Guerra in Iran

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Il mese prossimo gli Stati Uniti annunceranno formalmente un proprio piano per aprire una rappresentanza diplomatica in Iran, la prima in trent'anni dopo la rottura dei rapporti bilaterali seguita alla Rivoluzione Khomeinista e alla crisi degli ostaggi nell'ambasciata Usa a Teheran: lo scrive oggi il quotidiano britannico 'The Guardian', senza peraltro specificare le sue fonti. Secondo il giornale, si trattera' di una 'sezione d'interessi', un ufficio di rango analogo e con personale di grado equivalente a quelli attualmente presenti a Cuba. Nessuna reazione da parte della Casa Bianca o del Dipartimento di Stato: sebbene 24 ore prima l'amministrazione di George W. Bush avesse reso noto che ai colloqui di sabato a Ginevra sul programma nucleare iraniano partecipera' anche William Burns, sottosegretario e numero tre dello stesso Dipartimento di Stato, oltre al capo negoziatore della Repubblica Islamica, Saeed Jalili, e a Javier Solana, alto rappresentante per la politica estera e di difesa comune dell'Unione Europea; Burns, era stato puntualizzato, interverra' esclusivamente "per ascoltare", ma sara' comunque il primo faccia a faccia ad alto livello tra emissari dei due Paesi in quasi tre decenni. In giugno, del resto, fonti riservate del Dipartimento di Washington avevano ammesso che l'ipotesi di aprire in Iran una sezione d'interessi e' stata discussa, pur precisando che in sostanza "non c'e' alcuna fretta".

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