Il socialismo è morto

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=cireno=
00martedì 16 giugno 2009 18:16
---viva il socialismo???--
E così oggi la Repubblica ha sotterrato il socialismo. Nelle due grandi pagine centrali Anthony Giddens ha scritto

Anche se dissentono fieramente tra loro su quale debba essere il futuro della società, i socialisto condividono la convinzione di essere stati all’avanguardia della Storia. I socialisti, o altri, come i conservatori, guardavano malinconicamente al passato verso forme sociali che il mondo non vedrà più. Oppure, come i liberali, sostenevano tipi di ordine sociale e politico che erano solo tappe sulla strada della piena emancipazione. Con la fine del comunismo, sebbene non solo per questa ragione, tutto ciò è a pezzi.
A lungo abituato a pensare a se stesso come ad una avanguardia, il socialismo è diventato improvvisamente arcaico, consegnato a quel passato che un tempo disprezzava. L’idea di seppellire il socialismo, è stato detto, è la fantasia di qualche politico conservatore. Comunque sia, la fantasia è diventata realtà


E Massimo Salvatori

E’ cambiata la realtà delle relazioni economiche, sociali, politiche e istituzionali che ha caratterizzato l’Ottocento e il Novecento: la grande fabbrica, il sindacato, il partito

E Giorgio Ruffolo

La socialdemocrazia in tutti questi anni non è stata affatto antagonista del liberismo. Anzi ne ha solo praticato una versione “debole”: il blairismo.

In effetti, se andiamo a guardare le elezioni europee recenti, i partiti di sinistra hanno perso in ogni paese, sia da soli, che alleati, all’opposizione o al governo: un disastro.
E allora uno si chiede come mai? Come è possibile che proprio nel momento in cui il capitalismo mostra i suoi difetti peggiori, con questa grave crisi in atto, sono i partiti che si oppongono al liberismo capitalista a perdere?
Le risposte degli articoli di Repubblica sono risposte ma io non le accetto come risposte definitive, sono pareri, opinioni. Che potrebbero cadere con unna sola domanda: come può essere che una famiglia che raccoglie la ricchezza prodotta da tutti i suoi componenti per distribuirla in maniera equa debba stare peggio di una famiglia dove chi guadagna di più è del tutto indifferente ai meno fortunati? Perché la base del capitalismo integralista è questa: ognuno per se, Dio per tutti, chi ha coraggio e fortuna va avanti, chi nasce senza coraggio ed è magari anche sfigato vada alla mensa dei poveri.
Io non ci sto a pensare che il nipote di Berlusconi debba essere più fortunato dei miei, che lui possa frequentare scuole che a mio nipote non sono consentite, e non ci sto che se a me viene un infarto lui, Berlusconi, può andare nel Centro Cardiologico di Houston a farsi i by pass e io invece all’Ospedale di Niguarda nelle mani del primo che arriva.
Il socialismo sarà anche “superato” ma a me sembra invece che debba essere il capitalismo selvaggio e liberista a dover essere vinto e messo da una parte.
Ma forse sono un po’ vecchio, e allora sono attaccato ai miei valori di una volta.
orlando furyoso
00martedì 16 giugno 2009 19:43
"Il Socialismo e' morto" : si' , sepolto e fossilizzato per sempre.

Quando un'economia incomincia a crescere , il socialismo scompare.
Le ingiustizie sono un'altra cosa (assistenza medica privilegiata ) , e queste possono e devono essere corrette dal sistema di governo al di la' delle ideologie.
zobmie
00martedì 16 giugno 2009 20:46
Il socialismo (quello di una volta) è morto.
Ciò non toglie che abbia avuto grandi meriti.
Anche il capitalismo, quello selvaggio, è morto (almeno nei paesi sviluppati) Anche il capitalismo ha avuto meriti.

Probabilmente il futuro ci riserverà un mix di queste due ideologie che invece stoltamente in passato si contrapponevano aspramente.

Insomma, occorre premiare la capacità, l'impegno ed il rischio che l'uomo attivo pone nel lavoro compensando però chi pur meritevole è meno fortunato.
Insomma, ben venga il capitalismo che vuol produrre molta torta; spetta poi allo stato sociale suddividerla anche tra i meno fortunati (cosa peraltro che, chi più chi meno, fa già qualsiasi governo "capitalista").
(il socialismo di una volta - con la sua ansia di livellamento - tende a creare burocrati e gente che pretende il boccone in bocca: infatti non credo che il menefreghismo del povero sia inferiore a quello del ricco).

Ad ogni modo le teorie sociali ed economiche vanno provate sul campo, che ci sbarazza delle utopie.
E proprio sulla base dell'esperienza credo che il socialismo/comunismo abbia fallito.
Nel 2000 si possono pensare forme di equità più realistiche ed in linea coi tempi.Tempi peraltro che sempre più tengono in evidenza la solidarietà.


zobmie
00lunedì 22 giugno 2009 11:24
Visto che nessuno reagisce, vediamo di aggiungere un'altra cattiveria:

ho conosciuto troppi socialisti/comunisti ossessionati dall'idea che chi ha più soldi sia necessariamente più felice.
Da ciò l'ansia di spartire diversamente la torta (in genere intaccando la parte degli altri...) con i traumi conseguenti.
Quindi, girala come vuoi ma anche per loro in fondo la "felicità" risiede nei soldi.
Impostazione diversa dalla mia che ha per base (ovviamente entro certi limiti) la massima "chi si accontenta gode".


[SM=x584434]


profondoorrosso
00lunedì 22 giugno 2009 12:21
Re:
zobmie, 22/06/2009 11.24:

Visto che nessuno reagisce, vediamo di aggiungere un'altra cattiveria:

ho conosciuto troppi socialisti/comunisti ossessionati dall'idea che chi ha più soldi sia necessariamente più felice.
Da ciò l'ansia di spartire diversamente la torta (in genere intaccando la parte degli altri...) con i traumi conseguenti.
Quindi, girala come vuoi ma anche per loro in fondo la "felicità" risiede nei soldi.
Impostazione diversa dalla mia che ha per base (ovviamente entro certi limiti) la massima "chi si accontenta gode".


[SM=x584434]









difatti, come dice l'onu, al mondo c'e' almeno un miliardo di persone
che s'accontentano di morire di fame. E secondo me sono stime per difetto.
certo che se voui spartire diversamente la torta devi intaccare quella degli altri altrimenti dove la prendi?
e poi c'e' tanta gente infelice piena di soldi, facciamo un opera buona dunque.
e inoltre guarda che i comunisti pataccari sono di gran lunga piu'
numerosi ma di parecchio dei comunisti veri, se esistono
zobmie
00lunedì 22 giugno 2009 15:13
Re: Re:
profondoorrosso, 6/22/2009 12:21 PM:




dei comunisti veri, se esistono




Infatti l'ultimo "comunista" autentico, coerente (che stimo molto) di cui ho sentito parlare è stato un tal Francesco Bernardone detto d'Assisi.

Vabbè, un miliardo di persone soffre la fame (su, facciamo, 6 miliardi complessivi) e vanno aiutati ma 4,8 miliardi hanno il soldo come meta o fissazione.E poichè non ne hanno mai abbastanza o non va mai bene come è distribuito ecco che - capitalisti o comunisti - per un verso o per l'altro ne soffrono.



la_cosa
00lunedì 29 giugno 2009 13:16
Re: ---viva il socialismo???--
=cireno=, 16/06/2009 18.16:

Come è possibile che proprio nel momento in cui il capitalismo mostra i suoi difetti peggiori, con questa grave crisi in atto, sono i partiti che si oppongono al liberismo capitalista a perdere?




Mah... pensavo ad un malato di cancro. Credi davvero che voglia morire? O pensi, piuttosto, che s'attacchi alla vita come mai prima?
Io scelgo la seconda che ho scritto... E' così, nel 99.99% dei casi.
Ci si aggrappa al male "conosciuto"; all'ambiente dove "lavoriamo la vita" senza sorprese (è già un'amara sorpresa che le cose vadano male) E' il gran padre che, nonostante meni di mano tutta la famiglia, s'impone come non mai quale figura "salvifica" e "a conoscenza dei fatti". E' l'abitudine al non muoversi; alla paura dei passi nel buio; all'emozione che tradisce la ragione. Ti rispondo da un punto di vista miseramente ontologico. Non ci sono, per me, altre spiegazioni. Anche perché, a proposito di scelte diverse, direi che capitalismo e socialismo sono davvero diversi, ma non più delle scelte.

Con super-stima

[SM=x584469] [SM=x584469] [SM=x584469]


=cireno=
00mercoledì 1 luglio 2009 08:07
Re:
orlando furyoso, 16/06/2009 19.43:

"Il Socialismo e' morto" : si' , sepolto e fossilizzato per sempre.

Quando un'economia incomincia a crescere , il socialismo scompare.
Le ingiustizie sono un'altra cosa (assistenza medica privilegiata ) , e queste possono e devono essere corrette dal sistema di governo al di la' delle ideologie.



Se il socialismo è morto, si dovrebbe pensare che la strada che l'umanità dovrà per forza percorrere sarà quella ben asfaltata del capitalismo, magari di impronta liberista. E' così?
Perchè scrivere "si, il socialismo è morto, sepolto e fossilizzato" è facile, la tastiera accetta qualsiasi lettera, ma poi? cosa vedi per aggiustare i mali non endemici ma voluti, di cui soffre l'umanità?




=cireno=
00mercoledì 1 luglio 2009 08:17
Re: Re:
profondoorrosso, 22/06/2009 12.21:







difatti, come dice l'onu, al mondo c'e' almeno un miliardo di persone
che s'accontentano di morire di fame. E secondo me sono stime per difetto.
certo che se voui spartire diversamente la torta devi intaccare quella degli altri altrimenti dove la prendi?
e poi c'e' tanta gente infelice piena di soldi, facciamo un opera buona dunque.
e inoltre guarda che i comunisti pataccari sono di gran lunga piu'
numerosi ma di parecchio dei comunisti veri, se esistono




questo sarebbe un bel dialogo, da svolgere. Quanti sono i veri comunisti, fra tutti quelli che si definisco tali?
Perchè essere davvero comunisti non dovrebbe essere una semplice posizione di protesta nei confronti del malsistema liberista, delle sue ingiustizie, ma dovrebbe essere una presa di coscienza LOGICA, indipendentemente dalla proprie condizioni di vita, una presa di coscienza frutto di analisi.
Quanti sono i comunisti così? Hai ragione. Appena è caduto il Muro una gran parte si è messa a parlare di riformismo ecc. Ebbene, niente di male, ma questi non sono comunisti, perchè esserlo significa altro che non alzare il pugno chiuso in piazza, o sbafierare una nadiera con falce e martello.
Penso tu sia d'avccordo con me.


Conte Von Stauffemberg
00mercoledì 1 luglio 2009 09:39
Re: ---viva il socialismo???--
=cireno=, 16/06/2009 18.16:

E così oggi la Repubblica ha sotterrato il socialismo. Nelle due grandi pagine centrali Anthony Giddens ha scritto

Anche se dissentono fieramente tra loro su quale debba essere il futuro della società, i socialisto condividono la convinzione di essere stati all’avanguardia della Storia. I socialisti, o altri, come i conservatori, guardavano malinconicamente al passato verso forme sociali che il mondo non vedrà più. Oppure, come i liberali, sostenevano tipi di ordine sociale e politico che erano solo tappe sulla strada della piena emancipazione. Con la fine del comunismo, sebbene non solo per questa ragione, tutto ciò è a pezzi.
A lungo abituato a pensare a se stesso come ad una avanguardia, il socialismo è diventato improvvisamente arcaico, consegnato a quel passato che un tempo disprezzava. L’idea di seppellire il socialismo, è stato detto, è la fantasia di qualche politico conservatore. Comunque sia, la fantasia è diventata realtà


E Massimo Salvatori

E’ cambiata la realtà delle relazioni economiche, sociali, politiche e istituzionali che ha caratterizzato l’Ottocento e il Novecento: la grande fabbrica, il sindacato, il partito

E Giorgio Ruffolo

La socialdemocrazia in tutti questi anni non è stata affatto antagonista del liberismo. Anzi ne ha solo praticato una versione “debole”: il blairismo.

In effetti, se andiamo a guardare le elezioni europee recenti, i partiti di sinistra hanno perso in ogni paese, sia da soli, che alleati, all’opposizione o al governo: un disastro.
E allora uno si chiede come mai? Come è possibile che proprio nel momento in cui il capitalismo mostra i suoi difetti peggiori, con questa grave crisi in atto, sono i partiti che si oppongono al liberismo capitalista a perdere?
Le risposte degli articoli di Repubblica sono risposte ma io non le accetto come risposte definitive, sono pareri, opinioni. Che potrebbero cadere con unna sola domanda: come può essere che una famiglia che raccoglie la ricchezza prodotta da tutti i suoi componenti per distribuirla in maniera equa debba stare peggio di una famiglia dove chi guadagna di più è del tutto indifferente ai meno fortunati? Perché la base del capitalismo integralista è questa: ognuno per se, Dio per tutti, chi ha coraggio e fortuna va avanti, chi nasce senza coraggio ed è magari anche sfigato vada alla mensa dei poveri.
Io non ci sto a pensare che il nipote di Berlusconi debba essere più fortunato dei miei, che lui possa frequentare scuole che a mio nipote non sono consentite, e non ci sto che se a me viene un infarto lui, Berlusconi, può andare nel Centro Cardiologico di Houston a farsi i by pass e io invece all’Ospedale di Niguarda nelle mani del primo che arriva.
Il socialismo sarà anche “superato” ma a me sembra invece che debba essere il capitalismo selvaggio e liberista a dover essere vinto e messo da una parte.
Ma forse sono un po’ vecchio, e allora sono attaccato ai miei valori di una volta.


il vero socialismo è morto il giorno in cui Milosevic è stato abbandonato in mano a quei criminali istituzionalizzati del tribunale internazionale dell'Aja
zobmie
00mercoledì 1 luglio 2009 15:29
Io vedo comunque che in questo mondo sostanzialmente "capitalista" per molti tra colori che soffrivano veramente la fame (vedi in Cina ed India, ma anche in molti altri paesi) il tenore di vita sta sostanzialmente migliorando.E riguarda miliardi di persone.
Certo, c'è ancora molta strada da fare ma proprio nell'ultimo decennio le cose si sono mosse alquanto.
Quindi, globalmente, si registra una migliore equiparazione o comunque un miglioramento di vita dei "disperati".
Rimane sostanzialmente al palo l'Arfica nera, ma qui comunismo, socialismo o capitalismo non contano una mazza in quanto vige comunque il satrapismo.
Per questi paesi servirebbe in primis un regime di democrazia abbastanza rispettabile; la forma di governo da adottare (di destra o di sinistra) sarebbe al momento secondaria.


[SM=x584438]





=cireno=
00mercoledì 1 luglio 2009 16:44
Re:
zobmie, 01/07/2009 15.29:

Io vedo comunque che in questo mondo sostanzialmente "capitalista" per molti tra colori che soffrivano veramente la fame (vedi in Cina ed India, ma anche in molti altri paesi) il tenore di vita sta sostanzialmente migliorando.E riguarda miliardi di persone.
Certo, c'è ancora molta strada da fare ma proprio nell'ultimo decennio le cose si sono mosse alquanto.
Quindi, globalmente, si registra una migliore equiparazione o comunque un miglioramento di vita dei "disperati".
Rimane sostanzialmente al palo l'Arfica nera, ma qui comunismo, socialismo o capitalismo non contano una mazza in quanto vige comunque il satrapismo.
Per questi paesi servirebbe in primis un regime di democrazia abbastanza rispettabile; la forma di governo da adottare (di destra o di sinistra) sarebbe al momento secondaria.


[SM=x584438]








No, zombie, no, ti sbagli.In Africa si stava meglio centocinquanta anni fa, e non sono io a dirlo. Se vuoi fare un giretto in India, viene con me in un mese tra novembre e gennaio prossimi: ma tu lo sai che ogni mattina il comune di Calcutta raccoglie dai dieci a venti morti di stenti sui marciapiedi. TUTTE LE MATTINE!
L'Unicef, mi sembra, ha parlato l'altro giorno di oltre un miliardi di persone che soffre la fame vera. Ti sembra questo un progresso?



la_cosa
00mercoledì 1 luglio 2009 18:52
Re: Re:
=cireno=, 01/07/2009 16.44:



No, zombie, no, ti sbagli.In Africa si stava meglio centocinquanta anni fa, e non sono io a dirlo. Se vuoi fare un giretto in India, viene con me in un mese tra novembre e gennaio prossimi: ma tu lo sai che ogni mattina il comune di Calcutta raccoglie dai dieci a venti morti di stenti sui marciapiedi. TUTTE LE MATTINE!
L'Unicef, mi sembra, ha parlato l'altro giorno di oltre un miliardi di persone che soffre la fame vera. Ti sembra questo un progresso?






Mi pare ovvio, caro Cireno, che nei paesi ricchi di materie prime viva la gente più povera. L'Europa è un continente povero di materie prime, per tanto ci vive la gente ricca. Lo sfruttamento del PROFONDO SUD del mondo a beneficio del SUPERFICIALE NORD resta un punto fisso mai risolto; anzi, più diventa sofisticata "la richiesta" del NORD, più diventa disperata la condizione del SUD. La povertà di quest'ultima zona del mondo è proporzionale al "progresso" della cosiddetta civiltà. E' anche vero, però, che molti paesi africani, sudamericani, l'India ecc stanno a mano a mano scolarizzandosi. E' un poverissimo punto di partenza. Ma lo è. Negli anni 40-50- e 60 si sono liberati quasi tutti dai colonialisti (vedi India, paesi africani ecc) Poco è cambiato perché la classe dirigente di queste zone si è letteralmente "VENDUTA" al miglior offerente: vale a dire quello di sempre (ne è esempio eccelso il petrolio della Nigeria). Quella classe dirigente se ne infischia del proprio paese, conta sulle armi dei neo-colonialisti per far fuori l'opposizione, non è mai stata contrastata dall'ONU e compagnia bella. Non solo, un paese come la CINA, si è affacciata in Africa per sfruttare ulteriormente tutto il rimanente. E sai bene che i cinesi, in questioni di sfruttamento, sono maestri. Ma nessuno dice un bel niente. Al massimo, ti chiedono di mandare un euro via cellulare per aiutare questo o quel "povero paese africano..." Proprio a noi vengono a chiederci la carità pelosa... Ci vuole una bella faccia di culo, davvero. La povertà del neo colonialismo porta immigranti d'ogni sorta nelle coste italiane (e non solo) Mi pare un'ovvietà che vengano respinti. Sono lo specchio terrificante dell'operato europeo in certe zone del mondo. Non li vogliono perché sono frutto di questa politica. Il Sudafrica ci ha messo secoli per liberarsi di tutta l'oppressione dei bianchi (Germania, Olanda, GB) . Eppure, i sudafricani comandano politicamente laddove i bianchi continuano a tenere in mano le redini economiche di questo grande paese. Che fare? Boh. Io, non so cosa risponderti. Ha ragione un tipo che mi ha detto: "hai presente la foto del negretto morto di fame nel 1960?, Beh, è sempre la stessa foto; non serve farne una nuova..."

Ciao

[SM=x584469] [SM=x584469] [SM=x584469]


zobmie
00mercoledì 1 luglio 2009 20:59
Re: Re:
=cireno=, 7/1/2009 4:44 PM:



No, zombie, no, ti sbagli.In Africa si stava meglio centocinquanta anni fa, e non sono io a dirlo. Se vuoi fare un giretto in India, viene con me in un mese tra novembre e gennaio prossimi: ma tu lo sai che ogni mattina il comune di Calcutta raccoglie dai dieci a venti morti di stenti sui marciapiedi. TUTTE LE MATTINE!
L'Unicef, mi sembra, ha parlato l'altro giorno di oltre un miliardi di persone che soffre la fame vera. Ti sembra questo un progresso?





Non è progresso veloce però credo che sia un "miglioramento".
Assolutamente insufficiente ma in atto.
La prova è l'aumento del PIL di Cina e India.So bene che la maggior ricchezza prodotta non viene distribuita equamente ma credo che un beneficio ne abbiano senz'altro anche le classi povere (in generale).

Teniamo poi presente la maggior popolazione di oggi rispetto all'ottocento.Popolazione che vuol dire più risorse da sfruttare, beni da produrre e bocche da sfamare, cioè più torta e più fette in cui dividerla.
Ad ogni modo credo che l'esplosione demografica degli ultimi cento anni sia la dimostrazione che i popoli stanno meglio: prima non aumentavano perchè MORIVANO velocemente.
C'è quindi un miglioramento che però, non credendo ai miracoli, penso sarà purtroppo ancora molto lento.

Per il Sud del mondo, che sarebbe "disgraziato per colpa nostra" poi, ho alcune perplessità.
Australia e Nuova Zelanda, pure a Sud, non mi sembrano affatto malaccio.
Ed il Sudafrica (stato a lungo coloniale o paracoloniale) è uno di quelli che se la spassa meglio.
Quindi io non sono propenso a dare tutte le colpe al colonialismo o agli USA perchè mi sa tanto di alibi.
Anche perchè tutti i governanti degli stati ricchi sanno che è interesse degli stessi avere come controparti commerciali stati ricchi e non poveri.E se non lo sanno, i loro economisti glielo fanno capire.
Insomma, è meglio per tutti che l'Uganda (per fare un esempio) sia uno stato ricco e fiorente piuttosto che un popolo di morti di fame perchè coi ricchi si fanno certamente più scambi (cioè affari).
Vale a dire che nel mondo di oggi la nostra ricchezza dipende anche a quella degli altri stati, altro che balle!


La storia del Sud del mondo povero perchè colpa degli stati ricchi e cattivoni del Nord, poi, mi ricorda quella del Sud Italia povero e sempre in crisi per colpa del Nord (o addirittura del Piemonte) :è cioè una storia che mi convince poco.


la_cosa
00mercoledì 1 luglio 2009 21:22
Re: Re: Re:
zobmie, 01/07/2009 20.59:



Non è progresso veloce però credo che sia un "miglioramento".
Assolutamente insufficiente ma in atto.
La prova è l'aumento del PIL di Cina e India.So bene che la maggior ricchezza prodotta non viene distribuita equamente ma credo che un beneficio ne abbiano senz'altro anche le classi povere (in generale).

Teniamo poi presente la maggior popolazione di oggi rispetto all'ottocento.Popolazione che vuol dire più risorse da sfruttare, beni da produrre e bocche da sfamare, cioè più torta e più fette in cui dividerla.
Ad ogni modo credo che l'esplosione demografica degli ultimi cento anni sia la dimostrazione che i popoli stanno meglio: prima non aumentavano perchè MORIVANO velocemente.
C'è quindi un miglioramento che però, non credendo ai miracoli, penso sarà purtroppo ancora molto lento.

Per il Sud del mondo, che sarebbe "disgraziato per colpa nostra" poi, ho alcune perplessità.
Australia e Nuova Zelanda, pure a Sud, non mi sembrano affatto malaccio.
Ed il Sudafrica (stato a lungo coloniale o paracoloniale) è uno di quelli che se la spassa meglio.
Quindi io non sono propenso a dare tutte le colpe al colonialismo o agli USA perchè mi sa tanto di alibi.
Anche perchè tutti i governanti degli stati ricchi sanno che è interesse degli stessi avere come controparti commerciali stati ricchi e non poveri.E se non lo sanno, i loro economisti glielo fanno capire.
Insomma, è meglio per tutti che l'Uganda (per fare un esempio) sia uno stato ricco e fiorente piuttosto che un popolo di morti di fame perchè coi ricchi si fanno certamente più scambi (cioè affari).
Vale a dire che nel mondo di oggi la nostra ricchezza dipende anche a quella degli altri stati, altro che balle!


La storia del Sud del mondo povero perchè colpa degli stati ricchi e cattivoni del Nord, poi, mi ricorda quella del Sud Italia povero e sempre in crisi per colpa del Nord (o addirittura del Piemonte) :è cioè una storia che mi convince poco.





Caro Zobmie
ti invito a leggere due libri che sono il simbolo del Sudafrica:

il primo è "A World of Strangers" (Un mondo di stranieri), 1958 di una premio nobel 1991: Nadine Gordimer sudafricana pre-apartheid

il secondo è "Vergogna", 2002 di un premio nobel 2003: John Maxwell Coetzee - sudafricano post-apartheid

Leggerai cose impensabili. Ti renderai conto di cosa ha significato per questo paese il passaggio alla democrazia. E il prezzo che ha e che sta pagando tuttora.

un salutone caro

[SM=x584469] [SM=x584469] [SM=x584469]
zobmie
00giovedì 2 luglio 2009 09:32
Che il Sudafrica abbia una storia tragica dietro di sè non lo metto in dubbio.
Però oggi il Sudafrica è uno dei paesi dell'Africa subsahariana che se la passa meglio.
La mia spiegazione (politicamente non corretta) è che abbia avuto il tempo - grazie alla lunga colonizzazione bianca - di assimilare sistemi e mentalità occidentali tali da poterlo rendere paese politicamente "adulto" (o quasi).
Perchè (opinione anch'essa politicamente non corretta) la colonizzazione non ha solo aspetti negativi (che ben conosciamo).
La storia è piena di esempi di colonizzazioni che hanno portato maggiore "civiltà" (i Romani ne sono è un esempio).
Insomma, per avanzare verso maggior benessere (meta cui TUTTI i popoli della terra aspirano) occorre formare una classe ed una mentalità che i popoli sottosviluppati da soli non possono raggiungere se non attraverso secoli.La scorciatoia è l'imitazione (in loco) dei sistemi più progrediti.
E poichè, fino a prova contraria, i paesi progrediti ssono quelli del sistema occidentale non rimane loro che intraprendere anch'essi questa strada.
Illudersi che da soli scoprano un sistema migliore è come pretendere che un fabbro di campagna possa costruire un elicottero.

Insomma, il benessere delle nazioni lo fanno i loro popoli.
E più il tempo passa e più certo vittimismo ("colpa degli altri") appare poco credibile.
E per toccare un tasto per te delicato, riesci a spiegare perchè oggi l'Argentina appare (assai) più povera e sbarrellata della Norvegia?


[SM=x584438]
la_cosa
00venerdì 3 luglio 2009 19:49
Re:
zobmie, 02/07/2009 9.32:


Insomma, il benessere delle nazioni lo fanno i loro popoli.
E più il tempo passa e più certo vittimismo ("colpa degli altri") appare poco credibile.
E per toccare un tasto per te delicato, riesci a spiegare perchè oggi l'Argentina appare (assai) più povera e sbarrellata della Norvegia?


[SM=x584438]



Perché l'Argentina è uno dei paesi più ricchi del mondo per materie prime. Punto. C'è GNENTE da fa...Zobmie

[SM=x584469] [SM=x584469] [SM=x584469]


zobmie
00sabato 4 luglio 2009 09:02
Quindi, siccome sono ricchi... stanno poveri e sfruttati (e falliti).
Siamo però nel 2009! [SM=x584445]

Ho simpatia per gli argentini, credimi, ma mi vien da dire che se fosse come dici tu, USA o non USA, hanno l'anello al naso!

[SM=x584438]


Gordon Bennett
00sabato 8 agosto 2009 18:08
Re:
orlando furyoso, 16/06/2009 07:43 م:

"Il Socialismo e' morto" : si' , sepolto e fossilizzato per sempre.

Quando un'economia incomincia a crescere , il socialismo scompare.
Le ingiustizie sono un'altra cosa (assistenza medica privilegiata ) , e queste possono e devono essere corrette dal sistema di governo al di la' delle ideologie.


Quando il cancro comincia a crescere, si deve estirpare. Non l'abbiamo fatto, ovviamente - perche' siamo il cancro - quindi presto verremo estirpati. The wheel's still in spin, direbbe Dylan.


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