Donald Rumsfeld: I marines si sono comportati bene
www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/04-Giugno-2006/ar...
ecco il «New York Times» rivelare che il comando dei marines aveva appreso dopo appena due giorni che i 24 morti di Haditha erano rimasti vittime non - come era stato detto - di un'automobile fatta esplodere dai «terroristi», ma dalle raffiche sparate dai soldati americani. Quella informazione però non ha avuto alcun effetto o - secondo le parole usate dalla stessa fonte del giornale, un «alto ufficiale» non identificato - «non c'è stata la percezione dell'eccezionalità della cosa». Il che ha sollevato un dubbio inquietante sul motivo di quella mancata «percezione». Ci fu perché non era il caso di stare a guardare tanto per il sottile, ci fu perché anche il comando dei marines è partecipe della tendenza dell'amministrazione Bush a non guardare la realtà o ci fu, quella mancata percezione, perché avvenimenti come quello di Haditha in realtà non erano per niente «eccezionali»?
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Dopo Haditha, infatti, è arrivata Ishaqi (l'uccisione di undici persone fra cui donne e bambini rivelata dalla Bbc e inizialmente spacciata per uno «scontro a fuoco» fra marines e «membri di Al Qaeda») e dopo Ishaqi è arrivata Hamadiya, dove secondo un altro rapporto un uomo e una donna incinta sono stati uccisi senza «nessuna ragione apparente». Ufficialmente, ci sono indagini in corso su tutti e tre gli episodi e i loro risultati si conosceranno «presto», come ha detto Rumsfeld.
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Bush, alla diperata caccia di consensi, preferisce parlare di matrimoni gay piuttosto che dei «continui progressi» che si fanno in Iraq o della necessità di «mantenere la rotta» e manda il suo portavoce Tony Snow a dire che «così come è stato turbato dalle accuse ai marines provenienti da Haditha, credo che si possa dire che il presidente è turbato anche dalle notizie simili provenienti da altri luoghi». E se lo sfugge lui, il problema Iraq, figuriamoci i repubblicani terrorizzati dal voto di novembre che si avvicina.
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Sempre_più_allucinante.