"diversità comunista"

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Slobodan
00sabato 14 gennaio 2006 14:46
Polemica in Cina sulle iniziative «faraoniche» in memoria dello statista

Zhou Enlai, lo scandalo del libro tutto d’oro

«Visse e morì povero: la strenna di lusso è un oltraggio»

PECHINO - Zhou Enlai, il leader che ispirò e governò la politica estera cinese del disgelo internazionale, quando morì lasciò in eredità un patrimonio personale del valore di 5100 renminbi, più o meno 500 euro al cambio di oggi. Uomo sobrio e frugale, il ministro degli Esteri che con Henry Kissinger condusse e governò la delicata trattativa per il reciproco riconoscimento fra Cina e Stati Uniti, fu personaggio di straordinaria caratura politica, accompagnata da uno stile di vita estremamente modesto. Pragmatico, moderato, combattivo e coraggioso. Acerrimo nemico del fanatismo e del fideismo. Un protagonista assoluto della storia del XX secolo. A celebrarlo in questi giorni di trentesima ricorrenza della sua morte, 8 gennaio 1976, è il sistema informativo di fiancheggiamento del regime. Lo fa però con toni che mettono a nudo molte differenze di stile al suo interno e, circostanza inusuale, trasformano il grigiore dei mass media «ortodossi» nel teatro di un duello con feroci fendenti assestati con l’arma del corsivo. È il caso della querelle scoppiata ieri e che vede contrapposti l’agenzia di Stato Nuova Cina, voce ufficiale del governo, e il Quotidiano della Luce , il Guangming Ribao , voce non ufficiale del ministero della Sicurezza. Due titani della comunicazione «corretta» nella Cina postmaoista. Una polemica che è simbolo delle contraddizioni di questo Paese, sempre in equilibrio precario fra rincorsa aggressiva alla nuova opulenza e ragionato avvicinamento allo sviluppo.
È per colpa di un libro - un libro ricoperto d’oro, nel vero senso delle parole - che pezzi della struttura mediatica si scontrano nel ricordo di un comunista per niente avvezzo alle convenzioni ideologiche e del quale Mao, ambiguo e sospettoso nei confronti di chi sapeva guadagnarsi il consenso della gente, non poté comunque mai fare a meno, tale era il suo acume. Il premier del popolo Zhou Enlai è il titolo della pubblicazione mandata in libreria all’inizio dell’anno con l’intento di ripercorrere i passaggi più significativi della vita dell’ex premier e ministro degli Esteri che, entrato nel Politburo del partito nel 1927, riuscì nel corso dei decenni a scampare alle volubili e mutevoli politiche del presidente massimo. Se non che, del libro è stata commercializzata una versione da «collezionisti», curata dal Quotidiano della Luce . Seimila copie, ciascuna al prezzo di 13.800 renminbi, circa 1300 euro. Dedica d’oro in rilievo. Foto storiche contornate d’oro.
L’agenzia Nuova Cina non ha gradito e ha commentato con sarcasmo e perfidia l’iniziativa, concedendosi il vezzo di rivelare alcuni particolari della parsimonia di Zhou Enlai, piccoli capolavori per criticare lo spreco di lusso usato a sua memoria. «Sappiamo tutti che il premier Zhou Enlai ha ottenuto il rispetto e l’amore di tutti con lo stile laborioso. Negli anni della guerra aveva solo due vestiti e una coperta... dopo la fondazione della Repubblica lui rimase così... il pigiama che aveva preso nel 1950, sbiadito totalmente, lo ha indossato fino alla morte... un asciugamano da bagno è stato usato per oltre 20 anni con le 14 toppe sul diritto e sul rovescio... il pasto era solo di pochi piccoli piatti e di una ciotola di zuppa... dopo pranzo versava un po’ d’acqua bollente nella ciotola e la beveva per non sprecare niente».
Come può dunque un leader tanto modesto e virtuoso vedere confinata la sua storia in un libro con i caratteri incastonati nell’oro, «oro di purezza al 99,9 per cento»? Un libro che vale quasi il triplo dell’eredità consegnata alla famiglia è il giusto mezzo per rileggere la storia di Zhou Enlai? «Il buono e amabile premier imballato dall’oro giallo può aiutarci a comprendere e commuovere?». Benché l’iniziativa della pubblicazione provenisse da un media vicino alla struttura di comando dello Stato, il ministero della Sicurezza, il corsivista di Nuova Cina ha attaccato senza peli sulla lingua. Colpi di spada. L’ultima domanda: quando apriamo il libro Il premier del popolo Zhou Enlai che brilla d’oro, come facciamo a rendere sincero il nostro rispetto? La conclusione è spietata. Che si tolga di mezzo il metallo prezioso e si dia dunque a Zhou la cornice di parsimonia che merita. È l’unico modo di «restituirlo al popolo».
In Cina le polemiche non nascono mai per caso e non sono una superficiale disputa di cortile. Hanno qualcosa di profondo. Anche questa. Che è l’immagine dello scontro dentro al Partito comunista sulle prospettive del Paese. La metafora di un conflitto fra un capitalismo rosso senza regole e una scalata allo sviluppo nel mercato libero attenta però a distribuire ricchezza con maggiore equità.

Corriere della sera, 14-01-2006
ostiaebasta
00venerdì 20 gennaio 2006 16:10
varrebbe forse la pena di chiedere a Paperino se nel recente viaggio sulle orme di Marco Polo sia riuscito a 'fiutare' qualcosa al riguardo
Slobodan
00venerdì 20 gennaio 2006 16:17
Re:

Scritto da: ostiaebasta 20/01/2006 16.10
varrebbe forse la pena di chiedere a Paperino se nel recente viaggio sulle orme di Marco Polo sia riuscito a 'fiutare' qualcosa al riguardo



seee,deve ancora farsi la prima doccia,nel primo pur ampio resoconto...pensa te quando mai sapremo di zhou enlai...

ma soprattutto:come sono le cinesine???
so' bbone? so' pporche?
e(per ratman):quanto costa portarne una in camera? [SM=x584429]
ostiaebasta
00venerdì 20 gennaio 2006 16:20
puo' essere che la doccia c'entri AL RIGUARDO ?!?! [SM=x584450]
Slobodan
00venerdì 20 gennaio 2006 16:22
Re:

Scritto da: ostiaebasta 20/01/2006 16.20
puo' essere che la doccia c'entri AL RIGUARDO ?!?! [SM=x584450]



dici che ha fatto una figuraccia e tende a sviare il discorso? [SM=x584429]
interessanti le anatre spennate appese lungo il fiume...però...noi vogliamo sapere ben altro!!!
ostiaebasta
00venerdì 20 gennaio 2006 16:26
la butto lì

trova la doccia rotta e chiama la direzione per farsi mandare un operaio

apre la porta e ... e' un'operaiA strafiga

e lui cosa fa ?

l'accompagna in bagno e le dice : mi chiami quando ha finito che io nel frattempo vado a scattare un po' di foto alle anatre [SM=x584432] [SM=x584432] [SM=x584432]
Slobodan
00venerdì 20 gennaio 2006 16:30
Re:

Scritto da: ostiaebasta 20/01/2006 16.26
la butto lì

trova la doccia rotta e chiama la direzione per farsi mandare un operaio

apre la porta e ... e' un'operaiA strafiga

e lui cosa fa ?

l'accompagna in bagno e le dice : mi chiami quando ha finito che io nel frattempo vado a scattare un po' di foto alle anatre [SM=x584432] [SM=x584432] [SM=x584432]



sarà andata senz'altro così...
marco polo si sta rivoltando nella tomba!
ostiaebasta
00venerdì 20 gennaio 2006 16:35
anche le 'finte' anatre si stanno ancora rotolando dal ridere

ho chiesto alla mia amica cinese e m'ha confermato che se c'e' un animale che assolutamente non mangiano ne' allevano in cina e' proprio l'anatra ... a meno che ci sia in giro il turista-pollo [SM=x584429]

un po' come chiedere come gelato la zuppa inglese a Londra
Slobodan
00venerdì 20 gennaio 2006 16:38
Re:

Scritto da: ostiaebasta 20/01/2006 16.35


ho chiesto alla mia amica cinese e m'ha confermato che se c'e' un animale che assolutamente non mangiano ne' allevano in cina e' proprio l'anatra ... a meno che ci sia in giro il turista-pollo [SM=x584429]




[SM=x584432]
zobmie
00venerdì 20 gennaio 2006 17:02
Re:

Scritto da: Slobodan 14/01/2006 14.46
La metafora di un conflitto fra un capitalismo rosso senza regole e una scalata allo sviluppo nel mercato libero attenta però a distribuire ricchezza con maggiore equità.

Corriere della sera, 14-01-2006



Più che di regole o di equità qui si tratta di ipocrisia: proibire l'oro in sostanza non cambia nulla.
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