Finanza contro i portali web che trasmettono il calcio via Internet
Secondo Coolstreming.it, la denuncia è partita da Sky, che aveva ribadito più volte di considerare «illegali» queste attività
La Guardia di Finanza di Milano ha eseguito una serie di provvedimenti, emessi dalla Procura della Repubblica del capoluogo lombardo, nei confronti di due portali web -
www.calciolibero.com e
www.coolstreaming.it che, secondo quanto dichiarano le Fiamme Gialle, consentivano attraverso connessioni Internet la visione di eventi sportivi in diretta, tra i quali partite del campionato italiano di calcio di serie A e B. I provvedimenti sono stati eseguiti su ordine del pm Gianluca Braghò. I gestori dei siti - su uno dei quali erano registrati oltre 80 mila utenti - sono stati iscritti nel registro degli indagati per aver violato la normativa sul diritto d'autore. L'inchiesta era scattata nell'ottobre scorso dopo un esposto presentato da Sky.
Il fenomeno delle partite di calcio, trasmesse su Internet con software che si basano sul principio del P2p (peer-to-peer, da utente a utente) e sfruttano i flussi streaming di tv estere, soprattutto cinesi, è iniziato nel 2005. Negli ultimi mesi gli appassionati hanno messo a punto sistemi sempre più perfezionati per la ritrasmissione delle partite (ma il principio vale per qualunque streaming mandato via web, qualunque sia il contenuto).
Il fenomeno, dalla nicchia degli "smanettoni", si è quindi allargato a un pubblico più ampio. Attirando, ovviamente, anche l'attenzione di chi i diritti sulle partite li ha pagati con denaro sonante, come Sky, che attraverso i propri rappresentanti ha sempre dichiarato di considerare illegali sistemi quali Coolstreaming (il progenitore), SopCast, pplive, TvKoo, ppstream (i nomi di alcuni dei software più utilizzati).
Alcuni siti e alcuni forum sono diventati dei veri e propri «Tv Sorrisi e Canzoni» della situazione, con segnalazione di tutti gli eventi principali della settimana e indicazioni tecniche su come seguirli. È probabile che proprio su questi siti si sia concentrata l'attività delle Fiamme Gialle. Sulla homepage di Coolstreaming.it - il più noto di questi siti - si leggeva (vedi screenshot), prima di una successiva modifica: «Sky Tv ha inviato una denuncia contro Coolstreaming.it, stiamo contattando i nostri legali. Stiamo facendo il possibile per riaprire».
La questione è controversa: siti e forum «agevolano» semplicemente la diffusione dei software sopracitati, dal punto di vista tecnico simili al diffuso BitTorrent. Programmi P2p in cui ogni utente scarica dati e fa scaricare ad altri nello stesso tempo. In questo modo la banda passante dei server delle tv orientali che danno gli eventi viene moltiplicata, e migliaia di persone possono seguire l'evento live sul proprio computer, con una qualità che spesso ha poco da invidiare alla tv (cronaca in mandarino a parte, ma anche su questo punto gli "smanettoni" hanno trovati mezzi per ovviare al problema). Se lo stesso numero di persone si collegasse, contemporaneamente, al server web cinese che dà la partita su web, questo collasserebbe per la richiesta eccessiva.
I sequestri di oggi segnano dunque una nuova offensiva sul fronte del P2p e dei diritti digitali. Difficile però che l'iniziativa sia di una qualche efficacia. Siti come Coolstreaming.it non «consentivano, attraverso connessioni internet, la visione di eventi sportivi in diretta». Erano e sono i software come pplive a consentire la visione degli eventi. E non si può «spegnere» un programma. Si possono spegnere siti e forum di informazione come Coolstreming.it (che agevolano la visione dell'evento, questo sì), ma probabilmente ne nasceranno altri. L'unico mezzo sarebbe bloccare la trasmissione via web delle partite direttamente ai server orientali, cinesi o taiwanesi che siano. Ma l'impresa appare oggettivamente difficile.