivo di rifiutare una proposta simile. Era stata la promessa di immortalità a incantarlo, cosa che tutt'ora lo affascina. I canini si ritirano diligenti, permettendogli di sfoderare un ghigno soddisfatto, memore della sua vita passata. Porta il mancino braccio a pulire sul volto i residui delle sue ultime gesta, consapevole che quel vestiario è oramai del tutto contrassegnato da sangue rappreso. E' ben consapevole della sua forza e del fisico evidentemente migliorato. Lo ha sentito durante la caccia ed ora maggiormente, dopo essersi nutrito. D'altra parte ora è un vampiro. Mai prima di quel nefando incontro ne aveva sentito parlare. Ma non ha domande in merito poichè ora è e può ben capire. Le sensazioni, le emozioni e gli intenti, sono nati insieme a quei suoi sensi affinati e a quella sua mutazione sofferta eppure riuscita. Non sente di dover temere in qualche modo quel che si dice ragionevolmente suo creatore e che sa di dover debitamente ringraziare or che riesce a ricordare, a ritrovare i pezzi mancanti di quella notte infinita. ] Non potrei mai dimenticarlo, Padre. [risponde, confermando quel legame che finalmente lo vede inserito in una stirpe che probabilmente può dirsi di tutto rispetto. Non sa perchè ma si aspetta tutt'altro che un abbandono, come quello che fu ai tempi dell'esistenza angelica. ] Cosa volete fare di me? [dimanda ancora, volendo scolpirsi come devoto servitore, capendo che quell'appartenenza non è solo verbale. E tutto sta a testimoniarlo. Solleva la mandritta mentre avvicina un'ala alla spalla, nel tentativo di staccar una delle piume mal ridotte ed ormai inutili al loro scopo originario. Arti deboli e deteriorati, simbolo di una decadenza dannata. Osserverà la prescelta stretta tra le dita, lasciandola dunque cadere a terra come significato esplicito di quella parentela nuova.

ATTENDERE RESPONSO
§Fluiscono quelle parole dalle labbra di Darius. Parole che spiegano, riportano tutto alla memoria del piccolo corvo. Suo padre. Il suo signore, colui che gli ha dato la vita. Uno sguardo cattivo è quello che esce dai suoi occhi, uno sguardo da predatore, sguardo che terrorizzerebbe una preda. Ma non lui. Non Naira, non il figlio. Ricorda, oh si, ricorda tutto, e sorride, ghigna a quelle parole. Un taglio netto alla sua esistenza passata, un taglio che avverrà asportando le ali. Afferra una piuma - strap - un lieve pizzico sentirà sulle ali, poiché deteriorate, ma ancora vive, sebbene mai più voleranno. Accetta, impassibile la volontà paterna, a quanto sembra. Strapperà le sue radici strappando le ali...)GDR PLAY DARIUS - NAIRA



17:43 Darius [Boschetto ] [E ritorna in posizione eretta per poi sentire il figlio ricordare tutto.] Molto bene.. per te ho un futuro pieno di potere…Sei il mio Primogenito e come tale sarai al mio fianco, nell’andare delle Ere, fino a quando queste terre esisteranno…In Eterno.[ mentre continua a guardarlo con il suo sguardo che ora si fa sempre più fiero di quel neo nascituro che rappresenta l’inizio di quella che sarà la sua stirpe] Prima però…Bisogna togliere quelle inutili piume…[ Quindi il passo avanza di nuovo portandolo verso il figlio, raggiungendolo poco dopo, una volta superati quei due metri che li separavano. Quindi senza aggiungere altro, si va a portare alle spalle di lui mentre gli dice] Queste rappresentano qualcosa che non ti appartiene più… e non ne dovrà restar alcuna traccia.[Quindi dopo aver raggiunto le di lui spalle, entrambe le braccia si alzano mentre le due mani si vanno a poggiare leggere su entrambe le ali, per TENTARE di afferrarle nella parte superiore.] Stai fermo e non ti muovere…[ gli intimerebbe in seguito mentre la gamba destra tenterebbe anche di poggiarsi sulla di lui schiena , lasciando la sinistra come solido perno a terra. Quindi attende che il figlio stia fermo ed immobile, prima di incanalare la sua forza per strappargliele.]

17:51 Naira: [Boschi] Ascolta ancora, osservando per qualche istante quella piuma caduta al suolo. Nera come cenere, nera come lui. Eppure ora sa di non aver più bisogno di loro. Sa che la loro esistenza è poca cosa rispetto a ciò che è diventato. Ed il suo creatore desidera ardentemente liberarlo da ciò che fu, per lasciare soltanto al presente ed al futuro il permesso di creare e di modellare la sua figura di primogenito. Non si muove d'un passo, non tenta di fermarlo, nemmeno quando le due robuste mani si avvinghiano agli arti morenti. Sente quella presa che si solidifica, la bramosia di vederle sparire poichè simbolo di quella appartenenza remota. Il fisico asciutto pare pietra immobie, nemmeno fiata per rispondere alla favella del Padre. Nonostante quel piccolo particolare che verrà a mancare, il Corvo resterà tale, funesto messaggero, ora più che mai. Non sa cosa attendersi, se dolore, gioia o liberazione da quell'atto che il pari sta per compiere sulla sua fisicità. Eppur già si sente sollevato e scarcerato da quelle catene che un tempo lo tenevano con le mani legate. Pare di essere ritornato allo stato selvaggio, come quei tempi in cui la sua vita era tanto simile a quella di un animale. Ma ora non è animale. Ora è bestia.

ATTENDERE RESPONSO
§Si avvicina al figlio, Darius, parla, parole che promettono un potere che presto arriverà. Ma quelle piume...quelle ali, che l'hanno accompagnato fin da neonato, saranno strappate, come segno di una nuova vita. Si avvicina, gli arriva alle spalle. Afferra le ali per la sommità, poggiando il piede sulla sua schiena. Ti aspetti resistenza, Darius? No, non devi, Naira ha già consacrato quel gesto staccando la piuma, che ora cade al suolo. Ti mancheranno le ali, Naira? Non si direbbe, te ne vuoi liberare, e infatti stai fermo, rendi i gesti del tuo creatore più semplici, non opponi resistenza. Manca poco, Naira, ancora un poco, e le tue ultime vestigia da angelo saranno cancellate..)GDR PLAY - DARIUS NAIRA



18:07 Darius: [Boschetto ] E dunque vedendo che il figlio acconsente ed ormai che la sua presa è forte inizia nella sua operazione. Il vampiro fa convergere lentamente molta vitae dalle sue sacche verso gli arti superiori ed inferiori in modo da attingere buona parte della sua *FORZA* [l.v.6] Quindi una volta incanalata la forza nei suoi arti, le mani stringono con più forza le ali vicino all’attaccatura delle spalle] Ora sentirai dolore..[ Le braccia si allargano leggermente quasi a formare una specie di semicerchio.Quindi un movimento veloce e potente va a portare le braccia in un repentino movimento verso l’esterno in cui viene impressa tutta la Forza del Vampiro mentre la gamba appoggiata alla schiena di NAira e quella ben salda a terra non fanno altro che fungere sia da perno che da leva per facilitare l’operazione. Tutto questo in modo da TENTARE di spezzare le ossa delle ali alla base dell’ attaccatura con le scapole.. Se questa azione avrà successo a Darius non resterebbe altro che strapparle dalle spalle del figlio.


Naira:Attende paziente che il Padre si posizioni quanto meglio ritenga. Non freme, non teme e non supplica, risulterebbe irrisorio e a dir poco pietoso. Le parole del suo creatore non lo intimoriscono minimamente, avendo già immaginato che tutto quello non sarebbe stato una passeggiata. E chissà che il suo fisico ora forte, non avrebbe rimediato a quella perdita. Non conosce ancora la totalità del suo potenziale, come non conosce quel ringhio sommesso che scaturisce dal petto nel momento in cui avverte tirare gli arti. I canini nuovamente vengon sfoderati nella loro lunghezza, il dolore, come ogni sensazione forte mette all'erta i sensi della bestia, riportandola nella sua forma più minacciosa. Nell'assecondare il far del pari, la schiena andrà ad inarcarsi, mentre le gambe cercheranno posa che possa garantire un migliore equilibrio. Gli occhi si chiudono, spinti da quello che sarà il lacerarsi delle sue membra sotto la pressione di colui che, come artista, decide di affinare a modo suo la sua opera.




ATTENDERE RESPONSO
§(E infine accade...Naira si presta paziente all'azione, non solo accetta la volontà paterna, ma addirittura rende più facile la sua opera. Un'opera d'arte, quella di Darius, mentre la forza scorre nelle sue braccia di vampiro, una forza sovrumana, che renderà facile l'opera. Si premura di avvertire il figlio delle sensazioni che proverà, prima di allargare le braccia verso l'esterno, e usare il piede sulla spalla come un perno. STACK! Si spezzano le ossa. CRACK! Un suono che arriverà ben distinto al fine udito dei vampiri. E di nuovo, come quella notte, il dolore scorre nelle membra di Naira, parte dalle scapole, raggiunge le braccia, e Naira sente il corpo irrigidirsi. Ma non è un dolore poi così insopportabile...ha passato di peggio la notte in cui è morto come umano ed è rinato vampiro! Stai tranquillo, Naira, questo dolore passerà presto, anche se adesso ti scuote le membra, ti fa tremare appena...) GDR PLAY - DARIUS NAIRA



17:11 Darius: [boschetto] [*FORZA*l.v.6 /2 turno] Sente per bene le ossa congiunte alle scapole rompersi sotto la sua forza in quel atto. Bene , l’operazione non è che a metà del suo corso. Ora bisogna preoccuparsi dell’ attaccatura bassa delle ali che dalle scapole discende fino a metà fianchi. In Quel preciso momento va a dire verso il figlio] Non abbiamo ancora finito…Sii forte, ti sei nutrito adesso…Supererai il tutto Egregiamente! [ La Gamba che era poggiata alla di lui schiena ora si porta di nuovo a toccare con il piede terra. Le mani scivolano verso L’estremità delle ali, dove ancora vi sia abbastanza carne, in modo da poter Strappargliele entrambe. E quindi lasciando che la medesima forza sia parte di lui, ora porta a convogliare molto del suo sangue verso le gambe in modo da essere pronte e rigide. Le mani stringono con presa di nuovo forte le ali. Quindi di nuovo silenzio. Le braccia di lui sono distese in avanti ,formando con il suo busto un angolo di circa 90°, mentre le mani salde restano a stringere le ali in modo fermo. Ancora qualche attimo di Fermo, a sentire che il figlio trema. E quindi non vuole dargli nemmeno il tempo di percepire il passato dolore che subito si accinge ad agire per la sua seconda mossa. Quindi ora entrambi i piedi si puntano a terra e con altrettanto movimento rapido con tutta la forza che in corpo TENTA un movimento con le braccia molto Secco ,abbastanza pieno di quella sua forza, movimento dall’ alto verso il basso che Tenterà di Strappare entrambe le ali di netto lungo la loro attaccatura con la carne del Figlio.

17:13 Naira: [Boschi] Ruggisce. Non vi è parola migliore per definire quel suono che corrode l'udito del tempo, che vigila su quella macabra sorta di metamorfosi. Le fauci sono spalancate, i pugni si chiudono e le nocche sbiancano. I muscoli del corpo sono tesi, forse è possibile veder i rigonfiamenti delle braccia sotto la camicia malmessa. Il collo è tirato, la schiena arcuata e dolorante. Laceranti quelle fitte che scorrono sulla schena, sulle braccia, come avesse subito una scossa. Di certo ha passato momenti peggiori, ma ricordarli, in questo momento, non è una buona idea. Agli occhi di ignari spettatori quell'ambiente e quelle gesta parrebbero tutt'altro che benevolenza di un padre nei confronti del figlio. Ma il Corvo ha accettato, ha firmato il suo patto di sangue. Avverte un brivido fitto e pungente percorrergli la schiena e sfociare laddove la nera runa marchiata troneggia, beffarda e malevola. La firma dei suoi primi creatori. Il simbolo di un esilio che sarebbe stato ripagato molto caro. Quello il motivo per cui non teme di liberarsi di quegli arti che a nulla più servono se non a ricordare ancora. Ed ancora. Resta tanto rigido che avverte il suo corpo tremare, l'iridi permangono chiusi nel loro oblio. Quel fisico marmore non subisce il dolore che di certo in passato l'avrebbe ucciso. Ma certo è suo desio che tutto questo finisca al più presto.

ATTENDERE RESPONSO
(Lo rassicura, quasi darius...e non gli lascia il tempo di assorbire il dolore provato appena pochi istanti prima. Torna in posa normale, andando ora ad afferrare la carne che lega le ali alla schiena, e tirando forte. STRAP! Vengono tirate via dalla pelle quelle ali nere, lasciando due strisce di sangue sulla schiena. Ali che resteranno tra le mani di Darius, inutili vezzi di un passato forse più dolorose di quello che Naira sta passando adesso. STRAP! Strappo secco, Naira riesce a udirlo, mentre per un secondo, un netto dolore gli attraversa la schiena, come se qualcuno lo avesse pugnalato. Ma dura poco, inizierà quasi subito a quietarsi, diventando un qualcosa di persistente, ma sopportabile. Hai passato di peggio, Naira, ricorda la notte scorsa, e pensa che tutto questo passerà presto. Svaniranno prima o poi le cicatrici, e tu tornerai ad essere forte. Non vieni indebolito troppo da quello strappo violento che segna la tua nuova esistenza...le tue sacche sono piene, e ben presto rigenereranno gli strappi sulla schiena..tutto questo passerà, come acqua sotto un ponte...)GDR PLAY, DARIUS - NAIRA



17:28 Darius: [boschetto] Gli restano quelle insulse ali tra le mani vedendo che tutto è andato come previsto. Con un gesto quasi di sdegno le getta entrambe sul vicino corpo di quell’ uomo che era restato a terra privo di vita. ] Ora ti riporto a casa… avrò molte cose da spiegarti…e da farti capire. [ quindi in un istante il maligno Darius lascia che la vitae nel suo corpo ritorni alle sue sacche. Gli occhi abrati sono sempre fissi sul figlio mentre la mano destra, gelida e possente Tenterebbe di andarlo a prendere per il braccio sinistro.] Sei il mio primogenito, in te risplende la mia essenza , e questa notte hai dimostrato di esser degno della mia attenzione e della soddisfazione…sono fiero…fiero di averti come mio infante…[ Quindi dette quelle parole, cercherà di tirarlo verso di se, in modo da potersi incamminare verso il Castello , ed allo stesso tempo, ad essere un valido sostegno in caso nell’infante vi sia spossamento, anche se non ne è del tutto certo.]

17:32 Naira: [Boschi] Ancora uno strappo. Lo avverte, forte, poderoso, lacerargli quelle carni ora dure e diafane. Risponde con un altro grido irreale e tanto animale da far accapponare la pelle, avvertendo quel brucior insano che gli circonda i fianchi e la schiena. Ma a poco a poco il dolore cala, come una carezza che col tempo viene dimenticata. Si concede un paio di ampi respiri, che seppure non siano per nulla necessari o dovuti, ora, lo aiutano a riprendersi come un tempo avrebbe fatto. Nella camicia rimangono i segni distinti di quelle che ora sono mancanze sul suo dorso. Si rilassano lentamente, i muscoli, mentre le gambe cercano di ritrovare una posa non più dedita alla buona riuscita del volere del padre, quanto una comodità personale. I canini, ancora una volta, si ritirano per ritrovare una lunghezza consona alle sue sembianze, non più da angelo ma da umano. Che strano..Non lo era mai stato prima. Allenta anche la stretta morsa che le dita impiegano su se stesse, lasciando che i palmi si riaprano. Darius ora detiene quelli che furono i suoi arti piumati, strappati e buttati a terra come lui stesso aveva compiuto con la piuma. Un chiaro disgusto esprime il volto del suo fattore, mentre un lieve intorpidimento si impossessa di lui. Non è stanco, quella precedente bevuta ha fatto sì che ora non avverta del tutto le conseguenze di quell'esperienza. Lascia che il braccio del Padre lo accolga, mentre segue diligente il passo al suo fianco. ] Gradirei anche darmi una ripulita.. [ afferma ironico e conciso, come se nulla fosse accaduto quel meriggio e avesse soltanto interesse per quelle vesti imbrattate che lo identificano quale sadica figura. Uno sguardo va alla via da percorrere. Ora è vampiro in tutto e per tutto..


ATTENDERE RESPONSO
(E finisce così, per quelle ali, che vengono gettate via, su un cadavere, come a coprirlo, come per fare, insieme ad esso, da cibo a questa isola dannata. è fiero del figlio, Darius, avrà da spiegare tante cose alla sua nuova, piccola morte, venuta sulla terra in forma di corvo, ma hanno tutto il tempo del mondo, ormai. è lievissimo lo spossamento di Naira, e durerà poco. Il sangue che fluisce nel suo corpo farà presto da balsamo per le ferite, e da rigenerante per la stanchezza. Oh si, Naira, fa male, ma nascere fa sempre male, non credi? E quelle ali segnano davvero la fine della tua vita mortale. Non il sangue, ma le ali, in questo caso. Passerà, stai tranquillo. Il sangue di tuo padre è forte, e scorre in te. Piccola morte, ora sei perfetta. Viso d'angelo, capelli da corvo, strazierai le gole degli abitanti di questo posto, lasciandoli pervasi da un'immane piacere. Sangue in cambio di piacere, oscuro baratto per te, mercante ignoto. Buona morte Darius e Naira)
Zahire
00domenica 14 febbraio 2010 17:02

Role Approvata


Punteggio:

Naira: 23 PT. E | -2 PT. F (Per le ali strappate)
Darius: 23 PT. E

Commenti:

Faccio le mie congratulazioni per coerenza e fluidità dello scritto a tutti e tre, Master compreso! ^^

(PS: Sono ovviamente ben accetti interventi e obiezioni da parte di altri Moderatori)
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