Cambia il cavallo!

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zobmie
00domenica 12 marzo 2006 09:02
Il cavallo venezuelano ora corre a sinistra
L'ultima trovata del presidente Chavez: cambiata la bandiera del Paese

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RIO DE JANEIRO — «Papà, papà, perché il cavallo della bandiera guarda all'indietro?». A volte la Storia muta il suo corso così, per l'innocente domanda di una bambina. Poteva mai Hugo Chavez, dopo aver cambiato in Venezuela la carta costituzionale, le regole del gioco, l'intera classe politica e persino il nome, lasciarsi scappare l'occasione di mettere mano alla bandiera nazionale? La tentazione era nata, quasi come una battuta, durante una delle interminabili allocuzioni di «Alò Presidente», il programma tv della domenica, il più famoso one-man-show latinoamericano. «Mia figlia mi ha chiesto del cavallo bianco, quello che appare nello scudo della Repubblica. Dice che guarda dal lato sbagliato, lo trova un po' frenato, quasi rassegnato... Qui bisognerebbe fare qualcosa», concluse Chavez. Non è difficile venire obbediti da un Congresso controllato al 100 per cento, senza deputati dell'opposizione (per scelta aventiniana).
Ed ecco quindi che da domani 12 marzo, giornata della Bandiera della Repubblica Bolivariana del Venezuela, si cambia. Il cavallo innanzitutto: sarà girato verso sinistra e terrà il capo alto e fiero. Guarderà avanti senza voltarsi, come il popolo venezuelano e la sua revolucion. «Ho studiato il tema a lungo — ha detto Chavez —. Sono arrivato alla conclusione che il cavallo deve andare verso sinistra. Se andasse verso destra sarebbe un cavallo infiltrato dalla destra, dall'oligarchia...». Ci sono poi altre minuziose modifiche al piccolo scudo, che appare in alto a sinistra nel tricolore venezuelano. «Un ridicolo capriccio che costerà una fortuna alle casse dello Stato», ha protestato l'opposizione. «Un segno di ignoranza e di non rispetto per la storia del Paese», secondo alcuni storici. La stampa ufficiale del governo — in netta minoranza, occorre dire, rispetto a quella che si fa quotidiane beffe del presidente — ha annunciato che le modifiche entreranno in vigore oggi, con manifestazioni di «devozione alla bandiera» in tutto il Paese. Ma per non spendere troppi soldi, ci sarà un periodo di tolleranza di cinque anni prima di sostituire tutti gli stendardi del Venezuela e gli scudi della Repubblica.
Le modifiche sono da lente di ingrandimento. A parte il dietrofront del cavallo bianco, lo scudo vedrà aumentate da 20 a 24 le spighe (una per ogni Stato venezuelano), poi verranno aggiunti un machete, un kayak, arco e frecce per onorare gli indios originari del Paese e gli schiavi arrivati dall'Africa. Infine, altra modifica discutibile, aumenteranno da sette a otto le stelle che simboleggiano gli Stati che diedero origine al Venezuela. La nuova stella rappresenta la Guayana, al centro di una controversia storica e, in parte, territorio oggi rivendicato dal Venezuela allo Stato vicino, la Guyana ex britannica. «Otto stelle, non sette. Così volle Bolivar nel 1811, al momento dell'indipendenza», ha tuonato Chavez. «Stupidaggini — gli ha risposto lo storico Guillermo Moron — le province che firmarono l'atto di separazione dalla Spagna furono sette, questo è un fatto storico e immutabile per il Venezuela». E il cavallo? «Mai visto un brioso cavallo delle praterie venezuelane tenere il capo in una sola direzione. Questa è una pretesa politica bella e buona». Provocatorio, imprevedibile e fino ad oggi difficile da sostituire: Hugo Chavez sforna ogni giorno che passa nuove trovate, parecchie in chiave autoritaria ma tutte con l'avallo delle regole democratiche. Occupa le cronache del continente con l'eterno duello con gli Stati Uniti — l'ultimo oggetto del contendere è l'appoggio all'Iran e ai suoi piani nucleari — e cerca di guadagnarsi simpatie verso Sud. Un colpo ad effetto è stato il trionfo della scuola di samba da lui finanziata all' ultimo Carnevale di Rio di Janeiro.
La Pdvsa, il gigante petrolifero venezuelano, ha sponsorizzato per quasi un milione di dollari l'allestimento di una sfilata dedicata all'unione dei popoli sudamericani e al solito Simon Bolivar. Contrariamente alle previsioni della vigilia, la scuola «Unidos de Vila Isabel» ha vinto e la tv brasiliana è inondata di spot della Pdvsa che celebrano l'amiciziaVenezuela- Brasile e la politica di aiuti ai poveri del governo di Caracas. A Rio qualche dubbio sul risultato c'è stato, ma la sacralità del Carnevale carioca ha fermato sul nascere i sospetti. Sul piano interno, Hugo Chavez si comporta come se le elezioni presidenziali di dicembre, nelle quali cercherà la riconferma per altri sei anni, siano una semplice formalità. E rischiano di esserlo, se l'opposizione non riuscirà a trovare un candidato forte o se — come ha fatto nelle ultime legislative — decidesse nuovamente di non presentarsi per protesta. Il Venezuela sta vivendo una forte espansione economica, grazie ai prezzi del petrolio. La politica di aiuti e di programmi sociali per i poveri mette in ombra populismo e autoritarismo. E funziona. Persino l'Economist,che non lo ama certamente, ha ammesso che nel Venezuela di Hugo Chavez la povertà è in diminuzione.
Rocco Cotroneo
11 marzo 2006 (Corriere it.)
ISKRA!
00martedì 14 marzo 2006 11:01
Re:

Scritto da: zobmie 12/03/2006 9.02 La politica di aiuti e di programmi sociali per i poveri mette in ombra populismo e autoritarismo. E funziona. Persino l'Economist,che non lo ama certamente, ha ammesso che nel Venezuela di Hugo Chavez la povertà è in diminuzione.



Già...
Si tratta di una questione non secondaria in quel paese.
Il populismo di Chavez è evidente, e il suo passato militarista pesa non poco sulla mia valutazione.
Però bisogna ammettere che i suoi programmi di aiuto sanitario ed educazione, di riforma agraria, di utilizzo delle risorse petrolifere per migliorare la condizione della popolazione, sono segnali comunque positivi per le condizioni materiali dei cittadini venezuelani.

La sistematica vittoria in tutti i confronti elettorali ha dimostrato il fortissimo grado di consenso del movimento V repubblica nelle aree periferiche delle città e nelle campagne, che contengono la quasi totalità della popolazione del Paese.

Quanto al 3° mandato consecutivo... Chavez governa il venezuela da 8 anni oramai... vediamo cosa accade in dicembre.

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