La Messa "moderna" articolo di p.G.Cavalcoli o.p. sul blog Messa in latino (da non perdere)

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Caterina63
00sabato 29 maggio 2010 12:57

La Messa modernista



P. Cavalcoli ci manda per la pubblicazione questo breve saggio e lo ringraziamo. Aggiungiamo in calce (e in corsivo) le nostre osservazioni.


Gli abusi liturgici e la mancanza di rispetto per la tradizione liturgica cattolica oggi lamentati non dipendono dalla Messa di rito nuovo come tale (quella istituita da Paolo VI), ma da una sua cattiva celebrazione. Una Messa del novus ordo ben celebrata non ha nulla da invidiare alla Messa tridentina ben celebrata. Pensiamo soltanto alla celebrazioni di Giovanni Paolo II e di tanti degni sacerdoti del postconcilio.

Lo so che alla Messa nuova si possono fare delle critiche, ed esse furono fatte da eminenti liturgisti nel corso stesso del Concilio. Essi però non furono ascoltati, lo ammetto. Tuttavia non possiamo negare che la nuova Messa, a parte l’ovvia sua legittimità (il che poi è l’essenziale), è stata anch’essa frutto di accurate ricerche storiche in parte proprio dirette al recupero di tradizioni anche più antiche di quelle che si trovano nella Messa di S.Pio V; e in parte, è vero, è stata dovuta al desiderio di dare anche alla Messa un aspetto ecumenico, che potesse favorire il dialogo con i fratelli protestanti. Invece, come si sa, gli Ortodossi russi e greci non hanno molto gradito la nuova Messa ed hanno preferito l’antica.

Nella Messa bisogna distinguere un aspetto essenziale o sostanziale immutabile ed intoccabile, alterando il quale, come fece per esempio Lutero, la Messa non è più la Messa, ma una sua profanazione causata dall’arbitrio umano e quindi priva di quella struttura essenziale che era stata voluta da Gesù Cristo, svuotata quindi del suo potere di comunicare sacramentalmente la grazia della salvezza.

I lefevriani hanno voluto trovare nella Messa di Paolo VI una contaminazione modernistica e protestante. Ma questo non è vero. Essi non hanno saputo distinguere quanto nella Messa è immutabile (la sostanza) – cosa che la Chiesa non potrà mai cambiare per espressa promessa di Cristo - e quanto invece può legittimamente (anche se a volte meno opportunamente) esser cambiato dalla Chiesa (l’aspetto rituale, cerimoniale e rubricistico).

Sia la Messa antica che quella nuova sono sostanzialmente la medesima Messa. Sono diverse, come è stato fatto notare da alcuni, per una diversa accentuazione dei due elementi fondamentali della Messa: l’aspetto sacrificale e l’aspetto comunionale. La Messa tridentina esalta soprattutto la dimensione del sacro, l’attualizzazione del sacrificio di Cristo, l’orientamento al Trascendente, il momento mistico, la distinzione tra fedeli e celebrante.

La Messa del Concilio viceversa, mette maggiormente in luce la Messa come dono di sé del Popolo di Dio al Padre, la Messa come pregustazione della vita futura, come comunione con Dio e tra di noi in Dio, il celebrante come rappresentante dei fedeli, la gioia comune per la vittoria di Cristo sulla morte e sul peccato. La prima dà più spazio all’Offertorio e a Canone; la seconda, alla liturgia della Parola, alla Comunione e alla predicazione.

Anche se col Concilio la Chiesa ha voluto una Messa nuova, potremmo dire “moderna”, certo ha evitato con cura il modernismo e – come tutti dovrebbero sapere – non ha mai soppresso o proibito, in linea di principio, la Messa antica, anche se la nuova è diventata quella “ordinaria”, almeno nelle strutture più ufficiali (parrocchie, istituti religiosi, diocesi, ecc.). Ma già a gruppi laicali è concessa libertà, in certe circostanze, di preferire la Messa tridentina. Ciò è divenuto ancor più chiaro col famoso Motu proprio del Papa.

Quello che invece ha introdotto nella Chiesa inquietudine, scandalo e divisioni è stata la diffusione e messa in pratica, non sufficientemente impedita dai Pastori e dalla stessa S.Sede, di idee moderniste sulla liturgia e sul suo fondamento teologico, che è la Redenzione di Cristo. Si sono infatti diffuse idee eretiche su questo punto di fede fondamentale, per cui si è negato il valore espiativo e riparatore del sacrificio di Cristo e nonché la sua funzione di soddisfazione vicaria, che pure era stata definita dal Concilio di Trento e ciò in forza di una concezione della divinità di Cristo intesa come “orizzonte della trascendenza umana”, in pratica una forma di panteismo (Rahner) o perché semplicemente si è negata la divinità di Cristo (Schillebeeckx), tornando ad antiche eresie cristologiche precalcedonesi, sotto pretesto di “superare Calcedonia” e di rispondere alle esigenze del “mondo moderno”.

Dalla falsificazione dei dogmi dell’Incarnazione della Redenzione discende logicamente nei suddetti autori la negazione del carattere sacro del sacerdozio per il quale nella Messa il celebrante agisce in persona di Cristo Capo. Per conseguenza la Messa non è più un “sacrificio”, ma viene assimilata alla “cena” luterana e tale comincia ad essere chiamata. Per conseguenza, secondo Schillebeeckx nella consacrazione eucaristica non c’è più la presenza reale di Cristo, non avviene più la transustanziazione, ma la “transignificazione”, ossia il pane resta pane, ma “significa” il corpo di Cristo. Insomma abbiamo un crollo di tutto il sistema dogmatico cattolico centrale, un po’ come se si fanno crollare le fondamenta di un palazzo, è logico che crolli tutto il resto.

Che fare allora davanti a questa situazione? Come ci esorta il Santo Padre, è più che mai urgente che tutti noi cattolici, che vogliamo essere fedeli al dogma, siamo su questo punto tutti uniti fra di noi, benchè ci sia lecito, nei dovuti modi e circostanze, preferire o la Messa nuova o la Messa antica. Ma nel contempo bisogna che tutti rifuggiamo sia da conservatorismi anacronistici ed inaciditi che da modernismi ereticali e scriteriati, colpendo concordemente il comune nemico che è l’eresia, senza per questo mancare di rispetto a coloro che ne sono vittime o anche difensori, ma proprio in vista del loro bene e della loro salvezza.

P.Giovanni Cavalcoli, OP



Il commento di Messainlatino:

Dobbiamo confessare di non essere pienamente d'accordo su tutti i passaggi. Non dubitiamo in alcun modo della validità della nuova Messa (casi limite a parte), ma l'affermazione che una Messa novus ordo ben celebrata non abbia nulla da invidiare a quella tridentina, e perdipiù citando come culmen
di eccellenza liturgica il buon Giovanni Paolo II (che fu ostaggio - volontario - della stravaganze guittesche escogitate dal Piero Marini), proprio non ce la coliamo.

E' importante ricordare che la struttura della "Messa del Concilio" (così la definisce P. Cavalcoli, ma in realtà è prodotto del postconcilio: quella del Concilio era il Messale del 1965) è 'a canovaccio' e ricorda le sceneggiature della Commedia dell'Arte: ogni passaggio prevede ad libitum
opzioni diverse numerose (e talvolta perfino infinite, tipo "od altra idonea invocazione"). In questo carattere 'aperto', che ricorda certi romanzi sperimentali strutturalisti, risiede buona parte dell'intrinseca debolezza della creatura bugninesca.

La Messa novus ordo
può certo raggiungere vertici di santa eccellenza, come è il caso delle celebrazioni di Papa Benedetto (e per questi esempi, non lo si loderà mai abbastanza) allorquando, delle 10.000 permutazioni possibili di quel gran libro dei mutamenti che è il Messale paolino, si scelgono sistematicamente quelle più vicine alla tradizione. Ma normalmente il celebrante ordinario preferisce recitare a soggetto, e quindi da quel vertice alto (che resta, comunque, un vorrei-ma-non-posso rispetto al rito di sempre) si precipita, nella normalità dei casi, nella ben nota banalità celebrativa che da quarant'anni sta mostrando i suoi limiti, la sua inefficacia nel trasmettere e suscitare la Fede, la sua endemica debolezza nel contrastare le eresie moderniste: in una parola, il suo fallimento.



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La mia riflessione:

Non sono d'accordo sulle conclusioni raggiunte dalla Redazione al contributo di padre Cavalcoli, tuttavia attenzione, ne condivido le osservazioni perchè, come ebbi modo di spiegare in altra occasione, la confusione della gestione della nuova Messa portò (nella mia esperienza) che un giorno stessi quasi CONCELEBRANDO la Messa con un altra catechista sull'altare accanto al parroco... Pur avvertendo DISAGIO nel trovarmi in un posto che sentivo NON appartenermi, compresi solo molti anni dopo e grazie all'aiuto delle spiegazioni dell'amico padre Raimondo Spiazzi o.p. che tutto ciò era uno sbaglio...  
 
La confusione di quei tempi fu talmente ottenebrante che non c'era assolutamente la possibilità di poter comprendere LA VERITA' su certi cambiamenti...  
Un Vescovo oggi cardinale diceva apertamente che il "fumo di Satana" era mons. Lefebvre con i lefebvriani perchè volevano impedire alla Chiesa di aggiornarsi e di CANCELLARE FINALMENTE UNA MODO DI CELEBRARE CHE NESSUNO COMPRENDEVA PIU'... ma se il Summorum Pontificum sostiene, oggi, che fu un abuso vietare quel modo di celebrare, quella Messa, allora, chi è stato a vietarlo? Non certo i laici... l'ordine è venuto dall'alto, da molto in altro, ma sempre sulla terra... Wink  
 
Il mio padre spirituale mi è testimone quando, già negli anni 2000 mi lamentavo di PROVARE DISAGIO nelle Messe Pontificie... chiedevo spiegazioni, del perchè avvertissi questo disagio... mi sentivo quasi in colpa... Oggi la Messa come la celebra il Papa, mi manda in "estasi".... mi appassiona, mi commuove...  
E' vero, molto fu colpa dei Media che facevano della Messa non la protagonista, ma il Papa sofferente...concentrando su di lui ogni commento e immagine... ma è pur vero che Giovanni Paolo II non fece nulla per rimediare a quegli ABUSI LITURGICI che abbiamo visto fare proprio nelle Messe celebrate da lui... e così chi vedeva, chi vi partecipava se erano laici o preti, tutti PRENDEVANO QUELLA MESSA QUALE MODELLO E GIUSTIFICAZIONE per fare nelle proprie parrocchie le messe a seconda della propria creatività...  
 
Oggi Benedetto XVI sta facendo un enorme fatica per far comprendere tutti questi errori.... lo vediamo dal fatto che NESSUN Vescovo lo imita atal punto da fare una Lettera alla propia Diocesi per OBBLIGARE I SACERDOTI e parroci a tornare ad una celebrazione salubre e più mistica della santa Messa... ancora si lascia LA LIBERTA' di gestire la Liturgia a seconda delle proprie conoscenze OPINABILI...  

Il punto è: quanta responsabilità hanno i Padri Conciliari in tutto ciò?  
Rispondo con un esempio che mi è congeniale:  
siamo una famiglia di 4 persone, se la gestione va in frantumi, di chi è la colpa? solo del fato? oppure non è forse più santo assumersi le proprie responsabilità e riconoscere nella tal frantumazione una responsabilità genitoriale incapace in una data gestione? Wink  
 
E' ovvio che chi ci rimette così è IL CONCILIO, la colpa è del Concilio!! Ma questa conclusione è sbagliata! Se una famiglia si frantuma non è colpa solo dei genitori (parlo di situazioni NORMALI), la conflittualità che vedo, per esempio, con i nostri figli che hanno 17 e 19 anni, molto dipende dalla disparità che noi insegnamo loro, da ciò che insegna il mondo... il problema che il Concilio dovette affrontare fu una GIUSTA BATTAGLIA, la conflittualità che ne scaturì FU GESTITA MALISSIMO...questo è il vero problema e non la semplicistica riduzione di una "colpa del Concilio"... Wink  
 
Il vero problema attuale è che molti parroci NON vogliono assolutamente porre rimedio a questi errori... anzi, CRITICANO IL PAPA, criticano il modo di celebrare la Messa, all'imitarlo non ci pensano proprio e sostengono che la Parrocchia "non è Roma"... la difesa protratta alla propria gestione creativista è ancora troppo forte e il silenzio dei Vescovi sull'argomento è ancora palese...  
 
Per concludere: spesse volte come genitori veniamo amichevolmente accusati dagli amici di essere ALL'ANTICA... Laughing  forse una delle chiavi della comprensione del problema sta proprio qui, ripristinare e difendere non l'antichismo, ma IL DEPOSITO DELLA FEDE CUSTODITO DALLA TRADIZIONE AUTENTICA, per la famiglia si tratta della "vecchia saggezza antica" attraverso la quale possiamo comprendere i mali delle mode del nostro tempo e COMBATTERLI... nella Chiesa si tratta di unire l'antico al NUOVO, ossia, a quel "nuovo" giusto che viviamo NEL PRESENTE altrimenti rischiamo di vivere di passato, pretendendo un futuro, senza vivere il presente o vivendolo malissimo....  
 
Occorre che nei Messaggi Pontifici la si finisca un pò di ELOGIARE TROPPO  e si cominci AD AMMONIRE FRATERNAMENTE E PATERNAMENTE perchè qui non è a rischio la Chiesa "non prevarranno", MA LA SALVEZZA DI MIGLIAIA DI ANIME....





altri collegamenti all'argomento sono:

Joseph Ratzinger: La Teologia della Liturgia

LA MESSA NON E' FINITA....

Sacramentum Caritatis: Enciclica sulla Liturgia di Bendetto XVI

MESSA CATTOLICA E RITO PROTESTANTE, ATTENTI ALLE DIFFERENZE

Mons. Guido Marini INTRODUZIONE ALLO SPIRITO DELLA LITURGIA (imperdibile)

Mons. Guido Marini, spiega la partecipazione dei Fedeli alla Liturgia (importante)

La riforma liturgica, "benvenuta e necessaria", ha però un "lato oscuro"

APPELLO AI VESCOVI ED AI SACERDOTI AD IMITARE IL SANTO PADRE NELLA CELEBRAZIONE LITURGICA

La Liturgia e le sue espressioni di p. Michael Lang

IL VERO SPIRITO LITURGICO conferenza del card. Canizares Prefetto per il Culto

Il Card. Canizares (del Culto Divino) spinge verso il ritorno della Comunione in ginocchio

Il RITORNO all'Eucarestia IN GINOCCHIO

Benedetto XVI spiega le parole e il senso profondo del Canone Romano

Il Papa: riscoprire il Culto Eucarstico

La centralità del Crocifisso nella celebrazione liturgica

SACRA LITURGIA: Basta con la creatività distruttiva! LA LITURGIA FERITA

Rubrica di teologia liturgica di don Mauro Gagliardi, su Zenit, non perdere!

La Musica Sacra nel Culto Cattolico (Il canto gregoriano, gli Inni)

Mons. N. Bux: La riforma Liturgica e il Concilio Vaticano II

Versus Deum... meglio che "versus populum", lo conferma un vescovo

LA TUNICA STRACCIATA (testi di Tito Casini)


LE TRE SEZIONI DEDICATE ALL'ARGOMENTO LE TROVATE AI SEGUENTI LINK:

La Liturgia del Culto Cattolico

Tutto sulla Messa san Pio V forma Straordinaria

ANNO SACERDOTALE 2009-2010





Caterina63
00sabato 29 maggio 2010 14:42
Interessanti domande dal medesimo Blog sopra riportato:


2 + 2 = 4
il Concilio dovette affrontare fu una GIUSTA BATTAGLIA, la conflittualità che ne scaturì FU GESTITA MALISSIMO...questo è il vero problema e non la semplicistica riduzione di una "colpa del Concilio"  
?   ?   ?  
ma scusi Caterina, lei non si accorge di come questo discorso di contorca su se stesso ?  
ci saranno delle colpe nelle PERSONE PROTAGONISTE  che formano il CONCILIO ?  
CONCILIO è O NON è UN SOSTANTIVO DI SIGNIFICATO collettivo, cioè consesso di persone,   
esseri pensanti e ragionevoli,   
RESPONSABILI DELLE PROPRIE AZIONI ? ?  
 
se lei dice:  
la conflittualità fu gestita malissimo, io le chiedo  
CHI E' QUEL FANTASMA CHE HA GESTITO LA CONFLITTUALITA'  ?  
 
saranno o non saranno GLI UOMINI RESPONSABILI della conduzione di quel dibattito  ?  
 
vogliamo individuare in quel verbo di forma passiva "FU GESTITA", IL COMPLEMENTO DI AGENTE,  
cioè:  
DA CHI FU GESTITA ?  
sarà ora finalmente di vederci chiaro nella storia, o dobbiamo continuare a contorcerci per dire   
il (fantasma)Concilio è innocente  ?



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la mia risposta:

Gentile 2+2=4  TUTTO E' CONTORTO Wink  se avessimo delle risposte concrete la crisi nella Chiesa sarebbe finita da un bel pezzo, quanto al suo iniziare non dimentichiamo che la Chiesa ha avuto sempre le sue crisi generazionali, non si dimentichi il 1300 con santi che sostenevano Papi diversi... Wink  
Quante alle colpe ho infatti scritto:ma se il Summorum Pontificum sostiene, oggi, che fu un abuso vietare quel modo di celebrare, quella Messa, allora, chi è stato a vietarlo? Non certo i laici... l'ordine è venuto dall'alto, da molto in alto, ma sempre sulla terra ........ se vogliamo questa è anche una risposta!  
 
CONSENSO DEL CONCILIO....la ringrazio infinitamente perchè è proprio questo il nocciolo e non il Concilio in quanto tale... i Padri conciliari vollero davvero come conclusione la devastazione liturgica? si o no? se è si, si portino le prove, se è no e tuttavia questa devastazione c'è stata, essa si è sviluppata DALLA CONFLITTUALITA' dell'applicazione del Concilio e NON dal CONSENSO dei Padri Conciliari...questo è ciò che ci rimane come fondamento della discussione Wink  
 
Chi ha gestito questa conflittualità?  
LA DISOBBEDIENZA DEI VESCOVI....la penetrante imposizione di teologi modernisti bollati TROPPO TARDI....per esempio Kung fu sospeso dall'insegnamento cattolico solo a partire da Giovanni Paolo II, troppo tardi!!! i teologi (spesso anche gesuiti) in America che si opposero alla Humanae Vitae di Paolo VI e per la quale sostenevano che il Papa nelle encicliche NON è più infallibile, NON FURONO FERMATI, NE' SCOMUNICATI...  
 
Le faccio un esempio di oggi: SONO STUFA E ARCISTUFA di sentire da Bagnasco e da altri Vescovi continui MEA CULPA sui preti pedofili e sullo "stare con il Papa", sentire continue SVIOLINATE DI AFFETTO FILIALE e poi non leggere ne sentire una sola parola SULLO STARE CON IL PAPA NELLA RIFORMA LITURGICA, comprende? Frown  
Questo è il problema sia di ieri, anni del durante e del dopo Concilio, sia di oggi... i Vescovi sembrano vivere in un modo proprio lontano dalla realtà parrocchiale DEVASTATA da questa crisi di cui la pedofilia è la minima parte... e che semmai essa procede proprio dallo sfascio DELL'OBBEDIENZA !!  
Un altro esempio concreto?  
E' stato arrestato don Pezzini del gruppo "omosessuali cristiani" de La Fonte... un gruppo che (è onesto dirlo) non ha mai riscontrato molto applauso nella Curia milanese, tuttavia CHI TACE ACCONSENTE... e già nel 2004,
qui trovate le prove, abbiamo avuto modo di DENUNCIARE anche alla Curia le anomalie catechetiche di questo sacerdote....non solo non ricevemmo risposta, ma don Pezzini è rimasto al suo posto fino all'arresto dell'altro giorno con una accusa gravissima...  
Cosa voglio dimostrare?  
Che questa CONFLITTUALITA' trova origine e sostegno dalla disobbedienza, ma anche dal silenzio della gerarchia... ma non può essere definita una "colpa del Concilio" semmai della piega che la gerarchia ha intrapreso, quella della inneficienza...ma dove sta scritto nel Concilio che questo era il modo con il quale i Vescovi avrebbero dovuto agire? Wink  
Noi dobbiamo fermarci esclusivamente ai Documenti del Concilio.... certo, lo abbiamo detto molte volte, molti contengono AMBIGUITA' INTERPRETATIVE COME ANCHE LA MESSA NOM.... la conflittualità sta nell'interpretazione FEDELE ALLA TRADIZIONE che da dopo il Concilio o con la scusa di esso, si è volutamente accantonare...  
Magari fosse tutto facilmente risolvibile, ma le questioni si sono talmente ingarbugliate che solo Cristo davvero può salvare la sua Sposa e soprattutto SALVARE MIGLIAIA DI ANIME INGANNATE... Lui ha cominciato mandandoci Benedetto XVI....ora sta anche a noi procedere su questa strada....






P.S.  
Leggetevi la stupenda 
LA TUNICA STRACCIATA di Tito Casini, ci sono trattate diverse questioni dalla Messa alla lingua latina attaccata, alla difesa che egli fa di Paolo VI e dalla disobbedienza dei Vescovi.... un diario di quegli anni tremendi dei quali paghiamo oggi le dure conseguenze dell'apostasia...  
Gesù ci rammente: PERSEVERATE NELLA FEDE.... non ci ha detto di risolvere i problemi associati al Concilio o ai Vescovi disobbedienti...  
l'atteggiamento intrapreso da santa Caterina da Siena, oggi ha ancora molto da insegnare...  
 
Per lei, la Chiesa non è altro che Cristo (cfr. Lettera 171) al quale si consegna come vittima per il clero e per il Pontefice (cfr. Lettera 371). Al dolce Cristo in terra (cfr. Lettera 196), nelle cui mani è custodito il sangue - e per suo tramite in quelle dei sacerdoti - si deve sempre amore e obbedienza; e chi non obbedisce a questo Cristo terrestre, che è una sola cosa col Cristo celeste (cfr. Lettera 207) non partecipa al frutto del sangue del Figlio di Dio. Né Caterina tace su quanto necessita per riformare i costumi della Chiesa, prima di tutto tra i sacri pastori, che con insistenza ammonisce:  "Oimè, non più tacere. Gridate con cento migliaia di lingue. Veggo che, per tacere, il mondo è guasto; la Sposa di Cristo è impallidita, gli è tolto il colore, perché gli è succhiato il sangue da dosso, cioè il sangue di Cristo" (Lettera 16).  
 
Certo impressiona il tono libero, vigoroso, tagliente con cui vengono ammoniti preti, vescovi e cardinali.  
 
I mali che Caterina denuncia con franchezza sono:  l'amor proprio dominante, l'insensibilità della coscienza, la lussuria, l'avarizia, la superbia, la cura di interessi materiali, l'usura, e persino l'abuso dei sacramenti per raggiungere scopi malvagi. Perciò, "occorre sradicare dal giardino della Chiesa le piante fradice sostituendole con piante novelle, fresche e olezzanti".  
 
Era l'ideale supremo a cui aveva ispirato tutta la vita, spendendosi senza riserva per la Chiesa. Sarà lei stessa a testimoniarlo ai suoi figli spirituali sul letto di morte:  "Tenete per fermo, carissimi, che io ho dato la vita per la santa Chiesa" (beato Raimondo da Capua, Vita di Santa Caterina da Siena).







Caterina63
00sabato 29 maggio 2010 18:51
Luisa
 
 
"...e in parte, è vero, è stata dovuta al desiderio di dare anche alla Messa un aspetto ecumenico, che potesse favorire il dialogo con i fratelli protestanti." 
 
Da qui la presenza di consultori protestanti nel Consilium, almeno Padre Cavalcoli ha l`onestà di dirlo chiaramente, e per questo lo ringrazio. 
Come si può dare ala Messa un aspetto ecumenico senza rinunciare all`essenza della Santa Messa, al Sacrificio di Cristo, alla Sua Presenza reale?


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Aggiungo a quanto detto da Luisa che chiederò in forma privata a padre Cavalcoli come mai si IMPOSE alla Commissione liturgica del Concilio LA PRESENZA DI BEN 6 PROTESTANTI? e non si dica che essi non influenzarono  il NOM nella formazione, il padre stesso scrive:  

 e in parte, è vero, è stata dovuta al desiderio di dare anche alla Messa un aspetto ecumenico, che potesse favorire il dialogo con i fratelli protestanti. Invece, come si sa, gli Ortodossi russi e greci non hanno molto gradito la nuova Messa ed hanno preferito l’antica.  

Frown molto, molto grave ritengo, che si sia scesi a COMPROMESSI sulla futura Liturgia per compiacere un certo maldestro ecumenismo...e i risultati quali sono stati? che i Cattolici hanno perduto la fede....e i protestanti NON si sono convertiti all'Eucarestia!
  
Va da se pensare, dunque, che le fondamenta del NOM non sono state tutte cristalline e ortodosse, legittime, come si vuole far credere, Gesù ci dice di guardare i frutti e in tema liturgico, sacramentale, eucaristico, sono stati devastanti...

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