Erranhe
00martedì 18 giugno 2013 16:19
DODAIUX (sala degenze) “per prima cosa, dobbiamo lavare bene la ferita, un’altra volta” parlerebbe con Nephe principalmente ma non escluderebbe Ty e tenterebbe di usare un tono rassicurante anche per Soyer. Quindi si allontanerebbe un poco per poter prendere le forbici e tornare accanto al letto, pronta a tagliare la veste dell’uomo dalla spalla sinistra fino alla vita, poi lungo tutto il fianco e >>>
DODAIUX e risalendo fino all’ascella destra facendo bene attenzione a non toccare la ferita e a non punzecchiare il mercenario (trattare ferite 3). “una ferita lieve ha spesso un sanguinamento lieve e si interrompe da solo, quindi necessita solo di un ac1curato lavaggio. Se c’è una leggera emorragia basterà comprimere la ferita per interromperla, senza MAI sfregarla, ma sempre e solo tamponandola>>>
DODAIUX con delle pezzuole di lino o di cotone, a maglia fitta, perché una trama larga potrebbe prendere lembi di carne e far danni.” Quindi si preoccuperebbe di immergere le pezze di lino nel catino che contiene acqua di calendula (conoscenze naturali 3) così da aiutare l’arresto dell’emorragia (trattare ferite 3, guarire 3). Ty dovrebbe aver preparato il cauterio, sotto la supervisione di Nephe, e >>
DODAIUX insieme le due si allontanerebbero dalla sala degenze, lasciando la mediterranea libera di curare Soyer.
SOYER Gli occhi azzurri ora si spostano sulla donna che sta armeggiando su di lui. Si irrigidisce per un attimo mentre lei taglia la veste, come se avesse paura che la donna potesse in qualche modo toccare la ferita. Le due donne se ne vanno ma non le segue con lo sguardo permane sulla donna al suo fianco. L’espressione stanca ed affranta non lascia spazio i dubbi di come possa stare il mercenario in quel momento. “non capita sempre che una…” fa una piccola pausa prendendo fiato lentamente. “donna tolga i vestiti a questo modo.” Accenna un lieve sorriso forzato ma sente male a parlare ed a muovere qualsiasi cosa.
DODAIUX - +(sala degenze) �oh, ne sono certa, ma volete mettere il brivido della lama che solletica la vostra pelle?� direbbe sorridendo maliziosamente per poi allontanarsi e far ritorno con un catino e delle bende. �allora, me lo dite cosa vi è successo?� domanderebbe dandogli da bere acqua in cui ha diluito una goccia di oppio (conoscenze naturali 3, preparare medicamenti 3) quel tanto che basta >>>
DODAIUX affinché il mercenario non senta molto dolore (guarire 3). Si avvicinerebbe alla ferita e vi poserebbe delle bende intrise di acqua e tintura di equiseto (preparare medicamenti 3, trattare ferite 3), affinché l�emorragia possa arrestarsi. �potrei spogliarvi diversamente, anche toccarvi diversamente messere� direbbe con tono serio, trafficando intorno al fuoco �e vi assicuro che presto saprò>>>
DODAIUX farvi sentire il fuoco dentro di voi� darebbe le spalle all�uomo, che probabilmente non riuscirà a vedere cosa tiene tra le mani.
NEPHE (s.d.) farebbe esattamente ciò che la donna le dice, torna con l'acqua fredda e si avvicina mentre Dodaiux taglia le vesti...
SOYER Per un attimo ora passa in testa che forse deve avvisare arhil. Non reagirà bene di sicuro. “potreste cortesemente mandare una missiva a lady Arhil dicendole che mi trovo qui?” il viso di un cane bastonato. I pugni si serrano un attimo, odia stare in quelle condizioni. Totalmente in balia di un'altra persona, così vulnerabile, così fragile. Accenna un sorriso alle parole della donna. In altra occasione sicuramente sarebbe stata una conversazione più che interessante. “non né dubito…” risponde con tono pacato come se avesse la testa altrove. “che cos’è?” domanda alla donna per poi berne il contenuto a fatica facendo ricadere un po’ di acqua sulla barbetta. Sospira un attimo posando di nuovo la testa sul cuscino. “aggredito da una pazza…” una piccola pausa “il fato mi è stato avverso.” Niente di preciso, tutto molto generico. “non so nemmeno perche mi ha attaccato…” aggiunge infine. In effetti è vero, una cosa che sicuramente dovrà chiarire prima di staccarle la testa.
DODAIUX tra i denti e stringete forte appena ve lo dico” direbbe dopo avergli offerto la cinta.
DODAIUX ho dato qualcosa che vi calmerà molto, ma non vi farà dormire, dovete essere vigile. E sulla ferita vi ho messo un antiemorragico, qualcosa che aiuti a fermare la fuoriuscita del sangue. In che rapporti siete con arhil? Vi prendete cura delle sue lucertole?” nel frattempo nephe si allontanerebbe di nuovo, dopo aver lasciato nelle mani della mediterranea quanto richiesto. “tenete, mettetela >>>
DODAIUX che si prepara a fare. “potrei suturarvi, ma impiegherà più tempo a guarire. È una ferita profonda in un punto molto… fastidioso. Vedi Nephe, se fosse stata una freccia… la ferita sarebbe peggiore, e avremmo anche dovuto estrarla. Il braccio e la gamba però ci avrebbero dato meno fastidio” farebbe quindi cenno alla studente appena rientrata di avvicinarle una cinta di cuoio molto spessa. “vi >>
DODAIUX (sala degenze) “una piccola pazza dunque” direbbe ancora senza voltarsi, lasciando il cauterio nel bracere per farlo ardere ben bene (trattare ferite 3) così che una volta posato sulla ferita debba restarci il meno possibile. “avviserò lady Arhil, statene certo. E dove siete stato… attaccato, posso dire così?” domanderebbe ancora avvicinando il medicamento che apporrà subito dopo l’intervento >>
SOYER Nephe è tornata ed esegue perfettamente ciò che doda le dice. Dovrà sicuramente fare qualche domanda su quella donna. Di informazioni su di lei non ne ha ma ha degli spunti da cui partire. Come il suo saluto, un augurio di morte. Difficile scordarselo, come quella strana effige che portava con tanta fierezza. Serra i denti, sembra stare meglio. Il dolore diminuisce, lo sente, come se pian piano svanisse. “dovrei farne scorte…” riferito a quello che lei gli ha dato. Nephe poi se ne va di nuovo. £alla baia…” le risponde per poi ascoltare l’altra domanda “più o meno…anche se pensavo di essere l’unico a chiamarle lucertole!” poi apre la bocca e si fa mettere la cinghia. Non è sicuramente un buon segno.
DODAIUX (sala degenze) �stringete forte, ora� direbbe con tono fermo e deciso, voltandosi giusto un momento per guardarlo dritto negli occhi, e muovendo il capo per incitarlo ulteriormente (persuadere 3) quindi il ferro rovente verrebbe posizionato nella zona interessata, circoscrivendo la superficie da toccare con l�estremità incandescente (trattare ferite 3, guarire 3). Il calore si diffonderà>>>
DODAIUX dapprima circoscrivendosi alla ferita vera e propria, per poi diffondersi in tutta la zona vicina. In pratica il fuoco chiuderebbe la ferita, unendo i bordi lacerati carbonizzando i tessuti. Subito dopo provvederebbe a spalmare il composto calmante su tutta la zona (trattare ferite 3, guarire 3). Un�operazione precisa e difficile che le impedirebbe di pronunciare altre parole.
SOYER Se lo immagina, sarà sicuramente molto doloroso. Però gli fa caldo. Suda, il respiro si accelera lievemente l, ansia sale. Non è certo bello dover stare fermi sapendo che sentirai male. Lei gli ordina cosa fare e poi lo guarda. Mai avuto uno scambio di sguardo più intenso. Serra i denti e lei fa quello che deve. Mugola come un folle tirando tutti i muscoli del corpo che ora si gonfiano mostrando in maniera chiara la mole. Le vene sembrano affiorare mentre serra gli occhi per il dolore sentendosi il fianco in fiamme. Le braccia per la tensione si piegano lievemente, persino il busto si solleva liemente per poi rilassare dopo il corpo quando lei ha finito. La bocca si apre lentamente e la cinghia cade in terra. Il respiro è rapido, è stato uno sforzo enorme. “ti sei bevuta il cervello!” le dice con un filo di voce stremato dallo sforzo.
DODAIUX (sala degenze) spalmerebbe con cura il medicamento a base di aloe e miele principalmente (trattare ferite 3, guarire 3, preparare medicamenti 3). Movimenti lievi e circolari, partendo dalla zona in cui la lama ha trafitto il corpo, per poi espandersi. Inizialmente il medicamento verrebbe assorbito, ma prontamente la mediterranea ne apporrebbe dell�altro fino a formare uno strato abbastanza >>>
DODAIUX alto da lasciar la pelle morbida per evitare che la cicatrice impieghi molto a sfiammarsi (guarire 3). �ora dovete dormire, vedrete che on impiegherete molto� strizzerebbe l�occhio destro all�uomo, e attenderebbe che si addormenti, approfittando per riporre tutto ciò che ha utilizzato. Una volta nella propria stanza scriverebbe ad arhil, così come promesso all�uomo.
SOYER .sala degenze- è stremato. il dolore diventa più lieve. Stanco e lei sembra lascirlo riposare. Socchiude gli occhi e pian piano si rilassa addormentandosi.
dodaiux
00lunedì 8 luglio 2013 12:50
DODAIUX (sala degenza) attraversare il corridoio diventa quasi un'impresa, va bene gli scatoloni, ma a tutti c'è un limite... sbuffa, bofonchia e continua ad avanzare, imprecando ogni tanto contro se stessa per il suo ostinarsi a camminare a piedi nudi, anche quando è più facile incontrare lungo il cammino chiodi e schegge di legno. di buon mattino ha sistemato la sala degenze, facendo sì che gli ultimi ospiti possano risentire il meno possibile di quella precaria situazione, il carrello e la piccola farmacia sono a disposizione a ben ordinati, brocche d'acqua fresca e catini sistemati sul tavolo, panni puliti nello scaffale. prima di varcare la soglia della sala, con entrambe le mani stringerebbe più forte il nodo del nastro rosso che fermi tiene i capelli in una coda bassa. Ancora una volta è il colore rosso a spiccare sulla donna, che ha neri capelli e veste nera. ''Mentis vivacitatem, siete pronto? devo controllare la vostra ferita?''
SOYER -sala degenze- Annoiato e disteso come suo solito, ormai ci ha messo le tende in quel sanitarium girandolo in lungo e in largo. I capelli più corti del solito e la barbetta sistemata da Nephe danno un aspetto decisamente più carina e meno selvaggio di quello che poteva avere in precedenza. Se uno non lo conoscenze e non lo sentisse parlare il mercenario potrebbe anche apparire una persona per bene. Il sanitarium si trasferisce, non lo sapeva. Lo appreso l’ultima volta, quando una donna carina ma decisamente strana è entrata chiamandolo grande ra. Chissà quale ne è il significato. Entrambe le mani sono a far spessore fra testa e cuscino. Come al solito è totalmente in mutande. Gli occhi azzurri piantati su quel soffitto bianco. L’espressione assente gli occhi però sono un po’ gonfi, si vede che si è svegliato da poco. Strano ancora non ha visto nessuno, Nephe, Tyana, il rettore, nessuno sembra essersi fatto vivo. Forse dovrà passare un altro giorno da solo a vagare e mettere un po’ di disordine come fa a volte di nascosto. All’improvviso le sue parole sono distratte dalla voce del rettore che entra nella sala degenze. Come un bambino che vede il suo regalo più ambito nel suo volto compare un enorme sorriso che stringe gli occhi creando delle rughe ai lati di questi. “Riccia scribacchina, lo sai che sei la persone che sognavo da giorni?” domanda ironico facendo ora scivolare gli occhi azzurri sulla donna, tanto per vedere com’è vestita, come si muove, come si comporta.
DODAIUX (sala degenza) ''un incubo dunque'' direbbe sorridendo verso l'uomo. una volta vicina allo stesso toglierebbe le bende, e con acqua pulita aggiunta di calendula (preparare medicamenti 3, trattare ferite 3), asporterebbe il medicamento rimasto. ''pensi di riuscire a dare una mano per la sistemazione del sanitarium? ci stiamo trasferendo alla torre del pellegrino, era la torre degli arcani'' quest’ultima parte verrebbe quasi sussurrata all'uomo con un tono di complicità. ''giusto il tempo necessario per riprender possesso di questa dimora... puoi dare una mano personalmente, lavorando, o contribuire con i denari... è una tua scelta. considera questa cosa come un ringraziamento per il fatto di esserci prese cura di te... e non sei mica facile come ospite...'' scherzerebbe un po', mentre si allontana per prendere il necessario a constatare lo stato della ferita.
SOYER -sala degenze- La segue, come un cane segue con gli occhi il suo padrone senza perderlo mai, ben consapevole che gli deve dare da mangiare. Allo stesso modo il mercenario sa che ormai dovremmo essere prossimi alla guarigione, si sente nettamente meglio. A breve dovrebbe avere il via libera per tornare alla loggia e concludere le missioni per cui è stato e viene tutt’ora pagato. A pensarci bene però un po’ gli dispiace mollare quella destinazione. Il sanitarium è pieno di belle donne, c’è Nephe, si può scorrazzare in mutande, grant alla fine tutto sommato è piuttosto simpatico. Non è stata una pessima degenza e ci è stato quasi volentieri, hanno fatto sicuramente bene il loro lavoro. La gamba destra ora si allunga andandosi ad accavallare sulla sinistra. “sembro una sirena non trovi?” domanda ironico con una strana allegria che di solito non possiede. Ascolta le parole della donna, torre degli arcani, immagino come sarà contenta la biondina, pensa fra se. “si volendo posso aiutare.” Risponde con aria di sufficienza. “mi paghi?” domanda verso la donna, conosce già la risposta e in fondo nemmeno gli interessa particolarmente, solo che però è più forte di lui, deve punzecchiare, deve vedere cosa si inventano le persone che gli stanno intorno, come reagiscono alle provocazioni. Accenna un ulteriore sorriso verso di lei non curandosi per il momento di quello che sta facendo “con i denari nemmeno per sogno, manualmente si può fare.” Una piccola pausa “quando è previsto il trasloco?” domanda curioso aggrottando per un attimo il volto per poi ridiscenderlo in un sorriso “così quel giorno mi ricorderò di essere moooolto lontano” il tono è scherzoso, si può facilmente percepire.
DODAIUX (sala degenza) ''potrei pagarti in qualche modo, non so', randellate, ad esempio'' direbbe con tono serioso, mentre la mancina controllerebbe la cute intorno alla ferita, e la mandritta contemporaneamente tasterebbe il centro della ferita (trattare ferite 3, ambidestria medica 3). ''vedi caro mio, sono fin troppo buona con te, e solo perché mi gira così'' e più forte spingerebbe l'indice della mancina, ben conscia di procurare un po' di dolore, sopportabile comunque (trattare ferite 3). ''non ti facevo così... tirato, tirchio... ecco...'' direbbe poi, piegando il busto ed avvicinando gli occhi alla ferita per poterla osservare meglio.
SOYER -sala degenze- Chissà per quale motivo poi si trasferiscono, non stanno proprio bene lì? Cosa viene messo poi a quel posto? Perché non lo chiedi fenomeno? Una piccola discussione con il suo cervello. “perché andate via di qua? Cosa ci nasce poi?” domanda come un piccolo bambino curioso mentre attende che lei continui a medicarlo aspettando che le sue splendide labbra così suggestive e sensuali si schiudono per pronunciare tre parole, finito puoi andare, un orgasmo magnifico una sensazione all’ennesima potenza. Il resto è tutto un modo per passare tempo, anche se l’informazione tornerà sicuramente utile. Sapere dove si trova il sanitarium è utile come sapere dove si trova il gabinetto, prima o poi ci si deve sempre andare. Meglio poi che prima in questo caso. Poi lei accenna ad un pagamento e lui come un cane drizza le orecchia. “o in natura se prefe…ahio!” dice facendo un piccolo balzo sul letto. Poi la guarda con gli occhi assottigliati “se buona con me perché io sono buono con te!” dice apatico mantenendo la stessa espressione di chi si apspetta un'altra pigiata della ferita da un momento all’altro. “potremmo uscire fuori a pranzo insieme un giorno, pago io così ti faccio vedere che non sono tirchio” in effetti non è tirchio. Forse un po’ avido.
+(sala degenze) “la pelle è rosea, c’è qualche bollicina, ma è normale, cerca di non stuzzicarla, di non toccarla in nessun modo… è il prezzo per il fuoco che ti ho donato” direbbe seria e maliziosa, in fondo si diverte, come sempre, a provocare gli altri. Stenderebbe poi lungo tutta la ferita e la zona circostante, una crema a base di colostro equino (// il primo latte prodotto dopo il parto) che facilita la cicatrizzazione (guarire 3). Il tocco sarà leggero e fermo, e il medicamento verrebbe distribuito con movimenti circolari. (trattare ferite 3, guarire 3). “non lasciamo la dimora… ne verrà fuori una struttura decisamente migliore, più adatta allo scopo, potremmo ospitare più animi, e aver più cura di loro, evitare ammassi di gente… buona parte del sanitarium come lo vedete ora non esisterà più… vivere qui durante i lavori sarebbe impossibile, soprattutto tenuto conto delle cure… i conoscitori sono andati via, su avalon presumo, e la loro dimora sarà nostra per un po’, sperando il meno possibile… le torri sono belle strutture, indubbiamente, ma poco adatte a prestar servizi come il nostro.” e controllerebbe bene la ferita, la cicatrice, cercando di valutarne l'estensione.>>>
DODAIUX 0-50 CICATRICE BEN VISIBILE E CORPOSA / 51-100 CICATRICE VISIBILE
DODAIUX soyer tira il dado
SOYER ha ottenuto: 52
DODAIUX la cicatrice apparirebbe rosea, senz'altro resterà lì per tutta la vita dell'uomo, ma non sarà così vistosa da poter causare un trauma a chi la osserva, almeno questo è quello che appare al momento agli occhi della donna. ''non mangio ad orari regolari, vivo di scienza, sono una di quelle persone acide, arcigne, scontrose, poco socievoli Soyer, vi sconsiglio vivamente di provare solo lontanamente a invitarmi a pranzo, a cena, ma anche a colazione... persino bere acqua potrebbe essere un'esperienza poco piacevole con me'' eviterebbe di guardarlo in quegli istanti, per quanto lo vorrebbe moltissimo per studiarne la reazione. ''quindi, il pagamento in natura andrà bene, le vostre braccia a breve vi verranno asportate e lo userò per studiarle... ti ringrazio davvero, un'offerta molto generosa la tua... un pagamento in natura... è ben accetto... prendo il bisturi''.
SOYER -sala-degenze- Ora deve stare quasi attento a come parla. Il coltello dalla parte del manico ce l’ha decisamente il rettore. Potrebbe provocargli dolore da un momento all’altro, ma è evidente che è troppo professionale per approfittarsi ulteriormente del suo ruolo. Pensi di conoscerla talmente bene da metterci la mano sul fuoco? No. Allora sta zitto soyer. Si in effetti forse è meglio non provocarla troppo, almeno non in questa situazione. Rimane immobile consentendo che lei continui a fare quello che sembra saper fare meglio, L’unica cosa che si muove è il torace che schiavo del respiro del mercenario si gonfia e si sgonfia, dilatandosi e restringendosi. Ascolta attentamente le sue parole, in effetti un posto che cura i malati dovrebbe essere sempre al massimo del massimo. Anche se comunque il sanitarium non era certo messo malissimo, ha visto posti decisamente peggiori, con donne più brutte e più incapaci. Sorride alle sue parole. “Non ti preoccupare riccia, lo avevo capito che non eri una di piacevole compagnia” fa una piccola pausa portando lo sguardo nuovamente al soffitto “magari però scopri delle doti che non pensavi di avere.” Poi lei comincia a farsi terra bruciata. Pessima idea quella del mercenario, parte con un monologo di donna complessata che poi alla fine conclude con bisturi. “quando avrò finito di fare e le braccia non mi servono più te le vengo a dare…va bene?” domanda con un misto di ironia e paura, magari è folle davvero.
DODAIUX (Sala degenza) ''vedi tesoro mio caro, io conosco le mie doti, molto bene'' direbbe sforzandosi di non sorridere, e provvedendo al contempo a disporre una nuova fasciatura, una garza di lino a maglie molto larghe per far sì che la ferita possa respirare (guarire 3, trattare ferite 3). ''ma se proprio insisti, potrei accettare, scelgo io il luogo però, ti propongo un pasto al sacco al cimitero, non è molto distante da qui, e mi occuperei io del cibo, unica cosa di cui puoi esser certo, i pasti solitamente li cucino personalmente... prima potremmo passare dal governatore, così potrai lasciarmi le braccia in testamento, mi raccomando, mandami a chiamare prima della tua morte, vorrei poterle asportare mentre sei ancora in vita... per ora il tuo servizio e il tuo lavoro, potranno andar bene, direi un buon riconoscimento per l'ospitalità e le cure che ti abbiamo prestato. ti lascio un'ampolla con succo di mirtillo e aloe, bevila ogni tanto, ti aiuterà a rimetterti prima in forma''.
SOYER -sala degenze- Strana la donna. Decisamente strana, nella mente del mercenario comincia a farsi un piccolo prospetto di quello che ha capito, tira le somme tanto per capirsi. Sorride a tutti, è gentile e premurosa, forse anche a tratti dolce. Però quei sorrisini sono una difesa, un atteggiamento. Il rettore degli ospedalieri deve essere imparziale anche se esserlo realmente è praticamente impossibile, molto probabilmente ha avuto fra le mani persone che voleva realmente uccidere, ma non poteva e si è trattenuta, magari proprio con il sorriso. Forse il mercenario è proprio uno di quelli. Inoltre non accetta invinti, non accetta particolarmente le lusinghe, non è molto disponibile come appare, forse persino un po’ acida, come una vecchia donna che mai nessuno si è voluto prendere in moglie tanto era insopportabile, caratteristica questa che ha riscontrato spesso in molte donne dell’isola. Magari le sue valutazioni sono tutte errate ma la cosa è comunque molto interessante, che la bellezza sia così sprecata sembra veramente un insulto alla natura. Forse non è sempre stata così, magari c’è stato qualcosa o qualcuno che l’ha resa quello che è. Gli occhi azzurri osservano attentamente il suo volto il suo è un continuo tira e molla, scherza ma non lo fa, da confidenza ma non lo fa, un dubbio continuo quella donna, sempre nel mezzo, senza mai sbilanciarsi. Ma che ti passa per la testa scemotto, perché mai dovrebbe farlo con te? In effetti è vero, ma comunque il pensiero è sempre interessante. Lei poi continua con quella recita mal messa su. “pranzo al sacco al cimitero” ripete il mercenario “siete una di quelle un po’ macabre.” La mano sinistra va ora a grattarsi il naso “siete una di quelle a cui piace farsi picchiare?” domanda con falsa ingenuità, se lei vuole continuare in quel gioco proseguiamo, il mercenario è un maestro. Continua ad ascoltare le sue parole, si in effetti è veramente un po’ macabra, non sa se con una così gli si drizzerebbe, sarebbe sicuramente una bella sfida. Magari lei sul pezzo pensa all’anatomia del corpo. Pessime immagini cominciano a comparire nella mente del mercenario. Lei che lo taglia durante l’atto. Scuote un attimo la testa come se si stesse risvegliando da un brutto sogno. “lo sai che bastava anche dire un semplice *no Soyer mi sta antipatico, non mi interessi* evitavo di soffrire” accenna un lieve sorriso per poi sentire cosa deve bere ogni tanto. “questo vuol dire che posso andare?”
DODAIUX (sala degenza) mentre l'altro le parla sistema ogni cosa utilizzata, avendo la cura di pulire tutto. e di riporre tutto in ordine sul carrello, le ampolle e i medicamenti nella piccola farmacia che poi chiuderebbe con cura. una volta che l'uomo avrà finito di parlarle, si avvicinerebbe a lui, molto vicino a voler osservar bene. piegherebbe appena il busto, e sussurrerebbe nell'altrui orecchio destro, una voce molto calda quella del rettore in quell'istante ''non amo esser picchiata, lo detesto a esser sincera. non mi sei affatto antipatico, per quanto non apprezzo il tuo modo di porti, ma ritengo siano affari che non mi riguardano'' nell'allontanarsi dal volto dell'uomo, presterebbe attenzione a far si che le proprie labbra sfiorino i lobi, e la lunga coda dei suoi capelli solletichi la spalla del mercenario. non più così vicina, ma ancora un sussurro le sue parole ''sei libero di andare quando vuoi, ma ricorda, se non ti vedrò durante i lavori di ristrutturazione del sanitarium, verrò a cercarti personalmente, porterò con me bisturi e trapano per crani'' un sorriso sul volto e occhi languidi regalerebbe all'uomo (persuadere 3), un tono che dovrebbe essere abbastanza convincente. ''un'ultima cosa: cerca di essere gentile e premuroso con Nephe, non necessita certo di un guardiaspalle, o di una balia... ma se dovessi sapere che le è stato fatto un torto da parte tua... lo riterrò fatto a me stessa''. quindi assumere un atteggiamento rilassato ''allora, Soyer, ti fermi per il pranzo?'' domanderebbe infine come se nulla fosse.
SOYER -sala degenze- Già si immagina il suo ritorno alla loggia dei draghi. Chissà cosa gli dirà la signora delle lucertole. Anche lei decisamente un altro tipino. Poi lei si avvicina, gli parla all’orecchio. Va bene, ha dimostrato di essere una donna, sa il fatto suo. Sicuramente ci sa fare e sa bene come far riscaldare un uomo. Magari le piacciono solo le donne. In effetti visto la tendenza che c’è in quel sanitarium la cosa non è poi poi così da escludere. “va bene vengo non c’è bisogno di minacciare” anche se ce la vede lei che lo rincorre con il trapano. “mandatemi una missiva quando cominciate e mi farò trovare” dice sincero verso di lei. Ottimo modo per rivedere tutti. Poi lei continua ricordandogli della biondina. Scosta un attimo la testa e porta gli occhi sulla donna. “su questo non c’è bisogno che tu parli Riccia.” Fa poi una breve pausa “che sei sua madre poi?” domanda provocatorio, sa perfettamente quanto tiene alla biondina e mai e poi mai le farebbe un torto. “si vengo a pranzo, se mi fai cortesemente alzare.” Lentamente si solleva facendo forza sugli addominali aiutandosi anche con le braccia. Si sente decisamente meglio. Per un attimo la sua mente torna a molti cicli di sole fa quando è arrivato in quel posto in fin di vita. La vita è proprio strana c’è proprio da dire e fino a quando le cose si possono raccontare è sempre una strana sensazione di gioia, come se si fosse riusciti a passare indenni anche questa. “i miei vestiti dove sono? O vuoi che continui a girare in mutande?” domanda curioso verso la donna alzando le sopracciglia in attesa di una sua risposta.
DODAIUX (sala degenza) ''i tuoi vestiti... chiederò ad Athelstan di farteli avere, così ti lascio solo, e libero di prepararti, sai dove si trovano le cucine, mi troverai di là'', il passo si dirigerebbe verso il corridoio, ma una volta sulla soglia si volterebbe ad osservare l'uomo. ''se vuoi girare in mutande, sei libero di farlo, non aspetto nessuno per pranzo, siamo soli soletti, chissà, forse potrei guardarti con occhi diversi e valutare se è il caso di asportare anche qualcos'altro...'', non resterebbe ad osservar la reazione del mercenario, ma si volterebbe decisa, lasciando che la sua risata riecheggi lungo il corridoio. forse avranno modo di ridere insieme.
SOYER -sala degeneze-Seduto ora sul letto le spalle vanno a tirarsi indietro scrocchiando lievemente la schiena. Se ne va, quasi non ci sperava più. A proposito della biondina, gli manderà una missiva, almeno per avvisarla che se ne è andato, magari si ritroveranno durante la ristrutturazione o forse prima. Chi lo sa? Questa vita è così strana. La mano destra va ora a grattarsi la testa. Mi sa che ci vuole anche una lavatina eh brutto mercenario. Pensa fra se. Un bel bagno al lago, con queste temperature è fantastico. Poi si mette in piedi, palesandosi per la sua stazza e mole. Le parole del rettore lo distraggono dai suoi pensieri, ormai un vizio quello di lei di riportarlo presente in quella sala mentre lui fa i suoi viaggi mentali. Le sue parole partono in un modo fanno alludere a quello che il mercenario adora e poi si sciupa sul finale. Non le risponde e lei di certo non attende la risposta, si volta e se ne va in cucina. Aspetta che si sia voltata per portarsi l’indice della mano destra sulla tempia e batterselo delicatamente più volte accompagnando il gesto con il labiale che dice chiaramente “sei matta come un cavallo” ma senza suono, come un bambino che fa il verso dietro ad altri quando non lo vedono. Detto questo poi fa un profondo respiro e si incammina anche lui verso la cucina.