( quest medaglione cavalieri) Genjiosanzo : Allenamento con Arco [ok] c.a. Alias

GenjioSanzo
00giovedì 12 novembre 2015 02:22

Si si lo so Alias, avrei dovuto mettere questa role sotto l' altra discussione aperta ma, non chiedermi perchè, non mi faceva rispondere li sotto :-( Dunque apro una nuova discussione.
GUarda il lato positivo, qui ho messo il titolo ! Gioisci. :-)
Inoltre da domani fino a domenica sera non potrò ruolare su Avalon, sono le due e venti, ho appena finito la role e sto mezzo fuso.


Comunque sia passo ad un brevissimo riassunto, anche perchè la trama non è molto elaborata.
Genjio sta dormendo nella camera da letto che ha trovato all' interno del castello. Si sveglia e decide di raggiungere la sala d' armi vista la sera prima. Una volta dentro prenderà arco e freccia ed effettuerà un tiro. Ovviamente non spoilero sul risultato ! :_) Anche se, non possedendo skill per il tiro, lo potete intuire.


GENJIOSANZO [ camera da letto ]La notte è trascorsa senza particolari sussulti o problemi. La stanchezza del nordico era tale che, anche nel caso in cui ve ne fossero stati, non li avrebbe notati. Cosi’ il mattino è giunto. Il sole estivo è sorto in un cielo limpido, tingendo di una luce giallo oro le immense pareti del castello. Parte di quella luce è filtrata all’ interno della sua stanza >>>
GENJIOSANZO >>>attraverso una piccola finestra ad arco. Il vichingo apre gli occhi, lentamente. Le mani si portano sul viso, stropicciandolo leggermente per riguadagnare un po’ di lucidità. Gli arti vengono tesi e stirati per far si che il torpore che la notte ha lasciato come spiacevole retaggio svanisca insieme ad essa.




GENJIOSANZO [ camera da letto  salone ] Il guerriero di Odino si mette a sedere sul letto cercando con la pianta dei piedi il suolo, le braccia tese che puntano in basso poggiandosi al letto lo sorreggono, mantenendolo in equilibrio. Gli occhi glaciali vanno a cercare gli stivali neri. Una volta raggiunti li afferrano, portandoli vicino agli arti inferiori. Indossa prima il sinistro e poi il destro >>>
GENJIOSANZO >> , come ogni mattina. Tende ad essere molto metodico. Si aza in piedi osservando il proprio abbigliamento, vestire già vestiti ha sicuramente il suo vantaggio, le operazioni per iniziare la giornata sono molto piu’ rapide. Muove ora il passo verso la porta che raggiunge rapidamente. Fa scattare la serratura con un movimento analogo a quello utilizzato per entrare in sala d’ armi e apre la >>
GENJIOSANZO >>> porta, lasciandosi la camera alle spalle. E’ proprio verso la sala d’ armi che si dirige, inutile andare in giro a cercare una cucina o un pasto da metter sotto i denti, non ha l’ abitudine di mangiare appena sveglio, nonostante il buco allo stomaco che si porta dalla sera prima non vuole abbandonarlo. Una volta raggiunto ed aver varcato la soglia della sua destinazione impreca >>>
GENJIOSANZO >>> mentalmente per aver dimenticato spada e scudo nella camera “non le toccherà nessuno….” Sussurra fra se e se, pensando che dove si trova ci sono armi a sufficienza per allenarsi.




GENJIOSANZO [ salone  sala d’ armi ] Lo sguardo è rapito dalle armi da lancio, è molto tempo che non ne usa una. Sua padre lo faceva allenare spesso con l’ arco e la balestra, ma il suo cuore ha sempre e solo battuto per il primo dei due. Anche a Barrington, 10 anni prima, aveva potuto far ulteriore pratica ed ottenere grossi miglioramenti. Blaze , era quello il nome di colui che l’ aveva seguito, >>>
GENJIOSANZO >>> chissà che fine abbia fatto il mannaro, sarà sicuramente una di quelle cose da scoprire quanto prima. E’ proprio l arco l’ arma che decide di afferrare con la mancina, lo porta all’ altezza del viso per osservarlo, sembra ben funzionante e tenuto molto bene, meglio cosi’, un po’ di pratica non potrebbe fargli male. Casualità, c’ è già un bersaglio pronto per essere colpito, un palo di >>
GENJIOSANZO >>> legno su cui è attaccato un foglio contenente cerchi bianchi e neri che via via si restingono, fino a diventare un punto nero, il centro, il suo obiettivo.





GENJIOSANZO [ sala d’ armi ] Vediamo se si ricorda ancora come si fa. La mano destra va ad estrare una freccia dalla faretra posta nello stesso lato. Assume la postura che gli era stata insegnata da Blaze, gambe leggermente flesse, distanza tra i piedi uguale alla distanza delle spalle, piede sinistro rivolto in avanti, in direzione del centro del bersaglio, cosi’ come il destro, parallelo al gemello.>>
GENJIOSANZO >>> Il corpo è in un certo senso perpendicolare al bersaglio ed alla linea di tiro, L’ arco viene tenuto ovviamente con la mano sinistra con la corda perfettamente perpendicolare al terreno. La freccia viene afferrata dalla cocca . L’aggancio della cocca alla corda viene effettuato posizionando per primi il dito medio e l’anulare, mentre il dito indice viene lasciato per ultimo. La corda >>
GENJIOSANZO >>> viene posizionata tra la seconda e la terza falange delle dita. Le dita a contatto della corda sono tre, una sopra e due sotto, esse sono leggermente flesse e piegate ad uncino. Mignolo e pollice restano staccati stando ben attenti a non formare una sorta di pugno durante il tiraggio della corda. Blaze anni prima gli aveva detto che ciò avrebbe potuto provocare gravi squilibri e>>>
GENJIOSANZO >>>imperfezioni nel movimento di rilascio, impedendo un tiro pulito. Campanella, era cosi’ che lui chiamava quell’ errore. Congiunge pollice e mignolo della mano destra in modo da formare un anello. La punta del dardo viene comunque sostenuta dalla mano sx , facendola scivolare nell'incavo tra pollice e indice ,tendendo il dorso del pollice come base.>>>

GENJIOSANZO >>> La testa leggermente reclinata in avanti si alza, verso il bersaglio, la corda viene leggermente tesa .[ Incocco, fase 1/3 ]






GENJIOSANZO [sala d’ armi ] Il vichingo si ancora perfettamente al terreno, sa che è del tutto sconveniente effettuare la fase della mira prima di ciò. Una volta caricata la freccia avviene la trazione, che viene effettuata dai muscoli della spalla, quelli delle braccia hanno un ruolo solo nella prima parte della trazione. La trazione avviene in modo lento e fluido, non di scatto, per permettere al >>
GENJIOSANZO >>> muscolo deltoide di potersi esprimere al massimo. La corda tocca tre punti sul viso: mento, labbra e centro-naso.La corda viene dunque portata alla posizione dell'ancoraggio, tirando indietro il gomito dx e riportandolo in linea con le spalle . Il braccio sinistro viene spinto leggermente in avanti per controbilanciare il movimento. L’ arco è ad altezza spalle e perfettamente >>>
GENJIOSANZO >>> perpendicolare al terreno. L’ occhio dominante viene socchiuso, per lui che è destro si tratterà del sinistro. Una volta chiuso, inclina in avanti di qualche grado testa e collo, quel poco che servirà per aver al centro del suo occhio cocca asta e punta del dardo, con il centro del bersaglio stesso. IL respiro è regolare mentre cerca di immaginare una linea immaginaria che colleghi >>
GENJIOSANZO >>>la punta del dardo al centro del bersaglio. Non al centro esatto però, la traiettoria del dardo una volta lanciata, soprattutto da chi come lui non possiede particolare forza, non è del tutto rettilinea, proprio come quella di un proiettile tende ad abbassarsi gradualmente, compiendo un movimento a parabola discendente. A 25 metri, come in questo caso, la freccia , secondo i suoi calcoli,>>
GENJIOSANZO >>> , dovrebbe perdere almeno 2 o 3 centimetri. Andrà dunque a mirare due o tre centimetri sopra il centro del cerchio. Il contrasto tra il bianco ed il nero delle linee dovrebbe facilitarlo. L'operazione di mira durerà circa 7 o 8 secondi per non perdere la messa a fuoco dell'occhio mirante, oltre che avere un indebolimento delle braccia in trazione. Quello è il tempo ideale, o perlomeno >>>
GENJIOSANZO >>> gli è stato insegnato cosi’. Oltre i 10 secondi il livello di percezione precipita significativamente. [ mira – 2/3 ]






GENJIOSANZO [ sala d’ armi ] ed ora l’ ultima fase, la più difficile, lo scocco. Qui la respirazione è tutto, forse anche più importante della fase finale vera e propria in cui le dita lasciano andare la cocca. Il respiro regolare diventa più lento, fa un respiro lungo e profondo con lo scopo di abbassare il battito cardiaco . Poi inspira tutta l’ aria che può lasciandola poi fuoriuscire lentamente, >>>
GENJIOSANZO >>> , non del tutto, una volta buttata fuori metà trattiene il respiro. Trattenere il respiro nell’ attimo in cui si scocca è fondamentale, respirare porta inevitabilmente lo sterno e la testa ad alzarsi ed abbassarsi. Certo è un movimento quasi impercettibile, ma assicura comunque un minimo errore che, sommato ad altri agenti come la mira non perfetta, le braccia che fremono, il vento e >>>
GENJIOSANZO >>> l’ umidità, può comportare un tiro non perfetto. Trattenuto il respiro aspetta 1 secondo prima di agire, rilascia la presa sulla cocca facendo allungare in avanti le dita piegate a uncino, rilasciando così in modo graduale il dardo sulla corda. Nel rilasciar il gomito destro continua a andare indietro verso la linea delle spalle mentre mantiene il braccio sinistro rigido e la mano >>>
GENJIOSANZO >>>dell'arco rilassata, così che la freccia si sposti indietro, utilizzando i muscoli della schiena. L’ azione viene effettuata naturalmente. [ scocco 3/3]






GENJIOSANZO [ sala d’ armi ] gli occhi vengono chiusi una volta che la freccia è partita provando ad immaginare la traiettoria che il dardo effettuerà. La immagina perfetta, pulita, retta per i primi 15 metri per poi abbassarsi leggermente e prendere il centro colorato di nero. Apre dunque gli occhi notando la punta del dardo che ha bucato il bersaglio non dove si aspettava lui. La freccia si trova >>
GENJIOSANZO >>> circa 5 centimetri in alto rispetto al centro, per quanto riesca a vedere da quella distanza. Non ha alcuna intenzione di avvicinarsi per controllare meglio. La colpa viene data alla respirazione , alle braccia non allenate e alla scarsa qualità dell’ arco. Va bene l’ autocritica, ma non bisogna mai esagerare… Ripone l’ arco li dove l aveva trovato, delicatamente. Riproverà domani, ora>>>
GENJIOSANZO >>> è meglio andar a controllare la sala che ancora non ha esplorato. Si gira dunque di 180 gradi portandosi in direzione della porta, il passo spedito lo conduce nel salone d’ ingresso.



Buona role e buon week end a tutti !
ALIAS.ALIAS
00giovedì 12 novembre 2015 11:29
Repete, di nuovo sezione sbagliata e quindi, per punizione, per stabilire se il tuo colo va a buon fine o se fai miseramente cilecca, sei punito con l'obbligo di un tiro di dado [SM=g27828]

Questo è il tuo range

0- 25 CENTRO PERFETTO
DA 26 IN SU LA FRECCIA VOLA A CASO

Tira il dado in land in location, magari se chiami un testimone mi fai felice, fai lo screen e poi posti la immi qui e avrai il tuo risultato [SM=g27828]
GenjioSanzo
00giovedì 12 novembre 2015 11:32
Dajeeeee..0 , centro perfetto, la mia sfortuna con i dadi é definitivamente messa alle spalle :-) Ora tocca date un sortilegio a fehrer, pure lui non è messo bene :)
ALIAS.ALIAS
00giovedì 12 novembre 2015 11:37
Che c..fortuna sfacciata [SM=g27820]

Genjio fa centro perfetto e la freccia resta infissa al bersaglio.





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