LA LEGGENDA DI FATA MORGANA

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Eva34
00domenica 8 gennaio 2006 17:09
La leggenda racconta che, nelle giornate di cielo sereno, la Fata Morgana si affacci dalle acque dello Stretto di Messina e faccia rimbalzare tre sassi sulla distesa azzurra, facendo apparire figure di palazzi e foreste.

Il mito la vuole potentissima maga, abile a stupire i siciliani facendo apparire immagini illusorie sul mare. In realtà, non ci sarebbe nulla di magico,consisterebbe in un fenomeno visivo che si verifica, in particolari condizioni atmosferiche. Un'illusione ottica dovuta ad un'inversione di temperatura negli strati bassi dell'atmosfera, quelli che sono a contatto con il mare, soprattutto nelle prime ore del mattino, quando il cielo è più terso, a causa della diversa densità dell'aria, dalla sponda è possibile vedere le immagini della città costiera riflesse e persino moltiplicate dal mare, trasformato in un immenso specchio.
Eppure, nonostante le cause scientifiche del fenomeno, in Calabria e Sicilia la magica città sulle acque, unica al mondo perché visibile da due diverse sponde, Reggio e Messina, è tramandata da secoli come il castello della Fata Morgana la sorella del bretone re Artù, che, accompagnato il sovrano sulle pendici dell'Etna, si innamorò della Sicilia al punto di stabilire nelle acque dello Stretto la sua residenza.
Vittima di questa malia, secondo le leggende isolane, fu un re dei barbari sulla via della conquista della Penisola. Si racconta che il barbaro, arrivato a Reggio Calabria, progettasse l'invasione della vicina Sicilia ma non possedesse imbarcazioni per raggiungere la terra bramata. Ad offrirgli un ingannevole aiuto fu proprio Morgana, che con un cenno disegnò la costa siciliana a due passi dalla costa reggina dove si trovava il re dei barbari. Questi, ebbro di conquista, si lanciò verso le case e le spiagge assolate che vedeva vicinissime e affogò.
Andò meglio a Ruggero il Normanno, il sovrano era stato scelto dai siciliani per prendere il comando della guerra che avrebbe sciolto l'isola dall'egemonia degli arabi, che ne avevano fatto una terra musulmana. Ruggero aveva accettato l'impresa, ma non disponeva di un esercito abbastanza numeroso. Anche stavolta Morgana volle aiutare lo straniero, materializzando sullo Stretto, un esercito invincibile e un cocchio pronto a traghettare Ruggero in Sicilia. Il normanno, però, rifiutò l'offerta perché, fervido credente, voleva liberare l'isola con il solo aiuto del Dio cristiano a cui si affidava. L'epilogo della fiaba è nella storia. Nel 1061 Ruggero sbarcò a Messina e iniziò la decennale guerra contro gli Arabi liberando la Sicilia e facendone una prosperosa terra cristiana.

[SM=x131286]

"Palantir"
00lunedì 9 gennaio 2006 02:47
Bellissimo Eva.
Ora ho finalmente capito perché un miraggio era definito "fata morgana"....
non conoscevo affato il perchè.
grazie [SM=x131197]


p.s.: come stona lo studio scientifico, toglie sempre poesia [SM=x131208]
tazziana
00lunedì 9 gennaio 2006 08:35
Questa leggenda mi tocca da vicino [SM=g27823]
Una mattina sono stata testimone di quanto grandioso possa essere questo fenomeno.Secondo me magico,poco m'nteressa la spiegazione scientifica [SM=g27815]
E' incredibile come ti sembri di toccarla l'altra sponda.La vedi così nitidamente che ti sembra di essere quasi arrivata dall'altra parte.Invece sei appena uscito dal porto di Messina e per arrivare a Reggio occorrono ancora 40 minuti di traghetto... [SM=g27820]:
Affascinante!!

[Modificato da tazziana 09/01/2006 8.36]

Eva34
00lunedì 9 gennaio 2006 17:06
Sono contenta vi sia piaciuta ... [SM=x131212] [SM=x131212]
A presto raga!
Vado a cercare di far dormire un pochino Spartaca ... [SM=g27837]
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