Come NON scrivere racconti dell'orrore in venti, facili lezioni
Stile: 2
Trama: 4
Carisma: 1
Voto generale: 3
L'idea di fondo di questa antologia di racconti, di recente uscita nella nuova collana "Epix" di Mondadori, è quella di raccontare le vicende di Melissa, spirito malefico che attraversa trasversalmente le epoche della Storia portando, sostanzialmente, sfiga a chiunque la incontri. Ci sono due modi di affrontarne la lettura. Il primo è prenderla con spirito e una giusta dose di filosofia. In questo modo lo potreste trovare anche estremamente godibile. Potreste sorridere inteneriti di fronte ai tentativi degli autori (ebbene sì: ci si son messi in più d'uno!) di creare un'atmosfera horror che avvinca e coinvolga il lettore, tentativi mal riusciti e talvolta (come nel racconto "Dalla nebbia") persino puerili. Potreste trovare motivi d'allegria nelle trame banali dei racconti, nella suspance inesistente, nei personaggi scontati e privi di qualsivoglia spunto di personalità. Potreste scoprirvi divertiti di fronte allo stile squallido di alcuni racconti, eccessivo di altri, stilizzato fino all'assurdità dell'illeggibile "Zona Zero". Potreste infine ridere a crepapelle di fronte ad alcune perle come l'articolata descrizione di una partita a KeepUppy su un cellulare di "Melissa Syndrome", la confusione nei nomi di assassinati e assassini che rende incomprensibile un passaggio di "Melissa project", il curioso fenomeno di una santa ragazza che in "L'ultima fine d'estate", gettatasi da una rupe, vede la propria caduta attutita dalle ale degli angeli sperimentando così il fenomeno della "lievitazione" (sic). E chiudere il libro con una piacevole sensazione di euforia.
Naturalmente, il secondo modo di leggere questo libro è come un lettore normale, aspettandosi una vera antologia di racconti dell'orrore.
In questo senso, è una vera schifezza.
Dedico questa recensione alla memoria dei miei 4,90 € perduti per comprare il libro recensito.