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Slobodan
00lunedì 26 settembre 2005 19:25
VARSAVIA. La destra polacca marcia verso la formazione di un governo di coalizione, forte del più del 50 per cento di preferenze che le sono state attribuite con il voto di ieri. Secondo le proiezioni sul 60 per cento delle schede scrutinate, il partito 'Legge e giustizia' dei gemelli Kaczynski si è aggiudicato il 26,6 per cento dei voti, pari a 151 seggi, mentre ai liberali di 'Piattaforma Civicà è andato il 24,1 per cento, pari a 123 seggi. Si tratta di percentuali leggermente inferiori a quelle degli exit poll di ieri, ma comunque di un segno evidente della volontà di cambiamento dopo gli scandali che hanno travolto il governo di centro-sinistra. All'Alleanza della sinistra democratica sono andati solo 51 seggi, con il 10,9 per cento dei voti, meno dei 67 deputati e del 12,4 per cento delle preferenze raccolto da Soombrona (Autodifesa). Nettamente più staccati l'ultradestra della Lega delle
famiglie polacche (7,8 per cento e 36 seggi) e il partito dei contadini (30 seggi e 7,1 per cento).
L'attenzione si sposta ora sulle consultazioni per la formazione del governo e sulle presidenziali del 9 ottobre. Le intenzioni di 'Legge e giustizia' e 'Piattaforma civica' sono di non ostacolarsi a vicenda nella corsa alla presidenza, per non minare le possibiltà di creare un
governo stabile. «La gente ha bisogno di vedere che siamo persone responsabili e amichevoli l'uno con l'altro» ha detto il leader liberale Donald Tusk.
Tuttavia i giornali polacchi sono certi che i colloqui per l'esecutivo saranno più duri ed estenuanti del previsto e di quanto non sarebbero stati se avessero vinto i liberali. A dividere i liberali dai fratelli Kaczynski sono punti fondamentali delle rispettive campagne, come lo stato sociale e il regime fiscale, ma persino la stampa di sinistra ha auspicato che le parti trovino un compromesso «per lo sviluppo e la lotta contro la povertà e la disoccupazione». In Polonia quasi il 18 per cento della forza lavoro è senza impiego: il tasso più alto di tutta l'Unione europea.
Lech Kaczynski e Tusk hanno già sottolineato che il 9 ottobre gli elettori si troveranno di fronte alla stessa scelta di ieri. «Sarà una replica delle elezioni politiche», ha detto Kaczynski, «I polacchi dovranno scegliere tra l'idea di una Polonia liberale e di una Polonia che garantisce la solidarietà sociale».
In attesa del voto presidenziale, l'attenzione degli analisti si è concentrata su un dato sconfortante: la bassa affluenza alle elezioni di ieri. La partecipazione di appena il 38 per cento dell'elettorato è, per la stampa di sinistra, «un clamoroso schiaffo all'establishment politico», derivato dal «basso livello del dibattito politico».
Intanto, la borsa di Varsavia segna un calo dello 0,7% a 2438,98 punti, sulla scia del risultato elettorale.

da La Stampa online.



VARSAVIA - Vittoria della destra alle elezioni legislative in Polonia. Il Pis (Diritto e giustizia), partito di destra, ha ottenuto la maggioranza relativa dei voti. Stando ai primi exit poll della tv privata Tvn, il Pis avrebbe avuto il 28,26 per cento dei consensi mentre il principale partito rivale, il Po (Piattaforma civica), ha avuto il 26,35 per cento. Sempre secondo gli exit poll, l'affluenza ai seggi sarebbe del 38,3%. Alle ultime legislative, nel 2001, era stata del 46,29%, alle europee del giugno 2004 era rimasta al 20,87%.
PROBABILE ALLEANZA DI GOVERNO - Il partito Diritto e giustizia, guidato dai gemelli Lech e Jaroslaw Kaczynski, è all'opposizione, ma se le proiezioni confermeranno il dato degli exit poll, è destinato a governare quasi sicuramente in un'alleanza con i liberali di Piattaforma civica. Al partito di governo, Alleanza della Sinistra Democratica (Sld), travolto dagli scandali per gli episodi di corruzione, è andato solo l'11 per cento: il 30 per cento in meno di quattro anni fa.

26 settembre 2005- Corriere online.



Dopo cena il mio commento...


Slobodan
00lunedì 26 settembre 2005 22:51
Definire un Buon Giorno quello in cui un Paese di 40milioni di abitanti,dal peso e dal ruolo fondamentale nella Storia e nella prospettiva europea come la Polonia,si risveglia con una netta maggioranza di destra ed una sinistra ridicolizzta può apparire paradossale.
Ma non deve trarre in inganno la facilona dicotomia terminologica destra-sinistra per un Paese dell'est Europa che ancora sta pagando il prezzo di 40anni di Socialismo Reale e a fatica tenta di raggiungere un'emancipazione civile nonostante siano passati ormai 15anni dalla caduta della dittaura.
La Polonia ha una Storia peculiare,fra le nazioni slave continentali,di democrazia e civiltà che pur in un orgoglioso nazionalismo dettato dall'esperienza di paese-cuscinetto fra le potenze teutoniche e russe,e con la sola parentesi dell'esperienza di Pjlsudsky(classificabile come autoritaria)è accomunabile a quelle occidentali e non all'inferno geopolitico dell'europa orientale.
Con la caduta del regime comunista,i polacchi entusiasti si strinsero attorno a quel movimento(ed al suo Leader)di liberazione che è stato Solidarnosc per poi delusi accorgersi che non si poteva improvvisare in 5anni la ricostruzione civile,sociale,economica,anche morale,di un Paese che per 60anni è stato ridotto e tenuto in ginocchio prima dalla follia hitleriana e poi da quella sovetica.
E improvvisazione,incompetenza,ingenuità,unite al disimpegno,quando non allo sciacallaggio,occidentale furono alla base del crollo di credibilità del gruppo dirigente walesiano che nell'immediatezza postrivoluzionaria portarono scompiglio nella società polacca,tradendo le attese e creando malumori,malessere,accrescendo disuguaglianze e frustrazioni,e facendo riemergere i pescicane del regime comunista,tramutatisi,nella poca originalità post89 che pervase i partiti comunisti europei-anche quello nostrano,in democratici di sinistra...
E quando un popolo prevalentemente di contadini,senza una borghesia tale prima ancora come segmento culturale che socioeconomico,abituati a non lavorare,o lavorare male,a ricevere il sussidio pubblico,ad avere gaurentigie che pur minime dopo oltre 40anni parevano una certezza da custodire gelosamente-quasi un must e/o un necessaire,a non sapersi organizzare nè a relazionarsi con una società meritocratica e di libero mercato,si rese conto di stare peggio di prima,che la libertà d'espressione non garantiva la carne in tavola,preferì affidarsi ai riciclati,alle vecchie volpi rosse che maramaldeggiavano sul malessere collettivo,che avevano avuto il potere per decenni e che si presentavano come gli unici in grado di targhettare il Paese verso l'Europa libera E RICCA senza terapie indolori,dop oaverne inflitto tanto-di dolore-fisico e mroale.
Ma la Socialdemocrazia non è un logo,uno slogan:è una civiltà,non la si può inventare dal nulla,tantomeno dalle macerie causate dagli stessi personaggi miseri che dalle seconde e terze fila del POUP si arrogavano il diritto di tornare al Potere.
E così le vaste e popolate campagne votarono i postcomunisti,mentre nelle poche città sui muri di ogni Block giovani e meno giovani,studenti e professionisti,operai e anziani partigiani anticomunisti segnavano con vernice rossa la propria ostilità allo strisciante ritorno dei comunisti allora incravattati:SLD=KGB.
L'SLD vinse,e poi rivinse,anche con proporzioni di una vastità imbarazzante,a fronte delle forze democratiche,civili e progressiste che si perdevano in sterili litigi,in squallidi protagonismi,in divisioni scellerate.
L'AWS(la coalizione moderata,liberale e riformista sorta sulle ceneri di Solidarnosc) e l'Unja Wolnoscy della vera mente della rivoluzione di Walesa(peraltro incattivito egli stesso,rancoroso e spostato su posizioni radicali e populiste) Tadeusz Mazowiecky persero mano a mano la maggioranza parlamentare e successivamente il governo del Paese,che dopo uan coabitazione alla francese divenen monopolio dell'SLD e del Presidente Kwasniewsky.
Oggi la Polonia,dopo anni di malgoverno postcomunista,ha concluso la spinta economica che fino a pochi anni fa pareva inarrestabile,è ripiombata nel caos sociale,si è ritrovata con un altissimo tasso di disoccupazione ed ha perso l'appetibilità dei mercati occidentali impoverendosi ulteriormente.
Quella che negli anni novanta pareva una primavera,un rinascimento sociale,cultruale,economico,si è trasformata in un autunno cupo,dalle tinte fosche,dove la sfiducia verso il futuro e verso l'Europa regna sovrana.
E inevitabile è stato il recente risultato elettorale:bassissima affluenza alle urne,crollo titanico delle vipere rosse,e la preferenza speculare da basso ventre,populista,a una forza politica demagoga e fondamnetalista,nel proprio nazionalismo antitedesco(e di conseguenza antieuropeo) e antirusso e nella prorpia orgogliosa ma ipocrita rivendicazione di una missione catartica all'interno del panorama cristiano europeo in difficoltà in questi anni di secolarizzazione,relativismo e di supremazia di sisvalori consumisti.
Un partito che si chiama Legge e Giustizia(robaccia da Dipietro,appunto,in quell'immenso squallido molise che è la Polonia rurale)oggi è candidato alla guida del governo e fra due settimane potrebbe eleggere anche il Capo dello Stato.
Ma il 24% andato a Piattaforma Civica,la formazione riformatrice che molto probabilmente in alleanza con la destra di cui sopra formerà la nuova e unica possibile maggioranza parlamentare non può essere inteso come espressione di voto destrorsa.
In Piattaforma Civica è confluito il corpo dirigente ed elettorale postsolidarnosc,progressista,europeista,riformista laico(nei canoni polacchi) e liberale,ottenendo il voto della parte sana del Paese,quello metropolitano,acculturato,studentesco,professionista,multiculturale,operaio specializzato.
Non potranno fare peggio di quanto hanno fatto i comunisti riciclati,per questo per la Polonia oggi è un Buon Giorno.e l'Europa dovrà aiutare questo Paese a esprimere la parte migliore di sè,ad emarginare ogni velleità populista antistorica,per non permettere in futuro un ritorno degli sciacalli rossi che l'Europa delle Libertà,del Diritto,della Democrazia,nel terzo millennio non si può e non si deve più permettere di avere al proprio interno.




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