Assegnazione Punti Esperienza

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Il Nico
00giovedì 4 novembre 2004 18:52
Premetto che molto probabilmente esiste già un topic che parla della problematica suddetta, ad ogni modo pongo lo stesso la questione anche a voi visto che ieri sera col mio gruppo abbiamo discusso fino alle ore 01.30 (...e non vi dico le occhiaie stamattina in ufficio!)

La 3a ediz. di D&D assegna i PE in modo differente rispetto alle edizioni precedenti individuando la difficoltà dell'incontro come parametro del calcolo dei punti.
Inoltre come mi pare molti DM fanno parte dei PE scaturiscono dall'aver concluso l'avventura per la quale i PG sono stati reclutati.
Bene, quindi rispetto alla 1a e alla 2a ediz. i PG fanno esperienza non solo quando uccidono/sconfiggono un nemico (se ricordate il Manuale DM, assegnava ad ogni nemico un numero di PE fissi), ma anche quando svolgono missioni.
E fino a qui penso siamo tutti d'accordo visto che qs sistema rende molto più avvincente il gioco visto che si aumenta di livello magari anche senza combattere!

Ma ieri sera è venuto fuori questo episodio.
Missione assegnata: riportatemi il draghetto scappato.
Noi PG lo catturiamo e io dico al gruppo di non restituirlo, ma di venderlo visto che varrà un casino.
Al che uno fa: "Ma prendiamo lo stesso I PE?"
DM: "Solo quelli riguardanti l'aver sconfitto il draghetto, ma quelli della missione no, perchè non l'avete riconsegnato a chi ve l'aveva dato"
Ed ecco esplosa la scintilla della discussione: "E perchè non ci dai i PE? Noi come PG comunque abbiamo affrontato il draghetto e fatto esperienza, poi sta a noi decidere cosa farne del drago. Se non lo riconsegnamo perderemo il premio, ma non l'esperienza fatta"
Si sono create due fazioni.
A - Sistema alla Baldur's Gate: quando risolvi la missione ottieni denaro e PE
B - Sistema classico: sconfiggi il nemico a prescindere da chi te lo fa fare e ti becchi i PE

Io sinceramente opterei per la soluzione A visto che obbliga i giocatori a giocare di ruolo, a interagire con i PNG, sennò diventa un gioco arido fatto di soli tiri di dado.
Però l'obiezione più ovvia che è stata fatta è: è ingiusto perchè il gruppo COMUNQUE ha fatto esperienza e tornare a casa col drago o liberarlo o venderlo è una cosa che non c'entra con il fare esperienza.

Voi che ne pensate?
Se non sono stato chiaro vedrò di spiegarmi meglio.
Più avanti vi dico l'accordo che abbiamo raggiunto col DM!

Saluti, Nico
Meliamne
00giovedì 4 novembre 2004 19:16
Io non assegno punti esperienza per avere concluso la missione, perchè si creerebbero dei contrasti dovuti al cambio degli obiettivi dei PG. Nel tuo caso, infatti, mentre prima l'obiettivo era restituire il drago, poi è diventato venderlo. Ma in ogni caso la parte principale dell'avventura non è decidere cosa fare del drago (non esistono infatti scelte sbagliate), ma trovare il drago, convincerlo con le buone o con le cattive a tornare, ecc. Se poi volgio venderlo, non vedo perchè io debba essere penalizzato, visto che non guadagnerei più conoscenze riportandolo piuttosto che non vendendomelo.
Snogar
00giovedì 4 novembre 2004 21:08
Anche io sono per la soluzione A .....solo che se proprio vogliamo essere pignoli al massimo bisognava controll'are l'allineamento di ogni P.G. e da li vedere se era possibile assegnare P.E.o no .

Mi spiego, se il gruppo è composto prettamente da neutrali o caotici i P.E. andavano assegnati data la loro natura opportunistica, mentre se il gruppo era composto per lo più da legali allora il mancato adempimento provoca automaticamente la perdita del compenso in P.E. .....ovviamente il confine non è così netto in realtà ogni P.G. ha le sue sfumature quindi il DM deve vagliare caso per caso .

Insomma non è una cosa semplice [SM=x77429]


Il Nico
00venerdì 5 novembre 2004 08:49
Mi compiaccio che pure voi capiate la complessità della situazione. E la problematica non è solo una questione di principio: se i PE scaturiscono esclusivamente da chi assegna la missione, allora per quanto irrealistico possa sembrare, i PG quando vengono incaricati chiederanno oltre al compenso di oro e oggetti magici, anche quanti PE otterranno. E se poi un altra persona per la stessa missione offre più PE i PG potrebbero cambiare idea.
Giocare così' lo trovo orrendo!

Mi piace l'obiezione legata all'allineamento: ma purtroppo (come se ne parlava nell'altro topic) l'allineamento è sempre qualcosa di malleabile per ogni giocatore, qualcosa che si adatta all'ambiente e alla situazione... quando dovrebbe essere esattamente il contrario!
Snogar
00venerdì 5 novembre 2004 14:15
Re:

Scritto da: Il Nico 05/11/2004 8.49
Mi piace l'obiezione legata all'allineamento: ma purtroppo (come se ne parlava nell'altro topic) l'allineamento è sempre qualcosa di malleabile per ogni giocatore, qualcosa che si adatta all'ambiente e alla situazione... quando dovrebbe essere esattamente il contrario!


Si ma il BG che fa il giocatore per il suo P.G. dovrebbe servire anche a questo, se il BG del mio P.G. dice che è un santo e poi durante un'avventura mi comporto in maniera opportunistica il DM dovrebbe far notare al giocatore la cosa e cassare gli eventuali P.E. .....non penso che il giocatore possa avere qualcosa da ridire, dato che il BG del suo personaggio lo ha scritto di suo pugno, nessuno glielo ha imposto [SM=x77416] .


Kalius
00venerdì 5 novembre 2004 17:35
Re: Re:
Bhe, si sta dimenticando una cosa molto importante della 3 edizione:

Il sistema dei PX alla fine della missione è una VARIANTE, non la regola.

E' il master che decide, a seconda di come la missione si è conclusa.
olidammara
00venerdì 5 novembre 2004 18:35
Non ho mai affrontato tale problema in maniera seria in quanto non ho mai dato PE al termine di una missione, mi spiego:
i PE non sono una ricompensa che si da insieme alle monete d'oro, sono qualcosa di metafisico al gioco, una regola che nel "mondo fantastico" non esiste, quindi direi che i tuoi giocatori hanno peccato di metafisica, ma allo stesso tempo il metodo di assegnamento di PE che hai introdotto li ha spinti a questo in quanto troppo metodico e "legato" agli esiti.
Credo che l'assegnamento di PE siano una scelta soggettiva, io do quelli standard per mostro sconfitto (non ucciso, basta che se la cavano), in base a come sfruttano le doti del personaggio (avere la palla di fuoco al momento giusto o cercare quando serve), e soprattutto alla coerenza nel ruolo (insomma per rispettare l'allineamento) quindi quando si verifica una missione che la affida ai player da una ricompensa in oro e tesori, mentre i PE sono presenti sempre e variano in base alle scelte che prendono.
Un altro trucco è dare un bonus di PE a chi fa divertire il master (interpreta bene, ha un idea brillante, è attento alla vicenda, stupisce insomma), rappresenta un buon premio ad un buon gioco di ruolo.
Il Nico
00venerdì 5 novembre 2004 18:48
Caro olidammara, concordo con quanto dici, ma mi spieghi concretamente quando dai i PE?
Ho capito la tua meccanica di assegnazione e credo che tutti i DM tengano conto dei fattori che tu citi solo che trovo frustrante che ogni volta che un giocatore chiede:
"Cerco sulla parete passaggi segreti"
Tu sia là a rispondere:
"Dunque, si ne trovi uno e segnati 12 PE"
Ritengo che o al termine della seduta, o all'inizio della successiva fai la spartizione.

Ad ogni modo il tuo intervento esula da quello che è il tema che intendo affrontare nel topic:
l'esperienza è qualcosa che un PG cumula a prescindere da chi lo incarica di svolgere una determinata missione o no?
In altri termini, faccio esperienza se completo per intero la missione o quando supero il momento topico? Detta così la risposta è scontata: come fa il PG a sapere qual'è il momento topico?
Allora il PG dice: ok, ho sconfitto tutto e tutti, ma non torno dal mio committente e mi tengo ciò che chiedeva. Io però ho fatto lo stesso esperienza.

Questo è il dubbio arcano!


Kalius
00venerdì 5 novembre 2004 19:05
Re:
L'esperienza è anche il premio che il master assegna ai suoi giocatori per aver avuto una buona idea nel gioco o per giocare bene la propria classe
DiablotheTremere
00venerdì 5 novembre 2004 19:49
Io la vedo così: i px assegnati alla conclusione di una quest sono la ricompensa virtuale per l'esperienza accumulata in gioco durante lo svolgimento della missione assegnata. In parole povere io giocatore vado, faccio quello che mi è stato chiesto torno. Nel frattempo ho usato le mie belle abilità ho combattuto i miei combattimenti e ho cercato di usare il cervello ogni tanto. Insomma ho fatto esperienza (attenzione: esperienza non Punti Esperienza, sono due cose ben distinte)
La fine della quest indipendentemente dall'esito finale (nello specifico riporto il drago o me lo vendo) è un modo per stabilire ogni quanto i giocatori acquistano la ricompensa per i loro sforzi in gioco, oltre che uno dei modi per assegnare punti per l'interpretazione in un sistema di gioco che non la tiene minimamente in considerazione per l'avanzamento.
Quindi nel tuo caso, assegnerei lo stesso l'esperienza ai giocatori, magari meno o magari di più (perchè no? in fondo mica la storia deve essere lineare, i giocatori hanno il privilegio del libero arbitrio sulle loro scelte), riservando le "penalizzazioni" in ruolo: il fatto mette in cattiva luce la compagnia, che inizia a farsi una brutta reputazione = meno missioni assegnate = meno esperienza in gioco = meno px; oppure l'uomo viene a sapere che si sono rivenduti il drago e si incavola, allora assume qualcuno per fargliela pagare, o lancia una maledizione su qualcuno del gruppo per vendicarsi, ecc.


--------------------------------------------------------------------
Diablo

La differenza tra un genio e uno stupido è che il genio ha dei limiti.

[Modificato da DiablotheTremere 05/11/2004 19.50]

[Modificato da DiablotheTremere 05/11/2004 19.51]

Tyris
00venerdì 5 novembre 2004 19:51
Beh a parte le solite masterate "Il master fa così, il master fa colì" (ma io dico: che caspita comprate a fare 90 eurI di manuali, se poi fate tutto come vi gira in testa? Prendetevi l'SRD gratuito e lavorate su quello. Ora pure il sistema dei PX è una variante:: ...fra un pò anche le palle di fuoco saranno una variante..), io come al solito propongo il metodo della scissione:

- situazione di combattimento: drago sconfitto = PX come da manuale
- situazione di interazione con il mondo, quindi interazione GdR: riportare il drago = ricompensa GdR

Cosa vuol dire "ricompensa GdR"? Vuol dire trovare un metodo, esterno alle meccaniche matematiche del gioco, per far discendere le conseguenze dalle azioni dei PG.

E' più semplice farlo che dirlo.
Se i PG del gruppo di Nico non riporteranno il drago a colui che ha commissionato il recupero, di sicuro questo sguinzaglierà un'altra squadra di avventurieri per recuperare il drago...e magari, se si tratta di un personaggio legale, pretenderà pure una giusta punizione per i PG ("Mi avete fregato la suola da sotto la scarpa!"). Se si tratta di un personaggio potente, se ne occuperà di persona. [SM=x77425]

In pratica, l'esperienza "bellica" dei PG, si ferma nell'aver sconfitto il drago, con conseguente punteggio di esperienza (bellica) come da manuale. Quello che hanno fatto dopo, non so quanto possa essere di "esperienza"...riportare un manufatto indietro, non so quanto possa entrare con il fatto di prendere un nuovo talento.

Ora, il sistema di D&D, permette esclusivamente una crescita bellica del personaggio (nuovi talenti, privilegi, incantesimi, capacità ecc), più che comportamentale...quindi è normale che l'esperienza per ottenere nuove capacità belliche, discenda da operazioni belliche. Non so se mi spiego...[SM=x77400]

In parole povere, D&D si preoccupa di far crescere il personaggio combattendo, e questa crescita porta vantaggi in combattimento. Inserire elementi "esterni" come i PX per l'interpretazione o PX per aver completato una missione, sarebbe (a mio avviso) una gravissima incoerenza, oltre che un peccato madornale di metafisica.


Traveller in Flanaess
00venerdì 5 novembre 2004 20:37
Tyris hai ragione, nel teorema risolvi missione prendi tanti px, non sono daccordo tu la missione la fai o non la fai, i px esistono solo sulla scheda che compilo io per l'avanzamento e arrivato a un tot dico a tizio caio o sempronio "sei passato di livello".
Ma ci sono anche abilita non prettamente belliche , se un master vuole assegnare dei punti esperienza perche un personaggio se la e cavata in una certa situazione , utilizzando magari quelle abilita non prettamente belliche, inventiva , originalita oppure non se la è cavata perche facendo "gioco di ruolo" il suo carattere, i suoi ideali glielo hanno impedito,o comunque e riuscito a rendere il suo personaggio piu vivo che gli altri, nessuno mi impedisce di aggiungere qualcosa dove io noto il totale dei px, se a mio giudizio lui se la e meritata. Quando sara il momento gli diro che puo "passare di livello" come lo diro agli altri,
Kalius
00venerdì 5 novembre 2004 21:10
Re:

Beh a parte le solite masterate "Il master fa così, il master fa colì" (ma io dico: che caspita comprate a fare 90 eurI di manuali, se poi fate tutto come vi gira in testa? Prendetevi l'SRD gratuito e lavorate su quello. Ora pure il sistema dei PX è una variante ...fra un pò anche le palle di fuoco saranno una variante..), io come al solito propongo il metodo della scissione:



Il solito discorso su cui non andremo mai d'accordo: i manuali sono uno strumento, non un corpo di leggi, si conseguenza il master può apportare le modifiche che ritiene opportune con (certamente) senno e esperienza. E questo c'è scritto su tutti i manuali per uanto ancora vorrai ignorarli su questo aspetto? (capitolo 1 DM 3.5 da pag 5)



Ora, il sistema di D&D, permette esclusivamente una crescita bellica del personaggio (nuovi talenti, privilegi, incantesimi, capacità ecc), più che comportamentale...quindi è normale che l'esperienza per ottenere nuove capacità belliche, discenda da operazioni belliche. Non so se mi spiego...

In parole povere, D&D si preoccupa di far crescere il personaggio combattendo, e questa crescita porta vantaggi in combattimento. Inserire elementi "esterni" come i PX per l'interpretazione o PX per aver completato una missione, sarebbe (a mio avviso) una gravissima incoerenza, oltre che un peccato madornale di metafisica.



giusto quando dici che il sistema di assegnazione dei PX è empirico, sbagliato quando dici che è incoerente se utilizzato anche nella premiazione per la storia.
I px non sono solo la crescita fisica, empirica, e della consapevolezza del PG; bensì anche anche la crescita interiore dei pg, le loro emozioni, il modo che hanno di percepire il mondo

" I premi in PE per l'interpretazione sono decisamente a discrezione del DM"
"Il DM deve decidere quando una sfida possa considerarsi superata"

Nel caso dei mostri, c'è la tabella. In tutti gli altri casi
c'è il master.

E' tutto scritto sul manuale. Non sto esprimendo pareri personali o altro. E' sufficiente leggere

[Modificato da Kalius 05/11/2004 21.12]

olidammara
00sabato 6 novembre 2004 01:38
x ILNICO: ma davvero questo è il problema? Io credo che la mia esperienza ch racchiude: punti ferita, bab, tiri slavezza, talenti, incnatesimi e abilità salga nel momento in cui le uso per portare avanti una missione, non nel momento in cui concludo la missione. Supponiamo che io faccia fuori qualche nemico per arrivare al draghetto, mi ingegno per catturarlo, lo tramortisco e non lo porto a chi me l'ha commissionato, io le cose le ho apprese lo stesso, è inverosimile che siccome non concludo come doveva andare non ho imparato nulla!!!
Non mi sembra un problema da discutere sinceramente.
Se in baldur's Gate avveniva in questo modo era solo per semplicità del sistema in quanto un videogioco non può prevenire la totalità delle decisioni umane per cui l'assegnamento dei PE era soggetto a restrizioni!
Io sono del parere che ognuno può darli ad hoc, ma con coerenza è meglio!
Kalius
00sabato 6 novembre 2004 12:27
Re:
Oli, proprio quotando quello che dici, aggiungo che è per questo motivo che una simile assegnazione di PX non può essere regolata da tabelle: tutto dipende dal master.

PS. Va da se che non bisogna cmq essere master alle prime armi, ma avere un po di esperienza
Tyris
00sabato 6 novembre 2004 14:41

Scritto da: Kalius 05/11/2004 21.10

1) E questo c'è scritto su tutti i manuali per uanto ancora vorrai ignorarli su questo aspetto? (capitolo 1 DM 3.5 da pag 5)

2) giusto quando dici che il sistema di assegnazione dei PX è empirico, sbagliato quando dici che è incoerente se utilizzato anche nella premiazione per la storia.

3) I px non sono solo la crescita fisica, empirica, e della consapevolezza del PG; bensì anche anche la crescita interiore dei pg, le loro emozioni, il modo che hanno di percepire il mondo

4)Nel caso dei mostri, c'è la tabella. In tutti gli altri casi
c'è il master.




1) Lo ignorerò fino a quando terrò presente le altre 316 pagine del manuale del DM. :)
Se il master può cambiare tutto, perchè comprare i manuali? Perchè buttare 90 eurI di 3.5 quando posso giocare alla Tyris&Dragons?
Quello che volevo dire è che, a questo punto, i manuali divengono davvero inutili...basta studiarsi un pochettino l'SRD e presentare ai giocatori tutto a voce. Tanto le regole che mette il manuale le cambio io. O no?
Era un semplice discorso di opportunità.
L'altro motivo per cui non metto in discussione troppo le regole base, è che dopo soli miseri 4 anni, non mi sento ancora in grado di rimpiazzare i 7-8 autori della Terza Edizione.

Cioè se le regole sono fatte in un determinato modo, è perchè rispondono a determinate esigenze. Ora se io non arrivo a comprendere tali esigenze, non è che mi metto a tentare di cambiare le regole (ricordi il maestro d'armi di Carbu? +40 base al 20 livello?) solo perchè io non arrivo a comprendere tali esigenze. Piuttosto mi sforzo di capire il motivo, comprenderlo, e di agire in campi diversi da quelli coperti dalle regole. In pratica le mie modifiche vanno "oltre" le regole, mai "contro" le regole. Come al solito, de gustibus ;)

2) Non dico che sia incoerente, solo non puoi mischiare (sempre secondo il mio parere) punti esperienza derivanti dal combattimento e punti esperienza derivanti dall'interpretazione.
Se un guerriero L\M mi riporta una interpretazione da Riccardo III, ma non mi ammazza nemmeno un coboldo, come caspita faccio a fargli imparare "attacco poderoso"? Non ha senso. Per questo dicevo "Gdr con Gdr e combattimento con combattimento".

3) Oh si certo...un mago è più consapevole che lanciare sciame di meteore è più meglio assai (bleah!) che lanciare palla di fuoco..certo come no.
Trovatemi un solo privilegio di classe che faccia aumentare il GdR, piuttosto che aumentare la capacità pestona! Persino "raggirare" si può usare in combattimento. Ma dài...

4) Quali altri casi? Trappole? C'è la tabella anche per quelle. Quali sono le situazioni di esperienza?

Comunque non dimentichiamo una cosa: dietro la scheda ci sono delle persone, e quelle persone imparano esattamente come il personaggio.
Quindi, una missione non portata a termine, con relativo pestaggio da parte del committente, aumenterà l'esperienza umana vera dei giocatori i quali, prima di rifare uno sgarro del genere, ci penseranno 4 volte!
E' vero che in D&D ci sono molti numeri, ma non matematizziamo tutto!


Kalius
00sabato 6 novembre 2004 15:32
Re:
1) E infatti io non dico di ignorare le altre 316 pagine, ma solo di seguirle nel caso non entrino in conflitto con la pagina 5 del DM. La legge di Darimov.

2-3-4) Infatti non hai del tutto torto, il torto te lo da proprio il manuale. Non parlo delle trappole, parlo per i premi interpretazione e i premi per la storia, che vengono trattati su 2 paragrafi differenti sul manuale del DM alla sezione punti esperienza. Leggi cosa dicono e mi darai ragione. Leggili però!
Considera poi che si tratta di varianti, e ti posso anche capire se non li vuoi inserire nelle tue masterizzazioni (io per primo questi PX li do pochissime volte)

Infine, ricordiamoci che i PX si posso anche PERDERE... E non è cattiveria, ha una sua giustificazione validissima...

Insomma non puoi escludere a priori certe cose, ma non hai neanche tutto torto su altre.

Il discorso poi di regole e gioco, bhe... su quello ci possiamo scannare io e te ;)

PS. l'altra volta non sono venuto all'appuntamento perchè caronte voleva giocare a carte, e minosse ha chiuso i cancelli per la via. Sorry
Ciao, vado a giocare (e a morire) all'advanced :)
Tyris
00domenica 7 novembre 2004 15:34
Re: Re:

Scritto da: Kalius 06/11/2004 15.32

E infatti io non dico di ignorare le altre 316 pagine, ma solo di seguirle nel caso non entrino in conflitto con la pagina 5 del DM. La legge di Darimov.




Bel gioco di parole ha fatto questo Darimov ( ;) ), ma non dimostra nulla.
Non è che sono le regole delle 316 pagine ad entrare in conflitto con pagina 5, è il master che ce le fa entrare in conflitto. QUESTO è il punto. :) Mi spiego?
Non sono le regole ad entrare in conflitto con il master, ma il master ad entrare in conflitto con le regole, perchè le regole esistono da prima della campagna del master.
Io contesto proprio quest ultimo punto, non quello che puoi fare dopo aver oltrepassato le regole.

Lì dice che, nel caso il master trovi queste regole incoerenti con la sua campagna, può cambiarle. Cioè il caso, dato che la storia la pone il master, lo crea il master stesso, non una ragione metafisica. :)
E' il master a porsi in contrasto con le regole, non il contrario...per il semplice motivo che il gioco è stato sviluppato così prima dell'arrivo del master, e quindi è il master a doversi adeguare.

Vedo che sei in parziale accordo con quanto detto nel mio post di prima, pertanto la soluzione più "logica" sarebbe quella del doppio binario che ho proposto su: i giocatori vanno premiati in PX per i combattimenti (e quindi non si toccano le regole), ed in più prendono vantaggi o svantaggi GdR (e quindi, comunque, prendono un premio).
Penso sia la soluzione più semplice e coerente, per non incorrere nella crescita "metafisica" del personaggio, e per stimolare il giocatore a comportarsi in maniera coerente durante il gioco.

4 piccioni con una fava sola...! ;)


olidammara
00lunedì 8 novembre 2004 02:25
premetto che l'enfasi e la metodologia con la quale il discorso è partito è ora cambaita e mi sembra eccessiva. Premesso che il manuale dice di dare PE per regola solo ai combattimenti risolti ed alle trappole disinnescate passo a postare come faccio io nelle MIE campagne:
PE così suddivisi:
40% mostri massacrati.
40% interpetazione
20% razionalità, idee, brillantezza, attenzione ai particolari, insomma partecipazione a quello che accade.
Voi come fate?

Joliet Jake Blues
00lunedì 8 novembre 2004 09:49
Re:

Scritto da: Il Nico 04/11/2004 18.52

Al che uno fa: "Ma prendiamo lo stesso I PE?"
DM: "Solo quelli riguardanti l'aver sconfitto il draghetto, ma quelli della missione no, perchè non l'avete riconsegnato a chi ve l'aveva dato"
Ed ecco esplosa la scintilla della discussione: "E perchè non ci dai i PE? Noi come PG comunque abbiamo affrontato il draghetto e fatto esperienza, poi sta a noi decidere cosa farne del drago. Se non lo riconsegnamo perderemo il premio, ma non l'esperienza fatta"



Io concordo con i giocatori. Ritengo corretto che essi ricevano i PX derivanti da tutti gli scontri sostenuti, dall'aver recuperato il draghetto, dall'aver utilizzato le loro capacità e i loro poteri.
Il master, dal canto suo può decidere arbitrariamente di far succedere molte cose, per esempio che il draghetto non si riesce a vendere a nessuno perchè si sa a chi appatiene, quindi i PG non beccheranno neanche una moneta, che lo rivenderanno a meno di quanto gli era stato proposto, o che riusciranno a gudagnarci, ma questo è un discorso che sula totalmente dai PX che si meritano.

Se il master non si accanisce togliendo Px, ma studia un modo per implementare ogni decisione dei PG in un mondo reattivo secondo me ci si diverte molto di più tutti quanti.

Se vi interessa c'è una discussione riguardante l'assegnazione dei PX nel seno di distribuzione secondo Incontri, Role Play, Utilizzo Capacità in questo topic.


Kalius
00lunedì 8 novembre 2004 13:02
Re: Re:
Ad esempio: i pg ieri sonbo andati sulle montane nei pressi di dagger folls per raggiungere una miniera in cui succedono cose strane. Erano tutti fortunati perchè il pg che li guidava era un barbaro con molti gradi in sopravvivenza e abbastanza esperto nelle terre selvagge.

Purtroppo però uno dei pg, durante l'accampamento notturno si è svegliato con l'influenza e la febbre (e il nano si è raffreddato), con la conseguenza che tutti hanno dovuto ricercare di fretta una grotta in cui entrare.
Avevano poco equipaggimento e il ladro stava davvero male. A questo punto il mago ha avuto un'idea ingegnosa basata su radici, lattine di olio che aveva e resti di ossa per accendere un piccolissimo fuocherello (era l'unico modo per farlo).

Io l'ho premiato con dei PX (200 PX) 50xliv perchè è stata un'ottima idea che a nessuno era passato proprio nella mente e anche poco difficile che qualcuno ci arrivasse.

Un esempio di premio per la storia/interpretazione
amisis
00lunedì 8 novembre 2004 13:59
personalmente mi vedo concorde con tyris con i dovuti 'ma'.
D&D, qualunque edizione, ha una struttura bellica, non tratta di carattere del personaggio, o se lo fà con il minimo impegno necessario per non mandare allo sfacelo ogni costrutto morale all'interno del gioco.
Non stò dicendo se è un buon sistema od un cattivo sistema, ma solo che è un sistema adatto ad un certo tipo di gioco.
Se la campagna che si vuole fare seguirà un altro stile bene, si usi un altro sistema.
Logicamente ogni sorta di regolamento avrà bisogno di piccoli ritocchi, ma non è vero, come mi sembra che molti pensino, che ogni sistema và bene per ogni campagna.
La giustificazione del 'non mi và di imparare un nuovo sistema' o 'i miei giocatori non vogliono' non mi sembra reggere.
Come ho già detto sopra quando si sceglie una campagna si sceglie necessaraiamente anche il tono stesso della campagna, che non tutti i regolamenti potranno rendere decentemente.
Utilizzare consapevolmente un sistema non adatto mi sembra una velata ammissione di non voler veramente seguire l'idea di base della campagna, e allora che ci si lamenta a fare?
logicamente tutto IMO :)
olidammara
00lunedì 8 novembre 2004 15:46
Er... non ho capito molto sinceramente. Per me dare PE solo per quello che il manuale dice di dare mi sembra restrittivo, arido e tendente alla metafisica.
Se diamo ad esempio PE solo per nemico sconfitto e trappola disinnescata ben presto metafisicamente i player cercheranno sempre di affrontare in duello una minaccia piuttosto che aggirarla o usare diplomazia, questo non va bene.
La metrica dei PE può essere sfruttata dal master per orientare i giocatori verso un gioco migliore, in questo caso premiare l'interpetazione e le idee originali, valide, che si attengono al personaggio è un modo buono di andare avanti.
Altrimenti mollo tutto e gioco a baldur's gate.
E' onnegabile il fatto che tutti amano veder crescere il proprio personaggio, è vero, tutti lo vogliono, quindi se io bardo neutrale buono mi comporto da bardo enutrale buono,m cercando sempre il dialogo e il raggiro allo scontro aperto e vedo il barbaro prebdere più punti solo perchè "si danno per mostro sconfitto" a me mi prende male e non interpreto più il diplomatico, faro solo guerrieri e maghi invocatori; per questo va been premiare anche l'ingegno e l'interpetazione.
Kalius
00lunedì 8 novembre 2004 16:03
Re:
Oli, ti quoto...

Certamente l'assegnazione dei PX è dovuta a calcoli matematici, ma si deve cercare di non limitarsi solo a quello.
Almeno io faccio così, e non mi sono mai trovato male, anzi...
Meliamne
00lunedì 8 novembre 2004 16:09
Re: Re:

Scritto da: Kalius 06/11/2004 15.32
Infine, ricordiamoci che i PX si posso anche PERDERE... E non è cattiveria, ha una sua giustificazione validissima...



A parte il fatto che proprio sul manuale del DM c'è scritto che i PX non si possono perdere in questo modo, nonè comunque corretto levarli ai PG perchè non si sono comportati come voleve il DM. Allora, invece di fare questo faccio quello e improvvisamente devo ricominciare ad accumulare conoscenze e abilità? Non regge sotto nessun punto di vista.
amisis
00lunedì 8 novembre 2004 16:28
sono il primo a dire che non l'assegnazione non deve essere fatta in termini di mere tabelle, ma è innegabile che nel d&d i px possono essere dati solo in base ai combattimenti.
che poi utilizzi il metodo dei gradi sfida, i px fissi per il mostro o la tua sensibilità di master, non cambia che qualsiasi aumento di px che non derivi dal combattimento è incosistente con il regolamento.
Faccio solo buona interpretazione con il guerriero e passo di livello, quindi imparo a picchiare meglio parlando?
E' pur vero che un bardo impara a cantare meglio uccidendo i nemici, quindi non mi stupisco più di nulla...
Si potrebbe sicuramente modificare il gioco in modo che le progressioni siano più ragionevoli, ma verrebe una cosa totalemnte diversa dal d&d, tanto vale che ti scrivi un nuovo gioco da solo o che ne compri un'altro, no?
Kalius
00lunedì 8 novembre 2004 17:06
Re: Re: Re:

Scritto da: Meliamne 08/11/2004 16.09


A parte il fatto che proprio sul manuale del DM c'è scritto che i PX non si possono perdere in questo modo, nonè comunque corretto levarli ai PG perchè non si sono comportati come voleve il DM. Allora, invece di fare questo faccio quello e improvvisamente devo ricominciare ad accumulare conoscenze e abilità? Non regge sotto nessun punto di vista.




Hai frainteso
Mi riferivo in senso generale (inc e oggetti creati), non all' interpretazione.

Prendete esempio dall'AD&D: il ladro prendeva PX rubando, il druido mi pare li prendesse curando. Secondo me è una cosa che non andava tolta e che invece hanno tolto.
E' quel "solo" con cui non sono d'accordo io: i PX li guadagni con il combattimento, e anche se mi fai un buon GDR. Poi dipende da master a master, perchè c'è anche quello che si preoccupa solo di farti fare dungeon dungeon e cestini di mostri continuamente... e basta. E li non pretendo che mi si capisca :)

[Modificato da Kalius 08/11/2004 17.10]

DiablotheTremere
00lunedì 8 novembre 2004 17:26
Non sono molto d'accordo sul fatto che i PX andrebbero assegnati solo per il combattimento.
Un sistema del genere è estremamente riduttivo.
Allora eliminiamo le abilità e i talenti non bellici (che non sono pochi) e lasciamo solo il tiro per colpire.

Non dico nemmeno di utilizzare un sistema basato esclusivamente sull'interpretazione perchè non ha senso, soprattutto in un sistema complesso come il d20.

Come ho già accennato la mia idea di PX e di avanzamento è un concetto astratto dell'esperienza che i giocatori fanno durante il gioco, sia esso il semplice combattimento, l'interpretazione (perchè fare il guerriero e interpretare il guerriero sono due cose diverse), l'uso di abilità il superamento di certe avversità.
Ma ciò vuol dire rimaneggiare completamente il sistema di gioco e allora tanto vale buttarsi su altri sistemi...ma credo che un master di D&D si senta più appagato nel modificare il gioco per le sue esigenze senza dover per forza di cose convertire un'intera ambientazione ad un nuovo sistema di gioco. E' molto più semplice e veloce studiarsi un paio di home rules. Pratica comune nei giochi di ruolo.
Alonzo Ruppetti
00lunedì 8 novembre 2004 18:16
L'avanzamento di livello, cioè il miglioramento fisico e psichico del personaggio, può avvenire solo per addestramento, insegnamento o la partecipazione ad eventi così pericolosi (le avventure) che possono considerarsi come addestramento sul campo.
Questo nel mondo di gioco (il guerriero migliora la sua abilità con la spada perchè si allena).

Ma il GDR non si occupa dell'addestramento in prima persona, è noioso. I PX vengono dati invece giudicando il comportamento del giocatore, quindi per l'interpretazione e per come si comporta nell'avventura vera e propria. Quindi i PX hanno una duplice interpretazione. Al tavolo di gioco si assegnano (e questo è l'unico sistema possibile) basandosi su come il giocatore ha giocato, bene o male. Quei PX, nel mondo di gioco, si trasformano in addestramento, l'unica cosa che può realisticamente migliorare il personaggio, ma è un dato o un fatto che si da per scontato, presupposto, non abbisogna di essere giocato.
Il Nico
00lunedì 8 novembre 2004 21:23
Mi pare che pur girando molto ma molto al largo dalla mia domanda iniziale, stiamo comunque toccando i temi che più mi premevano.
Provo cmq a dire la mia sui metodi di assegnazione dei PX.
Anzitutto, premetto che ODIAVO il metodo di AD&D dove i PG prendevano PX quando facevano quello che dovevano fare. Mi riferisco al "bonus del 10%" sui mostri sconfitti dai guerrieri, oppure i tanti PE quante MO rubate per i ladri... mi sapeva di sistema chiuso, che imponeva ai giocatori di muoversi nelle avventure secondo schemi prestabiliti.
Alcuni di voi dicono che qs è ciò che voleva chi ha creato D&D. Ma è vero? Per me no, nel senso che il gioco di ruolo per essere tale non può e non deve essere legato a gabbie inflessibili. Ed infatti a mia ragione ci siete molti di voi che con le classiche "home rules" avete modificato l'assegnazione dei PX. E un passo in questo senso lo ha fatto la 3a ediz.

Muovo poi una critica verso chi ha deciso di stravolgere al 100% le regole di assegnazione del manuale per mettere quelle personali. Allora, posto che concordo sul creare regole extra che semplificano il lavoro del DM e che coinvolgono meglio i giocatori, non ci sto quando dite che se un giocatore capisce il meccanismo di assegnazione dei PX, fa metafisica quando si muove in questo senso. Ma scusate, e allora che deve fare un giocatore per far avanzare di livello il suo PG? E' ovvio che se capisce che giocando più di ruolo il DM lo premia, smetterà di tirare dadi e inizia a parlare con tutti i PNG. Ad un certo punto gli verrà spontaneo chiedere quali criteri usa il DM per premiare i PG: lo so che è brutto perchè si fa metasifica, ma se non fosse così significa che i giocatori sono tremendamente studipi e passivi! Qualsiasi giocatore sa che affrontare un beholder fa fare più PX che affrontare un plotone di goblin, ma deve essere il DM a dire (o a far capire) al giocatore che gli stessi PX ottenibili contro il beholder li può avere se riesce a mettere in pace il mostro con chi vive nella zona infestata dallo stesso.

Nico

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