Ingerenza a corrente alternata - Omosessuali e legittima difesa

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TheSandman
00venerdì 3 febbraio 2006 09:15
Tonini: gay = malato

Il cardinale esterna e la madre di un ragazzo omosex s'infuria. Ma perché nessuno, neppure Ruini, si è espresso contro la legge sulla legittima difesa, per esempio?

di: Vidicolamia

Gay non significa malato
Il cardinale Tonini ha esternato un'altra volta, evidentemente ha deciso di deliziarci con le sue opinioni illuminate almeno un paio di volte la settimana. Questa volta, a Riccione, durante un convegno, ha sostenuto che per una famiglia è una disgrazia avere un figlio omosessuale. La madre di un ragazzo gay si è giustamente sentita offesa e ha deciso di rendere pubbliche le sue proteste. «Mi considererei una madre sfortunata - spiega la signora Patrizia - se mio figlio fosse malato, ma non lo è. Sono orgogliosa del mio ragazzo, cresciuto in un ambiente sereno e con una vita simile a quella di tutti i suoi coetanei. Non capisco perché la Chiesa debba dire certe assurdità, spingendosi fino al binomio insostenibile omosessualità-pedofilia. Ripeto, sono orgogliosa di mio figlio e non credo che l’essere omosessuali sia una condizione peggiorativa, uno svantaggio, una sfortuna».

Come la signora Patrizia, tante altre mamme di Riccione e della provincia hanno alzato la cornetta per chiamare l’Arcigay. «È ora di finirla con la colpevolizzazione e l’accanimento da parte della società e in particolare della chiesa gerarchica contro i gay - ha detto il presidente Davide Piccioni . Siamo tutti persone con uguali diritti e doveri davanti alla legge e alla propria coscienza. Forse perseguitare una categoria e una minoranza serve a coprire un disagio che si trova tutto all’interno della gerarchia?». L’Arcigay ribadisce anche la sua intenzione di ricorrere alle vie legali contro il dottore Pierluigi Moressa, psichiatra che intervenuto al dibattito con il cardinal Tonini in occasione della conferenza “Coppie di fatto”, si è detto disponibile a curare gli omosessuali. Peccato che è dall'Ottocento che il manuale diagnostico e statistico delle malattie mentali non considera in alcun modo l’omosessualità come una patologia.

Una domanda: ma perché Tonini e Ruini non hanno detto nulla sulla nuova legge che consente la legittima difesa? Sparare a un altro essere umano non urta i valori della Chiesa?

Da Libero.it
stella rossa
00domenica 5 febbraio 2006 15:35
forse non gli sovviene la parte delle sacre scritture in cui un tale gesùccristo riappiccica l'orecchio che simone aveva fatto saltare ad uno dei soldati che lo stava arrestando...
zobmie
00lunedì 6 febbraio 2006 22:07
Non per difendere Tonini (non me ne frega niente) ma per puntualizzare (leggendo attentamente l'articolo che, dal come inizia e conclude, sembra piuttosto tendenzioso):

il cardinale rileva che "per una famiglia è una disgrazia avere un figlio omosessuale".
Frase interpretabile in diversi modi.
Il piu' facile è intenderlo in termini meramente "statistici", come riflesso di una situazione:
qual'è la percentuale di famiglie che oggi in Italia accettano indifferentemente lo stato di omosessualità del figlio?
Quante invece lo considerano con preoccupazione se non una disgrazia?.
Se la valutiamo in tale ottica, indipendentemente da ogni ipocrisia o giudizio morale, temo che l'affermazione di Tonini sia confermata dalla situazione generale.
Quindi frase non felice ma, purtroppo, sostanzialmente sostenibile.



ISKRA!
00martedì 7 febbraio 2006 01:53
Re:

Scritto da: zobmie 06/02/2006 22.07
il cardinale rileva che "per una famiglia è una disgrazia avere un figlio omosessuale".
Frase interpretabile in diversi modi.
Il piu' facile è intenderlo in termini meramente "statistici", come riflesso di una situazione:
qual'è la percentuale di famiglie che oggi in Italia accettano indifferentemente lo stato di omosessualità del figlio?
Quante invece lo considerano con preoccupazione se non una disgrazia?.
Se la valutiamo in tale ottica, indipendentemente da ogni ipocrisia o giudizio morale, temo che l'affermazione di Tonini sia confermata dalla situazione generale.
Quindi frase non felice ma, purtroppo, sostanzialmente sostenibile.



Il problema è che il termine "disgrazia" utilizzato da un alto prelato, che si prevede utilizzi con il bilancino i termini, assume su di sè il significato "mondano" di sfortuna, che sarebbe di per sè opinabile, perchè non è possibile ridurre a semplice sfortuna una situazione dettata da uno stato di discriminazione che la stessa chiesa contribuisce a creare; ma a questo si aggiunge anche il significato "teologico" di lontananza dalla grazia di Dio, che un dotto maestro del culto come Tonini non può certo non aver soppesato.

Di qui il peso delle sue parole, doppiamente discutibili...

Anche se, come sempre... per me Tonini può dire quello che vuole... come io sono libero di dissentire da lui in maniera assoluta, ovviamente... Inutile dire che spero che molti, molti altri imparino a dissentire...

Alla prossima... [SM=x584434]
..bullo..
00martedì 7 febbraio 2006 09:15
anche avere un figlio prete o suora per molti è una "disgrazia".
ma dubito che, di fronte ad una dichiarazione in questo senso di chiunque, ruini andrebbe a cercare il pelo nell'uovo e a considerare, come zombie, gli aspetti sociologici e i problemi familiari.
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