Impietosa radiografia del peccatore

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Slobodan
00giovedì 8 dicembre 2005 15:44
Il Papa: "L'uomo abbandona Dio
pensa che senza peccato ci si annoia"

Nell'omelia Benedetto XVI ha denunciato
la confusione "tra libertà e fuga nelle tenebre"


CITTA' DEL VATICANO - L'uomo tende ad abbandonare Dio, a rendersi autonomo dal principio dell'amore per puntare invece sul potere individuale; ma così facendo sceglie la strada della menzogna anziché quella della verità. E' quanto ha affermato questa mattina Benedetto XVI durante la messa celebrata nella basilica vaticana per ricordare l'anniversario dei 40 anni passati dalla fine del Concilio Vaticano II. Una cerimonia nel corso della quale il Pontefice ha anche rivolto una preghiera per la pace in lingua araba.

Allo stesso modo, ha denunciato il Papa, si fa strada nell'uomo "il sospetto che una persona che non pecchi affatto sia in fondo noiosa; che manchi qualcosa nella sua vita: la dimensione drammatica dell'essere autonomi; che faccia parte del vero essere uomini la libertà del dire di no, lo scendere giù nelle tenebre del peccato e del voler fare da sé; che solo allora si possa sfruttare fino in fondo tutta la vastità e la profondità del nostro essere uomini, dell'essere veramente noi stessi; che dobbiamo mettere a prova questa libertà anche contro Dio per diventare in realtà pienamente noi stessi".

"L'uomo vive nel sospetto che l'amore di Dio crei una dipendenza - ha detto ancora Ratzinger - e che gli sia necessario sbarazzarsi di questa dipendenza per essere pienamente se stesso. L'uomo non vuole ricevere da Dio la sua esistenza e la pienezza della sua vita. Vuole attingere egli stesso dall'albero della conoscenza il potere di plasmare il mondo, di farsi dio elevandosi al livello di Lui, e di vincere la morte e le tenebre".

In questo senso l'uomo, secondo la visione del Pontefice, "non vuole contare sull'amore che non gli sembra affidabile; egli conta unicamente sulla conoscenza, in quanto essa gli conferisce il potere". "Piuttosto che sull'amore - ha proseguito Benedetto XVI - punta sul potere col quale vuole prendere in mano in modo autonomo la propria vita. E nel fare questo, egli si fida della menzogna piuttosto che della verità e con ciò sprofonda con la sua vita nel vuoto, nella morte".

"Amore non è dipendenza - ha quindi spiegato il Pontefice - ma dono che ci fa vivere. La libertà di un essere umano è la libertà di un essere limitato ed è quindi limitata essa stessa. Possiamo possederla soltanto come libertà condivisa, nella comunione delle libertà: solo se viviamo nel modo giusto l'uno con l'altro e l'uno per l'altro, la libertà può svilupparsi".

(8 dicembre 2005)
stella rossa
00sabato 10 dicembre 2005 13:56
[IMG]egli conta unicamente sulla conoscenza[/IMG]

non perde occasione per attaccare ( quel che rimane del)la modernità e il razionalismo. del resto il demonio è ragione e conoscenza in contrapposizione al salto nel buio della fede.
mi pare chiaro che stia fondando la reazione al modernismo sul binomio inintellegibile-infinito in contrapposizione a quello razionale-finito ma anche contrapponendo un'entità assoluta all'io frammentato e contingente postmoderno.
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