claudio.41
00venerdì 5 aprile 2019 19:48
Ti ho capita benissimo Paola, hai colto perfettamente il senso di quello che volevo dire. Ma molte cose non le dico chiaramente preferendo che sia lo Spirito Santo a spiegarle a chi Lui vuole, come é successo a te.
Ti dico che conosco bene quei discorsi che ti fanno ma sappi che in noi c'é un "segnale" per quello che facciamo : " Carissimi, se il nostro cuore non ci condanna, abbiamo fiducia davanti a Dio " (1 Giovanni 3:21) per cui stai serena, vai a ballare e lasciali discorrere.
Anche per il fatto di "quelli del mondo" i bestemmiatori.
" Vi ho scritto nella mia lettera di non mischiarvi con i fornicatori; non del tutto però con i fornicatori di questo mondo, o con gli avari e i ladri, o con gl'idolatri; perché altrimenti dovreste uscire dal mondo; ma quel che vi ho scritto è di non mischiarvi con chi, chiamandosi fratello, sia un fornicatore, un avaro, un idolatra, un oltraggiatore, un ubriacone, un ladro; con quelli non dovete neppure mangiare. 12 Poiché, devo forse giudicare quelli di fuori? Non giudicate voi quelli di dentro? 13 Quelli di fuori li giudicherà Dio. é Paolo che parla ai Corinzi
Se solo questa cosa del NON GIUDICARE la capissero...
Per il resto : io non posso certo dirti "esci dalla chiesa" perché quella é una cosa che solo il Signore può eventualmente dire, però, rispondendo anche a Maristella, dico questo :
" non abbandonate la nostra comune adunanza "
Le parole nel testo sono : “NON LASCIANDO L’UNIRCI (il venire insieme) DI NOI (fra noi)”.
L’epistola agli Ebrei ha come scopo principale l’esortare gli Ebrei che avevano accettato Gesù ed erano tentati di tornare al Giudaismo.
Il testo avverte che il cristiano ha bisogno di conforto e forza e rimanere nella comunione dei santi. Guai al solo! Il Cristiano deve essere solo ed essere in compagnia. Ma il testo non di parla di “congregazioni” come le intendiamo noi. Dice solo che dobbiamo essere insieme con altri Cristiani.
E’ un eco di ciò che è scritto in Malachia, che quelli che temono il Signore e pensano al Suo Nome parlavano gli uni gli altri (Mal.3:16). Se ciò, senza intisichire può avvenire nello stesso luogo dove abbiamo udito i primi messaggi, tanto meglio, ben inteso che popolo e conduttore crescano simultaneamente nella conoscenza__e il Signore sviluppi doni e Ministeri nel posto stesso, dato che la Chiesa ha bisogno di doni e di vari Ministeri.
Ma se il motivo è legittimo___se il posto difetta di altri Ministeri e doni, e se vengono predicate sempre le stesse cose, è ingiusto voler trattenere uno scolaro sempre nella stessa classe.
La radunanza___in conclusione___la fa non l’uomo, ma Lo Spirito Santo.
Se l’insistenza di alcuni fosse giusta, a non dover abbandonare la comune adunanza, non ci dovrebbe addirittura essere “Chiesa di Cristo”, perché i tremila del giorno della Pentecoste erano Giudei e avrebbero dovuto rimanere nelle Sinagoghe e nel Tempio di Gerusalemme. E dopo, non ci sarebbe stato motivo per i vari movimenti religiosi__dato che ognuno doveva rimanere dov’era.
Alcuni di quelli che erano e sono nel forum erano in diverse chiese cristiane prima di sentire del Battesimo con lo Spirito Santo. Ma il Battesimo con Lo Spirito Santo non è il termine finale. Vi è un proseguire verso il Regno di DIO___ed edificazione del Corpo di Cristo.
Il vino dello Spirito è in continuo fermento. Da ciò non si può pretendere che uno rimanga sempre allo stesso posto.
Direi piuttosto che ogni servo di Cristo preghi il Signore che lo sviluppi in modo da poter servire quelli che DIO gli affida, e pregare che le anime siano guidate da DIO e non signoreggiate da alcuno né traviate.
E se Iddio chiama allo star soli? Siamo forse apostati?
Paolo stette solo 14 anni dalla chiamata di Gesù Cristo, ed anche dopo non aveva comunità fissa, ma predicava Cristo_Gesù_Signore, in ogni dove e a chiunque; Elia era solo e addirittura pensava di essere rimasto il solo ad essere fedele al Signore, al che la VOCE rispose : “ Mi sono riservato 7000 uomini che non hanno piegato le ginocchia a Baal ” ; Giovanni, era SOLO a Patos quando ebbe la massima Rivelazione di Gesù, ed altri ed altri…..eppure, essi parlavano, l’uno distante dagli altri, come un sol uomo, perche?
Perché la COMUNIONE è in spirito!
Detto questo, stai attenta ai vari segnali dello Spirito, solo così saprai cosa fare.
claudio.41
00sabato 6 aprile 2019 18:02
Ciao Paola.
La parola chiave di tutta la risposta, La Parola dalla Sua bocca é questa : " esaminate ogni cosa e ritenete il bene ", che più avanti ti spiegherò.
La dottrina Apostolica non é in contrasto con l'insegnamento del Signore Gesù. Noi dobbiamo leggere il centro del messaggio dei vari Apostoli, e il centro é : Gesù é venuto nel mondo per salvare i peccatori. Questo, é il fulcro dei messaggi di ogni Apostolo.
Ci sono poi gli insegnamenti ed esortazioni varie per la vita Cristiana.
Se noi analizziamo ogni lettera, di qualunque Apostolo, vediamo che si rifanno al Messaggio di Gesù, ovvero, il Cambiamento richiesto della vita DI DENTRO.
Ogni messaggio che ogni Apostolo da, verte, in sintesi, alle parole di Gesù Cristo : " fate agli altri quello che volete che gli uomini vi facciano ".
Gesù riassunte tutto, con una parola, agli Apostoli ne servono un po di più, devono scendere nei particolari per far capire. Vediamo alcuni loro discorsi.
Paolo, agli Efesini :
" avete imparato per quanto concerne la vostra condotta di prima a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici; a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente e a rivestire l'uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità.
Perciò, bandita la menzogna, ognuno dica la verità al suo prossimo perché siamo membra gli uni degli altri. Adiratevi e non peccate; il sole non tramonti sopra la vostra ira e non fate posto al diavolo. Chi rubava non rubi più, ma si affatichi piuttosto a lavorare onestamente con le proprie mani , affinché abbia qualcosa da dare a colui che è nel bisogno. Nessuna cattiva parola esca dalla vostra bocca; ma se ne avete qualcuna buona, che edifichi secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a chi l'ascolta. Non rattristate lo Spirito Santo di Dio con il quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione.
Via da voi ogni amarezza, ogni cruccio e ira e clamore e parola offensiva con ogni sorta di cattiveria ! 32 Siate invece benevoli e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda come anche Dio vi ha perdonati in Cristo. "
Da queste parole di Paolo si vede che, spogliarsi del vecchio uomo vuol dire, non essere piu bugiardi, non rubare piu, non avere amarezza verso il prossimo, non far uscire parole cattive. In pratica : fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te.
Sempre lui agli Efesini :
" Come si addice ai santi, né fornicazione, né impurità, né avarizia, sia neppure nominata tra di voi; 4 né oscenità, né parole sciocche o volgari , che sono cose sconvenienti; ma piuttosto abbondi il ringraziamento. 5 Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore o impuro o avaro (che è un idolatra) ha eredità nel regno di Cristo e di Dio "
" Comportatevi come figli di luce poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità - esaminando che cosa sia gradito al Signore.
Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; piuttosto denunciatele; perché è vergognoso perfino il parlare delle cose che costoro fanno di nascosto. Ma tutte le cose, quando sono denunciate dalla luce, diventano manifeste; poiché tutto ciò che è manifesto, è luce ".
Da queste parole si nota che le opere delle tenebre sono tutte quelle cose che non faremmo alla luce, cioè visti dagli altri.
Ora ascoltimolo mentre parla a quelli di Tessalonica:
" Infatti sapete quali istruzioni vi abbiamo date nel nome del Signore Gesù. Perché questa è la volontà di Dio: che vi santifichiate, che vi asteniate dalla fornicazione, che ciascuno di voi sappia possedere il proprio corpo in santità e onore, senza abbandonarsi a passioni disordinate come fanno gli stranieri che non conoscono Dio; che nessuno opprima il fratello né lo sfrutti negli affari ; perché il Signore è un vendicatore in tutte queste cose, come già vi abbiamo detto e dichiarato prima. Infatti Dio ci ha chiamati non a impurità, ma a santificazione . Chi dunque disprezza questi precetti, non disprezza un uomo, ma quel Dio che vi fa anche dono del suo Santo Spirito.
Qui Paolo per impurità, addita la fornicazione e il truffare qualcuno.
Andiamo avanti:
Paolo ai Filippesi :
"Non fate nulla per spirito di parte o per vanagloria, ma ciascuno, con umiltà, stimi gli altri superiori a se stesso, cercando ciascuno non il proprio interesse, ma anche quello degli altri. Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù"
Per Paolo, le opere delle tenebre, del" mondo" (la parola più usata nelle chiese protestanti), sono TUTTE di natura morale. Il non parlare male, non essere volgari, non frodare, non essere bugiardi, non fare qualcosa per proprio tornaconto, etc. Questo, e non altro, é per Paolo l'uomo vecchio, l'uomo del mondo.
Non c'é accenno nel suo parlare ad atti esteriori, al "non andare-non fare-non guardare". L'unico atto, chiamiamolo "esteriore" é la fornicazione, ma anche i motivi di quello, vengono dal dentro, dal cuore dell'uomo.
Ora sentiamo altri Apostoli:
Pietro:
"aggiungete alla vostra fede la virtù; alla virtù la conoscenza; alla conoscenza l'autocontrollo; all'autocontrollo la pazienza; alla pazienza la pietà; alla pietà l'affetto fraterno; e all'affetto fraterno l'amore. Perché se queste cose si trovano e abbondano in voi, non vi renderanno né pigri, né sterili nella conoscenza del nostro Signore Gesù Cristo"
Per contrasto:tutte le cose opposte a quelle da lui elencate, sono cose che al Signore non piacciono, ma quello lo sapevamo già.
Giovanni :
"Se qualcuno vede suo fratello commettere un peccato che non conduca a morte, preghi".
Non, "rapporti", PREGHI!
E questo nelle chiese dovrebbero impararlo.
Giacomo:
"La religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo.
ognuno è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce. Poi la concupiscenza, quando ha concepito, partorisce il peccato; e il peccato, quando è compiuto, produce la morte.
Sappiate questo, fratelli miei carissimi: che ogni uomo sia pronto ad ascoltare, lento a parlare, lento all'ira; perché l'ira dell'uomo non compie la giustizia di Dio . Perciò, deposta ogni impurità e residuo di malizia, ricevete con dolcezza la parola che è stata piantata in voi, e che può salvare le anime vostre.
Ma mettete in pratica la parola e non ascoltatela soltanto, illudendo voi stessi. Perché, se uno è ascoltatore della parola e non esecutore, è simile a un uomo che guarda la sua faccia naturale in uno specchio; e quando si è guardato se ne va, e subito dimentica com'era. Ma chi guarda attentamente nella legge perfetta, cioè nella legge della libertà, e in essa persevera, non sarà un ascoltatore smemorato ma uno che la mette in pratica; egli sarà felice nel suo operare.
Se uno pensa di essere religioso, ma poi non tiene a freno la sua lingua e inganna se stesso, la sua religione è vana . La religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo.
Se uno non sbaglia nel parlare è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo.
se avete nel vostro cuore amara gelosia e spirito di contesa, non vi vantate e non mentite contro la verità. Questa non è la saggezza che scende dall'alto; ma è terrena, animale e diabolica. Infatti dove c'è invidia e contesa, c'è disordine e ogni cattiva azione. La saggezza che viene dall'alto, anzitutto è pura; poi pacifica, mite, conciliante, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale, senza ipocrisia. Il frutto della giustizia si semina nella pace per coloro che si adoperano per la pace "
Se ci sono parole degli Apostoli, io credo di Paolo, che ti sembrano contrastate quelle di Cristo, é perchè, Cristo
è Cristo e Paolo, benché fosse un grande Apostolo, era peró pur sempre un uomo. Vediamo la differenza abissale dei due quando subiscono la stessa cosa: Gesù, schiaffeggiato, disse : perché mi percuoti?
Paolo schiaffeggiato disse : sepolcro imbiancato, Dio colpirà te.
Tra i due c'é la stessa differenza esistente tra una collina e l'Himalaya.
Dobbiamo, dovrebbero, anche capire che in certi casi (Corinto) Paolo ha dovuto "regolare" una chiesa locale in pieno caos, dove addirittura alcuni andavano a letto con la moglie del loro padre. Non é stato facile per Paolo, "calmare" quella chiesa e poter tornare a parlar loro di Cristo.
La cosa brutta é che molti conduttori oggi, usino frasi di Paolo ai Corinzi, attribuendole ai fedeli delle loro chiese che magari, come te, vanno a ballare.
Sai Paola, ho sentito con le mie orecchie fratelli dire di qualche sorella che lei "era ancora del mondo" solo perchè, magari la avevano vista in giro con un po di trucco e un paio di jeans strappati alle ginocchia. La sorella era carina, loro la "guardavano" e del mondo era lei. Invece non si accorgevano che del mondo erano loro perché la lampada del corpo é l'occhio , e non le cosce o il sedere o il seno. E se l'occhio é puro non vede il "male" da nessuna parte.
Molte cose nelle chiese sono capite al contrario.
Ora ti spiego della parola chiave di cui ti ho detto all'inizio.
La frase " esaminate ogni cosa e ritenete il bene ", é in 1 Tessalonicesi 5.
"GNon spegnete lo Spirito. Non disprezzate le profezie; ma esaminate ogni cosa e ritenete il bene; "
Qui, l'esortazione a quelli di Tessalonica a non disprezzare le profezie che venivano fatte nella loro chiesa, perché , facendo ciò, avrebbero spento lo Spirito Santo.
Probabilmente avevano informato Paolo che c'era stata qualche profezia con, al suo interno, qualche Parola dubbia. Ora, quando si profetizza siamo sotto l'Unzione dello Spirito Santo, però siamo uomini, canali si, ma imperfetti. UNO solo é stato perfetto, Gesù. Nemmeno un Isaia é stato sempre fedele a tutto ciò che Gli diceva il Signore, famoso é l'episodio dove il profeta consiglió DI SUO, un impacco di fichi al re Ezechia morente. Il Signore disse al profeta che aveva udito le suppliche del re e che lo avrebbe guarito, Isaia ci aggiunse di fare, per guarire, un impacco di fichi.
Ora, nei versi sopra, il Signore ha voluto dirti che, se perfino parlando sotto l'Unzione dello Spirito, parlando in profezia, si deve "esaminare tutto" e poi "ritenere solo il bene", quanto più dobbiamo farlo noi quando le parole di un Apostolo non ci sembrano accordare con quelle di Lui.
Esaminare il loro messaggio centrale e ritenere quello, il resto che non accorda, scartarlo. O era per un caso particolare per Quella chiesa o era parola di uomo, come nel caso di Isaia, grande profeta si, ma pur sempre un uomo.
Spero che la risposta ti serva a fugare i tuoi dubbi e a darti serenità.