Hitler e Bin Laden

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TheSandman
00martedì 12 luglio 2005 11:45
Stamattina, ascoltando distrattamente la rassegna stampa di Radio Radicale, mi colpisce l'articolo di un fine pensatore (di cui per sua fortuna non ho sentito il nome) che in un articolo paragona Al Qaeda alla Germania di Hitler.

Il fine pensatore di cui sopra, a mio avviso, ha toppato di brutto. Al Qaeda non va paragonata al nazismo, bensì al comunismo.

Se torniamo all'Europa di ottant'anni fa, possiamo trovare una situazione per certi versi molto simile all'attuale. In ogni stato ci sono "cellule" comuniste ansiose di provocare una Rivoluzione che rovesci gli ordinamenti statali esistenti per convertirli in cloni di quello della "grande madre Russia".

Il paragone con le "cellule" terroristiche di matrice islamica odierna mi pare evidente. Cambia solo l'esempio da seguire: non più la Russia comunista, ma bensì la legge islamica (applicata a loro modo, ça va sans dire).

Ma torniamo agli anni venti e trenta del 1900. Lo spettro della Rivoluzione si aggira per l'Europa. Quelle che oggi chiameremmo le grandi democrazie, tremano. O meglio, tremano i loro governanti. Il problema è grave: bisogna evitare che le "cellule" comuniste prendano piede. Serve il pugno di ferro. Ed è in questo contesto che emerge la figura di Mussolini. Il Mascellone è l'uomo forte (o "l'uomo della Provvidenza") che piace sia alla Chiesa di Roma, sia alle democrazie europee, Inghilterra in primis. Mussolini, prima con i Fasci da combattimento e poi con il Partito Fascista ridimensiona notevolmente i sindacati (pericoloso covo di comunisti) sia "fisicamente" che "legislativamente". E nel resto d'Europa i governanti democratici applaudono e ringraziano.

Quando in Germania salirà al potere Hitler, il quadro sarà completo. Al momento dell'invasione della Polonia, nessuna delle "grandi democrazie" muoverà un passo: in fondo è un piccolo prezzo da pagare per un grande beneficio.

Orbene: io vi ho delineato il quadro storico, adesso mettete voi i nomi dei capi di governo attuali al posto di Mussolini ed Hilter. E magari al posto della Polonia metteci l'Iraq.
TheSandman
00martedì 12 luglio 2005 11:46
NB: il post precedente è volutamente eccessivo e provocatorio.



(Con tutti 'sti comunisti in giro mi tocca pure specificare l'ovvio...)
Peppino Gavoni
00martedì 12 luglio 2005 13:46
Bel post, Luke
Solo una cosa: forse andava messo nel forum Jihad. Spero che qualche moderatRICE si attivi a provvedere, perché io non sono sicuro di come fare.. ci provo cmq.
Sabin@
00martedì 12 luglio 2005 13:52

Scritto da: Peppino Gavoni 12/07/2005 13.46
Solo una cosa: forse andava messo nel forum Jihad. Spero che qualche moderatRICE si attivi a provvedere, perché io non sono sicuro di come fare.. ci provo cmq.



Confido in te.
:Sm64:
Peppino Gavoni
00martedì 12 luglio 2005 14:01
Re:

Scritto da: Sabin@ 12/07/2005 13.52


Confido in te.
:Sm64:


No, non c'è verso. Intanto riesco solo ad accedere all'opzione "spostamento di massa", e non mi pare il caso, anche se con un po' di mestiere si potrebbe rimediare; e poi mi chiede una password che non mi ricordo di aver mai conosciuto.

Ne deriva che cara Presidentessa l'ingrato compito spetta a Ella - io me ne vo a fumare una paglia (cazzo se costano qua in IE!) [SM=x584481]
ISKRA!
00martedì 12 luglio 2005 14:15
spostato...
[SM=x584429]


[SM=x584474]
TheSandman
00martedì 12 luglio 2005 14:21
Complimenti... in tre per spostare un post... dev'essere stato bello pesante [SM=x584429]

Però mi aspettavo almeno qualche insulto [SM=x584433]
ISKRA!
00martedì 12 luglio 2005 14:38
Re:

Scritto da: TheSandman 12/07/2005 14.21
Complimenti... in tre per spostare un post... dev'essere stato bello pesante [SM=x584429]

Però mi aspettavo almeno qualche insulto [SM=x584433]



Già, la realtà è che non espelliamo nessuno perchè non conosciamo la procedura... Ma non dirlo a nessuno... [SM=x584440]
zvan
00giovedì 21 luglio 2005 18:21
Re:

Scritto da: TheSandman 12/07/2005 11.45
....

Quando in Germania salirà al potere Hitler, il quadro sarà completo. Al momento dell'invasione della Polonia, nessuna delle "grandi democrazie" muoverà un passo: in fondo è un piccolo prezzo da pagare per un grande beneficio.
... E magari al posto della Polonia metteci l'Iraq.


ehm, austria e cecoslovacchia, volevi dire, no? perchè a non muovere un dito nel settembre '39 fu semmai stalin, inghilterra e francia si mossero, ahiloro...

e se non altro c'è la piccola differenza che bush è infinitamente più potente dell'hitler del '39.

ma:
Attenti! Non è Brigata di Omar.. è Brigata del Mossad!
di Salah Mukhtar
lunedì, 11 luglio 2005

Un intellettuale baathista commenta una notizia arrivata dall'Iraq e rimasta un po' in penombra: la creazione di una organizzazione paramilitare da parte di Zarqawi- la Brigata Omar - con lo scopo di combattere la Brigada Sadr sciita. Ma chi mira a dividere gli sciiti dai sunniti non è iracheno e non è musulmano...

La notizia:
Al Zarqawi: Nuove forze contro gli sciiti
Il leader di Al Qaeda in Iraq, Abu Musab Al-Zarqawi, torna a farsi sentire. In un nuovo messaggio audio trasmesso nella notte tra martedì e mercoledì attraverso i forum islamici in Internet, il terrorista giordano lancia un ulteriore appello alla Jihad annunciando la creazione delle brigate 'Omar', una forza speciale per combattere l'organizzazione paramilitare delle Brigata Sadr, milizia sciita ufficialmente sciolta e collegata allo Sciri, il Consiglio supremo della rivoluzione islamica in Iraq.
(tratto da denaro.it)
 
Il commento di un intellettuale baathista:
 
Attenti! Non sono Brigate di Omar sono Brigate del Mossad!
di Salah al-Mukhtar
 
Abbiamo più volte avvertito l’opinione pubblica che più il fallimento americano si fa pesante in Iraq più gli Usa agiscono in maniera isterica per accendere una guerra civile. Abbiamo più volte detto che qualunque partito od organizzazione che lavori in nome di un gruppo etnico o religioso serve in modo oggettivo, spesso consciamente, il piano sion-safavide-americano in Iraq e nel Mondo islamico. Parlare, infatti, in politica in nome di un’etnia rappresenta un'opera di frantumazione che danneggia l’unità nazionale. Su queste basi abbiamo rifiutato il Parito al-Da‘wa e il Partito islamico perché sono due facce della stessa medaglia, la medaglia della divisione etnica, prodotta senza dubbio alcuno dal gioco sion-iraniano-americano. Ora, con gli Usa giunti alla fase che segna l’inizio del loro crollo in Iraq, l’attività mossadiana di al-Zarqawi aumenta: non soltanto si autoattribuisce tutte le operazione della Resistenza irachena ma si proietta verso una vera e propria guerra civile coerentemente con lo sforzo profuso da al-Sistani per dividere l’Iraq.
Uno dei peggiori crimini di quella facciata chiamata al-Zarqawi è stata la sua fatwa mossadiana nella quale faceva appello ai sunniti a far scorrere il puro sangue sciita. Ciò non può che essere un’azione del Mossad che oggi fonda la “Brigata di Omar” allo scopo di uccidere gli sciiti e non i Safavidi [1] e i Barmecidi [2]! Mettiamo in guardia tutti gli iracheni dalla Brigata Omar così come a suo tempo facemmo a proposito della Brigata Badr. La facciata americana chiamata Zarqawi lavora per deragliare la Rivoluzione irachena armata dal suo binario nazionale e per imporre al posto di essa una guerra civile. Ma invano! Infatti così come fallirono gli sforzi di Paul Bremer e dei servizi segreti iraniani attraverso Sistani, Chalabi e Ja‘fari, così fallirà lo stampino zarqawista e l’Iraq resterà delle forze nazionali. Alla fine il Mossad e i servizi segreti statunitensi che lavorano dietro la facciata delle Brigata Badr e Omar saranno sconfitti.

[1] Dinastia d'origine azera regnante in Iran dal 1501 al 1736. Incoraggiò la diffusione lo sciismo quale religione nazionale. Con "Safavidi", quindi, l'Autore si riferisce alle manovre iraniane nell'Iraq odierno.
[2] al-Barâmika, in arabo. Il termine indica una famiglia di gran visir dell'epoca del califfo (786-809) 'abbaside Harun ar-Rashid la quale, si dice, discendeva da sacerdoti di culti iranici preislamici. Per certi aspetti associati ad una delle epoche più floride dell'Islam, furono mandati in rovina dallo stesso califfo Harun ar-Rashid, con l'accusa di diffondere la fitna (ovvero la corruzione, la sedizione, la contravvenzione  alle leggi di Dio). In altri termini, di "seminare zizzania", ed è questo il senso da attribuire all'affermazione di Salah Mukhtar. 
traduzione di: M.Z.H.
tratto da: al-moharer.net e pubblicato su www.aljazira.it

e anche sullo stesso sito:
L'ipocrisia non paga
di Sherif El Sebaie
venerdì, 08 luglio 2005
Dopo gli attentati di Londra, si ripropone il quesito: i terroristi vogliono davvero distruggere "i nostri valori e il nostro stile di vita", oppure, più semplicemente, seguono un piano geopolitico ben preciso in risposta a quello dell'Occidente?

Benedetto XVI ha espresso il cordoglio della Santa Sede per gli attentati di Londra deplorando "questi atti antiumani e anticristiani". Con tutto il rispetto, da parte del Santo Padre ci si aspettava soprattutto una condanna di questi atti come semplicemente "anti-umani", indipendentemente dalla confessione religiosa delle vittime e/o quella presunta degli attentatori. In questi attentati, infatti, il Cristianesimo c'entra ben poco così come c'entra ben poco l'Islam. Sono vittime sia i cristiani morti negli attentati, che i musulmani innocenti che verranno accusati di averli compiuti per sola "contiguità religiosa". Il terrorismo di Alqaida o di chi si rivelerà l'autore di questi attentati non è infatti un terrorismo religioso, anche se di religione si ammanta: è un terrorismo politico, con metodologie e finalità strettamente geostrategiche ed economiche. Alqaida, e ci sono buoni motivi per credere che sia stata proprio quell'organizzazione a portare a termine gli attentati, non uccide gli inglesi, gli spagnoli o gli americani in quanto "cristiani", anche se ciancia retoricamente di "infedeli" (L'ambasciatore egiziano sgozzato, con moglie e figlia velate, è stato definito infatti anche lui ambasciatore "degli infedeli"), ma perché secondo la perversa logica qaedista, sono cittadini che hanno deciso con il loro libero voto di appoggiare governi che hanno portato avanti e mantenuto politiche ritenute ingiuste e criminose non solo da quei esaltati che - in modi barbari e tutt'altro che condivisibili - si sono autoassunti il compito di "difendere" e di "vendicare" le loro comunità, ma anche gran parte dell'opinione pubblica mediorientale, cristiani arabi inclusi.

"I terroristi parlano di Islam ma l'Islam non c’entra con gli attentati di oggi a Londra", è uno dei messaggi che Blair ha voluto rilanciare dopo aver incontrato i membri del suo gabinetto. "So che questa gente agisce nel nome dell'Islam ma vorrei dire che la stragrande maggioranza dei musulmani, qui in Gran Bretagna e altrove nel mondo, è gente perbene". Questa è, decisamente, la dichiarazione più sensata pronunciata da un'autorità dopo i tragici attentati di Londra. Speriamo che venga accolta dagli inglesi e dalle popolazioni occidentali più in generale, anche se si sa benissimo che, al vaglio dei fatti, la realtà è tutt'altra: dopo simili attentati, il tasso di antislamismo non fa che crescere esponenzialmente. Ovviamente, se questo succede, dobbiamo "ringraziare" sia i terroristi islamici che i razzisti - e futuri terroristi - occidentali. E non si può, in questa occasione, chiudere un occhio sul pericolosissimo doppiogiochismo occidentale, tipicamente inglese, che ha accolto e dato asilo a decine e decine di predicatori di odio sulle cui teste pendevano condanne a morte nei propri paesi di origine. La libertà di espressione non è libertà di essere razzisti e xenofobi, e questo vale anche per quei sedicenti musulmani che dall'alto dei pulpiti lanciano anatemi contro la società che li ha ipocritamente accolti e permesso loro di sopravvivere e prosperare. Meno sensata era però decisamente la dichiarazione in cui Blair asseriva "Questi terroristi devono capire che la nostra determinazione a difendere i nostri valori e il nostro stile di vita è più forte della loro determinazione a seminare morte e distruzione. Qualunque cosa faranno non riusciranno mai a distruggere quello che amiamo di questo Paese". I continui tentativi, infatti, da parte delle autorità politiche ma anche di alcune cosiddette "autorità" giornalistiche, di dipingere il terrorismo, non solo come fenomeno puramente "religioso" ma anche come fenomeno puramente aggressivo e non reattivo, sono quanto di più falso e strumentale possa esserci.

I terroristi non attaccano perché "invidiosi delle Torri gemelle" come sosteneva la Fallaci o "delle metropolitane occidentali": basta un giro in Arabia o negli Emirati per vedere che non è proprio questo che manca. I terroristi non vogliono distruggere "i nostri valori e il nostro stile di vita": mai sentito infatti Bin Laden o Al Zawahri "condannare" i shopping center o le veline. I terroristi attaccano per preservare quello che sarebbe, secondo loro, il proprio stile di vita politica ed economica. Ovviamente questo stile - che ha anche implicazioni culturali, abbastanza arretrate per dire la verità - non coincide esattamente con quello delle popolazioni musulmane, ma anche quest'ultime non gradiscono le continue interferenze ed imposizioni politiche (e, volendo, anche culturali) d'Oltreoceano. I movimenti fondamentalisti fanno quindi leva sugli errori e sugli orrori perpetrati da decenni dall'Occidente, che sono orrori essenzialmente politici (embarghi, guerre ed appoggio alle dittature) in modo da far coincidere il proprio punto di vista con quello delle masse islamiche, per poterle meglio manipolare e, in futuro, governare. E i governi occidentali, buttando le bombe, contribuendo a seminare morte e miseria, non fanno altro che dare loro una mano per il compimento di questo piano, fornendo loro la "scusa" per rivalersi sulle inermi popolazioni occidentali che non godono dei "segreti di stato", delle "scorte" e delle case-stipendi da favola. Le bombe e i missili usati nelle guerre di "liberazione", il mantenimento degli armamenti e delle truppe nei paesi occupati - sorry, "liberati" - costa ogni giorno fior di miliardi ai contribuenti occidentali, senza che ci siano risultati concreti. Queste guerre dovevano debellare il terrorismo e sradicare il male del fondamentalismo islamico, no? Invece oggi, quasi quattro anni dopo l'11 settembre del 2001, pare che si sia rinvigorito e perfezionato: la madre dei Kamikaze sembra perennemente incinta.... gli attentati non si contano: Iraq, Afghanistan, Egitto, Turchia, Arabia Saudita, Siria, Spagna, Inghilterra... Sono sempre più feroci, spettacolari e mediatizzati: arrivano fino al cuore e nelle viscere delle capitali europee. Il terrorismo ha dimostrato di poter colpire come e quando vuole. E l'attentato di Londra lo dimostra benissimo: si è consumato mentre si svolgeva il G8, durante la visita di Netenyahu e poche ore dopo l'assegnazione dei giochi olimpici alla capitale di Sua Maestà. La guerra contro il terrorismo, combattuta con i mezzi attuali, è una guerra persa in partenza, una guerra che ha dimostrato di essere totalmente inutile e, soprattutto, controproducente.

Non è vero che i paesi arabi nuotano nell'oro. Chi nuota nell'oro sono i loro governi corrotti fino al midollo, alcuni di questi pure ammantati di religione, che vengono mantenuti in vita dai governi occidentali. La società saudita, solo per fare un esempio, soffre la disoccupazione e la povertà nonostante i miliardi intascati come proventi del petrolio, sempre più costoso, da parte dei vari emiri e sceicchi. Non parliamo poi di quelli recentemente "liberati" dove la costruzione di una fabbrica di cemento costa 80.000 dollari se affidata alla manodopera locale e ben 15 milioni di dollari se affidata agli americani "liberatori". Per debellare e sconfiggere definitivamente il terrorismo, non dico che sarebbe bastato risolvere la questione palestinese che si trascina da quasi sessant'anni ormai né tantomeno rovesciare subito Saddam nel 91, ma - semplicemente - restituire ai popoli arabi i soldi che vengono rubati loro quotidianamente sia da parte dei governi arabi che da parte dei governi occidentali che li investono in società e strutture proprie, di cui - guarda caso - i maggiori azionisti sono proprio i governanti che promuovono le guerre funzionali al terrorismo. Sarebbe bastato, eventualmente, impegnare i 750.000 dollari (costo di un solo missile Tomahawk) e i 400.000 dollari (costo della sua manutenzione e trasporto) per costruire non una, ma decine di scuole, per cancellare l'analfabetismo e la mancanza di cultura (il fatto che alcuni terroristi siano laureati è, appunto, indice di mancanza di cultura. La laurea, infatti, non implica l'acculturamento e tanto meno un posto di lavoro). Moltiplicate queste cifre per dieci, cento, mille... quante scuole, quante micro attività imprenditoriali, quante borse di studio avrebbero potuto finanziare? Quante nuove generazioni, colte, benestanti e con prospettive aperte nei confronti della vita e del futuro avrebbero potuto dare alle luce? Non sarebbe valsa la pena provare?

Sherif El Sebaie
Blog: salamelik.blogspot.com
Email: sceriffo@gmail.com


commenti?
zvan
00venerdì 22 luglio 2005 11:39
ok allora nella migliore delle tradizioni me le canto e me le suono da solo
quello che aljazira.it (nessun legame con l'omonima tv, specifica il sito) presenta come "intellettuale bahatista" altri non è che l'ex ambasciatore in india e vietnam di saddam hussein, e abbiamo detto tutto sia sull'autore che sulla testata.
quanto a Sherif El Sebaie, con modestia tutta mediterranea si presenta così sul suo blog:
"Nato al Cairo, da madre greca e padre egiziano. Parla correntemente l'italiano, il francese, l’inglese, il greco e l’arabo. Studia presso il Lycée Francais, la Scuola Greca e l’Istituto Salesiano del Cairo. Più volte decorato dalle autorità politiche, diplomatiche, religiose e militari dei governi francese, italiano ed egiziano. Vincitore di numerosi concorsi internazionali di disegno (a 11 anni medaglia d’argento della SICC poi quella della Mattel International). Diploma conseguito al Cairo con 100 centesimi e Lode. In Italia per gli studi universitari presso il Politecnico di To, tra i fondatori della lista Sinistra Polito, eletto rappresentante degli studenti e poi Vice Presidente del Rotaract Susa (distretto Rotary 2030). Segue un corso pluriennale di storia dell’Arte e dell’antiquariato presso la Fondazione Accorsi e fonda l'Ass. Inturin. Redattore di Aljazira.it, ha collaborato con Stampa, Repubblica e Radio Radicale. Insegna arabo in un corso presso il Politecnico di Torino e ha tenuto conferenze con Migone, D'Orsi e altri. Nel 2004 cura una mostra sull'Islam e Cristianesimo ortodosso e pubblica il suo primo libro (Al Ka’bah), prefazione di Michele Vallaro.
Film preferiti: Amistad Spartacus Malcolm X Nuremberg Schindler's List C'era una volta in America Era mio padre il Padrino Forrest Gump il Dott. Zivago Amadeus Lawrence d'Arabia Il mistero dei templari Le ali della libertà The last castle Snatch Balla coi lupi l'ultimo imperatore.
Musica preferita: Pavarotti Bocelli Mozart Beethoven Bach Zucchero Ramazzotti Gino Paoli Amr Diab e altri.
Libri preferiti: Le 48 leggi del potere L'archeologo di Arthur Philips i romanzi di Dan Brown Clive Cussler e SAS I libri d'arte e di antiquariato i saggi politici e storici in generale National geographic Readers' Digest Scientific American Le Figaro Magazine L'Espresso"

conosciuti i personaggi (e ce ne sono ben altri su quel sito) che parlano agli islamici italiani, lasciamo perdere il primo figuro e passiamo all'intellettuale.
cosa direbbe di noi il dotto Sceriffo se in occasione della partecipazione libica alla fiat o di un milione di altri investimenti arabi in occidente parlassimo di colonizzazione, furto e prevaricazione? cosa direbbe se commentassimo uno spettacolo di danza del ventre o un concerto di raj come colonizzazione culturale? e lo sceriffo si è mai chiesto se di fronte a un mc donald's le reazioni di un europeo e di un mediorientale siano tanto differenti? Intanto prendiamo atto che per gli sceriffi la libertà d'espressione e il diritto di asilo non sono altro che "pericolosissimo doppiogiochismo occidentale, tipicamente inglese". che la povertà e l'ignoranza delle masse arabe dipendono non dai loro governi - evidentemente solo fantocci, non ce n'è uno che abbia un minimo di consenso popolare - ma dall'occidente che li "sostiene", che il terrorismo non è un'agressione ma una risposta. risposta a che? ma a decenni di errori e di orrori.
se ad ogni orrore ed errore le vittime avessero "risposto" facendosi saltare in aria in mezzo agli innocenti, incuranti se fra loro ci siano persino fratelli nella loro fede, come mai il sudamerica dopo 500 anni di schiavitù culturale ed economica alla fine arriva ad esprimere lula e marcos, o al peggio il caudillo venezuelano, e non orde di kamikaze? e l'africa? e l'asia?
lo sceriffo però nega natura religiosa ai kamikaze. e indica come rimedio al terrorismo la costruzione di scuole invece che il lancio di missili. ma è bush a impedire ai sauditi di costruire scuole? è blair a redarre i programmi scolastici basati sulla sharia? è berlusconi a consigliare gli sciiti iracheni di instaurare un diritto civile dove la donna ha diritto alla metà dell'eredità rispetto all'uomo? per quale masochistico tornaconto?
ho paura. perchè questo islam, nella sua stragrande maggioranza e non solo fra i "martiri", non è affato disposto a fare i conti con le proprie contraddizioni. perchè la spinta fondamentalista è presente fin dalle origini e si è manifestata ciclicamente e rovinosamente n,ei secoli fino a oggi, portando ai risultati che cotali sceriffi poi imputano al nemico esterno, alle nazioni empie e infedeli.
ci spieghi l'algeria, lo sceriffo, e ci spieghi magari che il gia è figlio del colonialismo francese. l'algeria dove il fondamentalismo ha ammazzato più gente che in tutto il resto del mondo eppure dove con libere elezioni sarebbe al governo da un pezzo. o gli sgozzamenti di paesi interi, di donne senza velo e loro bambini rientrano nella legittima resistenza partigiana verso un regime autoritario?
ho paura perchè un laico occidentale a questo islam non ha niente da dire. comincio davvero a temere che l'islam moderato non esista, perchè non esiste (più?) un laicismo arabo. esistono, ne sono sicurio, milioni di persone normali che vogliono solo vivere in pace e non farebbero mai male a una mosca. ma fra i musulmani queste maggioranze non contano nulla, se dobbiamo dare retta agli intellettuali che si presentano come loro portavoce.
TheSandman
00venerdì 22 luglio 2005 11:48
Re:

Scritto da: zvan 22/07/2005 11.39
ok allora nella migliore delle tradizioni me le canto e me le suono da solo



Benvenuto nel club [SM=x584430]

(scherzi a parte, non ho molto tempo... appena riesco leggo tutto e ti rispondo)
zvan
00venerdì 22 luglio 2005 12:08
ok allora insisto
sempre dallo stesso sito:
Immagini di occupazione
di Herman Bashiron
martedì, 12 luglio 2005

La neo-colonizzazione dei popoli arabi e islamici, tangibile sul terreno, procede anche nell'immaginario. Talvolta, per vie davvero sorprendenti...

 Le selvagge occupazioni statunitensi sono, oramai, davvero dappertutto. Uno degli esempi più subdoli e allo stesso tempo più deprimenti ci viene dato da internet.
Nel motore di ricerca probabilmente più famoso al mondo, Google.com, è possibile rintracciare notizie di vario genere e trovare immagini provenienti da tutti i luoghi del mondo. La mia curiosità e di conseguenza il mio stupore, si sono però soffermati su un evento alquanto strano. Cliccando sulla sezione "immagini" la parola "Afghanistan", non ci appaiono, come verrebbe facile pensare, le montagne, i deserti, i popoli tribali e le moschee di quel Paese un tempo meraviglioso e oggi deturpato e devastato per colpa di una orribile occupazione, bensì la foto di un elicottero americano attorniato da soldati USA in bella mostra, con le loro divise beige e gli occhiali scuri, per di più mentre mostrano orgogliosamente la loro fin troppo diffusa bandiera a stelle e strisce. L’invasione è ormai arrivata anche su Google, e qualcuno prima o poi utilizzerà questa foto per affermare che Kandahar, luogo in cui è stata scattata la foto, è sempre stata americana.
La sorpresa e lo sbalordimento non si fermano però al primo colpo, ma aumentano quando tento un secondo esperimento. La parola da cercare questa volta è "Iraq", stesso motore di ricerca, stesso metodo. Il risultato purtroppo è sempre lo stesso, nessuna immagine della civiltà della Mesopotamia, niente Tigri ed Eufrate, nessun riferimento agli antichi splendori di Ninive e Babilonia. La maggior parte delle immagini riportate sono quelle provenienti da farneticanti siti di diverse divisioni di invasori statunitensi e quella che all’istante più mi colpisce ritrae tre impettiti automi dello U.S. Army messi in posa con al centro un quadro in cui è raffigurato l’ex Presidente iracheno Saddam Hussein.
Questi due esempi sembrano dare pienamente il senso del rispetto che oggi gli Stati Uniti hanno per i popoli e per i Paesi del mondo. Che siano questi gli insegnamenti della tanto propagandata "civiltà occidentale"? Che siano questi i nobili valori che la "più grande democrazia del mondo" vuole trasmettere?  Di immagini di questo tipo ce ne sono diverse, e tutte illustrano efficacemente il prodotto che essi esportano: non pace e democrazia, bensì guerra e marionette munite di elmetto e mitraglia. Provare per credere.

proviamo. intanto non credo per tutto l'oro del mondo che l'autore si sia preso la briga di guardarsi tutti i 181mila risultati della ricerca x immagini google per afghanistan ed i 429mila per Iraq. poi e soprattutto, NON E' VERO che non vi compaiano "le montagne, i deserti, i popoli tribali e le moschee" afghani e "nessuna immagine della civiltà della Mesopotamia, niente Tigri ed Eufrate, nessun riferimento agli antichi splendori di Ninive e Babilonia". ce ne sono fin dalla prima pagina, provare per credere, certo insieme a quelle da lui stigmatizzate. senza contare quanto valore può assumere un criterio quale da lui adottato per scovare la subdola colonizzazione.
qui siamo alla pura menzogna per fomentare paranoia, vittimismo e razzismo.
TheSandman
00venerdì 22 luglio 2005 16:45
Re: Re:

Scritto da: zvan 21/07/2005 18.21

ehm, austria e cecoslovacchia, volevi dire, no? perchè a non muovere un dito nel settembre '39 fu semmai stalin, inghilterra e francia si mossero, ahiloro...


Ehm... ovviamente [SM=x584443]



Attenti! Non è Brigata di Omar.. è Brigata del Mossad!
di Salah Mukhtar
lunedì, 11 luglio 2005


Questo è fantastico! Solo un seguace convinto di Saddam poteva accomunare l'Iran ad America e Israele...

Ma veniamo al "pezzo forte"


L'ipocrisia non paga
di Sherif El Sebaie
venerdì, 08 luglio 2005
Dopo gli attentati di Londra, si ripropone il quesito: i terroristi vogliono davvero distruggere "i nostri valori e il nostro stile di vita", oppure, più semplicemente, seguono un piano geopolitico ben preciso in risposta a quello dell'Occidente?

Benedetto XVI ha espresso il cordoglio della Santa Sede per gli attentati di Londra deplorando "questi atti antiumani e anticristiani". Con tutto il rispetto, da parte del Santo Padre ci si aspettava soprattutto una condanna di questi atti come semplicemente "anti-umani", indipendentemente dalla confessione religiosa delle vittime e/o quella presunta degli attentatori. In questi attentati, infatti, il Cristianesimo c'entra ben poco così come c'entra ben poco l'Islam. Sono vittime sia i cristiani morti negli attentati, che i musulmani innocenti che verranno accusati di averli compiuti per sola "contiguità religiosa". Il terrorismo di Alqaida o di chi si rivelerà l'autore di questi attentati non è infatti un terrorismo religioso, anche se di religione si ammanta: è un terrorismo politico, con metodologie e finalità strettamente geostrategiche ed economiche. Alqaida, e ci sono buoni motivi per credere che sia stata proprio quell'organizzazione a portare a termine gli attentati, non uccide gli inglesi, gli spagnoli o gli americani in quanto "cristiani", anche se ciancia retoricamente di "infedeli" (L'ambasciatore egiziano sgozzato, con moglie e figlia velate, è stato definito infatti anche lui ambasciatore "degli infedeli"), ma perché secondo la perversa logica qaedista, sono cittadini che hanno deciso con il loro libero voto di appoggiare governi che hanno portato avanti e mantenuto politiche ritenute ingiuste e criminose non solo da quei esaltati che - in modi barbari e tutt'altro che condivisibili - si sono autoassunti il compito di "difendere" e di "vendicare" le loro comunità, ma anche gran parte dell'opinione pubblica mediorientale, cristiani arabi inclusi.

"I terroristi parlano di Islam ma l'Islam non c’entra con gli attentati di oggi a Londra", è uno dei messaggi che Blair ha voluto rilanciare dopo aver incontrato i membri del suo gabinetto. "So che questa gente agisce nel nome dell'Islam ma vorrei dire che la stragrande maggioranza dei musulmani, qui in Gran Bretagna e altrove nel mondo, è gente perbene". Questa è, decisamente, la dichiarazione più sensata pronunciata da un'autorità dopo i tragici attentati di Londra. Speriamo che venga accolta dagli inglesi e dalle popolazioni occidentali più in generale, anche se si sa benissimo che, al vaglio dei fatti, la realtà è tutt'altra: dopo simili attentati, il tasso di antislamismo non fa che crescere esponenzialmente.



Fin qui mi sembra che il discorso sia condivisibile.
E' da qui in avanti che cominciano i guai.


Ovviamente, se questo succede, dobbiamo "ringraziare" sia i terroristi islamici che i razzisti - e futuri terroristi - occidentali.


Ahia!



E non si può, in questa occasione, chiudere un occhio sul pericolosissimo doppiogiochismo occidentale, tipicamente inglese, che ha accolto e dato asilo a decine e decine di predicatori di odio sulle cui teste pendevano condanne a morte nei propri paesi di origine.


Che ce l'abbia con Salman Rushdie? Che dobbiamo fare? Li fuciliamo alla frontiera come segno di amicizia tra i popoli?



La libertà di espressione non è libertà di essere razzisti e xenofobi, e questo vale anche per quei sedicenti musulmani che dall'alto dei pulpiti lanciano anatemi contro la società che li ha ipocritamente accolti e permesso loro di sopravvivere e prosperare. Meno sensata era però decisamente la dichiarazione in cui Blair asseriva "Questi terroristi devono capire che la nostra determinazione a difendere i nostri valori e il nostro stile di vita è più forte della loro determinazione a seminare morte e distruzione. Qualunque cosa faranno non riusciranno mai a distruggere quello che amiamo di questo Paese". I continui tentativi, infatti, da parte delle autorità politiche ma anche di alcune cosiddette "autorità" giornalistiche, di dipingere il terrorismo, non solo come fenomeno puramente "religioso" ma anche come fenomeno puramente aggressivo e non reattivo, sono quanto di più falso e strumentale possa esserci.

I terroristi non attaccano perché "invidiosi delle Torri gemelle" come sosteneva la Fallaci o "delle metropolitane occidentali": basta un giro in Arabia o negli Emirati per vedere che non è proprio questo che manca. I terroristi non vogliono distruggere "i nostri valori e il nostro stile di vita": mai sentito infatti Bin Laden o Al Zawahri "condannare" i shopping center o le veline. I terroristi attaccano per preservare quello che sarebbe, secondo loro, il proprio stile di vita politica ed economica. Ovviamente questo stile - che ha anche implicazioni culturali, abbastanza arretrate per dire la verità - non coincide esattamente con quello delle popolazioni musulmane, ma anche quest'ultime non gradiscono le continue interferenze ed imposizioni politiche (e, volendo, anche culturali) d'Oltreoceano. I movimenti fondamentalisti fanno quindi leva sugli errori e sugli orrori perpetrati da decenni dall'Occidente, che sono orrori essenzialmente politici (embarghi, guerre ed appoggio alle dittature) in modo da far coincidere il proprio punto di vista con quello delle masse islamiche, per poterle meglio manipolare e, in futuro, governare. E i governi occidentali, buttando le bombe, contribuendo a seminare morte e miseria, non fanno altro che dare loro una mano per il compimento di questo piano, fornendo loro la "scusa" per rivalersi sulle inermi popolazioni occidentali che non godono dei "segreti di stato", delle "scorte" e delle case-stipendi da favola. Le bombe e i missili usati nelle guerre di "liberazione", il mantenimento degli armamenti e delle truppe nei paesi occupati - sorry, "liberati" - costa ogni giorno fior di miliardi ai contribuenti occidentali, senza che ci siano risultati concreti. Queste guerre dovevano debellare il terrorismo e sradicare il male del fondamentalismo islamico, no? Invece oggi, quasi quattro anni dopo l'11 settembre del 2001, pare che si sia rinvigorito e perfezionato: la madre dei Kamikaze sembra perennemente incinta.... gli attentati non si contano: Iraq, Afghanistan, Egitto, Turchia, Arabia Saudita, Siria, Spagna, Inghilterra... Sono sempre più feroci, spettacolari e mediatizzati: arrivano fino al cuore e nelle viscere delle capitali europee. Il terrorismo ha dimostrato di poter colpire come e quando vuole. E l'attentato di Londra lo dimostra benissimo: si è consumato mentre si svolgeva il G8, durante la visita di Netenyahu e poche ore dopo l'assegnazione dei giochi olimpici alla capitale di Sua Maestà. La guerra contro il terrorismo, combattuta con i mezzi attuali, è una guerra persa in partenza, una guerra che ha dimostrato di essere totalmente inutile e, soprattutto, controproducente.


Qui si riprende un po', tranne per quello che facevi notare sulla colonizzazione culturale (danza del ventre e mc-donald).


Non è vero che i paesi arabi nuotano nell'oro. Chi nuota nell'oro sono i loro governi corrotti fino al midollo, alcuni di questi pure ammantati di religione, che vengono mantenuti in vita dai governi occidentali. La società saudita, solo per fare un esempio, soffre la disoccupazione e la povertà nonostante i miliardi intascati come proventi del petrolio, sempre più costoso, da parte dei vari emiri e sceicchi. Non parliamo poi di quelli recentemente "liberati" dove la costruzione di una fabbrica di cemento costa 80.000 dollari se affidata alla manodopera locale e ben 15 milioni di dollari se affidata agli americani "liberatori". Per debellare e sconfiggere definitivamente il terrorismo, non dico che sarebbe bastato risolvere la questione palestinese che si trascina da quasi sessant'anni ormai né tantomeno rovesciare subito Saddam nel 91, ma - semplicemente - restituire ai popoli arabi i soldi che vengono rubati loro quotidianamente sia da parte dei governi arabi che da parte dei governi occidentali che li investono in società e strutture proprie, di cui - guarda caso - i maggiori azionisti sono proprio i governanti che promuovono le guerre funzionali al terrorismo. Sarebbe bastato, eventualmente, impegnare i 750.000 dollari (costo di un solo missile Tomahawk) e i 400.000 dollari (costo della sua manutenzione e trasporto) per costruire non una, ma decine di scuole, per cancellare l'analfabetismo e la mancanza di cultura (il fatto che alcuni terroristi siano laureati è, appunto, indice di mancanza di cultura. La laurea, infatti, non implica l'acculturamento e tanto meno un posto di lavoro). Moltiplicate queste cifre per dieci, cento, mille... quante scuole, quante micro attività imprenditoriali, quante borse di studio avrebbero potuto finanziare? Quante nuove generazioni, colte, benestanti e con prospettive aperte nei confronti della vita e del futuro avrebbero potuto dare alle luce? Non sarebbe valsa la pena provare?



Qui invece non condivito la tua critica, Svan. La critica dello Sheriffo non è rivolta solo ai governi occidentali ma anche ai "governi corrotti fino al midollo, alcuni di questi pure ammantati di religione". Che poi molti di questi siano "mantenuti in vita dai governi occidentali" possiamo discuterne, ma io non lo escluderei a priori.

E' vero, non sono B, B e B ad impedire la costruzione delle scuole o l'adozione di leggi non ispirate al Corano, ma mi pare indubbio che non abbiano fatto niente per favorirle.

Durante il conflitto Iran-Irak gli Stati Uniti non appoggiavano forse Saddam ben sapendo che razza di dittatore fosse? Hanno forse fatto qualcosa per cercare di fare star meglio il suo popolo? O invece hanno preferito fornirgli la tecnologia per gasare un po' di curdi?

Non fare il bene è grave quanto fare il male.

Infine, è l'Asia il continente in cui sono nati i Kamikaze (che sono Giapponesi) ed è sempre in Asia che tuttora ce ne sono il maggior numero... e sono induisti e atei!

Sto parlando dello Sri Lanka e delle Tigri Tamil.
TheSandman
00venerdì 22 luglio 2005 17:02
Re:

Scritto da: zvan 22/07/2005 12.08

proviamo. intanto non credo per tutto l'oro del mondo che l'autore si sia preso la briga di guardarsi tutti i 181mila risultati della ricerca x immagini google per afghanistan ed i 429mila per Iraq. poi e soprattutto, NON E' VERO che non vi compaiano "le montagne, i deserti, i popoli tribali e le moschee" afghani e "nessuna immagine della civiltà della Mesopotamia, niente Tigri ed Eufrate, nessun riferimento agli antichi splendori di Ninive e Babilonia". ce ne sono fin dalla prima pagina, provare per credere, certo insieme a quelle da lui stigmatizzate. senza contare quanto valore può assumere un criterio quale da lui adottato per scovare la subdola colonizzazione.
qui siamo alla pura menzogna per fomentare paranoia, vittimismo e razzismo.



Quoto e condivido. Aggiungo solo un paio di cosette.

Una sul funzionamento di google. Le immagini che compaiono nelle prime pagine sono quelle più viste in relazione al tipo di ricerca. Visto che un buona parte dei navigatori è americana non deve sorprendere che ci siano immagini di americani nelle prime posizioni.

L'altra cosetta è sulla tecnologia. Una quantità enorme di soldati americani ha una macchina fotografica digitale: non ci credete? fate un giretto su QUESTO SITO (segnalato a suo tempo da quel porco di Peppino [SM=x584430]) o sulle migliaia di altri che riportano foto fatte dai soldati statunitensi in missione. Questo vuol dire che Internet è invasa da foto di soldati (quando va bene), morti e feriti (quando va male).
zvan
00venerdì 22 luglio 2005 17:40
certo che l'occidente ha sostenuto o combattutto i peggiori governi secondo il proprio tornaconto. lo stesso ha fatto a suo tempo l'urss. ma questo non mi farà mai credere che senza l'appoggio dell'uno o dell'altro non sarebbero mai esistiti i regimi che abbiamo il piacere di ammirare. sarebbe come dire che senza la benevolenza di londra e parigi non avremmo mai avuto mussolini, e così via per hitler e stalin. troppo comodo scaricare all'esterno le cause delle tirannie, e fra gli arabi di tal fatta questo vezzo mi pare fin troppo diffuso. finora gli unici regimi artificiali che davvero non possono fare a meno dell'esterno per sostenersi sono quello iracheno e quello afgano. con tutti i loro difetti, mi sembrano ancora lontani dai fasti del baht siriano e iracheno, della monarchia saudita, della follia mahadista sudanese, della tecnocaserma egiziana, del neobeduinismo yemenita, dell doppiogiochismo congenito giordano, eccetera eccetera passando da ghaddafi al marocco, dall'algeria al pakistan.
tutto qua, mi sembra che andiamo fin troppo d'accordo per discutere su un forum[SM=x584430]
zvan
00venerdì 22 luglio 2005 17:50
....
...dimenticavo, se davvero fossimo andati a costruire scuole non ci avrebbero poi accusato - ed una volta tanto con qualche fonamento - di colonialismo culturale?
Di più, questo è DAVVERO è successo in Egitto, Libano, Algeria. Essendo le scuole islamiche del tutto inadeguate per un'istruzione moderna (per esercitare lavori qualificati) dalla metà dell'800 in poi generazioni di arabi hanno frequentato scuole aperte da occidentali, il più delle volte condotte da religiosi cattolici e protestanti (dove comnadavano gli inglesi gli spagnoli e gli italiani) se non addirittura dallo stato (dove comandava la francia). la laurea all'estero, e non a kabul, è poi diventata una norma, come sappiamo, anche per le classi medie. e solo grazie a queste scuole le donne hanno iniziato ad istruirsi. ed è proprio questo che spessissimo ci viene gettato in faccia come un'infamia da parte di pii imam.
TheSandman
00venerdì 22 luglio 2005 17:52
Uno dei maggiori problemi del mondo è la realpolitik. E tuttavia, talvolta purtroppo è necessaria.
TheSandman
00venerdì 22 luglio 2005 17:57
Re: ....

Scritto da: zvan 22/07/2005 17.50
...dimenticavo, se davvero fossimo andati a costruire scuole non ci avrebbero poi accusato - ed una volta tanto con qualche fonamento - di colonialismo culturale?
Di più, questo è DAVVERO è successo in Egitto, Libano, Algeria. Essendo le scuole islamiche del tutto inadeguate per un'istruzione moderna (per esercitare lavori qualificati) dalla metà dell'800 in poi generazioni di arabi hanno frequentato scuole aperte da occidentali, il più delle volte condotte da religiosi cattolici e protestanti (dove comnadavano gli inglesi gli spagnoli e gli italiani) se non addirittura dallo stato (dove comandava la francia). la laurea all'estero, e non a kabul, è poi diventata una norma, come sappiamo, anche per le classi medie. e solo grazie a queste scuole le donne hanno iniziato ad istruirsi. ed è proprio questo che spessissimo ci viene gettato in faccia come un'infamia da parte di pii imam.



Qualsiasi influenza straniera viene vista come corruttrice dell'anima... un po' come succedeva da noi quattro o cinque secoli fa con la tecnologia e la scienza...
ISKRA!
00venerdì 22 luglio 2005 18:02
Re:

Scritto da: zvan 22/07/2005 17.40 ma questo non mi farà mai credere che senza l'appoggio dell'uno o dell'altro non sarebbero mai esistiti i regimi che abbiamo il piacere di ammirare. sarebbe come dire che senza la benevolenza di londra e parigi non avremmo mai avuto mussolini, e così via per hitler e stalin.



Eh no...
Non si può nominare Hitler e Stalin e scordarsi di QUANTE VOLTE i governi INSEDIATI dalle potenze coloniali (governi locali fantoccio) abbiano prosperato e siano sopravvissuti solo in funzione dell'utilità che avevano ai fini della volontà di potenza di uno dei colossi mondiali.

Basti pensare alla storia del sudamerica.

Negare il colonialismo militare, economico, culturale e strategico mi sembra davvero una idea ipocrita... e pessima...

Alla prossima...
zvan
00venerdì 22 luglio 2005 18:36
Re: Re:

Scritto da: ISKRA! 22/07/2005 18.02


Eh no...
Non si può nominare Hitler e Stalin e scordarsi di QUANTE VOLTE i governi INSEDIATI dalle potenze coloniali (governi locali fantoccio) abbiano prosperato e siano sopravvissuti solo in funzione dell'utilità che avevano ai fini della volontà di potenza di uno dei colossi mondiali.

Basti pensare alla storia del sudamerica.

Negare il colonialismo militare, economico, culturale e strategico mi sembra davvero una idea ipocrita... e pessima...

Alla prossima...


qui non si tratta di negare l'innegabile, più colonialismo che quello dell'occidente in MO...qui si però tratta dell'oggi: quanti sono questi regimi fantoccio? ripeto: per me 2, quelli che ho detto. gli altri si reggono innanzi tutto sulla forza (armata) e sul consenso, entrambi interni
Slobodan
00venerdì 22 luglio 2005 18:52
Re: Re:

Scritto da: ISKRA! 22/07/2005 18.02


Eh no...
Non si può nominare Hitler e Stalin e scordarsi di QUANTE VOLTE i governi INSEDIATI dalle potenze coloniali (governi locali fantoccio) abbiano prosperato e siano sopravvissuti solo in funzione dell'utilità che avevano ai fini della volontà di potenza di uno dei colossi mondiali.

Basti pensare alla storia del sudamerica.

Negare il colonialismo militare, economico, culturale e strategico mi sembra davvero una idea ipocrita... e pessima...

Alla prossima...



ti stai rammollendo,caro mio...
citi il sudamerica,troppo facile...tira fuori i coglioni,e nomina anche l'italia,chè è così che la pensi [SM=x584429]


p.s.:o le netconversations stanno dando i loro frutti? [SM=x584424]
ISKRA!
00venerdì 22 luglio 2005 18:55
Re: Re: Re:

Scritto da: zvan 22/07/2005 18.36

qui non si tratta di negare l'innegabile, più colonialismo che quello dell'occidente in MO...qui si però tratta dell'oggi: quanti sono questi regimi fantoccio? ripeto: per me 2, quelli che ho detto. gli altri si reggono innanzi tutto sulla forza (armata) e sul consenso, entrambi interni



Il sostegno non è solo militare ma anche economico e strategico.


Parli dell'oggi?
Kuwait.
Dittatura dei Saudi.

entrambe sostanzialmente foderate di presenza militare stellestrisce.

Per rimanere in quell'area cui ti riferivi.

e prova a contare quanto petrolio fanno tutte assieme...
[SM=x584450]
Slobodan
00venerdì 22 luglio 2005 18:57
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: ISKRA! 22/07/2005 18.55


Il sostegno non è solo militare ma anche economico e strategico.


Parli dell'oggi?
Kuwait.
Dittatura dei Saudi.

entrambe sostanzialmente foderate di presenza militare stellestrisce.

Per rimanere in quell'area cui ti riferivi.

e prova a contare quanto petrolio fanno tutte assieme...
[SM=x584450]



dai,dai che ti stai avvicinando...hai passato l'oceano,passa anche il mediterraneo! [SM=x584429]
ISKRA!
00venerdì 22 luglio 2005 19:05
Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Slobodan 22/07/2005 18.57


dai,dai che ti stai avvicinando...hai passato l'oceano,passa anche il mediterraneo! [SM=x584429]



Sì. La Repubblica di SAN MARINO è UNO STATO FANTOCCIO.

è ovvio!

[SM=x584425] [SM=x584426] [SM=x584427] [SM=x584428]
zvan
00lunedì 25 luglio 2005 17:12
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: ISKRA! 22/07/2005 18.55


Il sostegno non è solo militare ma anche economico e strategico.


Parli dell'oggi?
Kuwait.
Dittatura dei Saudi.

entrambe sostanzialmente foderate di presenza militare stellestrisce.

Per rimanere in quell'area cui ti riferivi.

e prova a contare quanto petrolio fanno tutte assieme...
[SM=x584450]


uffa
l'italia come ci ricordi spesso ha tot basi e migliaia di soldati usa; se ne vanno domani, casca berlusconi? se ne fossero andate 30 anni fa il popolo festante ci portava dritti nel patto di varsavia? ah già, sei fra quelli che siccome spesso vince quello sbagliato, la democrazia è un male.
qui si parlava di regimi che senza le truppe straniere non sopravviverebbero un giorno di più.
e se i sauditi fossero fantocci, forse avrebbero avuto una politica verso israele un tantino diversa, non credi? sono (siamo) alleati della massima potenza: rapporto squilibrato, ma l'asservimento è un'altra cosa, il fantoccio non si azzarda a fare un patto con l'olp, figuriamoci a finanziare arafat&c.

ma invece dimmi della stampa araba che pubblica queste cosucce. che è già pronta a dar la colpa delle stragi di sharm al mossad, in perfetta sintonia col nostro blondet. tutto ok? nessun problema?
zvan
00lunedì 25 luglio 2005 17:34
LA STRAGE DI LONDRA E’ UN ATTO CRIMINALE

L’ISLAM "AMERIKANO" DI AL-QAEDA



di Dagoberto Husayn Bellucci
dir. responsabile di "Islam Italia" corrispondenza da Haret Hreik , Beirut, Libano.

Non é Islam é solo terrorismo. La strategia del terrore dei movimenti legati ad "Al-Qaeda" funzionale alle mire espansionistiche sioniste ed americane in Medio Oriente. Condanna dei movimenti islamici. L’Europa ancora nel mirino dell’eversione "wahabita".


Articolo originale : italy.indymedia.org/news/2005/07/829608.php

AL QAEDA ’FIRMA’ LA NUOVA STRAGE CHE HA COLPITO LA CAPITALE INGLESE - CONDANNA DAI MOVIMENTI ISLAMICI E DAI GOVERNI DELLA LEGA ARABA

La nuova strage che stamani ha colpito la capitale inglese sembra rientrare in una strategia del terrore e della violenza minimamente studiata da oscuri burattinai per alzare la tensione a livello planetario. Una cinquantina, forse più, le vittime e decine i feriti. Una cifra probabilmente destinata ad aumentare con il passare delle ore. Non é la cronaca di un nuovo episodio di terrorismo che ci preme raccontare quanto la ferma condanna che deve essere espressa in questo momento soprattutto alle famiglie delle vittime. Chiunque abbia colpito in maniera vile la capitale britannica sapeva benissimo che avrebbe provocato una carneficina di innocenti. Non é moralismo a basso prezzo. E’ la realtà. Ed é una realtà che ci deve vedere comunque presenti in quanto islamici ed europei nel dibattito che si dovrà aprire dopo questo nuovo attentato. Non serve dire che "l’! Islam no n c’entra" o che sono "terroristi senza volto" e nemmeno attendere il passare delle ore per aver conferme
o meno dalle indagini in corso. Se la rivendicazione di al-Qaeda si rivelasse veritiera sarebbe l’ennesimo colpo inflitto a tutte quelle forze (di qualsiasi schieramento politico e di qualsiasi confessione religiosa) che da anni - da quel maledetto 11 settembre di quattro anni or sono - si battono per impedire l’escalation della Guerra Globale imperialista contro le nazioni musulmane e , in generale, contro chiunque - in qualsiasi parte del mondo - rifiuti questa omologazione planetaria ai diktat del Gendarme Americano. Dietro all’organizzazione del crimine denominata "al-Qaeda" si muovono trame oscure di intrecci finanziari e di collusioni con servizi occidentali, interessi delle grandi multinazionali e strategie di individuate e potenti lobbiés economiche. Non sono novità. Non abbiamo scritto nulla di originale. Il problema reale é che la grande stampa ed i mass media occidentali , dopo questo ennesimo episodio, vomiteranno quanto più fango possibile ed immaginabile non soltanto contro l’Islam , il mondo musulmano e i paesi che ne fanno parte; saranno altresì pronti a nuovi processi massmediati contro qualsiasi organizzazione si schieri contro questa ideologia progressista e laica che , in nome di Libertà e Democrazia, gli USA stanno exportando a suon di bombe nei quattro angoli del pianeta. E dove non possono colpire direttamente hanno sempre i loro mercenari pronti. Non serve aprire un dibattito su quale dovrà essere il rapporto futuro tra Europa e mondo islamico. Oggi serve la piena condanna di un terrorismo senza volto, senza pietà e soprattutto senza alcuna logica che si dimostra estremamente funzionale alle politiche imperialistiche americane che dichiara di voler colpire. Potrebbe anche venir fuori che dietro questa nuova strage vi siano anche servizi segreti "insospettabili" quali la Cia o il Mossad. Non sarebbe probabilmente neanche una notizia. Ci hanno oramai abi! tuato a tutto. Il vero nocciolo del problema é che qui si vuole impedire qualsiasi forma di dialogo e di collaborazione tra Europa e mondo islamico. L’opinione pubblica occidentale, pilotata da noti centri di disinformazione pro-sionisti e pro-americani, ha bisogno di un nemico "visibile". Questo nemico é rappresentato dall’Islam "americano" dei vari bin Laden, Zarqawi and C. Non é Islam. Non é Resistenza. Non ha niente a che fare con ciò che noi indichiamo come Resistenza ossia il diritto all’autodifesa e al contrattacco ogni qualvolta si manifesti un aggressione contro i musulmani. I musulmani, per primi , dovrebbero condannare questi episodi. Lo hanno già fatto Hezballah in Libano ed i movimenti della Resistenza Islamica palestinese. Hanno espresso la loro piena solidarietà e cordoglio al Governo britannico i principali Governi della Lega Araba, la Repubblica Islamica dell’Iran, il Pakistan e l’Afghanistan. Dietro alle mani lorde di sangue dei criminali senza volto di al-Qaeda si muove una insospettabile strategia che mira a diffondere solamente odio verso l’Islam e verso i musulmani. Chiunque lotti contro la Globalizzazione e contro questa disastrosa strategia dello "scontro delle civiltà" deve, oggi più che mai, far sentire la propria voce. Contro i terroristi e contro l’Imperialismo. Per un dialogo tra le civiltà ed i popoli.

www.moqawama.net

Venerdì, 08 luglio 2005


diacimo che ci accontentiamo del finale? è questo l'unico modo per far passare presso i musulmani una condanna di al kaida (toh, l'antiamericanissimo portavoce degli hazbollah in italia usa la grafia anglosassone; fossi in lui sospetterei di me stesso)
temo di sì. come temo che l'islam sia ben lungi dal fare i conti con le proprie contraddizioni.
TheSandman
00lunedì 25 luglio 2005 17:44
Re:

Scritto da: zvan 25/07/2005 17.34

diacimo che ci accontentiamo del finale? è questo l'unico modo per far passare presso i musulmani una condanna di al kaida (toh, l'antiamericanissimo portavoce degli hazbollah in italia usa la grafia anglosassone; fossi in lui sospetterei di me stesso)
temo di sì. come temo che l'islam sia ben lungi dal fare i conti con le proprie contraddizioni.



Cioé intendi dire che l'unico modo per far sì che i mussulmani in Europa non si facciano reclutare da Bin Laden è fargli credere che dietro c'è Bush? Come strategia non ti sembra assurda?
zvan
00lunedì 25 luglio 2005 17:55
Re: Re:

Scritto da: TheSandman 25/07/2005 17.44


Cioé intendi dire che l'unico modo per far sì che i mussulmani in Europa non si facciano reclutare da Bin Laden è fargli credere che dietro c'è Bush? Come strategia non ti sembra assurda?


più che assurdo mi sembra terribile - tanto che spero ancora non sia così - che per riuscire a condannare al kaida bisogna argomentare che dietro c'è la cia
come se si volessero condannare le crociate in quanto complotto dei fatimiti per screditare l'inconsapevole Urbano II
se l'opinione pubblica musulmana è a questo punto...
TheSandman
00lunedì 25 luglio 2005 18:00
Re: Re: Re:

Scritto da: zvan 25/07/2005 17.55

più che assurdo mi sembra terribile - tanto che spero ancora non sia così - che per riuscire a condannare al kaida bisogna argomentare che dietro c'è la cia
come se si volessero condannare le crociate in quanto complotto dei fatimiti per screditare l'inconsapevole Urbano II
se l'opinione pubblica musulmana è a questo punto...



Per capire se i tuoi timori sono fondati, bisognerebbe vedere quanta presa hanno queste idee sulla comunità mussulmana...
zvan
00lunedì 25 luglio 2005 18:22
già, per me in questo momento è la domanda delle domande. so troppo poco di quel mondo. non mi tranquilizzano certo le manifestazioni di sharm, quello non è egitto, è un prodotto artificiale. fossero avvenute al cairo, bagdad, beirut...almeno tunisi..
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