ECCOLO QUI ED ECCOLO LA', NON VI ANDATE E NON LI SEGUITE

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claudio.41
00giovedì 5 maggio 2005 12:18
Applicando la Parola di Dio, come và applicata, non solamente alla collettività, ma ad ognuno individualmente, e non solo per il passato e non solo per il futuro, ma per ogni tempo, accade che l'anima, sopraffatta da prove, diventa confusa e spera vedere uno dei giorni del Figliolo dell'uomo, perchè chiarisca Lui, tutte le cose.

Quando ci si trova in questa condizione, l'unica, è aspettare che Lui ci visiti.

Senz'altro ci saranno quelli che diranno: "Eccolo quì, eccolo là", adducendo argomenti , anche segni, ma, Cristo ha dato avviso di non andare, e non seguire.
Lui comanda di attendere con pazienza, essendo contenti di non vedere nulla.
Nessuno può prendere il Suo posto con quelli che cercano Lui: non sistemi, non denominazioni, perchè il messaggio è : state fermi, non andate. Nel momento in cui non si aspetta, il cielo si aprirà e Lui verrà come il lampo, schiarendo tutto e lasciando una vista chiara, da non aver più dubbi.

Certe visite all'anima sono così luminose che nessuno può più far dubitare, adducendo argomentazioni e segni.
Nel Cantico dei Cantici si legge, tra l'altro: "se non lo sai, o la più bella fra le donne, esci seguendo la traccia delle pecore, e pastura le tue caprette presso alle tende dei pastori".

Chi sono le caprette?
Gesù, entrò di Sabato in casa di uno dei principali farisei (Luca 14), per prender cibo e, parlando con loro, ad un certo punto disse: "Quando fai un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, nè i tuoi fratelli, nè i tuoi parenti, nè i vicini ricchi;perchè essi potrebbero a loro volta contraccambiare a te.Ma quando fai un convito, invita poveri,storpi,zoppi,ciechi, e sarai beato,perchè non hanno modo di contraccambiare;infatti il contraccambio ti sarà reso alla resurrezione dei giusti".

Continuò poi, con una parabola,dicendo: "Un uomo fece una gran cena e invitò molti,e all'ora della cena mandò il suo servo a dire agli invitati:"venite ,perchè tutto è già pronto".

Si vede dalle parole di Gesù, che appena l'uomo fece, organizzò ,la cena ,"invitò molti". Questo invito a "molti", venne fatto a mezzo di vari servitori e ministeri. Tempo di gioia e di entusiasmo, il sentire d'essere invitati a tale cena, tanto che molti, non potendo attendere , per esuberanza di entusiasmo, vorrebbero fare questo e quell'altro per il Signore.

Il tempo ,però, pesa gli spiriti. Avvengono problemi, tentazioni, prove. Ci son tante tende di "pastori" e vari "greggi". All'interno di esse sorgono contrasti e di conseguenza qualcuno dei "tanti invitati", viene anche gettato fuori (se non materialmente, almeno in spirito), dalle tende.

All'ora della cena (si notino nella parabola, lo stacco tra "e invitò molti;" e " e all'ora della cena"..vi sono nella Bibbia dei "ma", "e", "perciò", che se meditati dicono più di interi versetti).

All'ora della cena (come dire che era un secondo invito), mandò il suo servitore.
Questo servitore è una classe di individui , in perfetta unità di spirito , che si trova descritta nel Cantico dei Cantici 1:4,8, che và sotto il nome di "scura" ma che che il Signore chiama "più bella fra le donne", ed anche in Isaia 61:3,5.
Questo "servitore" , invita di nuovo coloro che un tempo avevano già udito l'invito alla cena, ma passando il tempo, era venuto il disinganno, affievolito il primo entusiasmo, e , volendo essere sempre fedeli al Signore, si era iniziato a fare piani ecclesiastici.
Vollero e fecero qualcosa per ottenere qualcosa di "visibile", di "pratico", per il Signore... da loro, andò il servitore.

Gesù continua: "Tutti insieme cominciarono a scusarsi.Il primo disse: ho comprato un campo, e ho necessità di andarlo a vedere,ti prego di scusarmi; un altro disse: ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli, ti prego di scusarmi; un altro disse: ho preso moglie, e perciò non posso venire. "

Tutto questo fà pensare alla crescente attità nelle varie chiese:
un campo corrisponde ad un nuovo edificio, qualche "tempio" bene in vista che richiami i "fedeli". I buoi, nuovi operai, da "addestrare e mettere sotto dottrina". La moglie, qualche nuovo territorio che si stà visitando, o anche, e più spesso, la propria denominazione.

Tutto lavoro-lavoro-lavoro di uomo, come Marta, sorella di Maria!.

Erano così indaffarati che non avevan tempo di ascoltare il Re.
Strano, ma è così,;nelle chiese è entrata l'attività forsennata e l'indifferenza spirituale.Serbare il decoro agli occhi di quelli di "fuori
".

" Il servitore tornò e riferì al suo Signore. Allora il padrone di casa si adirò e disse al suo servo: "và presto,per le piazze e per le vie della città, e conduci quì, poveri,storpi,zoppi e ciechi".

Poi il servo disse: Signore si è fatto(si è fatto , anche quì si vede che è un gruppo di servitori, e non uno solo)come hai comandato e c'è ancora posto. Il Signore disse al servo: "va fuori per le strade e lungo le siepi e costringili a entrare, affinchè la mia casa sia ripiena.Perchè io vi dico che nessuno di quelli uomini che erano stati invitati ,assaggerà la mia cena".

Poveri, storpi, zoppi, ciechi: le quattro classi che Gesù aveva detto di invitare quando si fà un desinare. Questi, non sono lontano dalle tende dei pastori, sono ancora dentro la città, anche se nelle piazze e non nelle case. Si aggirano ancora intorno alle tende, dove un tempo impararono qualcosa di buono ,prima di scoprire intrighi ecclesiastici. Erano considerati dai pastori:"caprette" e non "pecore", ma il Signore li chiama "poveri,storpi,zoppi,ciechi", perchè così essi si consideravano.

Poveri in spirito, zoppi, storpiati come Giacobbe, zoppicando, eran giunti a considerarsi ciechi, e ad attendere la vera Luce, che viene dall'alto, che li avrebbe guidati.
Le "caprette" accettarono l'invito, ma c'era ancora posto.
Il Signore ,al servitore: "FUORI, lontano dalla cristianità nominale, per le vie, per le siepi, fuori dalla città, e costringili ad entrare".

Non erano più nelle "tende", non erano più nella "città", come lebbrosi giravano fuori "del campo", come Gesù fu crocifisso fuori della città, si ode l'invito ad uscire anche noi, e allora il Redentore ci incontrerà.

Non è un uscire dai luoghi, perchè non sono i luoghi che salvano, ma un "uscire" in spirito. Certo è che doo l'uscita in spirito, anche il corpo segue.

Ci sono alcuni, che per le "battiture" subite , hanno bisogno di esser costretti ad entrare, con il tocco d'amore che solo il Signore , a mezzo del suo "servitore" può dare.

Quel servitore, leggendo Isaia, è presentato come avente fatto dure esperienze:"afflizione-cenere-dolore-spirito abbattuto".
sono quattro condizioni riportate nella Scrittura , nel profeta Ezechiele, al capo 9, verso 4: "passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme, e fà un segno in fronte agli uomini che sospirano e gemono per tutte le abominazioni che si commettono in mezzo a lei", e , al capo 21, verso 11: "Tu ,figlio d'uomo, gemi! con il cuore rotto,nell'amarezza,gemi davanti ai loro occhi".

"Eccolo quì,eccolo là, non vi andate e non li seguite", e più avanti : "in quel giorno , chi sarà sulla terrazza ( posto di solitudine e preghiera, oltre che di vedetta) e avrà le sue cose in casa (cioè, nella chiesa, come si intende), non scenda per per prenderle( viva in alto, si accontenti di perdere le cose).
Così pure chi sarà nei campi (che è già fuori) non torni indietro" (Se il Signore lo ha chiamato in quella solitudine, avviato per altro, c'è uno scopo).
"chiunque ha cercato di salvare la propria vita ( anche la reputazione religiosa è vita),la perderà, ma chi l'avrà perduta, la preserverà".
"Io vi dico che in quella notte (e dall' ascenzione Sua siamo nella notte) ,due saranno in un letto, uno sarà preso, l'altro sarà lasciato.(letto; posto di riposo, che per uno sarà pigrizia).
Due donne macineranno insieme,l'una sarà presa, l'altra sarà lasciata ( macinatura, che per una sarà lavoro "forzato" e non di amore);
Due saranno nella campagna,l'uno sarà preso, e l'altro sarà lasciato (campagna, che per uno sarà pellegrinaggio di Dio, per l'altro spirito "errante").

"Dove sarà, Signore?".

"Lì dove sarà il carname, si raduneranno le aquile".

Aquile; uccelli solitari, di vista acuta e lunga, che non falliscono di individuare la preda.

Così sono le anime che hanno il seme Santo piantato nel cuore,avranno il volo sicuro, e senza che voce di uomo chiami e raggruppi, andranno dritte là dov'è il carname, cioè il Corpo ucciso del sacrificio.
Sono santi crocifissi che ,vivendo per Lui SOLO, si adunano a Colui che fù Crocifisso e vive.

Aspetta Lui soltanto chi vive per Lui continuamente, e non si accontenta se non di Lui.

[Modificato da claudio.41 06/05/2007 22.21]

Pattybolzano
00lunedì 1 luglio 2013 00:02
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Pattybolzano
00sabato 28 giugno 2014 23:59
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Pattybolzano
00domenica 24 maggio 2015 19:23
[SM=x795136]
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