Armi di distruzione di massa in Iraq

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TheSandman
00martedì 8 novembre 2005 08:56
La strage nascosta
di Sigfrido Ranucci

"Ho sentito io l'ordine di fare attenzione perché veniva usato il fosforo bianco su Fallujah . Nel gergo militare viene chiamato Willy Pete. Il fosforo brucia i corpi, addirittura li scioglie".
È questa la tremenda testimonianza di Jeff Englehart, veterano della guerra in Iraq. "Ho visto i corpi bruciati di donne e bambini- ha aggiunto l'ex militare statunitense-il fosforo esplode e forma una nuvola, chi si trova nel raggio di 150 metri è spacciato".
Testimoni hanno visto "una pioggia di sostanze incendiarie di vario colore che, quando colpivano, bruciavano le persone e anche quelli che non erano colpiti avevano difficoltà a respirare", racconta Mohamad Tareq al-Deraji, direttore del centro studi per i diritti umani di Fallujah.

Tratto da questa pagina di RAInews24 dove ci sono anche i filmati che documentano il massacro.
Sabin@
00martedì 8 novembre 2005 13:50

Inchiesta shock di "Rai News 24": l'agente chimico usato
come arma. Un veterano: "I corpi si scioglievano"
"Fosforo bianco contro i civili"
Così gli Usa hanno preso Falluja
Un documento svela anche un test su un nuovo tipo di Napalm



Il fosforo bianco in azione

ROMA - In gergo i soldati Usa lo chiamano Willy Pete. Il nome tecnico è fosforo bianco. In teoria dovrebbe essere usato per illuminare le postazioni nemiche al buio. In pratica è stato usato come arma chimica nella città ribelle irachena di Falluja. E non solo contro combattenti e guerriglieri, ma contro civili inermi. Gli americani si sarebbero resi responsabili di una strage con armi non convenzionali, la stessa accusa di cui deve rispondere l'ex dittatore iracheno Saddam Hussein. Questo racconta un'inchiesta di Rai News 24, il canale all news della Rai svelando uno dei misteri del fronte di guerra tenuto più nascosto dell'intera campagna americana in Iraq.

"Ho sentito io l'ordine di fare attenzione perché veniva usato il fosforo bianco su Fallujah. Nel gergo militare viene chiamato Willy Pete. Il fosforo brucia i corpi, addirittura li scioglie fino alle ossa", dice un veterano della guerra in Iraq a Sigfrido Ranucci, inviato di Rai News 24.

"Ho visto i corpi bruciati di donne e bambini - aggiunge l'ex militare statunitense - il fosforo esplode e forma una nuvola. Chi si trova nel raggio di 150 metri è spacciato".

L'inchiesta di Rai News 24, Fallujah. La strage nascosta, in onda domani su Rai3, presenta, oltre alle testimonianze di militari statunitensi che hanno combattuto in Iraq, quelle di abitanti di Fallujah. "Una pioggia di fuoco è scesa sulla città, la gente colpita da queste sostanze di diverso colore ha cominciato a bruciare, abbiamo trovato gente morta con strane ferite, i corpi bruciati e i vestiti intatti", racconta Mohamad Tareq al Deraji, biologo di Falluja.

"Avevo raccolto testimonianze sull'uso del fosforo e del Napalm da alcuni profughi di Falluja che avrei dovuto incontrare prima di essere rapita - dice nel servizio la giornalista del Manifesto rapita in Iraq (proprio a Falluja) nel febbraio scorso, Giuliana Sgrena, a Rai News 24 - Avrei voluto raccontare tutto questo, ma i miei rapitori non me l'hanno permesso".

Rainews 24 mostrerà documenti filmati e fotografici raccolti nella città irachena durante e dopo i bombardamenti del novembre 2004, dai quali risulta che l'esercito americano, contrariamente a quanto dichiarato dal Dipartimento di Stato in una nota del 9 dicembre 2004, non ha usato l'agente chimico per illuminare le postazioni nemiche, come sarebbe lecito, ma ha gettato fosforo bianco in maniera indiscriminata e massiccia sui quartieri della città.

Nell'inchiesta, curata da Maurizio Torrealta, vengono trasmessi anche documenti drammatici che riprendono gli effetti dei bombardamenti anche sui civili, donne e bambini di Falluja, alcuni dei quali sorpresi nel sonno.

L'inchiesta mostra anche un documento dove si prova l'uso in Iraq di una versione del Napalm, chiamata con il nome MK77. L'uso di queste sostanze incendiarie su civili è vietato dalle convenzioni dell'Onu del 1980. Mentre l'uso di armi chimiche è vietato da una convenzione che gli Stati Uniti hanno firmato nel 1997.

Fallujah. La Strage Nascosta verrà trasmessa da Rai News domani 8 novembre alle ore 07.35 (sul satellite Hot Bird, sul canale 506 di Sky e su Rai Tre), in replica sul satellite Hot Bird e sul canale 506 di Sky alle 17 e nei due giorni successivi.

(7 novembre 2005)

(Repubblica.it)





Sabin@
00mercoledì 9 novembre 2005 10:35

Armi chimiche su Falluja
Una inchiesta di Rainews24 prova l'uso di fosforo bianco durante il bombardamento di Falluja a novembre 2004: «E' una arma non convenzionale, che da fuoco all'ossigeno circostante». Il Pentagono smentisce: «menzogne da terroristi»
SARA MENAFRA
Non li ha uccisi un'arma, perché sul corpo non ci sono segni di proiettile. Non li ha uccisi il fuoco, perché i vestiti, spesso sintetici, sono ancora intatti. Eppure i morti di Falluja portano i segni di una fine atroce. I lineamenti straziati dal calore e il corpo mummificato, fuso da un fuoco che ha dell'innaturale, ma con una spiegazione scientifica chiara: armi chimiche e in particolare il fosforo bianco. E' la conferma di un sospetto che rimbalza da anni soprattutto sulla stampa anglofona e che ora, nell'inchiesta mandata in onda questa mattina alle 7.35 su Raitre e confezionata da Maurizio Torrealta e Sigfrido Ranucci (il titolo è La strage dimenticata), si poggia su documenti pesanti come pietre. Il portavoce del Pentagono Todd Vician in serata ha smentito nettamente i contenuti del servizio sostenendo che quella dei giornalisti italiani è «la stessa tecnica di disinfomazione usata dai terroristi». Ma contro di lui c'è un documento del governo inglese (presentato nell'inchiesta) in cui si afferma che gli Usa «almeno in alcuni casi» hanno usato armi chimiche.

Ad uccidere i cittadini di Falluja, la città irachena bombardata fino allo strazio un anno fa, oltre ai proiettili sparati anche su civili sono state delle armi chimiche: l'Mk 77, una bomba simile al napalm, e il fosforo bianco, appunto.

Il fosforo è un'arma da guerra. C'era nei bombardamenti di Guernica e c'era anche nei bombardamenti di Saddam Hussein contro i curdi negli anni '80. In piccolissime quantità c'è anche nelle armi «convenzionali», usato come come «tracciante» nei proiettili di uso militare. Che il fosforo bianco sia stato usato in grandi quantità su Falluja l'hanno raccontato diversi ex militari, alcuni anche sulle pagine di questo giornale. Rainews24 ne ha intervistati due e uno di loro, Jeff Garrett, che ha partecipato all'assalto della città irachena si dice sicuro: «Ho sentito via radio il comando di usare il Willy Pete, il nome con cui noi chiamiamo il fosforo bianco».

C'è anche una immagine inequivocabile che racconta l'uso massiccio di fosforo bianco sulla città irachena. Sono pochi istanti, chiarissimi, trasmessi attraverso il circuito internazionale: «pioggia di fosforo bianco» dice la didascalia che accompagna il breve filmato.

«In grandi quantità il fosforo bianco è una vera e propria arma di distruzione di massa di tipo non convenzionale», dice Domenico Leggiero ex rappresentante del Cocer dell'esercito e per un certo periodo «ispettore internazionale al controllo degli armamenti»: «Innesca una reazione a catena che da fuoco all'ossigeno. Non è come il napalm che brucia quello che tocca, ma è un effetto a microonde , una specie di fuoco neutronico, capace di bruciare tutti gli esseri viventi in un edificio lasciandone intatta la struttura. E' per questo che i corpi appaiono più bruciati sulla bocca, perché lì c'è una maggiore presenza di ossigeno».

A confermare che i corpi delle vittime di Falluja sono stati bruciati dal fosforo bianco era stato Mohamad Tareq al-Deraji, direttore del centro studi per i diritti umani di Fallujah, una ong nata durante i bombardamenti americani sulla città. Al-Deraji aveva portato la sua denuncia al parlamento di Strasburgo nel giugno scorso. Nell'intervista di Ranucci lo vediamo mostrare una foto shockante: una donna col volto completamente fuso dal calore e i vestiti perfettamente intatti.

Il ricordo del Vietnam, dove fu massiccio l'uso sia di napalm che di fosforo bianco, convinse le Nazioni unite a siglare nel 1980 una «Convenzione sulla limitazione e divieto delle bombe incendiarie», che limitava la possibilità di usare il napalm ai soli obiettivi militari, e nel 1997 a scrivere un nuovo testo sulla «proibizione di sviluppo, produzione, stoccaggio e uso di armi chimiche e sulla loro distruzione». E' anche grazie a quei documenti che gli Usa hanno giustificato l'intervento contro Saddam, come ha ricordato Pino Arlacchi, ex direttore dell'ufficio Onu su droga e criminalità.

Il documentario «La strage dimenticata» è già uscito dal palinsesto-ghetto in cui era stato piazzato. Elettra Deiana del Prc ha presentato una interpellanza urgente al ministro Martino e una interrogazione analoga è stata presentata dal senatore Luigi Malabarba. Ma il resto dell'opposizione hanno chiesto che il governo riferisca in parlamento.

(il Manifesto)

Sabin@
00mercoledì 9 novembre 2005 11:31
Potete vedere il video dell'inchiesta di Rai News 24 scaricandolo QUI
Sabin@
00venerdì 11 novembre 2005 10:42
E i tg continuano a non parlarne, troppo presi da Celentano, Bonolis e Mentana che lo sostituirà....

Non ho parole.

Ma tra i servi dobbiamo essere proprio gli ultimi?

[SM=x584452]
ISKRA!
00sabato 12 novembre 2005 16:23
fuoco alle polveri
Orrore in faccia
GABRIELE POLO

Li abbiamo visti in faccia, o quel che ne resta. I cadaveri di Falluja, sepolti da mesi di silenzio, negati dalle bugie dei comunicati ufficiali, sussurrati dalle voci dei profughi che nessuno raccoglieva. Poi un soldato sconvolto da ciò che si portava dentro e non poteva più trattenere e un'inchiesta giornalistica ce li hanno restituiti, in tutta la loro brutalità. E ce li siamo ritrovati in televisione, con la forza sconvolgente delle immagini, tragica citazione di un'altra guerra - quella del Vietnam - che ripensata oggi sembra sminuita a violenza di quartiere. Quelle foto, quei corpi che abbiamo potuto vedere in televisione solo in ore «periferiche» o soltanto grazie al satellite, hanno detto l'indicibile, sorprendendo i più pessimisti tra noi. Quelli che pur hanno denunciato l'orrore della guerra, quelli che hanno sempre sospettato che a Falluja fosse successo qualcosa di imparagonabile a ciò che era accaduto fino a quel momento. E che già non era poco.

La realtà fa male. A volte ci viene il sospetto di esagerare in pessimismo quando parliamo di evento epocale a proposito della guerra preventiva che Bush ha scatenato in Iraq. A volte ce lo rimproverano «persino» i nostri lettori, che - pure - di brutture ne hanno viste tante. E, invece, scopriamo di essere stati persino «leggeri» nel raccontare il conflitto iracheno. Così siamo costretti a sbattervi in faccia quelle foto, anche se ci fa male guardarle persino quanto le mettiamo in pagina e ci viene il dubbio di cadere in un'eccessiva rappresentazione dell'orrore. Ma dobbiamo farlo, perché ciò che molti vogliono nascondere va fatto vedere.

Ora gli americani negano. Non di aver usato il fosforo bianco a Falluja, ma di averlo fatto indirizzandolo contro le persone. Lo avrebbero solo disperso nell'aria. Gli autori di Rainews24 che hanno realizzato il servizio sul massacro assicurano di avere le prove per stabilire che non è andata così. Ma a smentire le imbarazzate giustificazioni dell'ambasciata americana ci sono soprattutto le devastazioni sui resti di quei corpi, le testimonianze di chi da Falluja è scappato e di quelli che ci sono tornati dovendo fare i conti con le conseguenze ambientali di una guerra chimica, con l'inquinamento dell'acqua e della terra.

Gli americani mentono. E stavolta non sarà facile per loro essere creduti. Porteranno addosso la responsabilità di un crimine contro l'umanità difficile da oscurare. Cui non potranno porre rimedio, nemmeno andandosene da lì, anche se andarsene da lì sarà l'unico modo per limitare i danni a venire. Se la porteranno addosso la strage di Falluja. Non è cieco antiamericanismo, è un semplice fatto.
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