Allons enfant...

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Slobodan
00sabato 11 marzo 2006 11:14

Studenti in protesta contro la legislazione del lavoro voluta da de Villepin Francia, la polizia fa irruzione alla Sorbona Sgomberati i 400 universitari, rimasti nelle aule anche di notte. Hanno resistito allo strenuo e ci sono dei feriti, tra cui 11 agenti

PARIGI - Si è conclusa all'alba l'occupazione dell'università della Sorbona, a Parigi, dove centinaia di studenti erano asserragliati da tre notti per protestare contro il Cpe, la legge sul contratto di primo impiego voluta dal governo conservatore del premier Dominique de Villepin per combattere la disoccupazione giovanile, ma che agevola i licenziamenti senza giusta causa. Gli scontri con le forze anti sommossa erano tornati a divampare in serata e intorno alle 4 del mattino un gruppo di agenti con manganelli e gas lacrimogeni ha fatto irruzione nell'ateneo, stroncando i tentativi dei giovani di opporsi: nel giro di dieci minuti il complesso è stato completamente evacuato. Gli studenti avevano cercato di fermare la carica formando una catena umana al grido di «Resistenza pacifica», ma non sono riusciti a evitare la resa, anche se sono scoppiati nuovi disordini che hanno provocato diversi feriti: tra questi almeno undici polizitti, un dimostrante e un fotografo che stava seguendo gli sviluppi della vicenda. Dall'inizio dell'occupazione sono 31 le persone rimaste ferite. Sgomberi analoghi hanno avuto luogo nella notte anche in numerose altre delle 85 università di Francia presidiate nei giorni scorsi dai manifestanti.
SCONTRI NELLA NOTTE - Nella notte c'erano già stati scontri tra polizia e manifestanti in place de la Sorbonne e nelle zone circostanti. Alcuni gruppi di giovani protestavano contro la nuova legge sul lavoro, ne sono scaturiti tafferugli con lanci di lacrimogeni da parte della polizia e di vari oggetti da parte dei manifestanti. Anche gli studenti asserragliati nella Sorbona hanno partecipato gettando contro i poliziotti un po' di tutto, dagli estintori alle sedie ai libri. All'interno gli studenti si erano preparati a un eventuale assalto accumulando oggetti pesanti davanti ai portoni di ingresso. Gli incidenti, cominciati verso mezzanotte sulla piazza antistante l'università, sono proseguiti in boulevard Saint Michel, dove sono state smantellate piccole barricate.
DAL MAGGIO '68 - La Sorbona sembra tornata ad essere il simbolo della protesta giovanile francese, anche se questo movimento non vuole seguire le orme del maggio del '68. Situazioni troppo diverse e poi, dicono alcuni studenti, la vera differenza è che allora quando si usciva dall'università si trovava un lavoro. Il '68 resta comunque un riferimento quasi obbligato. Lo ha ricordato il rettore Maurice Quenet quando ha detto che è da allora che l'ateneo non veniva occupato di notte. Le aule restano comunque chiuse. Gli studenti hanno deciso di proseguire l'occupazione anche durante la notte. Dopo la decisione di aderire allo sciopero di protesta contro la legislazione del lavoro voluta da Dominique de Villepin, gli edifici che ospitano le Università di Parigi I, IV e V sono bloccati e le aule sono anche occupate da un gruppo di studenti che vi hanno trascorso la notte. Il rettore ha deciso di chiudere gli accessi per evitare incidenti. Alcune centinaia di studenti si sono accampati da giovedì sera davanti all'edificio principale della Sorbona e sono controllati da uno schieramento di agenti della gendarmeria. Qualche momento di tensione si è avuto durante la notte e alcune vetrine sono state rotte da gruppetti isolati di studenti.
LA LEGGE CONTESTATA - La legge contestata contiene il discusso contratto di primo impiego (Cpe). Il contratto prevede la possibilità di licenziamento senza giustificazione per i neo assunti con meno di 26 anni entro un periodo di prova fissato a due anni. L'agitazione, che ha visto nei giorni scorsi sfilare uniti operai e studenti in molte città francesi con un maxi raduno a Parigi, prosegue all'indomani del via libera al provvedimento da parte del Senato.


Che dire, mia figlia(che vive lavora e studia proprio a Parigi)nei giorni scorsi mi aveva annunciato che erano in corso degli scioperi(degli studenti ma anche di alcuni docenti) e delle manifestazioni per protestare contro questa nuova legge(la via francese alla flessibilità)che il Corriere indica come voluta da De Villepin ma che è piuttosto percepita come Sarkoziana,dal nuovo "mostro" della gauche-non solo studentesca-transalpina.
E purtroppo per giorni non ha potuto,insieme a tanti altri ragazzi che hanno voglia di studiare,accedere alle lezioni per via dei picchetti,ora leggo che sono arrivati anche alle occupazioni notturne.
Invocavo,prendendomi immediatamente del fascista da mia moglie(hox,vuoi che te la presenti? [SM=x584429] ),un Bavà Beccarìs perchè lo scimmiottamento del '68 ed impedire il diritto allo studio(tra l'altro in un periodo,questo,in cui c'è una intensa sessione primaverile degli esami)lo trovo inaccettabile.
La legge in questione è definibile come emergenza:può piacere o no,ma rientra nella classica impostazione liberale di un legittimo(vale la pena ricordarlo)governo di centrodestra(tra l'altro credo che l'Ulivo potrebbe pure sostenerla dacchè non mi pare culturalmente diversa dall'impostazione del pacchetto-Treu,ma ovviamente ad un mese dal voto non sentiremo niente di simile...)che può essere contrastato con ogni pacifico mezzo,ma non dovrebeb mai arrivare ad impedire,da parte di una minoranza pur corposa,a ledere i diritti degli studenti.
Se c'è chi ha tempo da perdere,vada a tirare uova a Matignon ma non si permetta di violentare il prossimo:io ho sempre scioperato,a prescindere direi,sia da studente che da docente ma senza mai contestare scelte differenti se non verbalmente.
Ricordo bene gli scioperi alla Montecatini-Montedison qui a Ferrara nei '70(coi socialisti del chimico,più "infiltrati" eh eh, specializzati nella caccia al crumiro a suon di sputi e sberle!)e non ne sento certo la mancanza.
perdere le lezioni significa inficiare gli esami(tra l'altro posticipati e quindi agglomerati tutti in poco tempo)e chi ha fatto o fa l'Università sa bene i disagi.
Certo a cavalcare le inconsapevoli(in gran parte)masse studentesche sono i soliti noti,gli scansafatiche ed i salottieri già sistemati col vezzo del fazzoletto rosso al taschino per cui invocare la République a ristabilire l'ordine non è uno squallido auspicio reazionario ma la coscienza di squalificare chi in nome dell'egalitè violenta la libertè.
Gli avversari di questa legge(che non piace nemmeno a me,sia chiaro)hanno nel voto democratico,non nella violenza imposizione del proprio dissenso,lo strumento per ribaltarla.
E allora,da socialista,da libertario,da "amico" della Scuola,dico viva lo sciopero e abbasso i picchetti.


Modificato da Slobodan 11/03/2006 11.15
ISKRA!
00martedì 14 marzo 2006 11:30
Re:

Scritto da: Slobodan 11/03/2006 11.14

Certo a cavalcare le inconsapevoli(in gran parte)masse studentesche sono i soliti noti,gli scansafatiche ed i salottieri già sistemati col vezzo del fazzoletto rosso al taschino per cui invocare la République a ristabilire l'ordine non è uno squallido auspicio reazionario ma la coscienza di squalificare chi in nome dell'egalitè violenta la libertè.
Gli avversari di questa legge(che non piace nemmeno a me,sia chiaro)hanno nel voto democratico,non nella violenza imposizione del proprio dissenso,lo strumento per ribaltarla.
E allora,da socialista,da libertario,da "amico" della Scuola,dico viva lo sciopero e abbasso i picchetti.



Guarda che fare uno sciopero ed occupare un'università non è violenza.
Il tuo liceo non è mai stato occupato e/o autogestito dagli studenti?

Hai la stessa concezione di chi dice che gli operai scioperano perchè sono pigri e che i controllori di volo dovrebbero solo spedire lettere di protesta e far partire gli aerei lo stesso...

L'esercizio di una protesta di universitari non può certo essere quello di restare a casa a bere birre invece di studiare... Deve invece puntare alla costruzione di un movimento studentesco che sia capace di una propria coscienza, di un proprio volume di mobilitazione autonoma, e quindi di un proprio peso di contrattazione...

Anche perchè il CPE (contratto di primo impiego) proprio sui giovani francesi va a colpire e minare diritti acquisiti come quello della giusta causa (per il licenziamento).

Mentre scrivo vengo a sapere che la sorbona è stata sgomberata con la forza dalla polizia... Ma che il centro della contesa si è spostato al college de France... La Sorbona è ancora presidiata dalla polizia, che teme nuove occupazioni... ed è ancora CHIUSA.

Purroppo in Italia, quello che oggi accade in Francia è stato attuato già da un governicchio di CSX e poi abilmente portato agli estremi dalla attuale maggioranza... Così i nostri studenti-lavoratori non si trovano certo in buone condizioni.

Eppure, quando sarebbe stato il tempo, di questo moto di ribellione che sta animando la gioventù francese QUI in Italia non si è vista traccia... per questo loro meritano qualcosa di più...

[SM=x584434] [SM=x584436] [SM=x584454]
zobmie
00martedì 14 marzo 2006 13:32
I partecipanti ad uno sciopero studentesco si dividono grosso modo in due categorie:

1) quelli (credo la maggioranza, tra i quali ero tra i leader [SM=x584433] ) che lo fanno tanto per fare gazzarra, "marinare", protesta verso tutto, casino, ripicche verso la scuola ed i professori, vedersi presi sul serio mentre si gioca, passare giornate esaltanti, e via discorrendo.

2) quelli che, sia pure appena affacciatisi alla vita, credono già fortemente in qualche loro verità assoluta, non ascoltano contradditorio ed in sostanza si sentono impegnati e giustificati ad usare le mani ( la violenza) perchè hanno in tasca la verità che tanti felloni loro simili non vogliono riconoscere.Son sempre molto seri.
Li ho sempre considerati dei poveri infelici anche se ammetto per primo che le proteste degli studenti in regimi totalitari o discutibili hanno una storia gloriosa.
Slobodan
00martedì 14 marzo 2006 14:55
Re: Re:

Scritto da: ISKRA! 14/03/2006 11.30


Guarda che fare uno sciopero ed occupare un'università non è violenza.
Il tuo liceo non è mai stato occupato e/o autogestito dagli studenti?

Hai la stessa concezione di chi dice che gli operai scioperano perchè sono pigri e che i controllori di volo dovrebbero solo spedire lettere di protesta e far partire gli aerei lo stesso...

L'esercizio di una protesta di universitari non può certo essere quello di restare a casa a bere birre invece di studiare... Deve invece puntare alla costruzione di un movimento studentesco che sia capace di una propria coscienza, di un proprio volume di mobilitazione autonoma, e quindi di un proprio peso di contrattazione...

Anche perchè il CPE (contratto di primo impiego) proprio sui giovani francesi va a colpire e minare diritti acquisiti come quello della giusta causa (per il licenziamento).

Mentre scrivo vengo a sapere che la sorbona è stata sgomberata con la forza dalla polizia... Ma che il centro della contesa si è spostato al college de France... La Sorbona è ancora presidiata dalla polizia, che teme nuove occupazioni... ed è ancora CHIUSA.

Purroppo in Italia, quello che oggi accade in Francia è stato attuato già da un governicchio di CSX e poi abilmente portato agli estremi dalla attuale maggioranza... Così i nostri studenti-lavoratori non si trovano certo in buone condizioni.

Eppure, quando sarebbe stato il tempo, di questo moto di ribellione che sta animando la gioventù francese QUI in Italia non si è vista traccia... per questo loro meritano qualcosa di più...

[SM=x584434] [SM=x584436] [SM=x584454]



Ma cosa dici,evidentemente non hai capito.
perchè solo uno che non ha capito può dire ste cose.
Lo sciopero non è violenza,l'oKKupazione atta ad impedire lo svolgersi delle lezioni sì.
e come tale va contrastata.
Anche oggi a parigi gli scioperi stanno continuando,ma alle università l'accesso è consentito,a differenza dei giorni scorsi.

Ti posso dare ragione sulla passività italiana rispetto a medesime iniziative legislative(a me lo dici,che son stato uno dei pochi a votare il referendum sull'art.18?)ma la soluzione violenta(perchè così è) che tu pomposamente descrivi come moto di coscienza non è la risposta.non lo era nemmeno ieri,figuriamoci oggi.

p.s:nel mio liceo MAI vi è stata occupazione nè autogestione(se non un concordato scimmiottamento di essi dalla durata della vita di una farfalla):sono termini per me intollerabili,il primo giorno metto subito in chiaro che atti simili portano inevitabilmente alla rottura irreparabile del rapporto con me,con tutte le conseguenze del caso.
Non è assolutamente minaccia,autoritarismo nè pseudofascismo,semplicemente il rispetto dell'Istituzione Scuola,che IO HO,a differenza di qualche sprovveduto.
ISKRA!
00martedì 14 marzo 2006 16:53
Re: Re: Re:

Scritto da: Slobodan 14/03/2006 14.55
Lo sciopero non è violenza,l'oKKupazione atta ad impedire lo svolgersi delle lezioni sì.



Non so perchè ma non riesco a comprendere nemmeno lontanamente l'accezione di Violenza che usi... credo che se ne sia già discusso... Ritengo che sia un grossolano abuso definire il disagio conseguente ad una astensione dalle lezioni o alla autogestione dello spazio studentesco una "violenza"...


Nessuno è stato violentato durante l'occupazione... indi non è configurabile come violenta... altrimenti quando davvero ci sono delle azioni violente che fai? le descrivi con i superlativi? "violentissima"?

[SM=x584454]

Modificato da ISKRA! 14/03/2006 17.00
ISKRA!
00martedì 14 marzo 2006 16:57
Re:

Scritto da: zobmie 14/03/2006 13.32
2) quelli che, sia pure appena affacciatisi alla vita, credono già fortemente in qualche loro verità assoluta, non ascoltano contradditorio ed in sostanza si sentono impegnati e giustificati ad usare le mani ( la violenza) perchè hanno in tasca la verità che tanti felloni loro simili non vogliono riconoscere.Son sempre molto seri.
Li ho sempre considerati dei poveri infelici anche se ammetto per primo che le proteste degli studenti in regimi totalitari o discutibili hanno una storia gloriosa.




Usare le mani? Guarda che qui non si parla di usare le mani, ma di manifestare le proprie idee...

Il problema è che non è possibile sorridere alle occupazioni delle università di teheran o di Pechino e poi dire che le occupazioni delle università sono violente "in sè" perchè è un giudizio dato con occhio strabico.

Distinguere l'azione violenta dall'azione sociale di contrapposizione politica, attuata senza danno materiale per alcuno, non è cosa secondaria.

E i picchiatori, tra gli studenti sono ben rari... Per quanto tu possa pensare il contrario.

Alla prossima... [SM=x584434] [SM=x584436]
ISKRA!
00martedì 14 marzo 2006 17:12
Re: Re: Re:

Scritto da: Slobodan 14/03/2006 14.55
p.s:nel mio liceo MAI vi è stata occupazione nè autogestione(se non un concordato scimmiottamento di essi dalla durata della vita di una farfalla):sono termini per me intollerabili,il primo giorno metto subito in chiaro che atti simili portano inevitabilmente alla rottura irreparabile del rapporto con me,con tutte le conseguenze del caso.
Non è assolutamente minaccia,autoritarismo nè pseudofascismo,semplicemente il rispetto dell'Istituzione Scuola,che IO HO,a differenza di qualche sprovveduto.



Durante le autogestioni che ricordo, ho memoria di un grande impegno organizzativo, e di ore piene di contenuti, conferenze, filmati e percorsi...

Una volta si elaborò una proposta di legge per la trasformazione dell'ora di religione in "storia delle religioni". Con tanto di citazioni dalla costituzione, ed un gruppo di lavoro che individuava il percorso da attuare per la trasformazione.
In un'altra occasione si parlò (con la collaborazione di alcuni insegnanti e qualche ospite esterno) della Cina contemporanea.
In un altra di Paesi dell'ex Jugoslavia, con ospiti da oltre confine...
Un'altra volta si parlò di rigassificatori on-shore (si trattava di un tema di stretta attualità locale).

Vi era chi prendeva la cosa sul ridere, certo, perchè l'immaturità porta a ritenere che la diligenza nei compiti e nello stare nella scuola sia connessa solo al potere censorio del corpo insegnante (una concezione proto-hobbesiana del vivere sociale) ma anche un grande slancio organizzativo ed una capacità di darsi obbiettivi e concluderli, da parte di una notevole porzione degli studenti, che non meritano di essere derubricati a violenti o a nefandi traviatori di coscienze... Un'assemblea permanente durata giorni, senza danni, se non qualche scritta in più nei bagni... che venne diligentemente cancellata con alcool e carta igienica...

Venivano prese le presenze, e fatto l'appello alla prima ed all'ultima ora... Insomma, non un occupazione di vandali, ma un esperimento di assemblea permanenente degli studenti.

Insomma, un'esperienza, che voi ci crediate o meno, formativa ed educativa, proprio come si conviene ad una scuola.

[SM=x584453] [SM=x584454]
TheSandman
00martedì 14 marzo 2006 17:23
Ma in che scuola hai studiato ISKRA? [SM=x584445]

Io di occupazioni scolastiche (con relativa autogestione) ne ho vissute tre... alle prime due ho dato una mano, alla terza (organizzata dai nuovi rappresentanti d'istituto senza altro motivo se non quello di continuare una tradizione) mi sono opposto. Gran parte della mia classe (come gran parte delle altre quinte) era in aula a fare lezione regolarmente.

I due anni precedenti in ogni caso, bene che andasse si giocava a carte, si facevano giochi idioti e qualcuno girava per le aule con appuntato al petto un cartellino con sopra la scritta "security" per controllare che non ci fosse troppo casino.

Una volta hanno fatto irruzione i carabinieri alle tre di notte. Io però non c'ero.
ISKRA!
00martedì 14 marzo 2006 17:44
Re:

Scritto da: TheSandman 14/03/2006 17.23
Ma in che scuola hai studiato ISKRA? [SM=x584445]



Liceo scientifico... Ma non ho mai occupato, ma autogestito.
Nel senso che nell'unica volta in cui ricordo si rimase anche di notte ero troppo giovane (in prima) e rimasi solo per le attività del mattino.
Le altre volte l'autogestione durò per tutta la settimana dalle 8.00 alle 19.00 poi anche gli organizzatori andavano a casa.

Comunque, per la mia esperienza, contano molto gli organizzatori, ricordo scioperi del cazzo, quando ero ragazzino (nel biennio) e ad alcuni addirittura non partecipai, perchè erano una pura astensione dalle lezioni per svogliatezza, senza manifestazione e senza rivendicazioni.

Non dico che il mondo studentesco sia un esempio di coscienza, dico che i giudizi monocromatici sono spesso erronei, e questo è il caso. E comunque, anche se nella tua esperienza le occupazioni fossero state più "futili" comunque dubito che le definiresti violente.

Dimenticavo... noi votavamo, per indire l'occupazione... [SM=x584435]
TheSandman
00martedì 14 marzo 2006 17:53
Re: Re:

Scritto da: ISKRA! 14/03/2006 17.44

dico che i giudizi monocromatici sono spesso erronei



Toglierei la parola "spesso"...



E comunque, anche se nella tua esperienza le occupazioni fossero state più "futili" comunque dubito che le definiresti violente.



Beh, diciamo che quando ero al biennio chi provava ad entrare a scuola quando c'era sciopero veniva dissuaso con motivazioni non proprio ortodosse... motivazioni sia verbali che "fisiche"... mi ricordo che una volta eravamo "reclusi" entro i cancelli e non potevamo entrare a scuola... io e un mio compagno siamo riusciti a scavalcare la recinzione dietro la palestra e ci siamo dileguati per i campi, sempre attenti a non farci vedere...


Dimenticavo... noi votavamo, per indire l'occupazione... [SM=x584435]



Noi eravamo mille e passa divisi in due sedi: votavano i rappresentanti d'istituto e la massa ad obbedire... un po' come succede col parlamento in Italia [SM=x584428]
zobmie
00martedì 14 marzo 2006 17:55
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: ISKRA! 14/03/2006 17.12


.

Una volta si elaborò una proposta di legge per la trasformazione dell'ora di religione in "storia delle religioni". Con tanto di citazioni dalla costituzione, ed un gruppo di lavoro che individuava il percorso da attuare per la trasformazione.
In un'altra occasione si parlò (con la collaborazione di alcuni insegnanti e qualche ospite esterno) della Cina contemporanea.
In un altra di Paesi dell'ex Jugoslavia, con ospiti da oltre confine...
Un'altra volta si parlò di rigassificatori on-shore (si trattava di un tema di stretta attualità locale).

Vi era chi prendeva la cosa sul ridere, certo, perchè l'immaturità porta a ritenere che la diligenza nei compiti e nello stare nella scuola sia connessa solo al potere censorio del corpo insegnante (una concezione proto-hobbesiana del vivere sociale) ma anche un grande slancio organizzativo ed una capacità di darsi obbiettivi e concluderli, da parte di una notevole porzione degli studenti, che non meritano di essere derubricati a violenti o a nefandi traviatori di coscienze... Un'assemblea permanente durata giorni, senza danni, se non qualche scritta in più nei bagni... che venne diligentemente cancellata con alcool e carta igienica...

Venivano prese le presenze, e fatto l'appello alla prima ed all'ultima ora... Insomma, non un occupazione di vandali, ma un esperimento di assemblea permanenente degli studenti.

Insomma, un'esperienza, che voi ci crediate o meno, formativa ed educativa, proprio come si conviene ad una scuola.

[SM=x584453] [SM=x584454]



Ci sarebbe da discutere molto, anche perchè ognuno parla in base alle proprie esperienze (senz'altro non omogenee).
Inoltre io oggi vedo le cose diversamente da allora e quindi oggi non difendo tutto quello che allora feci (più o meno convintamente).

Ad ogni modo, le esperienze che citi non mi sembrano un grande esempio di cultura formativa ma un giocare a "fare i grandi" affrontando (vellitariamente) temi senz'altro serissimi ed importanti ma che non erano (e non sono nemmeno oggi) compresi in un programma di insegnamento scolastico.
Non è la serietà dell'argomento che si vuole discutere che giustifica l'occupazione di una scuola (con conseguente sbarrellamento delle lezioni, dei programmi, ed anarchia dilagante).
Molte volte si occupa la scuola ( e tralasciamo i casi meno seri...) perchè lo si è fatto l'anno precedente o perchè l'hanno fatto a Vattelapesca: checchè se ne dica il conformismo è dilagante tra gli studenti.
Fatto sta che se si vuole davvero discutere di cose importanti lo si può fare benissimo altrove, senza okkupare nulla e lasciando che le lezioni proseguano regolarmente (questa sì che sarebbe prova di maturità!).
Tu poi neghi la violenza che generalmente ne consegue. Sostenere che nessuno è stato violentato durante un'occupazione è vero (perchè succede quasi sempre) ma è soprattutto falso (perchè chi vorrebbe proseguire le lezioni ben si guarda dal contraddire gli occupanti e tanto meno di andare contro le loro volontà: è coartato).
I danni poi che tante okkupazioni hanno lasciato sono inconfutabili essendo stati stradimostrati fotograficamente.

Con il che, ti ripeto, io non condanno TUTTE le occupazioni della storia (ci mancherebbe altro!).
Ritengo però che alcune siano giustificate ed altre non lo siano affatto.
Il limite di questa "liceità" è ovviamente molto soggettivo ed è su questo che si potrebbe discutere.


ISKRA!
00martedì 14 marzo 2006 17:57
Re: Re: Re:

Scritto da: TheSandman 14/03/2006 17.53
Noi eravamo mille e passa divisi in due sedi: votavano i rappresentanti d'istituto e la massa ad obbedire... un po' come succede col parlamento in Italia [SM=x584428]



Noi in 500... Si votava... ricordo il terrorismo psicologico di qualche prof... pochi a dirla tutta... Ma una prof di matematica ci seppelì di compiti, nel vero senso della parola...

Però alla fine i sì all'autogestione vinsero lo stesso... [SM=x584429]
Modificato da ISKRA! 14/03/2006 17.58
Slobodan
00martedì 14 marzo 2006 18:12
mah,di primo acchitto mi verrebbe da rispondere come sandman:che scuola hai vissuto?
però è tutto sempre molto soggettivo,come per la naja o il primo amore,per cui rispetto i tuoi ricordi...
Quello che tu hai descritto non è classificabile come OKKUPAZIONE.
"concordato scimmiottamento" [SM=x584461]

ed io condannavo la violenza dell'impedire a studenti l'accesso alla facoltà.
non è violenza quella? io dico di sì,poi me ne sbatto del devoto oli che la associa a pugni e calci...

p.s.:quanto alla tua prof di matematica...mi sa che la sua pressione psicologica fu piuttosto blanda...con me saresti ancora in terza. [SM=x584429]
Modificato da Slobodan 14/03/2006 18.13
Slobodan
00martedì 14 marzo 2006 18:19
anche tu per,sandman...che scuola hai fatto?
e soprattutto quando,nel 44?

"io e un mio compagno siamo riusciti a scavalcare la recinzione dietro la palestra e ci siamo dileguati per i campi, sempre attenti a non farci vedere..."
[SM=x584429]

ISKRA!
00martedì 14 marzo 2006 20:57
Re:

Scritto da: Slobodan 14/03/2006 18.12
p.s.:quanto alla tua prof di matematica...mi sa che la sua pressione psicologica fu piuttosto blanda...con me saresti ancora in terza. [SM=x584429]



guarda che nelle tue materie, se non sbaglio, ero proprio tra i più bravetti... [SM=x584425] [SM=x584426] [SM=x584427] [SM=x584428]

Slobodan
00mercoledì 15 marzo 2006 00:46
Re: Re:

Scritto da: ISKRA! 14/03/2006 20.57


guarda che nelle tue materie, se non sbaglio, ero proprio tra i più bravetti... [SM=x584425] [SM=x584426] [SM=x584427] [SM=x584428]




non ti sarebbe bastato!!! [SM=x584469]
ISKRA!
00mercoledì 15 marzo 2006 00:58
Re: Re: Re:

Scritto da: Slobodan 15/03/2006 0.46


non ti sarebbe bastato!!! [SM=x584469]



Per fortuna avevo il prof comunista!!

[SM=x584431]
TheSandman
00mercoledì 15 marzo 2006 08:40
Re:

Scritto da: Slobodan 14/03/2006 18.19
anche tu per,sandman...che scuola hai fatto?
e soprattutto quando,nel 44?

"io e un mio compagno siamo riusciti a scavalcare la recinzione dietro la palestra e ci siamo dileguati per i campi, sempre attenti a non farci vedere..."
[SM=x584429]




Eh eh... pensa che dalla fermata dell'autobus c'erano due chilometri da fare a piedi per arrivare a scuola... [SM=x584433]
ostiaebasta
00mercoledì 15 marzo 2006 11:21
io invece avevo una prof. di itaGliano molto simile a Slobo [SM=x584465] che riuscì a farmi rimandare in una materia (la SUA) [SM=x584473]
Slobodan
00giovedì 16 marzo 2006 14:55
vi tengo aggiornati
gli scioperi,di studenti e docenti precari, continuano.
pare che Chirac stia pressando DeVillepin per modificare la legge in questione in nome dell'armonia nazionale.ma è tutto molto delicato,una mossa di troppo del Presidente potrebbe modificare il suo equilibrismo nei confronti dei due pretendenti UMP alle presidenziali,lo stesso de villepin e sarkozy.Fino ad ora l'Eliseo aveva palesemente sostenuto il primo,ma pare che gli effettivi rapporti di forza stiano pendendo per il secondo e potrebbe cambiar cavallo in corsa.potrebbe essere decisiva,adesso,la posizione presidenziale sul CPE,a fronte di un Sarkò molto prudente sul muro contro muro disattendendo la sua nomea di duro,ovviamente strumentale all'indebolimento dell'immagine del premier.
Oggi è prevista una gigantesca manifestazione(previste 200mila persone)da place de l'Italie a la Concorde.
staremo a vedere.
ISKRA!
00giovedì 16 marzo 2006 16:06
Re: vi tengo aggiornati

Scritto da: Slobodan 16/03/2006 14.55
Oggi è prevista una gigantesca manifestazione(previste 200mila persone)da place de l'Italie a la Concorde.
staremo a vedere.



Forza Ragazzi!!!

[SM=x584422] [SM=x584457]
Slobodan
00giovedì 16 marzo 2006 21:10
o 200000 eran troppi...o 30000 son pochi.


PARIGI - Alta tensione a Parigi, dove migliaia di giovani sono tornati in piazza per protestare contro la riforma del mercato del lavoro. Sotto accusa il Contratto di primo impiego (Cpe), che autorizza il licenziamento senza giusta causa per i neo assunti con meno di 26 anni entro i primi due anni. Manifestazioni si sono svolte in tutta la Francia.



Solo a Parigi sono 30mila i ragazzi che hanno risposto all'appello del Collettivo dei giovani anti-Cpe, che raggruppa una quindicina di sindacati studenteschi. I giovani hanno fronteggiato la polizia, che ha effettuato cariche di alleggerimento ma senza calcare troppo la mano: il ministro dell'interno Sarkozy ha ordinato alle forze dell'ordine di fare un "uso misurato della forza e solo in caso di assoluta necessità".

Un punto d'intesa sembra però lontano: de Villepin ha offerto agli studenti la possibilità di operare alcune modifiche, ma è rimasto fermo sulla sostanza della legge. Si tratta della più grave crisi del suo governo negli ultimi dieci mesi: le possibilità di salire all'Eliseo sulla poltrona di Chirac diventano sempre più remote.

Il governo è compatto con il premier, artefice della riforma, duramente criticata dai sindacati e dai socialisti all'opposizione. Pieno sostegno al suo operato è stato dato dal presidente Jacques Chirac, che ha invitato ad avviare un dialogo "costruttivo" con le parti sociali. Parlando con il premier, il presidente gli ha confermato la sua fiducia: "Ha ragione a cercare di aprire la discussione con le parti coinvolte. Spero che il dialogo riesca a decollare, e mi auguro che i nostri interlocutori si impegnino a portare avanti un discorso costruttivo e responsabile".
Slobodan
00giovedì 16 marzo 2006 21:48
Re: o 200000 eran troppi...o 30000 son pochi.
Rettifica numerica,sempre da repubblica.it: Parigi,21.24
Duecentocinquantamila giovani, secondo la polizia (almeno il doppio secondo gli organizzatori), sono scesi in piazza in tutta la Francia per chiedere l'abrogazione del contestato Contratto di Primo Impiego (Cpe). Il provvedimento, destinato ai giovani sotto i 26 anni, consente il licenziamento senza giusta causa nei primi due anni. In alcune citta' le manifestazioni - il movimento secondo un sondaggio sarebbe sostenuto dal 68% dei francesi - sono sfociate in scontri con la polizia. A Parigi, dove secondo gli organizzatori 120.000 persone hanno sfilato nel quartiere universitario, ci sono stati nuovi scontri davanti alla Sorbona. Migliaia di studenti hanno bersagliato con sassi e bottiglie gli agenti in assetto antisommossa che hanno usato gli idranti e i gas lacrimogeni per disperdere i dimostranti. Il prestigioso ateneo, teatro di numerose manifestazioni durante la fase turbolenta del maggio 1968, era stato occupato durante il fine settimana e 9 agenti erano rimasti feriti martedi' negli episodi di violenza di martedi'. In un'altra zona della capitale circa 300 giovani con il volto coperto hanno incendiato un edicola e lanciato oggetti contro la polizia. Gli agenti hanno risposto sempre con l'uso dei lacrimogeni. Uno dei dimostranti e' rimasto leggermente ferito. A Raincy, un sobborgo a nord della capitale due agenti ed uno studente hanno riportato lesioni leggere in una zuffa tra la polizia e 250 giovani che volevano entrare in citta'. A Vitry-sur-Seine una comunita' a sudest della capitale la polizia ha arrestato sei giovani e due gendarmi sono stati feriti in modo non grave. Dimostrazioni di protesta si sono registrate in un'altra ottantina di centri. Le piu' consistenti si sono svolte a Marsiglia, Bordeaux, Limoges, Grenoble e Le Havre. Contenuti episodi di violenza senza feriti gravi sono stati segnalati a Rennes, Nancy, Nantes e Montpellier.
ISKRA!
00venerdì 17 marzo 2006 01:32
Re: o 200000 eran troppi...o 30000 son pochi.

Scritto da: Slobodan 16/03/2006 21.10
Si tratta della più grave crisi del suo governo negli ultimi dieci mesi: le possibilità di salire all'Eliseo sulla poltrona di Chirac diventano sempre più remote.



[SM=x584425]



Comunque i tuoi report dalla terra di Francia sono interessanti... Sono curioso di vedere come si susseguiranno gli eventi, visto il volume notevole del movimento studentesco organizzato che ha indubbiamente assunto un certo peso contrattuale, come i segnali distensivi da parte di Chirac dimostrano.

vedremo che sarà di questo "contrat poubelle emploi"

A proposito... Vorrei sapere cosa dice il "caro" vecchio PSF...
Qualcosa diranno, immagino...


H.S... [SM=x584434] [SM=x584436]
Slobodan
00venerdì 17 marzo 2006 12:43
Violenta coda notturna al corteo contro il contratto d'ingresso per i giovani
A Parigi e in altre citt auto bruciate e barricate: fermate 300 persone
Francia, non si ferma la protesta
Nella notte scontri studenti-polizia
Domani in programma un'altra manifestazione contro il precariato


Auto in fiamme a Parigi
PARIGI - Notte di scontri in Francia tra polizia e studenti che contestano il contratto di primo impiego (Cpe), la controversa riforma introdotta dal governo Villepin per favorire l'occupazione giovanile.

A Parigi gli studenti hanno concluso una giornata di proteste erigendo barricate nel Quartiere latino: auto e cassonetti rovesciati e dati alle fiamme e lancio di molotov con gli agenti che hanno risposto con idranti e lacrimogeni. Una trentina di poliziotti sono rimasti contusi. Contemporaneamente studenti di destra sfilavano per chiedere la fine dell'occupazione delle universit.

Le violenze del gioved di mobilitazione in tutta la Francia contro il Cpe si conclusa con 300 fermi, 180 dei quali Parigi. Gravi disordini si sono verificati a anche a Rennes fino alle due di notte. Una cinquantina di poliziotti sono stati assaliti da un migliaio di contestatori che hanno lanciato pietre e molotov. Venticinque studenti sono stati fermati.

Ora l'appuntamento dei contestatori per sabato quando sono in programma nuove manifestazioni nazionali contro il Cpe. L'Unep, il potente sindacato studentesco di sinistra, ha promesso una mobilitazione senza precedenti.

(17 marzo 2006)
Peppino Gavoni
00sabato 18 marzo 2006 03:15

Io di occupazioni scolastiche (con relativa autogestione) ne ho vissute tre...


Io due, in terza e quarta liceo (o quarta e quinta? boh...), e non mi ricordo neppure contro che cosa si manifestava. Ma mi ricordo benissimo che ci si divertì un casino. C'erano, ovviamente, i soliti che si prendevano sul serio di brutto, esigendo per esempio che si mettessero via le ingenti scorte di alcol, le carte e gli strumenti musicali, o che si evitasse di accatastare i banchi l'uno sopra l'altro (il cosiddetto "sfondacrani" [SM=x584427])...
Alla fine occupare il liceo è un'ottima maniera per evitare di andare a scuola, nonché un'esperienza memorabile (dormi in classe con gli amici, figata!).
Occupare un'università è un po' diverso. Sei già fuori di casa, quindi l'ebbrezza è meno trasgressiva.
Mi piacciono i francesi. Se non gli va bene qualcosa, protestano e s'incazzano, sempre.
Slobodan
00domenica 19 marzo 2006 11:13
Re:

Scritto da: Peppino Gavoni 18/03/2006 3.15


Mi piacciono i francesi. Se non gli va bene qualcosa, protestano e s'incazzano, sempre.



e da sempre!



[SM=x584429]
ISKRA!
00domenica 19 marzo 2006 11:15
Re: Re:

Scritto da: Slobodan 19/03/2006 11.13


e da sempre!



[SM=x584429]



e pensa che quella era una "invenzione umanitaria"...

Non sono adorabili? [SM=x584435]
Slobodan
00domenica 19 marzo 2006 11:17
Un milione e mezzo di studenti e lavoratori (secondo le stime
degli organizzatori) hanno manifestato in diverse città del Paese
Francia, week end di protesta. scontri a Parigi e in altre città
Nella capitale vetrine rotte, molotov contro le auto della polizia e incendi. Il bilancio ufficiale è di dodici dimostranti feriti


Poliziotti antisommossa vicino la Sorbona
PARIGI - In Francia, un week end infiammato dalla protesta contro la nuova legge sul primo impiego. Sabato centinaia di migliaia di allievi dei licei e delle università, insieme a tanti lavoratori, hanno inscenato una serie di manifestazioni per protestare contro la riforma del lavoro varata dal governo di Dominique de Villepin. E non sono mancati gli scontri: nella capitale dimostranti e poliziotti si sono fronteggiati duramente prima che il corteo fosse disperso, nei pressi di Place de la Nation.

Il bilancio, secondo fonti delle forze dell'ordine, è di dodici manifestanti feriti, e di 103 persone interrogate. Ma gli scontri non sono terminati a Place de la Nation. Subito dopo, infatti, alcuni giovani hanno rotto vetrine e rovesciato automobili. Poi hanno creato una sorta di barricata e l'hanno incendiata.

Nello stesso tempo, nel Quartiere Latino - già teatro di scontri in precedenti manifestazioni - circa cinquecento studenti si sono diretti sul boulevard Saint-Michel, nei pressi dell'università, lanciando molotov in direzione delle auto della polizia. Un principio di incendio su una vettura è stato immediatamente spento. Più tardi, intorno alle 23, la polizia ha di nuovo caricato i dimostranti.

E scontri ci sono stati anche in altre città. A Marsiglia, un gruppo di autonomi ha tentato di incendiare la porta del Municipio. A Lilla, duecento ragazzi hanno lanciato oggetti contro gli agenti, che hanno risposto coi lacrimogeni. Incidenti anche a Clermont-Ferrand, Bordeaux e Grenoble.

Questi gli episodi più rilevanti. Mentre sui numeri, come sempre in questi casi, c'è disparità tra i bilanci forniti dagli organizzatori e quelli delle forze dell'ordine. Secondo gli studenti, nelle 150 località francesi coinvolte nella protesta hanno manifestato un milione e mezzo di persone; secondo la polizia, circa mezzo milione. A Parigi, le cifre oscillano tra 350 mila e 80 mila partecipanti.

Alla fine di questa nuova giornata difficile, sulla strade e nelle piazze del Paese, i sindacati hanno rivolto un appello al presidente della Repubblica, Jacques Chirac, e al governo, sostenendo che "la responsabilità delle tensioni sociali ricade interamente" su di loro.

(19 marzo 2006)
ISKRA!
00venerdì 24 marzo 2006 02:46
dal MAnifesto...
«E' la nuova democrazia degli studenti»
I professori universitari Joshua e Harribeh parlano del movimento: sono organizzati e concreti, non cederanno

A. M. M.
PARIGI

I presidenti delle università hanno proposto a Dominique de Villepin una via d'uscita nel conflitto con gli studenti sul Cpe, suggerendo di sospendere il contratto di primo impiego per sei mesi. Ma il primo ministro non ha colto questa mano tesa. I professori delle università sono in grande maggioranza solidali con il movimento degli studenti. Due di loro, Sami Joshua, professore di pedagogia all'università di Aix, e Jean-Marie Harribeh, insegnante di economia a Bordeaux, spiegano i motivi di questa solidarietà e analizzano la situazione. «E' un movimento molto profondo - afferma Sami Joshua - che ha un'origine lontana nella situazione dei giovani. Nella forma, ha delle caratteristiche simili ai movimenti del passato, ma anche molte differenze. In particolare è importante il ruolo del blocco delle università, di cui tutti parlano, è una cosa nuova. Puo' apparire una scelta brutale, ma che si è rivelata invece molto mobilizzatrice. In secondo luogo, questo blocco si combina con una forte democratizzazione, anche se la cosa sembra contraddittoria. Non avevo mai visto le assemblee generali funzionare in questo modo. Nel passato chi non aderiva allo sciopero non aveva diritto di parola, mentre oggi, ogni due giorni, c'è un voto per continuare o meno il blocco. Anche quando il voto è stato organizzato dalle amministrazioni, gli studenti hanno votato a favore. Questo mostra come il movimento sia profondo e democratico. In terzo luogo, voglio sottolineare un'altra novità: nella mia università, ogni giorno c'è una commissione che si occupa di rimettere ordine e devo dire che l'università di Aix non è mai stata così pulita. Anche questo fa parte del movimento». Secondo Jean-Marie Harribeh «i giovani sono molto mobilitati e non sembrano voler abbandonare la speranza di far ritirare il Cpe, anche se non si può dire adesso come finirà. Il movimento ha reali possibilità di riuscire se continua l'unità tra sindacati e studenti. Molto dipenderà dall'attitudine dei sindacati, se avranno la volontà di non abbassare la guardia. Un'articolazione del genere tra movimento sociale e movimento degli studenti non l'avevamo mai vista. Quando c'è stata la riforma delle pensioni, nel 2003, i giovani non si sono mossi, quando c'è stata la riforma del bac con la legge Fillon i sindacati non si sono mossi. Adesso invece tutti sanno che il Cpe comporta nel futuro delle modifiche al diritto del lavoro». Secondo Sami Joshua, «il movimento, che sembrava aver toccato l'apice qualche giorno fa, non sembra per nulla cedere. Il personale delle univesità, anche quello amministrativo, si è unito a loro, anche se un po' più tardi. La mobilitazione durerà perché in questi giorni gli studenti stanno ottenendo la posticipazione degli esami. E' successa la stessa cosa nel '68: il movimento si è radicato dopo che gli studenti avevano ottenuto di posticipare gli esami. Il governo sarà obbligato a fare marcia indietro. C'è la possibilità, oltre a quella di una bocciatura del testo di legge del Cpe da parte del Consiglio costituzionale, che il presidente Chirac prenda un'iniziativa, che apra una grande trattativa dopo la sospensione della legge». Anche per Jean-Marie Harribeh il movimento sembra destinato a tenere, perché «la disoccupazione è molto alta, al 9,5% e per i giovani è anche peggio. E il governo, da anni, propone solo delle soluzioni che scardinano il diritto del lavoro. Il primo ministro si intestardisce, ma la maggioranza della popolazione rigetta il Cpe, se stiamo ai sondaggi. Il Cpe si inserisce nell'ondata liberista che sta invadendo l'Europa e il mondo, mira a rafforzare il profitto delle imprese a detrimento del lavoro. I giovani sanno che la disoccupazione non è solo questione di mancanza di formazione, ma che la ragione principale è la strategia di delocalizzazioni, in una prospettiva di maggioori dividendi per gli azionisti, che dipende dallo scarto tra profitti e investimenti, perché i profitti non sono più destinati agli investimenti ma vanno a vantaggio degli azionisti. I giovani sanno che la disoccupazione non dipende dal costo del lavoro, anche se i liberisti ci dicono che è troppo alto: la riduzione del costo del lavoro non ha portato negli anni scorsi a una maggiore occupazione. Per questo combattono il Cpe».
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