Grossa coalizione anche in Olanda?

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ISKRA!
00giovedì 23 novembre 2006 02:29
(da Repubblica.it)
Elezioni in Olanda, il governo tiene
ma non sfonda. Crescono i socialisti
Nessun partito ha la maggioranza assoluta in parlamento
e la formazione di una coalizione si presenta molto difficile



L'AJA - Strada tutta in salita in Olanda per la formazione del nuovo governo: alle elezioni politiche anticipate, i cristiano-democratici (Cda) di Jan Peter Balkenende si confermano il primo partito, senza però entusiasmare, mentre il Ps (sinistra radicale) dell'ex operaio Jan Marijnissen fa il pieno di voti.

Dopo i risultati di oggi, è molto probabile che per formare il nuovo esecutivo ci vorranno settimane, forse mesi. Nessun partito ha la maggioranza assoluta in parlamento e d'altra parte pure la formazione di una coalizione - imposta di fatto dal sistema elettorale olandese - si presenta molto difficile, visto che non ci sono i numeri per una soluzione rapida, nè a destra nè a sinistra.

Al termine della chiusura delle urne, i più contenti per il voto con il quale sono stati rinnovati i 150 seggi del parlamento sono stati i socialisti del 54enne Marijnissen, che - com'era ampiamente previsto - sono diventati il terzo partito del paese, passando da ben 9 a 25 seggi, sulla base dello scrutinio di quasi il 50% dei voti.

L'agguerrito Ps, noto fino a qualche anno fa come il 'partito anti' - visto il suo programma di contrapposizione su molti fronti (a cominciare dal 'no' alla Nato), passa da 9 a 25 seggi. Nati nel 1972 quale formazione maoista, per i socialisti quello di oggi rappresenta un doppio successo, perché con questo balzo sono riusciti a scavalcare i liberali del Vvd, che hanno a loro volta subito un calo consistente: da 28 a 22 seggi.

Al premier uscente Balkenende non è andata benissimo, ma ha comunque retto, visto che è passato da 44 a 40 seggi. In un modo o in un altro, l'abile 'Harry Potter' (come è stato soprannominato per la sua somiglianza col maghetto), della politica europea è riuscito a sedurre gli elettori con gli ottimi risultati ottenuti sul fronte dell' economia: paese in crescita al 3 per cento, conti pubblici in perfetto ordine, disoccupazione in ribasso. Sorridente e soddisfatto per i risultati, in nottata Balkenende si e presentato nella sede del suo partito, tra l'entusiasmo dei simpatizzanti del Cda, che, come alle elezioni Usa, gli urlavano: "ancora quattro anni" (di governo).

Peggio è andato - e anche questo era previsto - al secondo partito del paese, i laburisti del Pvda guidati da Wouter Bos, un cinquantenne che fino a pochi mesi fa sembrava destinato a prendere il posto di Balkenende, ma che ora si ritrova con 33 parlamentari: ne aveva 42, quasi quanti il Cda.

Fra i partiti minori, reggono i verdi (avranno 7 seggi), cala il centrista D66 (da 6 a 2 seggi), sale il partito calvinista Cristien Unie, che prende 7 seggi (+4), e che probabilmente avrà un ruolo chiave nelle trattative per la coalizione di governo.

Tra gli 'eredi' di Pim Fortuyn, il leader populista anti-immigrazione ucciso nel 2002, c'è d'altra parte un chiaro vincitore: il Partito per la libertà di Geert Wilders, oggi tra i più conosciuti politici del paese, che ama ripetere frasi quali "lo tsunami dell'islamizzazione ha colpito l'Olanda al cuore". Sempre su questo fronte è andata bene anche a Marco Pastors, in assoluto tra i politici anti-Islam più duri di tutto il Paese, che andrà in Parlamento.

Zero seggi invece per la Lista Pim Fortuyn: un vero disastro, visto che avevano ben otto parlamentari. Fra le novità spunta infine il Pvdd, la sigla del partito animalista, che per la prima volta entrerà nell assemblea nazionale, con due parlamentari.

(22 novembre 2006)
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