Caso Calipari: come volevasi dimostrare

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Sabin@
00venerdì 5 maggio 2006 09:59

5 maggio 2006
Caso Calipari: no degli Usa alle richieste dei giudici
di Stefano Biolchini



Il Dipartimento di giustizia di Washington ha comunicato «in modo definitivo» al ministero della giustizia italiano che non intende sostenere l'inchiesta aperta dalla magistratura romana.
Pur esprimendo «cordoglio» per la morte di Nicola Calipari e «rammarico» per le lesioni riportate da Giuliana Sgrena e Andrea Carpani, il Dipartimento Usa ha confermato che non verrà data nessuna «ulteriore informazione», rispetto a quelle contenute nel rapporto del Multi National Corps-Iraq sull'episodio che il 4 marzo 2005 portò all'uccisione del funzionario del Sismi.
La magistratura italiana comunque, va avanti. La risposta degli Usa è, in primo luogo, alla rogatoria con cui si chiedeva di conoscere i nomi del commando di militari americani che lungo la Irish Route a Baghdad uccisero Calipari e ferirono la Sgrena e l'agente del Sismi Carpani. Una richiesta alla quale le autorità statunitensi hanno risposto di no. In altri termini, il nome di Mario Lozano, il militare che fece fuoco sulla Toyota Corolla con tre raffiche in successione, così come il resto della pattuglia, non esistono «in modo ufficiale».
Ma i nomi di tutto il commando, in realtà, già si conoscono da tempo. Emersero lo stesso giorno in cui venne diffuso su Internet il rapporto della Commissione d'inchiesta Usa, grazie ad una banale decriptazione degli omissis fatta da un giovane di Bologna. Materiale forse non utilizzabile a fini processuali, ma i carabinieri del Ros e i magistrati romani a quei nomi arrivarono anche attraverso altre strade. Il problema, dunque, non è costituito dai nomi, ma soprattutto dalla notifica del deposito degli atti all'indagato, un atto che spianerebbe la strada all'incriminazione del soldato Lozano. Questa notifica è stata oggetto di una ulteriore rogatoria, che non ha dunque come obiettivo una richiesta di informazioni: non è chiaro quale sia stata la risposta degli Usa su questo aspetto specifico, ma la comunicazione del 24 aprile scorso sembra debba essere letta come una chiusura totale. Sulla posizione di Lozano pesa, soprattutto, l' esito di una consulenza tecnica secondo la quale la Toyota Corolla fu colpita da tre raffiche sparate da un'unica mitraglietta automatica M240 calibro 7.62, in dotazione all' esercito Usa. Calipari, per i consulenti, morì dopo essere stato raggiunto dalla seconda sequenza di proiettili. Secondo gli stessi esperti balistici, che a lungo hanno esaminato la Toyota Corolla, si deve ritenere che i primi colpi siano stati esplosi da una distanza (approssimativa) compresa tra 100 e 130 metri; gli ultimi da una distanza (approssimativa) compresa tra 45 e 65 metri. Per gli stessi consulenti nominati dalla procura, sicuramente «la prima raffica colpì l' autovettura, in movimento, mentre procedeva ad una velocità valutabile in 60-65 chilometri orari; la seconda ad una velocità valutabile in 44-54 chilometri orari; gli ultimi colpi la raggiunsero quando era ormai praticamente ferma». E sulla scorta di tutto ciò,nonostante il rifiuto americano, i pm Franco Ionta, Pietro Saviotti ed Erminio Amelio potrebbero decidere, entro la fine di questo mese, di depositare, previa emissione del decreto di irreperibilità dell' indagato, la richiesta di rinvio a giudizio di Lozano per omicidio volontario ed il tentato omicidio dell' inviata del Manifesto Giuliana Sgrena e di Andrea Carpani, alla guida della Toyota presa di mira sulla Irish Route.

Sulla vicenda è intervenuto lo stesso Guardasigilli, Roberto Castelli, che dopo aver espresso «amarezza» per il no di Washington, ha parlato di una vicenda «lunga e complessa» finita in maniera non positiva per l'Italia forse anche a causa delle «polemiche con la procura di Milano che possono aver influenzato questa decisione» degli Usa. Il riferimento implicito è al braccio di ferro degli ultimi mesi tra il ministro e i magistrati di Milano che avevano chiesto l'estradizione dei 22 agenti Cia accusati del rapimento dell'ex imam Abu Omar.

Castelli ha rifiutato di inoltrare la richiesta della procura di Milano e lo ha comunicato solo di recente, facendo intendere che il suo non decidere in tempi rapidi stava a significare che proprio la questione dell'estradizione degli agenti Cia poteva rappresentare uno strumento di pressione nei confronti degli Usa per ottenere risposte positive ad altre rogatorie, tra cui quella relativa alla morte di Calipari. «Il ministero ha fatto di tutto, e anche di più, per avere una risposta diversa» dagli Usa sulla vicenda Calipari. «Questo mi lascia con l'amaro in bocca». Un intervento al quale ha duramente replicato il procuratore aggiunto di Milano, Armando Spataro, capo del pool antiterrorismo milanese. «Sono esterrefatto - ha detto - da queste dichiarazioni di un ministro della Repubblica. Esse imporrebbero che almeno egli dichiarasse espressamente cosa gli è noto sulle ragioni della decisione delle autorità americane, poiché il diritto internazionale, anche quello consuetudinario, non prevede che le rogatorie o le richieste di estradizione siano strumento di baratto».



(Il Sole 24 Ore)

Che dire?
[SM=x584474]
protocollodizion
00domenica 19 novembre 2006 20:22
il terrorismo e un tranello
il terrorismo e stato creato e controlatto direttamente e indiretamente dai zionisti, perche e un istrumento per attachare chi non si sottopone, 9/11 le bombe nei treni etc sono tutte artificiali, ma i giornalisti sinceri corrono un grande pericolo.
ISKRA!
00domenica 19 novembre 2006 21:08
Re: il terrorismo e un tranello

Scritto da: protocollodizion 19/11/2006 20.22
il terrorismo e stato creato e controlatto direttamente e indiretamente dai zionisti, perche e un istrumento per attachare chi non si sottopone, 9/11 le bombe nei treni etc sono tutte artificiali, ma i giornalisti sinceri corrono un grande pericolo.



Ma tu produci le frasi con le tessere dello scarabeo?
Quello che viene viene... [SM=x584455]
stella rossa
00domenica 26 novembre 2006 20:35
Re: Re: il terrorismo e un tranello

Scritto da: ISKRA! 19/11/2006 21.08


Ma tu produci le frasi con le tessere dello scarabeo?
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ma che fai spammi? [SM=x584452]


[SM=x584424] [SM=x584424] [SM=x584424]
ISKRA!
00lunedì 27 novembre 2006 20:06
Re: Re: Re: il terrorismo e un tranello

Scritto da: stella rossa 26/11/2006 20.35


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Sai che alcuni casi mi appassionano... [SM=x584425]


stella rossa
00mercoledì 29 novembre 2006 11:27
Re: Re: Re: Re: il terrorismo e un tranello

Scritto da: ISKRA! 27/11/2006 20.06


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