LEGGETE! Rapporto Unicef sull'infanzia nei Paesi ricchi

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virruzz
00martedì 20 febbraio 2007 12:14
Link da RaiNews24

L'equazione Paese ricco uguale bambini agiati, in salute, istruiti, in buone relazioni con coetanei e famiglia, non è sempre veritiera. A mostrarne i punti deboli è la Report Card pubblicata dal centro di ricerca Innocenti dell'Unicef, prima valutazione approfondita del benessere dei bambini e dei giovani nelle economie avanzate del mondo.

Secondo il rapporto, i bambini di Olanda, Svezia, Danimarca e Finlandia sono quelli che godono di maggior benessere tra i 21 Paesi dell'Ocse (l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) presi in esame. L'Italia conquista l'ottavo posto, superata dalla Spagna ma più avanti di Germania, Francia, Portogallo, Stati Uniti e Gran Bretagna (questi ultimi piazzati rispettivamente a penultimo e ultimo posto).

Per misurare il benessere sono state prese in considerazione sei dimensioni: agiatezza materiale, salute e sicurezza, istruzione, relazioni con coetanei e famiglia, comportamenti e rischi, percezione del proprio benessere da parte dei giovani.

Dall'Unicef avvertono, però, che "nessuna dimensione, presa singolarmente, può rappresentare una misura affidabile del benessere dell'infanzia nel suo complesso". Il Report Card dimostra che in tutti i Paesi Ocse presi in esame si devono compiere miglioramenti, e che nessuno degli Stati si piazza in testa alla classifica in tutte e sei le aree esaminate.

Secondo lo studio, poi, non esiste una forte o coerente relazione tra il Pil pro capite di un Paese e il livello di benessere dei suoi bambini. Per esempio, nella graduatoria generale, la Repubblica ceca ha una posizione migliore di molti altri Stati europei ben più ricchi (Francia, Stati Uniti, Regno Unito). Inoltre, nessun Paese si posiziona nel primo terzo delle classifiche per tutte le sei dimensioni del benessere.

"Tutti i Paesi hanno punti deboli da risolvere", ha dichiarato Marta Santos Pais, direttrice del centro Innocenti, "nessuna delle sei dimensioni prese in esame può essere considerata da sola come misura affidabile per rappresentare il benessere generale dei bambini".

I vari Paesi ottengono infatti punteggi molto diversi a seconda delle diverse dimensioni della vita dei bambini. L'Italia, ad esempio, ha un ottimo punteggio per quanto riguarda il sistema scolastico (20) e uno buono di benessere materiale (14), ma merita 5 in salute e sicurezza e uno scarsissimo 1 nella dimensione "relazioni con la famiglia e i coetanei".

Ricordando che la Convenzione sui diritti dell'infanzia invita tutti i Paesi ad investire in favore dei propri bambini "nella massima misura consentita dalle risorse disponibili", l'esperta del centro Innocenti ha sottolineato che la comparazione internazionale ha costituito un modo per verificare questo impegno.

"Non si può dire che un Paese faccia del suo meglio per i propri bambini se altri Paesi con un livello di sviluppo economico analogo riescono a fare molto di piu'", ha detto, "ed e' proprio per illustrare questo che sono state concepite le classifiche comparate".

Per il Fondo mondiale dell'Infanzia, il rapporto e' concepito come "un primo passo" nella direzione di un monitoraggio costante e approfondito del benessere dei bambini in tutti i paesi Ocse. "Il benessere dei bambini deve essere l'obiettivo delle politiche pubbliche in una vasta gamma di settori", hanno ribadito dall'agenzia Onu, "i livelli esistenti di benessere dell'infanzia non sono inevitabili e mostrano quello che è possibile fare per migliorare le condizioni di vita dei più piccoli".

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