da leggere a vostro rischio e pericolo
Salve a tutti amici e vicini!
Questa è la mia prima escursione nel mondo delle "Questioni Serie" e sono decisamente nel panico!
Spero di non offendere nessuno, ma temo che mi lascerò trasportare, dimenticando le buone maniere... [sob] :-)
Comunque, la mia riflessione è questa:
perché, quando si parla di religione, con qualsiasi persona tu stia parlano, tutti non fanno altro che affollarsi attorno al ritmo elementare: Dio esiste, Dio non esiste, soffocando ogni possibilità di dialogo?
Se per caso ne parli con un ateo (o comunque con uno che non crede) porta tutto verso il punto "Dio non esiste". [Una volta una ragazza mi ha detto che Dio non esiste perché esistono i buchi neri e subito un ragazzo le ha risposto che Dio ha creato anche i buchi neri
]
Se invece ne discuti con un cattolico (o comunque un credente in generale)cercherà in ogni modo di convincerti che Dio esiste, anche con argomentazioni insensate quanto quella dei buchi neri citata sopra.
Insomma il ritmo è questo. Dio esiste. Dio non esiste. Dio esiste. Dio non esiste. E così fino all'esasperazione.
Uno cita il Cantico dei Cantici (che è la cosa più laica e più bella del mondo, anche se suo malgrado, fa parte della Bibbia) e si sta facendo trasportare dai versi...
"Mi abbeveri di baci la tua bocca, perché il tuo amore inebria più del vino...
... è bello i tuoi profumi respirare il tuo nome è un unguento penetrato
...dalle vergini sacre sei amato..."
e...
"GUARDA CHE DIO NON ESISTE!!!" sbraita qualcuno dal sottofondo
A questo punto uno ha il diritto di incacchiarsi.
Comunque, cercando di tornare in tema, cercherò di spiegarmi con un esemipio.
Avete mai visto un film alla tele in cui Jane-cervello-di-gallina dice a Jack-il-macho-butterato: "Jack, io credevo in te!" e comincia a piangere.
Bene, secondo voi la bella Jane, intendeva dire che lei credeva nell'esistenza di Jack e ora non ci crede più!
Io personalmente credo di no!
Io credo che intendesse dire che lei aveva fiducia in lui, che gli voleva bene e pensava di essere ricambiata.
Allo stesso modo quando uno dice di credere in Dio, non intende dire che crede nell'esistenza di Dio o almeno non solo.
O almeno questo è quello che spero: che chi crede in Dio, abbia fiducia in lui!
Anche perché, partendo dal questo presupposto (cioè che avere Fede significa "credere in qualcosa la cui esistenza non può essere dimostrata") anche credere nell'esistenza dei Goblin sarebbe una religione. (domani fonderò il goblianesimo: chi è con me?)
Io credo che la differenza tra Dio e un goblin stia nel fatto che in Dio è in grado di meritare fiducia e che in Dio si possono riporre le proprie speranze eccetera eccetera eccetera.
Se uno sceglie di non avere fiducia in Dio, poi è liberissimo di farlo.
Ma non vedo perché uno deve essere fermamente convinto che il fatto che uno non riponga la sua fiducia in Dio significa che Dio non esista. Jane può pensare che Jack sia un cretino patentato e non avere fiducia in lui, ma Jack esiste comunque, no?
(e con questo non voglio dire che Dio è un cretino patentato...)
Certo, avere fiducia in qualcuno che non esiste è un po' più arduo... ma quello che voglio dire io è che il nodo attorno a cui si sviluppa la religione e il fatto di aderirvi o meno non parte da che Dio esiste o no.
Anche perché se uno fosse obbligato a credere in Dio perché Dio esiste o viveversa che nessuno potrebbe più credere in lui perché non esiste dove andrebbe a finire la libertà???
Per me la questione neanche si pone: la religione su questo punto è chiarissima, Dio esiste ma tu puoi decidere se credere in lui o no. (Poi se qualcuno aggiunge che se non ci credi finirai all'Inferno... bè quello è affar suo, no? se non è tollerante)
e la cosa può facilmente essere ribaltata, (almeno se uno fosse un ateo tollerante) Dio non esiste ma tu puoi comunque credere in lui.
(anche se suona un po' troppo condiscendente...)
Quando io discuto con i miei amici di religione, quello che vorrei sabilire è se Dio è veramente degno della fiducia che gli viene data (oppure, (e perdonatemi tutti questi giochi di parole) se Dio esistesse sarebbe degno della nostra fiducia?)
Avendo letto quasi tutto l'Antico Testamento [e sapendo a memoria il Cantico dei Cantici] credo di sì (La mia semi-ebreitudine mi tiene lontana dal Vangelo, ma comunque la storia la conosco abbastanza bene)
Ma quando cerchi di farlo notare agli altri (cercando di essere aperta anche alla discussione: una volta uno mi ha detto che il fatto che Dio non abbia fiducia negli uomini [diluvio universale, cacciata dal giardino dell'Eden eccetera] non lo mette in condizione di essere destinatario della nostra fiducia perché la fiducia è una cosa reciproca e io lo sono stata a sentire, non l'ho mica crocifisso!)
Comunque, quando cerchi di farlo notare agli altri, salta fuori di nuovo il ritmo elementare: la Bibbia non è un documento valido perché non prova l'esistenza di Dio.
Allora mi incacchio di nuovo!
Nessuno ha scritto la Bibbia per dimostrare che Dio esiste!
La Bibbia è stata scritta per tramandare la sua parola ed i suoi insegnamenti e come modo per farlo è stato scelto quello più antico del mondo: ovvero narrare le sue gesta.
Dire quello che dicono gli altri è come dire che C. S. Lewis è un fallito perché non ha dimostrato l'esistenza di Aslan.
Secondo me Sant'Agostino è un fallito come lo sono tutti coloro che hanno sprecato litri di inchiostro per dimostrare o negare l'esistenza di Dio.
Chi si è adoperato per tramandare in un modo o nell'altro la Parola di Dio, non è un fallito per niente!
Diavolo, ho imparato di più sul Vangelo dalle Cronache di Narnia che in diec'anni di lezioni di religione!
L'unica differenza è che attorno alla Bibbia è nata una religione mentre ancora non esiste il Narnianesimo o il Potterismo e che quindi, mentre chi legge le Cronache di Narnia ha ben presente che Aslan non esiste, c'è gente che legge la Bibbia credendo nell'esistenza di Dio.
Ma alla fine non ci vedo così tanta differenza. Per me l'esistenza di Dio è quasi accessoria alla religione: è solamente il punto che la distingue dalla filosofia.
Purtoppo c'è chi non la pensa così e che si scanna per stabilre chi è "più meglio" tra Allah, Gesù e JWH.
Comunque ora pongo un argine allo svolgersi dei miei teologici deliri e lascio la parola a voialtri (sempre che non siate fuggiti in Australia col primo autobus)
Vi prego solo di perdonarmi, anche se citando la Bibbia "Perdonare è liberare un prigioniero e scoprire che quel prigioniero eri tu"
[GUARDA CHE DIO NON ESISTE!!!]
Ora potete anche bannarmi: la mia storia è stata raccontata.
P.S. Non sono bigotta: in realtà non sono manco battezzata. Tutto questo è accaduto nella mia testa ed è tutta farina del mio sacco.
A.A.A.
I fatti narrati sono totalente immaginari, qualsiasi riferimento a persone realmente esistite è totalmete casuale.
Ciao Ciao