L'Angelo e il Draconico

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alepappa
00martedì 17 agosto 2010 16:50
Personaggi: Ardnos-Dremor
Luogo: Campo dei ricordi

Riassunto: In un momento di contemplazione, Ardnos incontra nel campo dei ricordi il draconico Dremor, i due si scambiano qualche parola riguardo la via che ognuno decide di intraprendere durante propria vita.

Commento: Role abbastanza tranquilla e scorrevole, ringrazio il player :-)

14:55 Ardnos: [Campo] La fitta nebbia lo avvolge, ed in mezzo a questa tranquillità, a questo silenzio, l'Angelo Bianco si sente a suo agio. Le grandi ali si mimetizzerebbero con le nubi bianche e grigiastre, le vesti invece risaleterebbero, poichè sono di un nero intenso. Gli stivali di cuoio quest'oggi calpesterebbero il suolo per ricordare nuovamente gli angeli uccisi tempo addietro, e condividere questo momento con il sommo creatore, gli occhi sono socchiusi, respiri profondi vengono compiuti, come ad assorbire meglio l'aria del luogo. PIù i respiri sono profondi,e più si sente potente, poichè il vento lo rende forte, essendo il suo elemento. Si dovrebbe sentire oppresso, osservandosi attorno, solo nebbia i neri occhi possono scorgere, eppure nulla lo turba, e continua la sua contemplazione.

15:00 Dremor [Cielo sopra il campo] Alto nel cielo si libra il draconico, le ali che sfumano da un blu scuro al blu elettrico per i giochi di luce che il sole crea su di esse. Il vento fresco mitiga la calura della giornata scompigliando i bruni capelli e le semplici vesti che lo coprono: una bianca camicia un poco aperta sul petto e dei pantaloni marroni di semplice foggia terminanti in ordinarie scarpe del medesimo colore. Cosa faccia così lontano dai suoi territori quest'oggi è ignoto forse anche a lui fatto sta che d'improvviso si ritrova avvolto in una coltre di nebbia che lo costringe a rallentare ed abbassarsi di quota, perse nei suoi pensieri le iridi bluastre probabilmente non si eran accorte della lattea copertura almeno finchè non vi si eran trovate dentro completamente disorientate.

15:18 Ardnos: [Campo] Rammenta il suo destino ormai segnato, è sulla terra per una missione, e farà dunque di tutto per assecondare il volere del Sommo. Tra una riflessione ed un'altra, percepisce qualcosa, e presto, osservando con essattezza fra la nebbia, scorge due ali, abbastanza grandi, ma non riesce a distingurere la figura. Spiegherebbe a sua volta le bianche ali, senza però alzarsi in volo, al contrario, rimane fermo immobile. Sospira, la contemplazione dovrà attendere. Chi lo disturba? che sia un parirazza? magari dalle ali nere, in quel caso, ci sarebbe da divertirsi. Sorride a quel pensiero Ardnos, che taciturno rimane ad osservare la figura che par perdere quota attimo dopo attimo. Attenderà che l'altro riesca a vederlo, in caso contrario, si farà avanti.

15:21 Dremor [Cielo sopra il campo] Si guarda intorno cercando di capirci qualcosa il draconico che con lenti movimenti delle ali si mantiene in volo pur abbassandosi pian piano. Se avesse continuato senza accorgersi di nulla sarebbe uscito dalla nebbia senza perder a direzione intrapresa ma ora che s'è fermato non gli è bastato che un minuto per perder l'orientamento, fatto normale per altro quando si è completamente circondati da un velo di nebbia. L'unica cosa che riesce a scorger ora è il terreno alcuni metri sotto di sè, una macchia informe tendente al nero su cui non si distingue quasi nulla, tantomeno l'angelo che passeggia quieto per il campo le cui bianche ali si nascondon nella nebbia lattea.

15:25 Ardnos: [Campo] Nulla proviene dalle sue labbra, se non il respiro caldo e poco costante, a volte compie lunghi respiri, altri invece normali. Ora i neri occhi riescono a mirare meglio colui che scende pian piano verso terra. Quest'ultimo però par non essersi accorto della presenza dell'Angelo, ma è comprensibile, a volte riesce ad essere leggero come il vento, ed amalgamarsi ad esso, come se ne facesse parte. " Chi siete?" favellerebbe, con tono di voce alto ed indagatore. Tornerebbe poi in silenzio, in attesa di rimando, con la speranza che non tardi a giungere all'oto. Non distoglie lo sguardo, si sforzerebbe di mirare la sagoma, come se volesse focalizzare, ma la nebbia è ancora fitta, ed ogni tentativo è sprecato.

15:33 Dremor [Campo] Continua a guardar verso il basso scendendo lentamente prima di bloccarsi all'udir una voce [Chi lo domanda?] Risponde altezzoso come sempre il draconico che dunque stringerebbe l'occhi nel tentativo d'individuar donde provenga la voce. Vano tuttavia il tentativo che però lo convince ad abbassarsi ulteriormente fino ad un paio di metri soli dal suolo. Ben dritto e dallo sguardo fiero appare così ora quasi a terra e dunque ben visibile anche nella nebbia. Indagatrici le azzurre iridi si volgerebbero così ai dintorni alla ricerca dell'interlocutore fantasma che a dire il vero dovrebbe trovarsi a poca distanza da lui.

15:40 Ardnos: [Campo] Non giunge una risposta, bensì un'altra domanda, e ciò un pò lo infastidice. Decide quindi di non rispodere, ma di favellare nuovamente " L'ho chiesto prima io " rimbomberebbe la sua voce, come quella di un Dio, tenterebbe ancora di focalizzare quell'immagine, e ciò è reso possibile dai pochi metri che ora dividono la figura alata dal suolo. Si acciglia la sua espressione, poichè ancora nulla giunge all'oto. E' come se in questo momento esigesse un rimando, che quell'altro gli sveli la propria identità. Attenderà altro tempo, taciturno, in disparte, divertendosi a mirare lo sconosciuto voltarsi da ogni parte per vedere l'Angelo Bianco. La situazione lo fa sorridere, si gode la scena in silenzio.

15:45 Dremor: [Campo] Arruffati per il volo sono ora i corti capelli castani che incorniciano il viso del draconico insieme ad un'ombra di barba rasata di fresco. Ancora si volta all'udir nuovamente la voce che rimbomba facendosi udir chiara e lasciandogli capire da dove arriva, par così individuare la figura dell'angelo fermo immobile a domandar la sua identità senza averne diritto alcuno, almeno secondo lui [Avete buon occhio per notarmi in questa nebbia messere ma non vedo come questo possa autorizzarvi a chieder della mia persona...] Altezzoso e pieno di boria come sempre il draconico che poggiandosi dolcemente a terra andrebbe a muover qualche lento passo in direzione dell'angelo. Un sorriso sprezzante sul volto e nulla più è la sua reazione al nuovo incontro.

15:52 Ardnos: [Campo] Ora i Neri occhi riuscirebbero a scorgere con esattezza il volto dell'altro, un viso che alle iridi giuge sconosciuto. Mira la sua espressione sorridere, invece la propria, al contrario, si mantiene seria ed accigliata. Diffidente sembrerebbe colui che gli è dinanzi, che possiede quelle ali, ma che non si tratta di un angelo. " Siete riservato, e questo è un bene " favellerebbe, con altrettanta diffidenza, e con un tono di voce alto. Lo sguardo poi si soffermerebbe sul vuoto, a riflettere. Possiede le ali lo sconosciuto, non si tratta duque di un uomo. Sospira, un pò deluso. Muore dalla voglia di incontrarne uno, magari che intraprende una via sbagliata, per nutrirlo della sua conoscenza. " Vedo che non siete un uomo " si limiterebbe a dire, tornando poi con i neri occhi a guardarlo. La camicia nera è sbottonata del tutto, ama sentire il vento sulla pelle, gli da forza, lo fa sentire possente. Non distoglierebbe lo sguardo dalla creatura, scruterebbe le ali, per poi soffermarsi sul volto.

16:02 Dremor: [Campo] S'arresta ascoltando le parole dell'angelo e mirandone la figura or meglio definita in quella coltr di nebbia [No, di certo non sono una di quelle vili creature e...] Più pacato ora il tono che lascia il discorso a mezz'aria prendendogli qualche altro secondo per osservar le fattezze dello sconosciuto [...e nemmeno voi parete uno di loro...] Conclude strizzando gli occhi come a voler osservare ancor meglio in quel fitto velo latteo [Eppure nemmeno un mio pari siete... e, se mi posso azzardare, nemmeno uno degli antichi demoni o dei dannati succhiasangue...] In quel discorso che par seguire direttamente il filo dei suoi pensieri il draconico escluderebbe ognuna delle razze dall'ali non piumate lasciandone così poche altre tra cui individuar l'angelo. Altro non verbia mantenendo così quei pochi passi di distanza e lasciando all'altro la possibilità di ribbatter mentr'egli riflette.

16:11 Ardnos: [Campo] Ascolta le parole dello sconosciuto, lo sguardo diverebbe indagatore, ancor più fitto, come se volesse mirare oltre le sue iridi e leggergli dentro. Con tono divertito s'azzarderebbe a domandare " E dunque per voi cosa sono?" ora è curioso di sapere la risposta, è così ovvio, e le grandi ali bianche sono certamente un utile indizio. Si guarda attorno, mentre attende rimando, sono soli i due per il momento, e la terra è deserta. Il quesito che or gli affiora in testa è l'ignaro motivo che spinge l'altro a volare da queste parti. Mantiene in viso un'espressione accigliata, ma al contempo divertita, pensando all'inferiorità dell'altro rispetto ad ei, ci potrebbe giocare un pò.

16:21 Dremor: [Campo] Tutte quelle domande lo infastidiscono, chi si crede di essere il tipo? Che abbia un paio di ali lo eleva sopra le vili razze che calcano la terra forse ma non certo la nobile stirpe draconica. S'acciglia a questi pensieri il ragazzo borioso e lunatico che smette di pensar alla razza d'egli e risponde semplicemente tornando al tono altezzoso di prima [Cosa o chi siate mi interessa ben poco, di certo non un Drago od un mio pari quindi a che pro curarmi di voi?!] Schietto e senza timore alcuno il draconico perfettamente convinto che la sua razza sia superiore ad ogni altra, eccetto ai loro padri [Piuttosto mi chiedo come mai m'abbiate chiamato prima? Vi serve forse aiuto a ritrovar la via?] Domanda infine cominciando ad avere a noia l'angelo irritante.

16:31 Ardnos: [Campo] Sorride ancor più divertito, sembrerebbe così ingenuo colui che gli è di fonte. " Messere, io sono come il fumo che indica la via ai pirati o agli indigeni " parlerebbe ora come un antico saggio che arricchisce la mente degli altri con le sue storie " Io Mostro la retta via a chi non la trova, o a chi erra nello sceglierla " compierebbe poi una breve pausa di silenzio, senza distogliere lo sguardo dal volto dell'altro. " E voi? La conoscete la retta via messere?" chiederebbe, con fare indagatore. Socchiude nuovamente le palpebre quando uno spiffero di vento tiepido gli accarezza la pelle, lo sfrutta, per sentirsi più forte di quanto lo è già, come fa lo studioso quando arricchisce il suo sapere con i libri e i manoscritti.

16:47 Ardnos: [Campo] Sorride, questa volta il sorriso è sincero. Taciturno ascolta il dire dell'uomo alato, sembra davvero convinto di ciò che favella, e questo è un bene. " Che possa la corruzione evitare di intralciare questo vostro cammino deciso, spero che la vita vi assecondi " parlerebbe in questo modo l'Angelo Bianco, come se lo volesse in tale modo benedire, ed augurargli un destino che non comprende difficoltà e corruzione, perchè la corruzione è la rovina dell'uomo, come la sete di potere e di denaro. Socchiude gli occhi, tornando alla sua contemplazione, " Zaddik, Sommo creatore, che possano gli uomini corrotti, senza Amore, ricevere la vostra misericordia e trovare la giusta via" ciò sussurrerebbe, mirando ora cielo, come se riuscisse a guardare oltre la perenne nebbia. Tornerebbe poi taciturno, tentando di immaginare la guerra che ha sporcato e ha reso dannato questo campo, il dolore lo assale nell'animo, alcuni uomini, quelli privi di amore, devono essere guidati, e lui è la guida, lui è il condottiero.


Ardnos Ghael, l'Angelo Bianco.

(Purtroppo ho perso l'ultimo post di Dremor, che afferma in modo deciso di conoscere la via che ha intrapreso per la sua vita e di poterla scrivere solo lui, senza l'aiuto di nessuno, per poi alzarsi in volo ed andare via. Mi scuso con il player e con chi legge la giocata, ma a volte ho problemi di connessione [SM=g2208153] )
Ambrosya0
00martedì 17 agosto 2010 17:23
GDR APPROVATO

PUNTEGGI:
ARDNOS: 10 PE
DREMOR: 10 PE

Punti aggiornati
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