Il vero problema in quella zona del mondo sono le cosiddette "forze dell'ordine". Sono proprio loro - quasi tutti i componenti, provenienti direttamente dalle favelas - che usano le armi impropriamente. La "sete di giustizia" li porta ad ammazzare senza remore i propri consimili e vicini di casa. Gli squadroni della morte fanno fuori centinaia di meninos da rua (ragazzini di strada) ogni giorno. Vengono pagati anche dai commercianti.
Se ti trovi davanti un poliziotto (probabilmente ubriaco) con la pistola in mano che ti punta alla testa, devi fare il finto tonto. Ce l'hanno pure, ovviamente, con il piccolo borghese che è stato un po' più "fortunato" di loro (ne ammazzano un bel po' all'uscita delle discoteche o in manifestazioni studentesche). Organizzano sequestri di persona, rapine in banca, incaprettamento di gente grande che vive da sola per rubare i pochi soldi che hanno sotto il materazzo. Sono "guidati" da interessi che, oramai in tutto il continente, sono fortemente legati al traffico di cocaina. Ho visto in aeroporti sudamericani gente de las favelas prendere un boing e fare viaggi a tutto spiano. Cosa che manco io posso permettermi, ovviamente. Ma i governi e/o partiti fanno finta di non vedere perché, anche se analfabeti, una croce sulla scheda elettorale di un partito giustizialista la mettono sempre. Le case, oramai, hanno tutte le inferriate. Sembre di vivere in uno zoo cittadino. Hanno tutti una paura terrificante. E' chiaro che sulla questione ho molto discusso con la gente cosiddetta "per bene". Ho ricordato loro che, quando l'economia andava bene, la borghesia NON HA VOLUTO dividere il benessere con la gente de las favelas. Un egoismo che ora si paga a caro prezzo.
Nessuno ha aperto bocca per contraddirmi. Abbassavano lo sguardo, meditando sugli anni in cui era possibile vivere, lavorare e avere una macchina (cosa rara, ma che pur è accaduta in certi periodi)
Se si pensa alla storia del SudAfrica, ci sono strabilianti parallelismi: la popolazione locale è stata sempre maltrattata dalla borghesia "bianca" con la differenza che, in SudAfrica, si trattava di conquistatori (olandesi, tedeschi e inglesi), in Sud America si tratta di gente che è entrata dalla porta del lavoro e del commercio. Ma l'odio, resta lo stesso; il gap, insormontabile e gli u.s.a. a farla da padroni con lo sfruttamento delle risorse che sono davvero enormi. I locali, i soliti locali, poi, aprono agli yankees le porte della percezione senza remore. Hanno i loro proffitti, comunque. In paesi con un centinaio di milioni di abitanti, comandano circa 5.000 famiglie. E fanno quello che vogliono. Guadagnano tanti di quei soldi che, gli Agnelli, sono dei poveracci. Non reinvestono nel loro paese i proventi delle esportazioni; i soldi sono in Svizzera. Non ritornano mai e, se qualcuno ha provato a cambiare le cose, beh, è sparito dalla terra in un baleno.
saludos