«Essere neocon è divertente»

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Slobodan
00martedì 14 febbraio 2006 14:23
Alla conferenza dei conservatori americani, maggioranza di studenti e neo-laureati. Da tutti una sola richiesta: meno tasse e ancora più patriottismo

Tra i giovani neocon, che sognano un altro Reagan

Gelati bianchi rossi e blu, battute anti Francia, clima da festa. Per molti ragazzi «destra è bello»

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
WASHINGTON - All’incontro annuale dei deputati repubblicani lo scorso weekend, il leader della Camera Dennis Hastert ha proiettato una parodia del film Guerre stellari , dove i leader del Partito, nei panni degli eroi, sconfiggevano «L'impero del male democratico» guidato da Darth Nancy, ovvero Nancy Pelosi, la capogruppo avversaria. La parodia è piaciuta soprattutto a George W. Bush, che ha promesso di condurre i repubblicani alla vittoria alle elezioni parlamentari di novembre, in cui la destra teme di perdere il controllo del Congresso. Ma più che sull’incontro dei deputati, quel giorno gli occhi del Partito erano puntati su un altro simposio a Washington, la conferenza dei conservatori, benedetta dal vicepresidente Cheney. «Tra i repubblicani, rappresentiamo il cambiamento, il futuro», ha affermato alla conferenza Newt Gingrich, uno degli apostoli neocon, ex leader della Camera. «Gli altri sono il passato».
La sfida di Gingrich, un possibile candidato alla Casa Bianca nel 2008, è giustificata. Alla conferenza, i tre quarti del pubblico erano giovani e i due terzi studenti: «Siamo alla 33esima edizione», ha osservato Saul Anuzis, un segretario regionale, «non avevo mai visto un'audience di questa età». E l'entusiasmo in sala era irrefrenabile: i giovani portavano distintivi «Condi 2008» (il segretario di Stato Condoleezza Rice), gustavano il «Caffè Contra per i guerrieri della libertà» e il gelato coi colori della bandiera americana, vestivano magliette con la scritta «Straight Pride» (ovvero orgoglio eterosessuale, in contrapposizione al «Gay Pride»). Quando Ann Coulter, la vestale neocon, ha gridato «Le più belle ragazze d'America sono qui!», i maschi sono scattati in piedi applaudendo. Ai media, la conferenza è parsa una festa studentesca: «Essere neocon è divertente», ha scritto il Financial Times.
Il pubblico giovanile non ha chiesto moderazione, ma patriottismo e tagli alle tasse. Ha riso alle battute anti-francesi di Gingrich e allo sprezzo della Coulter per gli iraniani. Ha condiviso il loro giudizio che «i democratici sono topi di fogna, i repubblicani di centro dei gattini» e che «la felicità è la faccia di Hillary Clinton sul manifesto dell'Fbi dei più ricercati». E ha osannato sempre la Coulter per le sue feroci barzellette sull'Islam. Un giovane musulmano ha protestato. E lei ha risposto: «I musulmani hanno ucciso 3 mila americani, siamo pari». Parlereste così degli ebrei e dei neri? Ha insistito il ragazzo: «Sì, se si scagliassero su un aereo contro i nostri grattacieli», ha risposto lei. Grover Norquist, il profeta degli sgravi fiscali, è stato tra i pochi a obiettare: «Ann ha passato il segno, sono commenti distruttivi».
Da un sondaggio condotto alla conferenza, il sogno dei giovani neocon è un altro Ronald Reagan alla Casa Bianca. Il loro candidato preferito è il senatore George Allen, ex campione di football americano ed ex governatore della Virginia, con il 22% dei voti. Lo seguono il senatore John McCain, un eroe della guerra del Vietnam e rivale di Bush alle primarie repubblicane del 2000 (20% delle preferenze) e Rudolph Giuliani, l'ex sindaco di New York, con il 12%. Condoleezza Rice ha il 10% nonostante i distintivi, e Newt Gingrich il 5%. Quest'ultimo ha già iniziato a giocare la carta anti-Bush. «Il governo riflette il secolo passato - ha detto, criticandolo l’amministrazione - è troppo grosso, costoso, occorre rivoluzionarlo». Una delle «nonne» del movimento, la settuagenaria Phyllis Schafly, lo ha appoggiato: «Dieci e lode al presidente per la lotta al terrorismo. Ma va bocciato per i disavanzi del bilancio e dei conti correnti».
Per i leader conservatori, il successo tra i giovani è la chiave della conquista del potere. Ken Mehlman, il capo del Comitato nazionale repubblicano, ha dato il «centrismo» politico per spacciato: «Lo dimostrano i media, che vogliono essere equidistanti: in 25 anni il pubblico dei telegiornali è sceso da 52 a 29 milioni di persone e i lettori dei quotidiani sono calati dal 67 al 52% della popolazione». Mehlman sostiene che l'America «esige chiarezza» e vuole quindi due poli nettamente contrapposti, a destra e sinistra. I giovani, secondo lui, si spostano a destra: «Sono figli del reaganismo, chiedono il benessere personale e la sicurezza nazionale».
L'analisi non è però condivisa da molti repubblicani moderati né dai democratici. Tra i primi, McCain e Giuliani, i candidati in testa nei sondaggi, ammettono di avere bisogno dell'aiuto dei neocon, ma nutrono riserve sui loro piani. I secondi affermano che più la destra si radicalizzerà più allontanerà la maggioranza giovanile.
ostiaebasta
00martedì 14 febbraio 2006 15:42
per una volta gli americani sono arrivati secondi ... [SM=x584466]
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