LA LEGGE PERFETTA DELLA LIBERTA'

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claudio.41
00mercoledì 18 marzo 2009 21:15
LA LEGGE PERFETTA DELLA LIBERTA'

"Ma chi guarda attentamente nella legge perfetta, cioè nella legge della libertà, e in essa persevera, non sarà un ascoltatore smemorato ma uno che la mette in pratica; egli sarà felice nel suo operare." (Giacomo 1:25)






Meditando il versetto espresso da Giacomo, mi sono chiesto quanto sia necessario guardare bene dentro questa legge, per vivere in armonia con la volontà di Dio.
Il primo pensiero mi ha portato indietro nel tempo, anzi al tempo in cui Iddio iniziò la Sua Creazione cominciando dagli angeli. Mi sono meravigliato, sebbene gia altre volte avessi cercato di comprendere queste cose, mi sono meravigliato del fatto che pur sapendo l'Onnipotente e Onnisciente, come si sarebbero evolute le cose, pure creò le sue creature lo stesso.

Avendo nella sua Onniscienza, davanti a Sè tutte le cose a venire, avendo deciso di Creare, non si fermò, ma proseguì lo stesso.
La sua Creazione è stata fondata interamente sulla libertà, nessun obbligo, nessuna coercizione, nessuna sudditanza senza che questa non sia stata voluta dalla sua creatura.

Così creò Lucifero, un Arcangelo sommamente bello, come creò tutti gli altri esseri celesti. La scrittura non riporta alcun divieto fatto a loro da Dio, nessun limite era stato posto.
Tutti erano liberi nei loro traffici, fino al giorno in cui non fu trovata iniquità nel cuore di Lucifero (Ezechiele 28:11-19 ) .L'iniquità di quest'ultimo fu il suo desiderio di essere come Dio, di volersi sedere sul trono di Dio.

Ora, il Creatore di ogni cosa, Colui che ha dato libertà assoluta alle Sue creature, non poteva certo accettare che qualcuno attentasse al suo trono, anche perché nessuna creatura avrebbe mai saputo rispettare quell'ordine divino, e tutta la creazione ne sarebbe stata guastata.
Per Lucifero, al quale non era stato posto alcun divieto, il castigo fu senza possibilità di pentimento, se mai ce ne fosse stata la possibilità, perché essendo uno spirito e non avendo ricevuta alcuna istigazione al suo comportamento, quello che nel suo cuore era ormai maturato, ne aveva degenerato la natura in modo irreversibile.
Diverso invece è il problema degli uomini.

Dopo la Creazione, Dio pose un divieto ad Adamo, e lui, fino al giorno in cui avvenne la tentazione, mai aveva pensato di poter essere come Dio. Tale dunque, sarebbe rimasto se il serpente non si fosse intromesso nella sua vita. Colui che aveva guastata la sua esistenza con la propria iniquità in modo irreparabile, aveva anche imparato a odiare il SIGNORE e tutte le opere sue; quindi con malizia e in veste naturale si presenta davanti ad Eva con una domanda.

"Ahh, le domande!!" A volte sembrano innocenti, ma nascondono un veleno mortale, perché insinuano la concupiscenza; così fu per Eva e Adamo; da quel momento hanno cominciato a pensare come Lucifero (non è vietato pensare, ma come pensiamo?); il seme dell'orgoglio, della vanità e della concupiscenza fu iniettato in loro e cominciarono a desiderare di essere come Dio.

Il castigo fu immediato, perché anche in loro non ci fu pentimento, ma non fu irreversibile, perché essi erano stati tentati; quindi l'Onnipotente e Giusto Signore del cielo e della terra, diede per così dire il via ad un processo di ristoramento.
La prima cosa che fece, fu di cacciare quei due sventurati dal giardino di Eden, affinchè non continuassero la disobbedienza mangiando del frutto dell'albero della vita e rimanessero in quello stato in modo irreversibile. (Genesi 3:22)

Pose dei guardiani all'ingresso del giardino, affinchè non potessero più tornare; ma leggendo nell'Apocalisse, troviamo che Gesù dice: "A chi vince, io gli darò da mangiare del frutto dell'albero della vita". (Apocalisse 2:7)

Siamo qui, sulla terra, maledetta a causa dell'uomo; terra che produce spine e triboli; qui dobbiamo combattere il buon combattimento, il combattimento della fede. La nostra battaglia non è contro carne e sangue, ma contro gli spiriti maligni nei luoghi celesti; una battaglia contro tutte quelle forze che accerchiano la nostra esistenza tentando di condizionare la nostra vita e la nostra speranza di redenzione, opponendoci sovente a mezzo dell'incredulità al nostro Redentore; una battaglia incruenta dove i morti si conteranno solo alla fine.

Come i nostri padri, anche noi siamo tentati a sentirci come Dio, visto che non siano stati creati potenti come Lucifero, ma veniamo dalla polvere della terra; anche noi siamo sensibili alla vanità, alla vanagloria, alla superbia; anche noi siamo stati creati liberi di scegliere, da chi sarà condizionata la nostra esistenza?
Ci è stato donato un esempio di vita in Gesù Cristo, un esempio di libertà per scelta e non per obbligo; ci dia il Signore grazia affinchè la predicazione dell'Evangelo di Dio possa far si che il nostro sguardo spesso spento a causa del veleno del peccato, possa rivolgersi verso Cristo, Colui che è stato crocifisso per i nostri peccati, affinchè viviamo con la gioia dello Spirito Santo nel cuore.
Iddio dunque ci ha creati liberi, liberi di scegliere; pure per molti amanti del diritto all'autodeterminazione, la scelta cade sempre in qualche prigione.

Essere prigioniero, non significa necessariamente mancanza di libertà, ma significa fare una scelta che sia contro la libertà nella quale Iddio ci ha creati; ora, la libertà nella quale Iddio ci ha creati è: "Libertà di scegliere a chi vogliamo servire".
Caino e Abele hanno fatto le loro scelte autonomamente, ognuno di essi seguendo la propria inclinazione; così in sostanza, le scelte che possiamo fare sono solo due, serviremo il Signore ubbidendo alla Sua Legge essendogli così graditi, ovvero serviremo il Signore lo stesso, ottenendo il premio della nostra ingiustizia.
Gli uomini hanno dimostrato di voler stare bene insieme per diversi motivi; e tutti questi motivi hanno in comune la paura di essere dispersi, di restare soli sulla terra, la paura di non potersi moltiplicare attraverso la prole.
Per scongiurare questa paura hanno trovato il modo di stare insieme e insieme fare delle scelte di vita, tutte sempre ricollegabili al bisogno di sicurezza.

Così gli uomini che lasciarono l'oriente si fermarono in una valle detta di Sinear, che avevano scelto per lo stanza, e quando il tempo venne, dissero: "Orsù, facciamoci dei mattoni;Orsù facciamoci una città e una torre che giunga fino al cielo;e cominciarono la loro opera".
Noi tutti sappiamo che Dio li fermò, ma non ne conosciamo esattamente le ragioni se non quello che ci è stato tramandato, ma fermiamoci un momento, e vedremo che alla base di questo edificio c'era la paura di essere dispersi, di non avere un'eredita a venire.
Così sono nate le tribù, le lotte tribali; sono nate le guerre fra popoli, perché?
Perché nessuno vuole rispettare la libertà altrui, e queste aggregazione che avevano e hanno funzione protettiva, diventano a loro volta delle prigioni dalle quali è vietato uscire.

Le religioni, le sette, le denominazioni, le filosofie, le varie dottrine, hanno esteso il concetto di tribù a livello mondiale, ma non hanno saputo rispettare la libertà altrui.
Quanti prigionieri vivono imprigionati all'ombra del cristianesimo, prigionieri incapaci di discernere la destra dalla sinistra; incapaci di prendere autonomamente la decisione di uscire da Babilonia, sebbene ne vedano il male!! Questo avviene, perché manca nel loro cuore la ferma decisone di voler appartenere solo a Cristo e a nessun altro.

Le denominazioni hanno chiuso le porte attorno ai loro adepti, prospettando protezione e criminalizzando il mondo esterno perché si sentano una schiera eletta da Dio, un popolo a parte, dimenticando che Cristo non è stato così.

Un giorno, Gesù aprì la bocca per rimproverare scribi e farisei del suo tempo dicendo loro: "Guai a voi, scribi e farisei, che passate per monti e per valli per fare un solo proselito per poi renderlo figliuolo della geenna come voi".

Quanti sono i pastori che a loro volta hanno reso le loro chiese "Un club per santificati", chiudendo le loro porte " a chi non fa radici nelle loro comunità?
Io credo che se la scomunica potesse essere praticata e avesse qualche effetto concreto, i più sarebbero scomunicati, oggi. (Effetto boomerang).
Ma poi, dico io, in nome di chi? Per che cosa?
Non ha il principe delle tenebre, promesso libertà? Si, ha promesso libertà, ma non ha parlato delle sua libertà, ne delle conseguenze eterne delle sue scelte; così molti si sono invaghiti della libertà promessa nelle scritture a chi crede, si sono appropriati delle promesse e si sono autoproclamati figli di Dio. (Genesi 3:6)

Poi, hanno dovuto sentire i passi dell'Eterno camminare verso di loro e si sono nascosti, riparandosi con foglie di fico, e quando saranno chiamati a giustificare la loro condotta troveranno delle scuse, dicendo che i colpevoli sono coloro che li hanno ammaestrati.
Molti si sentiranno chiamare "Operatori di iniquità", pur avendo vissuto la loro vita tra casa e chiesa, chiesa e casa, o peggio ancora, avendo lavorato nel campo del Signore in contrasto col Padrone della vigna.

Potete immaginare per un momento il cielo di Dio popolato da creature deformate dal peccato, deformi nella mente, non trasformate nell'anima e nello spirito, non rigenerate per essere luce del mondo e sale della terra?
Potrebbe il Santo, sopportare un tale spettacolo? Anche se gli esempi si potrebbero moltiplicare, ci conviene ritornare al soggetto principale.
C'è un tempo in cui l'erede è fanciullo, e sebbene erede, quindi padrone delle cose, pure, perché fanciullo, ha bisogno di maestri, di dottori, di governanti, etc.
Quante limitazioni sono connesse alla presenza di tutti questi servitori, e quanti divieti o quante restrizioni; tutto questo fino a che l'erede è fanciullo, ma quando è cresciuto, non ha più bisogno di tutti questi personaggi.

In che consiste dunque la sua libertà, se non nell'insito desiderio di crescere e diventare adulto per poter manifestare la sua regalità, regalità di uomo che ha imparato tutte le regole e esse fanno ormai parte della sua vita?
Così avvenne per Gesù, il Quale, leggiamo: "Cresceva in grazia e sapienza, presso Iddio e presso gli uomini".
La ubbidienza e la disobbedienza cominciano in fondo all'anima, nel segreto del nostro cuore, e la libertà sta nel desiderio in fondo all'anima di piacere a Dio e non agli uomini.
Così fu per Caino e Abele, così è per ognuno di noi; le nostre scelte sono nostre e solo nostre, anche se qualcuno ne è stato il suggeritore, perché noi ascoltiamo chi vogliamo e crediamo in chi, e come vogliamo.

Guardare bene dentro alla Legge perfetta che è la legge della libertà, dobbiamo, ma questo ci porterà talvolta a fare delle scelte impopolari e a rimanere a volte anche soli; così fu per Gesù verso la fine del suo ministerio terreno e così sarà anche nel tempo per tutti coloro che sceglieranno come Abele di offrire al Signore sacrifici di giustizia.
Quella legge è perfetta, perché rende l'uomo libero, ma libero di scegliere a chi vuole servire. E pure, quanti veti, quanti vincoli, quanti tabù, quante prigioni, quanti prigionieri!!!
Lo scrittore agli Ebrei, parlando di Gesù, dice: "Egli è venuto per salvare tutti coloro che per timore della morte, vivevano tutta la loro vita in schiavitù".

Pensate a frasi come queste:
Al di fuori della chiesa cattolica non vi è salvezza
Al di fuori della chiesa evangelica non vi è salvezza
Al di fuori di questa religione non vi è salvezza
Al di fuori di questa comunità non vi è salvezza, etc. etc.
La paura di rimanere soli (paura della morte), fa vivere tutta la vita in schiavitù.

Quanti sono coloro che hanno paura di ribellarsi al legalismo, al formalismo, ai riti, ai carichi pesanti poggiati sulle loro spalle, i quali vivono tutta la vita in questa condizione, per paura di rimanere soli (Che sia chiaro, non sto aizzando nessuno a comportarsi senza saggezza , meglio in prigione che soli e senza Cristo nel cuore).

Gesù stava per essere lasciato solo, ma Lui rispose: "Io non sono solo, perché il Padre mio è con me".
Gesù aveva deliberatamente scelto di fare la volontà del Padre suo, e non si era lasciato impaurire dai capi del suo popolo, perché ogni giorno era accertato dal Padre suo; ma, disse Gesù ai farisei; "Voi non potete credere in me, perché prendete gloria gli uni dagli altri".

Isaia presenta Gesù, dicendo: "Il Signore Iddio mi ha dato la lingua dei dotti per parlare opportunamente allo stanco; Egli mi risveglia ogni mattino l'orecchio, e io non sono stato ribelle alle sue parole".

Ancora Gesù parlando ai Giudei che gli avevano creduto, disse: "Chi fa il peccato, è servo del peccato; or il servo non dimora sempre nella casa ma il figliuolo si; se dunque il figliuolo vi libera, voi sarete veramente liberi".
Per ottenere la libertà, Gesù dice:"Se voi perseverate nella mia parola, sarete veramente miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi".
Argomento questo, dalle molteplici implicazioni, ma che non lascia spazio alla superficialità, a meno che questa non sia una scelta di vita.

Infine, l'unica libertà possibile, l'unico scampo dalla morte certa è, guardare a Gesù.
Guardare a Gesù, così come lo vide Simeone, il quale il giorno della presentazione del Fanciullo Gesù, secondo la Legge di Mosè, sostenuto dalla promessa che non avrebbe gustato la morte prima di vedere il Messia, quando lo vide, se lo prese teneramente fra le sue braccia; tutta la sua vita fu percorsa da un forte fremito di timore e letizia, e disse:" Oh, Signore, manda il tuo servitore in pace, poiché gli occhi miei hanno veduta la tua salvezza".

Guardare a Gesù come Anna, la profetessa, la quale anche, essendo nel tempio in quell'ora, cominciò a parlare del fanciullino a tutti coloro che aspettavano la redenzione di Israele.
Tutta questa gente era nel tempio in quell'ora!!!!!
Molti vanno al tempio del Signore, ma non hanno nulla nel cuore, nulla da offrire al Signore, e anche non trovano nulla, perché nulla si aspettano.
Guardare a Gesù

Come Maria che rivoltosi a Gesù gli disse:"Non hanno più vino".
Come Iairo che disse: "La mia figliuola è gravemente malata".
Come il centurione che disse: "Dici una parola e il mio servo sarà guarito".
Come la donna Cananea che disse: "Anche i cagnolini mangiano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro signori".
Come la donna dal flusso di sangue che disse: "Se solo io tocco il lembo di quella veste sarò guarita".
Come Nicodemo che venne a Gesù di notte per chiedere luce ai suoi dubbi come alle sue certezze.
Come il paralitico, come il lebbroso, come l'indemoniato di Gadara, etc.
L'elenco potrebbe allungarsi, perché ogni personaggio porta con se un bisogno diverso.
Così come nel deserto, coloro che essendo morsicati dai serpenti, non morivano se volgevano lo sguardo verso quel serpente di rame innalzato da Mosè per ordine divino, così avviene che chiunque guarda a Gesù per essere sanato dal peccato, santificato nell'anima e nello spirito, chiunque, dice la parola di Dio, sarà liberato dalla morte.

Ultimo esempio, nella scala dei bisogni dell'umanità è il ladrone sulla croce; costui, cessato di farsi beffe di Gesù, cominciò ad osservare quell'uomo che gli stava di fianco; nella sua esperienza di uomo, mai aveva incontrato un simile personaggio che pur ingiuriato non ingiuriava, oltraggiato non oltraggiava, ma conservava anche nella sofferenza la sua dignità e regalità come nessuno avrebbe saputo e potuto fare, tanto più che si trovava fra condannati a morte, Lui stesso condannato a morte.
Lo guardò, poi rivoltosi al suo compagno di sventura gli disse: "Noi qui paghiamo la degna pena dei nostri fatti, ma costui, che ha fatto!!??"
Poi si rivolse a Gesù dicendo: "Signore, ricordati di me quando sarai nel tuo regno".
Allora e solo allora, Gesù apri la bocca e gli disse:"Io ti dico in verità che oggi tu sarai con Me in paradiso".


FINALMENTE AVEVA TROVATO LA VERA LIBERTA', E LA MORTE PER LUI NON ERA PIU' UNO SPAVENTO, PERCHE' AVEVA VISTO, GUARDATO IN FACCIA, COLUI CHE E' IL PRINCIPE DELLA VITA, GESU' IL SALVATORE DEL MONDO. A TE SOLO SIA LA GLORIA, OH SIGNORE, NEI SECOLI DEI SECOLI . AMEN
un sorriso
00mercoledì 18 marzo 2009 22:37
claudio.41, 18/03/2009 21.15:


Siamo qui, sulla terra, maledetta a causa dell'uomo; terra che produce spine e triboli; qui dobbiamo combattere il buon combattimento, il combattimento della fede. La nostra battaglia non è contro carne e sangue, ma contro gli spiriti maligni nei luoghi celesti; una battaglia contro tutte quelle forze che accerchiano la nostra esistenza tentando di condizionare la nostra vita e la nostra speranza di redenzione, opponendoci sovente a mezzo dell'incredulità al nostro Redentore; una battaglia incruenta dove i morti si conteranno solo alla fine.



Infine, l'unica libertà possibile, l'unico scampo dalla morte certa è, guardare a Gesù.


Guardare a Gesù, così come lo vide Simeone, il quale il giorno della presentazione del Fanciullo Gesù, secondo la Legge di Mosè, sostenuto dalla promessa che non avrebbe gustato la morte prima di vedere il Messia, quando lo vide, se lo prese teneramente fra le sue braccia; tutta la sua vita fu percorsa da un forte fremito di timore e letizia, e disse:" Oh, Signore, manda il tuo servitore in pace, poiché gli occhi miei hanno veduta la tua salvezza".

Guardare a Gesù come Anna, la profetessa, la quale anche, essendo nel tempio in quell'ora, cominciò a parlare del fanciullino a tutti coloro che aspettavano la redenzione di Israele.
Tutta questa gente era nel tempio in quell'ora!!!!!
Molti vanno al tempio del Signore, ma non hanno nulla nel cuore, nulla da offrire al Signore, e anche non trovano nulla, perché nulla si aspettano.


Guardare a Gesù


Come Maria che rivoltosi a Gesù gli disse:"Non hanno più vino".
Come Iairo che disse: "La mia figliuola è gravemente malata".
Come il centurione che disse: "Dici una parola e il mio servo sarà guarito".
Come la donna Cananea che disse: "Anche i cagnolini mangiano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro signori".
Come la donna dal flusso di sangue che disse: "Se solo io tocco il lembo di quella veste sarò guarita".
Come Nicodemo che venne a Gesù di notte per chiedere luce ai suoi dubbi come alle sue certezze.
Come il paralitico, come il lebbroso, come l'indemoniato di Gadara, etc.
L'elenco potrebbe allungarsi, perché ogni personaggio porta con se un bisogno diverso.
Così come nel deserto, coloro che essendo morsicati dai serpenti, non morivano se volgevano lo sguardo verso quel serpente di rame innalzato da Mosè per ordine divino, così avviene che chiunque guarda a Gesù per essere sanato dal peccato, santificato nell'anima e nello spirito, chiunque, dice la parola di Dio, sarà liberato dalla morte.

Ultimo esempio, nella scala dei bisogni dell'umanità è il ladrone sulla croce; costui, cessato di farsi beffe di Gesù, cominciò ad osservare quell'uomo che gli stava di fianco; nella sua esperienza di uomo, mai aveva incontrato un simile personaggio che pur ingiuriato non ingiuriava, oltraggiato non oltraggiava, ma conservava anche nella sofferenza la sua dignità e regalità come nessuno avrebbe saputo e potuto fare, tanto più che si trovava fra condannati a morte, Lui stesso condannato a morte.
Lo guardò, poi rivoltosi al suo compagno di sventura gli disse: "Noi qui paghiamo la degna pena dei nostri fatti, ma costui, che ha fatto!!??"
Poi si rivolse a Gesù dicendo: "Signore, ricordati di me quando sarai nel tuo regno".
Allora e solo allora, Gesù apri la bocca e gli disse:"Io ti dico in verità che oggi tu sarai con Me in paradiso".


FINALMENTE AVEVA TROVATO LA VERA LIBERTA', E LA MORTE PER LUI NON ERA PIU' UNO SPAVENTO, PERCHE' AVEVA VISTO, GUARDATO IN FACCIA, COLUI CHE E' IL PRINCIPE DELLA VITA, GESU' IL SALVATORE DEL MONDO. A TE SOLO SIA LA GLORIA, OH SIGNORE, NEI SECOLI DEI SECOLI . AMEN



AMEN! [SM=x795143] [SM=x795135]

Gesù, aiutaci ad avere la loro stessa fede, e guardare a TE, solo ed esclusivamente a TE![SM=x795130]


Bellissimo scritto....da meditare...grazieeeeeeeeeeeeeeee [SM=x795134]



Trisha123
00giovedì 19 marzo 2009 10:45
Grazie, stupendo questo scritto [SM=g27823]


Come tutti, del resto.. [SM=x795130]
Isaia53.Mattia
00venerdì 20 marzo 2009 02:42
[SM=x795135]
33.sandra
00venerdì 20 marzo 2009 20:35
[SM=x795143] [SM=x795135] Grazie Gesù [SM=x795143] [SM=x795135]
Isaia53.Mattia
00sabato 25 aprile 2009 20:06
Lo riporto su dato che è molto chiaro e mi è utile affiancato al discorso elezione.

claudio.41
00mercoledì 7 novembre 2012 22:20
un sorriso
00lunedì 6 maggio 2013 16:10
[SM=x795143]
Pattybolzano
00domenica 9 marzo 2014 14:18
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