ಓ L'Addescatrice ಓ

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DEOARIS
00martedì 3 marzo 2009 21:52
Pg: Helevorn, Elriel. Luogo:Bosco dei Misteri. Master:Jareth

RIASSUNTO:

Due draconici sostano al Bosco dei Misteri, il Sommo Conoscitore Artigiano, Helevorn e il Cavaliere del Drago, Elriel. Proprio prima di intraprendere un loro personale battibecco, un mistero, del denominato bosco, decide di rivelarsi. Un fantasma dalle sembianze femminili, l'addescatrice, decide di incantare il draconico maschio per attirarlo nella sua mortale trappola. Riuscirà il suo sangue draconico a tenerlo lontano dalla trappola?


°°°


Elriel: [§Boscaglia§] Beffardo apparirà il sorriso che permane ad inarcare le labbra morbide,fermo e fiero lo sguardo di Fuoco verrà mantenuto posato sul volto del parirazza,mentre ogni sua azione vien osservata minuziosamente ed ogni parola da ei proferita giunge all'oto d'ella. Ironico sarà il tono usato dalla Draconica nel rispondere alle prime parole da ei dette e nel mentre le gemelle andranno ad artigliare i fianchi "Stavolta eravate voi ad esser teso,Helevorn...". Al loro precedente incontro si riferiscono quelle poche parole concesse,incontro nel quale eran stati i suoi muscoli ad esser stati pronti a scattare pericolosamente. Permarrà il beffardo sorriso sulle labbra mentr'ella si lascia superare da ei,quasi volutamente e nel mentre udrà le parole da ei proferite,parole alle quali ella ancor di spalle risponde,tagliente ed ironica,ma soprattutto...divertita "Amo i luoghi quieti...e solitari...".Rotazione oraria andrà a compiere ora l'intero corpo ed i passi verranno condotti verso ei,con lentezza calcolata,permanendo alle spalle di lui e nel mentre fenderà l'aere la voce d'ella,in tono sommesso,quasi provocatorio e beffardo "Siete coraggioso a mostrarmi le spalle..."

{ATTENDERE RESPONSO}
Il Bosco dei misteri. Di giorno il sole trae riflessi argentei dalle felci che formano un soffice tappeto ai piedi degli alberi, i cui tronchi sembrano inclinarsi verso le loro stesse ombre; mentre di notte sulle costellazioni lontane si stendono sottili manti di nebbia, punteggiati di stelle fulgide come schegge di vetro. Le ore prive di luce sono anche le ore delle creature oscure e dei loro mormorii, portati dal vento, da cui emergono a tratti singhiozzi, gemiti, parole incomprensibili, scoppi di risa sguaiati e rantoli. Due presenze draconiche serpeggiano tra la vegetazione soffermandosi tra la radura e la boscaglia. Il Sommo Conoscitore Artigiano lancia un’esclamazione nell’udire un Cavaliere di Drago celato dalla boscaglia che risponde col saluto di razza, identificandosi. Non c’è tempo per parlare perché una voce roca si è rivolta all’Artigiano, proveniente da un viluppo di felci.. una voce che a tratti sale in stridule note simili al verso di un uccello. Tutto sta nella mente del draconico o forse no.. il Cavaliere percepirà il muto terrore della selva?
{PLAY: HELEVORN, ELRIEL. Chi desidera entrare nella quest mi invii una missiva per favore.Grazie}


Helevorn: [Sentiero>Radura] Ode il proferire volutamente tagliente e puntiglioso di lei che pare volerlo provocare ad ogni singola parola...ei sorride perfidamente divertito ma si trova rispetto alla draconica di spalle,così ella non avrà modo di scorgerlo in volto...all'ultimo verbo della parirazza,lanciato nell'aere come una spina nell'intento di conficcarsi nella di lui pelle,il Sommo non può altro che sorridere ancor più...stavolta risa cupe ed infernali fuoriescono dalle sue labbra...stava per donare la di lui risposta quando d'un tratto,ad interromper quella specie di battibecco fra i due,giunge una terza voce ma della quale almeno per ora,non riesce a percepire la fonte...una voce stridula,quasi una risata malefica,un gorgheggio di più note che sembrerebbero provenire da una creatura almeno per ora invisibile...arresta il passo mentre la mandritta in tensione dalla quale le vene sembrerebbero voler fuoriuscire,andrebbe di nuovo ad impugnar l'elsa proprio sotto la crociata...china di poco il busto in avanti...mentre le iridi si muovono maniacalmente da dx verso sx,il suo respiro si fa più profondo...°l'avete sentito anche voi?° un sussurro rivolto alla draconica dietro le sue spalle che incede in sua direzione. Chi potrebbe nascondersi al di la di quelle mura che dalla natura stessa son state innalzate?

Elriel: [§Boscaglia§] Cala lentamente l'Astro diurno dietro la linea dell'orizzonte ed i suoi caldi raggi morenti riverberano sulla vegetazione qual Fuoco incandescente,scacciando le ombre che tentavan d'allungarsi al suolo.Quasi riman sorpresa la Draconica nel non ricevere risposta alle proprie parole provocatorie,ma la sorpresa lascia presto spazio alla serietà del volto,che par farsi or marmoreo,scolpito nell'alabastro.Un senso di allarme par avvertire infatti or il Cavaliere nell'aere improvvisamente sentita pesante e minacciosa,come se forza oscura e pericolosa vi abitasse.Sentore questo che trova conferma nei gesti compiuti dal parirazza or affiancato.Tesi son i muscoli che or fluidi scattano nel portare le gemelle a contatto con l'Artiglio,la mancina a stringerne il fodero,la destra ad impugnarne saldamente l'elsa.Ode ella le parole del Sommo Conoscitore,parole sommesse alle quali ella risponde in un sussurro che parrebbe etereo e lontano tant'è elevata la concentrazione del Cavaliere ora,proiettata verso quella sensazione avuta "Non ho sentito nulla." Scorrono le iridi lentamente nei dintorni,innanzi a loro,senza scopo preciso. Si lascia guidare il Cavaliere dal proprio Istinto e dalle capacità che aveva acquisito.

{ATTENDERE RESPONSO}
Insegui quella voce Sommo Artigiano o ti batti velocemente in ritirata? Non vuoi scoprire uno dei misteri del Bosco che, nel suo esser, porta medesimo nome? Non lontano dai due viaggiatori, sulla loro destra, uno stormo di colombi si è levato in volo, muovendo le ali come una moltitudine di mani bianche agitate in segno di addio; contemporaneamente una forma pelosa si lascia cadere in verticale da un ramo per dileguarsi in un cespuglio.. innocuo predatore. La minaccia è tutt’altra. Avventurati nei meandri di un gioco della tua mente o retrocedi al dubbio. E tu Cavaliere.. è il caso che raccogli la tua sapienza per sventare la minaccia o rifugiarti in Accademia, ma forse l’orgoglio, tipico della tua razza, te lo impedisce?
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Helevorn: [Sentiero>Radura] Le nari s'allargano e si stringono fino a far divenire quel suo respiro dapprima sommesso,ora più controllato. Le labbra sottili vengon strette in una salda morsa,gelida e serrata dal quale sorrisi non vengono più elargiti. La parirazza s'avvicina a lui fin quasi ad affiancarlo mentre con il medesimo sussurro a lui risponde...ma se ella dice di non aver udito nulla a differenza sua,che nella mente ancor porta chiaro il ricordo di quello stridente verso, allor forse si tratta solo di un frutto della sua immaginazione?...è solo un gioco perverso che attraversa ogni singola parte della sua mente fino a far pulsare il sangue nelle sue vene molto più velocemente del normale?volatili fuggono celeri in pochi attimi svoltando verso il cielo sopra le loro teste...un evidente segno di pericolo che incombe...un altra ombra scivola via da un ramo dileguandosi fugace...forse un piccolo roditore...gli animali nei dintorni fuggono come prede in vista del pericolo che incombe nascosto e celato alla loro vista...ma egli non si sarebbe comportato come uno di loro...come un animale che sente per istinto il bisogno di fuggire via no...forse più stolto delle bestie?chissà...non spetta di certo a lui giudicare...ma non sarebbe caduto in una trappola creata dai suoi stessi pensieri...di qualunque cosa si tratti,l'avrebbe affrontata,come è di suo consueto fare dinanzi ad ogni cosa che ostacola il suo cammino...non sarebbe stato l'animale vile e codardo,proprio come fu suo padre...no...così la spada con un gesto della mandritta sfilerebbe dal suo fodero,così che la lama tagli l'aere da sx verso dx e dal basso verso l'alto...per brevi istanti il suo sguardo colpisce la donna al suo fianco...per poi tornar a vagare dinanzi a se...barcollando nel vuoto...

Elriel: [§Boscaglia§] Stormo di colombi alto nel cielo che inizia a prender i colori della sera s'alza,facendo scattare verso il capo della Draconica. Cosi pure l'innocuo predatore peloso attrarrà su di sè per qualche istante l'attenzione d'ella. Vien mantenuta stretta con la destra l'impugnatura dell'Artiglio,mentre la mente è invasa ora dal dubbio. Scappare e trovar rifugio nell'Accademia,oppure rimanere. Per un solo,fuggevole istante,lo sguardo d'ella cattura quello del parirazza al proprio fianco. E forse proprio quella vista,induce a prender la scelta di rimanere. Per qualche istante le iridi bicolori si chiudono,mentre la mente par proiettarsi ora in avanti,in assoluta concentrazione,a voler ricercare l'area in cui quel sentore costante le giungeva. Sentore confermato dagli animali in fuga. Si lascia guidare il Cavaliere dal proprio Istinto in quella cerca e qual scintille che si riuniscono in una Fiamma unica,ecco che la mente ed i sensi percepiscono un vago punto che potrebbe esser fonte di quel sentore. S'aprono le iridi or fiere e selvagge,quasi infuocate e minacciose,scattano i muscoli del destro braccio nell'estrarre in un sol sicuro gesto l'Artiglio,la cui lama verrà inclinata in avanti di 45 gradi. Fugace sguardo quasi complice vien rivolto verso il parirazza,mentre i passi prenderanno a muovere nella direzione suggeritale poco prima dall'Istinto. Un Istinto che raramente falliva.

{ATTENDERE RESPONSO}
Il vento si placa. L’aria della sera è così immobile che nelle fulve chiome degli olmi non v’è neppure un fremito. Non una foglia volteggia nell’aria per unirsi al mosaico di colori che copre il terreno. Poco più avanti escrescenze rocciose sorgono dalla terra. I draconici devono percorrere una decina di metri per notare la naturale struttura. Come montagne in miniatura, assumono la forma di un ferro di cavallo mentre al centro prende forma una polla d’acqua. Forse uno scenario nella mente dell’Artigiano, tuttavia la stessa visione appare anche al Cavaliere. Desolazione in mezzo alla rigogliosa selva, solo terra e polvere e al centro uno specchio d’acqua grande per lo più sette braccia. Avvicinatevi draconici. Al centro della polla risale un placido gorgoglio unito ad un altro suono, una nota che attrae, che seduce, come il canto di una sirena. Un'unica nota acuta in grado di incantare chiunque la oda, come una sorta di richiamo lungo, insistente, così melodioso che non può provenire da umana voce. L’Artigiano la sente ma il Cavaliere avvertirà come un fischio sommesso.
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Helevorn: [Sentiero>Polla d'acqua] Immobile il paesaggio che tutt'intorno si palesa dinanzi ai loro occhi,come fosse uno di quei dipinti dietro il quale si nasconde l'abile mano di un pittore che ha voluto soffermare il tempo in un solo attimo,interminabile ed infinito racchiuso dietro una cornice dalla quale nessuna vita viene sprigionata. Così il vento non dona più le sue spire più taglienti,non colpisce più i loro colpi che si ergono maestosi ma al contempo sì minuscoli in confronto alla selva che li circonda...il sole sembra voler donare il suo ultimo addio soffermandosi per brevi ma intensi istanti sulla linea di un orizzonte che i due,immersi come sono fra gli alti fusti,non potrebbero mai scorgere...eppure il cielo si colora d'arancio misto a porpora circondato da voluttuose ramificazioni violacee...come pallide mani che si estendono al di la dei confini dello spazio...se questo ne dovesse avere di confini. La parirazza sfodera anch'ella la sua arma per poi tentare di incedere dinanzi ad egli...ma il draconico con passi quanto mai lesti a lei s'affianca portando la mano libera sulla spalla sx del cavaliere come a volerla trattenere ° State dietro di me!° un ordine?no...è solamente la sua volontà che lo porta a proteggere quasi istintivamente la parirazza,così che se l'essere dal quale il verso era fuoriuscito dovesse attaccarli d'improvviso,potesse colpire prima lui per lasciare a lei il tempo di fuggir via...non eroico quel gesto ma sì naturale che quasi non pensa alle sue conseguenze...mangia i metri e la terra sotto i suoi piedi fin quando altro verso giunge ai suoi orecchi che si tendono come a compiere un guizzo ° ma cosa...° giungerebbe allora in direzione di quello che parrebbe un circolo di pietre al centro del quale si erge una pozza d'acqua tanto piccola quanto misteriosa...una voce melodiosa sembrerebbe da questa provenire come un canto al quale egli non può sottrarsi.. stavolta è l'istinto ad avere la meglio...si lascia guidare da quelle note melodiose ed armoniche mentre s'avvicina.

Elriel: [§Polla d'acqua§] Alta vien mantenuta la concentrazione della mente,tesi i muscoli del corpo mentre i passi vengono portati in avanti lungo il cammino. Fende l'aria la punta della lama dell'Artiglio mantenuta inclinata come in precedenza dal destro braccio,mentre le iridi scorrono nei dintorni,instancabili,quasi volessero dar fuoco alla vegetazione per trovare ciò che voleva. Ed ecco che ciò che i entrambi i draconici cercavano si staglia alla vista,come in risposta alla loro cerca. Avanzerà lentamente la Draconica verso quella pozza gorgogliante,unico bagliore di Vita in quello spiazzo apparentemente deserto ed arido. Fischio sommesso par percepire or l'oto dell'Erede di Kronos,fischio la cui fonte parrebbe esser la polla stessa. Su quest’ultima si fissano le iridi mentre il cammino verrà rallentato nell'avvicinarsi alle sue rive. Verrà arrestato il passo ora mentre le iridi si posano sulla figura del parirazza. Per quale motivo ei si stava avvicinando cosi pericolosamente a quella pozza tanto strana?Per qualche attimo ella fissa lo sguardo sulle iridi d'ei,iridi che apparirebbero quasi vacue,vuote...ipnotizzate ed ammaliate. E' l'istinto ora a muovere la voce della Draconica,voce che pronuncia il nome d'ei per due volte,in tono alto e forte "Helevorn!" Nel mentre rapidi si susseguiranno i passi in direzione d'ei e la mancina si poserà sulla spalla destra del Sommo Conoscitore ed all'indietro il di lui corpo verrà sospinto,onde allontanarlo dalla pozza. Cosa ti ha spinto a farlo Elriel?Cosa ti spinge a proteggerlo?Non lo sapeva.

{ATTENDERE RESPONSO}
[Attenzione Elriel alle azioni autoconclusive, dovevi scrivere “tenterà di posare la mancina sul braccio del Sommo Conoscitore” quindi ultima parte dell’Azione Annullata]
Osservate, forze oscure predominano la ragione. Ora entrambi i draconici possono vedere ma solo l’Artigiano potrà sentire. Dalla penombra appare una forma snella e flessuosa di una donna: è bella,benché pallida come il marmo di una tomba. Una cornice di riccioli neri scende sulle spalle e i suoi occhi sono dell’azzurro più limpido che il Sommo Artigiano ha mai visto. La donna gli si avvicina camminando sull’acqua, tendendogli le braccia e sorridendogli appena, come vergine fanciulla; fa per rivolgergli la parola ma la sua voce continua ad essere quello strano e fioco lamento. Qual sublime visione, ma non ad entrambi appare così. Il Cavaliere osserva la orribile scena:il gorgoglio dell’acqua ha una strana nota lamentosa, sopra la polla d’acqua si è formato un denso banco di nebbia, da cui si stanno staccando due lunghi tentacoli, simili a braccia e davanti a quei serpenti di bruma il draconico pareva imbambolato, par proteso verso un interlocutore che la draconica non riesce a vedere. Infine, dopo pochi attimi al Cavaliere appare, dalla nebbia, uno spettro dalle forme semi-umane avanza fluttuando verso il parirazza Artigiano, al posto dei capelli ha delle alghe, le mani protese dotate di artigli, la bocca spalancata dotata di denti aguzzi e, a quel che lui pare un melodioso canto, per lei si rivela in un grido disumano, fastidioso all’udito, come unghie di belva che graffiano la roccia.
{PLAY: HELEVORN, ELRIEL. Chi desidera entrare nella quest mi invii una missiva per favore. Grazie}


Helevorn: [Polla d'acqua] I suoi passi lentamente tendono a protrarlo in direzione della tanto misteriosa polla che s'erge in quel luogo diserto a donar uno strano bagliore nei dintorni...agli orecchi di lui risuonerà lontano un richiamo che pronunzia il suo nome...come un continuo echeggiare di note che poi svaniscono nel nulla. La sua attenzione invece verrà del tutto portata verso quella polla dove le sue iridi d'ametista quasi si riflettono fino a rifrangere il bagliore proveniente dall'acqua su di queste...d'improvviso una figura compare dal nulla come illuminando i dintorni di una luce che pare emanare lei stessa...tanto eterea e rivestita di sublime perfezione apparirebbe ai suoi occhi...una divinità dai capelli color dell'ebano e dagli occhi tanto azzurri come è azzurro il cielo del primo mattino rischiarato dalla luce del sole...la creatura ammaliante gli sorride timidamente mentre a lui tende le braccia...tante donne aveano conosciuto le sue lenzuola ma mai di così rara bellezza da far rifulgere gli occhi fino quasi a perderli dentro quella visione splendida. Continua imperterrita in quel suo canto dolce che accarezza il suo oto come fossero languide labbra a baciarlo...non può non avvicinarsi...una tentazione della mente è certo.. ma al quale non può sottrarsi seppur vi sia nel più profondo del suo animo qualcosa che bussa incessantemente come per farlo indietreggiare...ma cosa?persino la lama scivola via dalla mandritta cadendo sul terreno con un tonfo...i suoi occhi d'improvviso sembrano voler bruciare,così forse per istinto tenterà di coprirli con le gemelle...ma al fato sarà dato l'arduo compito di muovere le sue pedine sul mondo...

Elriel: [§Polla d'acqua>sentiero§] Si bloccheranno ora all'istante i passi del Cavaliere,mentre le iridi si fisseranno sulla pozza d'acqua,il cui gorgoglio or par divenire più forte, simil a frastuono lamentoso e malinconico. E dall'acqua stessa si solleva lentamente il sottile velo di nebbia che tutto offusca e tutto distorce,rendendo ogni cosa irreale. Ed orrore par invadere il guardo d'ella nel veder emergere dalla pozza lunghi e viscidi tentacoli. Uno sguardo fugace verrà lanciato al parirazza e proprio quello sguardo fa comprender alla Draconica la situazione in cui ei si trova. Prima che potesse iniziar a far qualsiasi gesto,orrenda visione di spettro fluttuante appare alla di lei vista,spettro le cui strida acute indurranno entrambe le mani ad occludere gli orecchi.Sguardo che cela Paura vien or rivolto al parirazza ipnotizzato. Rapidi verran mossi i passi verso ei,fino ad esser arrestati al di lui fianco destro. Tenterà or ella di strattonarlo all'indietro,ponendo la mano libera sulla di lui spalla sinistra e se riuscirà nel proprio intento la mancina stessa andrà leggermente a schiaffeggiare la gota d'ei,onde tentar di farlo rinsavire,leggermente a schiaffeggiare la gota d'ei,onde tentar di farlo rinsavire.

{ATTENDERE RESPONSO}
Intervieni Cavaliere, le tue azioni andranno a segno. Mentre la draconica distrae il parirazza alle loro spalle le braccia di nebbia smettono di avanzare e si dissolvono lentamente. Il gorgoglio ha una nota ora bassa e dolce e poco dopo le increspature svaniscono lasciando la polla in immota pace. Le piccole montagnole svaniscono e anche la polla piano piano si dissolve. L’oscurità è ormai profonda quando nel folto del bosco un gufo gorgogliò il suo roco richiamo.. Sommo Artigiano non torturarti la mente che ha solo dato sfogo ad una debolezza manifesta. Complimenti per la fermezza Cavaliere. Il mondo estraneo alle terre del Druk Yul vi ha appena dato prova una volta in più di essere un luogo crudele. Andate fratelli e tornatevene in patria.
{GDR END}


Helevorn: [Polla d\'acqua] D'improvviso una mano salda stringe il suo braccio fino a strattonarlo all'indietro allontanandolo per sempre da quella visione del quale il ricordo permea vivido nella mente quasi ad averne nostalgia...ancora imbambolato e rintontito da ciò che i suoi occhi hanno appena visto...ma arriva fugace il risveglio dato dal lieve schiaffeggiare d'una mano sulla sua guancia...il capo scuote a dx e a manca come per risvegliarsi da quello che alle sue iridi appariva come sogno,forse alle iridi dell'altra un incubo visto il suo sguardo sì preoccupato e teso. Lentamente la vista ritorna come sempre...pria i suoi occhi sembravano ricoperti da ombre,ma or con lucidità scorge il volto della parirazza forse ancor più splendido della visione precedente,proprio perchè reale e vivido...il porto al quale approda ora la sua nave dopo aver compiuto il suo viaggio fra pericolosi mari che per poco non lo inghiottivano...e non è questo un caso...il fatto di trovarsi proprio quella donna di fronte non era puro segno del destino...ora lo sente con chiarezza...sente il bisogno di realtà materiale e percepibile con i suoi stessi sensi dopo aver barcollato nel sogno per attimi apparentemente infiniti...così avvolge il corpo della figura dinanzi a se con la mandritta portando la draconica contro il suo petto,per brevi istanti ne percepisce il fragore emanato mentre le iridi ancora si soffermano sul luogo ove pria giaceva la polla...ma che or sembra esser scomparsa portando dietro di sè la femminea figura...° Grazie...qualunque cosa tu abbia fatto ° ancora frastornato da ciò che poco prima era accaduto,donerebbe il verbo a lei con voce cupa e grave...quasi a sussurrarle negli orecchi.

Elriel: [§Polla d'acqua>sentiero§] Si poseranno ora le iridi avanti a sè,a rimirare lo svanire di quello che era stato fonte di pericolo e,per il parirazza,di illusione e miraggio.Leggero e fugace sospiro fuoriesce dalle labbra morbide,onde far scemare la tensione accumulata.Ma prima ch'ella potesse compier qualsiasi gesto,prima ch'ella potesse rivolger la voce al parirazza,ecco che ei conduce il corpo d'ella contro il proprio petto,quasi con delicatezza mai mostrata prima.Sorpresa nasce nel Cuore della Draconica a quell'atto improvviso,memore del di lui carattere,un carattere cosi simile al proprio.Ode ella il leggero sussurro da ei portato alle di lei orecchie,sussurro recante parole di ringraziamento sincere.Impercettibilmente lo sguardo di Fuoco s'abbassa,mentre la di lei voce prorompe in lieve sussurro di risposta,sussurro sincero "Chiunque avrebbe fatto ciò che ho fatto io ora..." Era vero?non lo sapeva.E non l'avrebbe saputo mai.Per attimi che sembrano frammenti d'infinito ella permane in quella posizione,l'Artiglio or parallelo al fianco destro,inerme.

{I PG HANNO CONTINUATO PER CONTO PROPRIO LA ROLE}


COMMENTO:
Come master, per aver eseguito la role, darei ad entrambi i pg il massimo del punteggio, in quanto mi sono risultati coerenti con le descrizioni dei responsi.
Lascio la parola ad altri colleghi per la scelta della valutazione. [SM=g27988]






Jareth Targayren
detto ''Jareth nato dalla tempesta'',''Principe dei Draghi''
Conosciuto dai soli Draghi come Laedo, l’Antico.
Unico figlio superstite del Padre dei Draghi della Casa Targayren.
Principe della Roccia del Drago,erede al trono della sua patria.
Caporazza dei Draconici e Signore dei Draghi delle Terre del Sole.
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“Che uomo è un uomo che non rende il mondo migliore”

Yanoel
00giovedì 5 marzo 2009 16:45
Ahaha bella role, povero Helevorn...concordo con quanto detto^^...massimo dei voti [SM=g27990]
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