[DESCRITTIVO] Una nuova Guida per i Mutaforma! [OK]

.Melisande.
00sabato 5 marzo 2016 09:40
Riassunto: Esce in giardino la Regina di Avalon, Stella del Tempio e Madre di Haynes. Cerca la figlia. La chiama più e più volte. Non è la voce della bambina che risponde, ma quella di un uomo fatto che canta una tetra canzoncina che sa di presagio. Roseline indurisce i suoi tratti, cerca di celare l'angoscia e si rivolge in modo acido al Tessitore di Storie che, le spiega, ha scelto proprio questa notte per mantenere la sua promessa perchè vorrebbe confortarla. Ma la Regina non vuole il suo conforto, vuole spiegazioni: e chiede, chiede, chede. Devlen, in verità, non si può tradire: lui sa, ma non può parlare. Roseline, a fatica, comprende. E allora perchè sei qui, Tessitore? La voce ipnotica dell'umano immortale trascina Roseline lontano, la costringe a cercare una momentanea ed effimera pace interiore e quando la Regina aprirà gli occhi davanti a al suo sguardo troverà una nuvola di nebbia circondata da spire nervose. Roseline allunga le mani, la nuvola, lusingata, si muove verso di lei per poi depositari sui palmi aperti della mutaforma. E' una nuvola calda, avvolgente, e pian pianino svanisce lasciando al suo un Monile che ella ben conosce e che risplende debolmente nell'oscurità della Notte. Il Medaglione del Drago. E Roseline vedrà chiaramente se stessa alla guida di un branco di animali tutti diversi che prima di scorgerla erano perduti. Regina dei Mutaforma. Ma le sorprese non sono finite, la notte è ancora lunga! Chiudi ancora gli occhi, Signora. Guarda ancora il tuo riflesso spento e vedrai le altre due anime, quella del Gatto e del Lupo, cedere il posto ad una terza, quella di una Civetta. E Devlen svanisce, senza rispettare la tua promessa originaria. Ma Roseline, questa notte, deve compiere l'ennesimo sacrificio e, questa volta, per il bene del Sangue del suo Sangue. Deve cercare Haynes!
Una runa viene incisa sul terreno sacro dei Giardini del Tempio, una richiesta viene fatta alla Signora dei Corvi. La Figlia chiede e la Madre risponde. Cathubodva riempie Roseline di Furia, di Grida e di Lamenti e la lascia sbirciare dietro il Velo Rosso della sua Passione: una radura quieta e piena di pace, una radura in cui -Roseline lo sa- il tempo scorre in modo diverso. Questo è tutto. Si chiude un capitolo.


Commento: E' stata una bellissima giocata! Le Sacerdotesse, in generale, sono sempre circondate da un alone di sacralità e mistero e, semplicemente, affascinano. Roseline, in particolare, è un PG davvero stupendo: caratterizzato alla perfezione e che incarna in modo superbo l'ideale di Stella del Vespro (un po' meno quello di regina [SM=g27818] [SM=g27816] [SM=g27828]). Se poi uniamo una player favolosa che muove i fili del PG.. la giocata perfetta è servita!


(***)
- Roseline scopre che Haynes è scomparsa e, indirettamente, Devlen lo conferma.
- Roseline scopre di essere la nuova Guida del Branco dei Mutaforma: ha già il Medaglione, quindi penso nessuna variazione che non sia una consapevolezza del PG.
- Roseline scopre di possedere anche la mutazione in Civetta: la mutazione è stata approvata nel lontano Giugno 2015 e avevo promesso a Rosie che l'avrei seguita io. Chiedo venia per il ritardo ^^"
- Roseline cerca una Visione su Haynes:

E ti concede di vedere, ma non di udire. E ti concede di sollevare solo in piccolissima parte il velo della conoscenza perchè questa notte non ti è permesso altro. Un tendaggio Rosso come la Veste della Signora dei Corvi ti coprirà lo sguardo mentre grida si fondono con i lamenti. Ma tu sai, dentro di te, che non sono i lamenti di Haynes ma che è la Voce della Dea. Un lato del sipario si solleverà di pochi centimetri e ti mostrerà un prato verde e curato, pieno di una pace che stride con le urla degli uomini. Sentirai che il tempo in quel luogo scorre in modo diverso. E' tutto, Roseline. Il sipario si richiuderà, senza permetterti di vedere altro.



Non sapendo se è pertinenza di un master descrittivo concedere visioni ho optato per qualcosa di soft ma Master Alias potrà correggermi, sicuramente, se ho errato e scusami (spero [SM=g27828]).

Grazie ancora e buono gioco a tutti!


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Rosie! Inizia pure tu :D [GDR PLAY]

ROSELINE { Tempio | Giardini esterni }{ FU }{ E' passato del tempo da quando ha lasciato Haynes a godersi i giardini esterni; abbastanza tempo da permettere alle stelle di sbocciare in cielo, e alla falce di luna calante - araldo della sua Signora - di mostrare la sua pallida faccia. Ora Roseline, col favore delle tenebre puntellate da qualche torcia sparsa lungo il sentiero che conduce al Tempio, oltrepassa la soglia della Dimora a passo svelto, tendendo l'orlo dell'abito azzurro e dalle ampie maniche verso l'alto } Haynes! { Percorre i tre gradini e sforza la vista per farsi strada nel buio con gli occhi opachi. Il passo scalzo è leggero, ma le rune ciondolano al suo fianco in un ticchettio sinistro, e gli Spettri le fanno da corteo aggrappandosi ai lunghi capelli argentei lasciati sciolti sulle spalle } Vieni dentro, ti ho preparato una stanza { Continua, avanzando lungo il sentiero costeggiato da cespugli e alberi da frutto che riempiono col loro inebriante profumo la serata avalonese. Una serata piacevole, una serata come tutte le altre, ma che cela in grembo un'amara sorpresa e chissà che altro }

[ ATTENDERE RESPONSO ]

*Haynes non c'è! E' andata via, Haynes non è più cosa tua!* Una voce rimbomba nelle Tenebre violate dal Fuoco delle Torce. Una voce che disturba la quiete e, forse forse, anche la Sacralità del luogo, soprattutto per quell'accenno un po' canzonatorio. Ma la voce è bella, è piena. Forse divertita. Ma insomma! Chi è? Chi è che disturba la Stella del Tempio, Sacerdotessa della Triade e Regina di Avalon? E chi potrebbe essere se non LUI?! Ma Lui chi? LUI, è ovvio! Devlen! E, infatti, alla sua sinistra, Roseline, potrà scorgere un turbinare di soffici nebbie che con il favore della notte appaiono scure come la pece, sopra le quali si è comodamente accomodato il nostro Tessitore di Storie di fiducia. Qualora tu non dovessi ricordarlo, madre snaturata, sarà mia premura rinfrescarti la memoria: un uomo di circa 45 anni, alto almeno 197 cm che appare alto ed imponente, con gli occhi blu cobalto che spiccano sulla carnagione scura. E' calvo e, soprattutto, mezzo nudo: indossa solo un paio di pantaloni di cotone nero, larghi, sorretti da una cintura di stoffa grigia che lasciano scoperto l'ampio e muscoloso torace. L'intero corpo dell'umano (viso, nuca e piedi compresi) è ricoperto di tatuaggi a forma di spirale blu cobalto. Le spirali sono composte da uno strano alfabeto, indecifrabile non perchè antico o per chissà quale altro arcano motivo, ma semplicemente perchè è d'invenzione dell'umano stesso. Gli occhi blu cobalto ti guardano, Rosie. *Non posso dire buonasera, questa sera!* Dice, per poi tacere.
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[ GDR PLAY ]


ROSELINE { Giardini esterni }{ FU }{ Cammina, lo fa con una certa fretta. Eppure non c'è vera foga nei suoi passi, ma una felice eccitazione che la fa sembrare più giovane, meno segnata dal peso che porta sulle spalle, meno avvinta da catene invisibili che pure la tengo inchiodata lì, all'ombra del Tempio e dell'Isola. Peccato che questa spensierata leggerezza sia destinata a frantumarsi in un battito di ciglia. A schiantarsi al suolo come un'imprudente Icaro. La voce che le giunge alle orecchie la lascia perplessa, dapprima. Poi la Regina corruga la fronte in un'espressione attonita. Quando alla sua sinistra le Nebbie prendono forma, socchiude la bocca con aria stupita. Infine, non appena Devlen prende vita sotto il suo sguardo affilato, il volto diventa una maschera inflessibile } Cosa ci fai tu qui? { Si, insomma, buonasera anche a te, Tessitore } Dov'è mia figlia? { La domanda sfugge alle labbra in un soffio soltanto un istante dopo. Gli occhi si soffermano per un solo momento sulla figura già nota, sui tribali bluastri che serpeggiano sul suo corpo, per poi tornare a scrutare i giardini, e questa volta con apprensione. Quella canzone non le è piaciuta }

[ ATTENDERE RESPONSO ]

Ma quanti anni hai, Roseline? Sei forse ancora una bambina. Sulle tue spalle il Peso della Morte e di un Regno. Il peso di una famiglia, anche. E non è poco, tutt'altro. E questa notte la tua situazione, Serva della Dea, potrebbe aggravarsi ancora di più e per più di un motivo. Ma ti eleverai, in un certo senso. Ti metterai alla prova. Devlen fa spallucce: è rude Roseline, gelida con le sue parole. Ma a lui non sembra importare e continua a guardarla con i grandi occhi blu e l'espressione per nulla bonaria, ma grave. {Ti avevo promesso che sarei tornato, Roseline.} Dice. Non è affatto divertito questa notte, non è ironico. Non sogghigna come sempre. {Ho scelto proprio questa notte per venire qui da te perchè so che avrai bisogno di conforto e, se vorrai, potrai trovarlo in me.} Oh! E' tenero Devlen: lui non ha mai avuto figli, ha donato la sua Vita interamente alla formazione per divenire il Saggio Tessitore di Storie che abbiamo conosciuto ma comunque sa bene che questo provocherà l'ennesimo Nodo nel Filo della Vita di Roseline e non può che rattristarsene. Non risponde, però, alla seconda domanda della Stella sempre più inquieta, sempre meno serena.

[ GDR PLAY ]


ROSELINE { Giardini esterni }{ FU }{ Ventiquattro. Solo ventiquattro anni sulle spalle. Una decade passata tra le pietre del Tempio. Centinaia di cicatrici. Migliaia di incubi. Un amore. Una figlia. Molte sorelle. Troppe assenze. Se volevi conoscere i numeri della vita della Regina, eccoteli serviti. Ma intanto lei arretra di un passo, forse sotto il peso dell'espressione che prende vita sul volto di Devlen, un'espressione che lei dovrebbe riuscire ad interpretare [empatia +3] } Si, me l'avevi promesso. { Annuisce. Lo fa piano. Pure la voce s'abbassa di un tono, ci striscia dentro l'inquietudine come una serpe che s'avvicina al seno per mordere e iniettare veleno } Sembri sapere molte cose, Tessitore. Cose che persino io non so, ed è raro non sapere per una figlia del Vespro. Eppure forse c'è una cosa che non sai di me: puoi offrire il tuo conforto a qualcun altro, mi hanno insegnato a non averne bisogno { Che beffa, il destino. Che crudeltà. A cosa serve tenere tra le mani la chiave del tempo quando non si può schiudere la porta che getta lo sguardo sulla vita di tua figlia? Oh, ma continua pure a millantare la tua forza, Regina, e ricorda che l'abisso è profondo, soprattutto quando si cade dall'alto } Dimmi perchè questa sera { Non suona come un'ordine. Il tono si fa più morbido. La serpe s'avvicina }

[ ATTENDERE RESPONSO ]

Tristezza e compassione, questo vedrà Roseline nello sguardo mesto di Devlen: un'espressione che non gli appartiene e che accentua le rughe del viso. Rughe attorno alle labbra, rughe attorno agli occhi. Cicatrici di Esperienza, chiamiamole pure un questo modo. Ma poi il Tempo si è fermato quando ha firmato il suo contratto. Un contratto firmato con il sangue, è ovvio. Altrimenti che contratto per la vita sarebbe? E si sono congelate le rughe, anche se l'esperienza ha continuato ad accumularsi nell'umano immortale. *So molte cose perchè vedo molte cose. E vedo, anche, che quella che mostri al mondo è solo una corazza che hai imparato ad indossare e che ti protegge e ti fortifica. Uno strato di ghiaccio molto spesso, Roseline dell'Inverno.* [Empatia liv3] Perchè questa sera, chiedi? Fa spallucce Devlen, l'omone che si appoggia a gambre incrociate ad una nuvola di nebbia, circondato da un alone di mistero e, ovviamente, di nebbia: tante spire che vorticano inquiete. *Quante sere vuoi rovinarti, Regina?* Domanda enigmaticamente lui.

[ GDR PLAY ]


ROSELINE { Giardini esterni }{ FU }{ Descrivere il temperamento della Stella del vespro è cosa ardua. Veloce all'ira e lenta al perdono, ha imparato negli anni a covare le braci delle sue emozioni sotto uno spesso strato di ceneri, così da esserne animata solo in parte. Così da dimenticare, talvolta, di essere umana. o di esserlo almeno per metà. Se da ragazzina era avvezza a strilli e strepiti, adesso è capace di incanalare la furia attraverso quel muro di ghiaccio di cui parla il Tessitore, ma attenzione: la neve non è meno fatale di tuoni e saette } La donna che mi diede questo nome aveva la vista più lunga della mia e della tua. Aveva una Dea che le parlava dentro. Non c'è da stupirsi se riflette ciò che sono { Non nega, ma lo fa ancora una volta a voce bassa, come se stesse confessando un segreto } Di quante sere hai bisogno? { Passano alcuni istanti prima che torni a parlare, e quando lo fa risponde alla domanda con un'altra domanda, lasciando per u n istante libera la figura di Devlen avvolto nelle sue nuvole di nebbia per tornare a cercare ansiosa tra la vegetazione. Il presentimento annunciato dall'uomo comincia ad avere una consistenza reale che si tramuta in un sapore sgradevole in bocca. Si secca la lingua. Un brivido corre lungo la schiena. Persino respirare sembra difficile. Fa fatica a prendere boccate d'aria, come se se la nebbia appestasse le sue narici, troppo densa. Densa come la paura } Se è vero che conosci la mia storia, saprai pure quello che ho patito { E se è reale il potere dell'immortale non servirà voltarsi verso il Tempio per indicare quanto quel luogo di apparente pace possa vomitare orrori senza fine. In fondo basterebbe soltanto osservarla bene: così scarna, sottile, come consumata da qualcosa che arde dentro senza pietà. Con le mani segnate da due nette ed identiche cicatrici sul palmo e le caviglie gravate dalle catene degli spiriti. Ha inghiottito sale, fuoco e terra prima di essere lì. E se quella corazza oggi è così spessa lo si deve a quel dolore. Dovranno pur difendersi, queste donne circondate da fumi sacri e misteri inviolabili } Metti fine al mio tormento e dimmi quello che sai { Nuove parole, sempre la stessa richiesta }

[ ATTENDERE RESPONSO ]

Le donne si conoscono. E bene. Conoscono i loro pregi e i loro difetti (soprattutto questi ultimi), anche se a volte fanno finta di non vederli o cercano di rigirare la frittata a loro vantaggio. Non è il caso della Stella, però, che ha fatto dei suoi difetti la sua forza e che non ne fa misteto. Annuisce l'uomo immortale alle prime parole della Sacerdotessa: non ha nulla da aggiungere. {Da parte mia una.} Risponde, senza commentare oltre. Devlen sa, Roseline. Devlen Tesse la tua storia, giorno dopo giorno, la conosce come se fosse la sua. No, non c'è bisogno di guardare verso il Tempio, basta guardarti mutaforma, e chiunque si chiederebbe come mai non sei ancora passata oltre questa vita, perchè non sei ancora stata richiamata dalla Dea che servi con tanto fervore, perchè non si è steso su di te il Velo oscuro. La Dea avrà ancora bisogno della sua guerriera, del suo braccio su questa terra e ti lascia attingere alla sua forza. E dovrai farlo ancora una volta, Roseline. Ancora una! {Non posso risponderti, Mia Signora. Tradirei. E tu, proprio tu, non puoi chiedermi di tradire chi servo.} No, Roseline. Perchè tu non tradiresti mai la Dea e allora Devlen non può tradire i suoi protetti. {Sta bene.} Dici dopo qualche istante di silenzio. Basta così, basta così! Hai già detto molto, hai già detto troppo. {Ora devi concentrarti su te stessa, Signora. Ho bisogno che ti concentri.} La voce si fa più morbida, più evocativa. Vorrebbe tranquillizzarti con quelle parole strascicate.

[ GDR PLAY ]


ROSELINE { Giardini esterni }{ FU }{ Una. Una notte. Ma ancora quante insonni l'attendono, col volto affogato oltre il Velo? Può dirlo solo lui. Oh, ma no. Non lo farà. Non può tradire. E questo Roseline lo comprende, perchè dice bene il fato: lei non tradirebbe mai. Non può piegarsi il ferro, nè prendere altra direzione. Può soltanto spezzarsi. Così è lei } Sta bene { ripete quelle parole in un sospiro che sembra bruciare nell'inerpicarsi lungo la gola per arrivare alla bocca } Ma non è qui, non è vero? { Probabilmente non ha neppure bisogno di sentire la risposta. Tutto ormai è fin troppo chiaro, e quanto vorrebbe gettare un'ombra oscura su tutto questo solo la Dea lo sa. Eppure non basta questo. Non basta la consapevolezza. Le viene chiesto persino di concentrarsi su se stessa quando dovrebbe correre via dal tessitore e gridare a squarciagola il nome di Haynes per tutta l'Isola. Che barbarie } Va bene { Acconsente col cuore gravato dal peso di un macigno } Farò come dici, ma non appena avrai finito con me, mi aiuterai a cercarla { La voce trema un poco, il volto è pallido ancor più del solito sotto la cortina di ghiaccio che tiene imbrigliate le emozioni [imperturbabilità lvl5] Respira, Roseline. In fondo sei nata per questo. Per servire. La corona non ha cambiato certo l'ordine delle cose, resti sempre sotto un miliardo di piedi che ti schiacciano, sotto mani che ti spingono giù. Continua a respirare. Annulla il dolore. Distruggi la donna che è in te, fallo ancora una volta. Soffoca il cuore. Dovrebbe essere facile ormai, l'hai fatto tante e tante volte [volontà +3] }

[ ATTENDERE RESPONSO ]

Scuote solennemente il capo Devlen alla domanda di una madre angosciata per la figlia che è scomparsa da un luogo ritenuto sicuro. Ma pensa, Signora, che la Dea non avrebbe mai permesso ad un'entità malvagia di porta via una sua figlia. Perchè siamo tutti suoi figli, non è così? Le Sacerdotesse sono Figlie e Ancelle, gli altri esseri viventi sono figli e pene per colei che il mondo ha generato. [Ti aiuterò a trovare dentro di te gli strumenti che ti aiuteranno a cercare Haynes: ti sfiancherai, nel cercarla. Ora segui la mia voce, Roseline.] La inciti attraverso parole silenziose che sono solo per lei e nessun altro. Silenzio nell'aria, sussurri nella mente di Roseline che sovrastano gli Spiriti, che li allontanano. E il cuore, prima o poi, smetterà di battere con forza. L'animo si rassegnerà, prima o poi: cosa sono pochi secondi, Roseline? [Chiudi gli occhi. Respira. Inspira.] E se farai quel che lui ti consiglia con quel suo tono calmo e caldo, a tratti rassicurante, forse troverai dentro di te un filo di pace che potrai trattenere. [Diplomazia liv2] E ora che, lo so, ti sei calmata... Ascolta ancora le sue parole. [Ora apri gli occhi e accetta il tuo destino, poichè ne sei degna.] Se aprirai gli occhi, Stella del Vespro, troverai davanti al tuo sguardo di ghiaccio una nuvoletta di Nebbia, probabilmente inviata da Devlen. E grande quanto potrebbe esserlo una testa e spire di fumo si allungano verso di te: vogliono qualcosa. Cosa farai con quella nuvolina, Roseline? [//Capacità speciali: Telepatia]

[ GDR PLAY ]


ROSELINE { Giardini esterni }{ FU }{ La lupa ulula silenziosamente dentro di lei. Ha perso il suo cucciolo, e non c'è niente di peggio di una bestia cui sottraggono la prole. Anche questo tuttavia deve essere messo da parte. Haynes non è l'unica ad avere bisogno di lei, anzi, forse in questo momento ne ha bisogno meno di tutti. Chiude gli occhi, fa come dice. Obbedisce come un buon soldato, pure se non porta con sè armi scintillanti. Respira, inspira. Si libera del dolore. Si libera della paura. Deve farlo. [volontà +3] Ad ogni boccata d'aria si sente più piccola, ed è come se la voce di Devlen tracciasse una strada che lei è chiamata a percorrere, raccogliendo briciole di pane lungo il sentiero. Cammina piano tra le pareti della sua mente, quatta come un gatto e circospetta, in punta di piedi. Poi apre gli occhi. Tentacoli di nebbia si protendono verso di lei, generati da una nuvola che ha un aspetto familiare. Non è la prima volta che questa sera ha un'apparizione simile } Cosa sei? { Parla al niente. Ad un niente che però le sembra estremamente vivo e come dotato di una volontà propria. Tende le braccia in avanti facendo scivolare le ampie maniche all'indietro e mostrando le braccia nude, coi palmi delle mani rivolti verso l'alto e le cicatrici in bella mostra. Sono qui. Non lo dice, ma le parole mute si tendono sulla bocca serrata in una linea perfetta }

[ ATTENDERE RESPONSO ]

Grazie al suo essere Donna, Sacerdotessa, Madre e Regina... Roseline riesce a trovare, anche un minimo, la pace interiore di cui ha bisogno. Seguendo la Voce del Tessitore di Storie si lascia trasportare e giuge, finalmente, ad aprire la mente prima e gli occhi dopo. Parla, nessuno risponde. Devlen sembra essere scomparso ma Roseline questo non può ancora saperlo perchè tutta la sua attenzione potrebbe essere divisa tra la preoccupazione per la figlia e quella morbida nuvola di Nebbia verso la quale tende le braccia segnate da mille cicatrici. E ogni cicatrice è un Sacrificio. Ogni cicatrice è crescita. Per questo Roseline non è la donna di ventiquattro anni che ella stessa vede riflessa tutti i giorni sulla superficie di uno specchio, ma è il Volto della Vecchia. Uno dei tre volti della Signora che veglia sull'Isola delle Mele. La nuvoletta decide, in autonomia, di spostarsi verso quelle mani tese e si deposati proprio sui palmi tiepidi della Stella del Vespro. E' soffice, davvero molto. Ed è calda. Non è un calore sgradevole, per nulla. E' avvolgente. E dopo qualche secondo comincia a svanire, autonomamente, per lasciare sui palmi aperti di Roseline un oggetto che ella conosce bene e che, probabilmente, ha nascosto da qualche parte. Ma noi non possiamo saperlo. Un Medaglione forgiato con un metallo sconosciuto, di forma circolare con rappresentate delle frecce che puntano al centro e da questo partono verso l'esterno. Pesa quel Medaglione e brilla tra le mani di Roseline che avrà, chiaramente, una specie di visione quando tutta la nebbia si diraderà: vedrà un branco di animali tutti diversi tra loro (gatti, lupi, falchi e civette) e perduti che, nello scorgerla, trovano nuovamente pace e serenità, tranquillizzandosi. [Il Branco si è disperso, Signora. Ha bisogno della tua guida, ha bisogno della sua forza. Ha bisogno della sua Regina.] [//Capacità Speciali: Telepatia].

[ GDR PLAY ]


ROSELINE { Giardini esterni }{ FU }{ Le mani affondano nella nuvola che le si avvicina. La sente leggera. Morbida. E' fumo denso, caldo come il respiro. La sua attenzione per un momento viene completamente rapita da quel piccolo prodigio, fino a quando non si vede riflessa. Riconoscersi non è istantaneo: non è lo stesso volto severo e affilato che la osserva di rimando, ma uno ben più segnato, decadente. I capelli che le incorniciano il viso hanno perso quel poco di oro che brillava tra le ciocche e ricadono opachi sulla schiena, come un manto. Solo gli occhi sono i suoi. Gli occhi che le ha donato la Dea. Gli occhi che appartengono a Rhiannon. Opachi e spenti, vacui, ma capaci di vedere così in profondità da fare spavento. Solleva il capo verso Devlen, cercandolo. Non c'è. Sul volto della Regina nasce un'espressione attonita, in virtù del deja-vu. Invecchiando le pare di diventare più giovane. Quel riflesso l'ha già visto. L'ha già accettato. Come ha accettato quel peso che adesso le obera le mani; non ha bisogno di più di uno sguardo per riconoscerlo. In cuor suo già s'aspetta le parole che risuonano nella sua mente, e quello che vede - quel branco disperso e gli occhi puntati su di lei - le stringono il cuore già serrato in una morsa } Possono davvero essere così larghe le mie braccia da contenere tutto questo? { Parla ad alta voce. Chiede alla Dea. Chiede al Tessitore. Chiede al suo Animo } Immagino che dovranno esserlo { Forse c'è una punta di amarezza nell'ennesima risposta che trova per sè. Ma c'è anche accettazione. China il capo, Roseline dell'Inverno. Le spalle si incurvano. Quanto possono essere forti? Quanto possono reggere ancora? }

[ ATTENDERE RESPONSO ]

Dovranno esserlo, Roseline. Dovranno. Perchè sei stata scelta. Perchè sei degna. E' un onore e un onere essere te. Ma essere te è anche emozionante, intrigante. A volte probabilmente non vorresti essere te stessa, non è così? Ma io che sono sia lettriche che narratrice posso dirti che Roseline dell'Inverno affascina. Le storie della Prediletta di Rhiannon intrigano. E quel povero Branco ha bisogno di te. Forse solo per qualche tempo, sai? Forse per una vita intera. [La Dea raddrizzerà la tua schiena quando penserai di cedere, rafforzerà la tua volontà quando essa verrà meno, ti concederà la Sua forza quando perderai la tua. Braccio della Dea, Strumento della Dea. Anche questo vuol dire adempiere i suoi voleri.] Le parole di Devlen sono lontane, Roseline, mentre la visione svanisce: tanti occhi dalle pupille allungate o strette che ti guardano colmi di speranza e con questa speranza ti lasciano ai tuoi demoni. [Ma ancora non è finita, Signora. Ti chiedo ancora un momento...] Chiede ancora Devlen, ancora pretende. Ambasciatore, suo malgrado, di rinnovamento e di cambiamento. Devlen che causa un Nodo. Devlen non è da te! Ma spesso non è nemmeno Devlen che sceglie quel che c'è da fare: lui sceglie il momento. E ha scelto proprio questa notte per palesarsi alla Regina di molte cose. [Chiudi ancora gli occhi, Signora. Ispira ed espira ancora, lentamente. Apri gli occhi della Mente e ti troverai diversa, Roseline.] Fa una pausa, il Tessitore. Lui Tesse storie e anche ora lo sta facendo, cercando d'indirizzare i tuoi pensieri alla coperta di te stessa. E quindi apri la mente, Roseline. [Cerca ancora il tuo riflesso. Ad esso si affiancheranno prima un Gatto, che da sempre ti accompagna con le sue pupille lunghe, e un lupo che quieto al felino si affianca. E ora solleva lo sguardo, Roseline, perchè la tua anima deve fare posto ad un altro compagno di vita. Un compagno notturno, che si dice porti Sfortuna. I tuoi occhi di rapaci di scrutano e ti valutano, proprio come tu scruti e valuti gli altri. Fagli spazio Roseline, perchè lui è te e tu sei lui.] [//Capacità Speciali: Telepatia] [//Terza mutazione Roseline approvata: Civetta.]

[ GDR PLAY ]


ROSELINE { Giardini esterni }{ FU }{ Quante vite fa la sua anima sia stata scelta non è dato saperlo. Ci sono sogni ricorrenti, sogni che la vedono accanto a Fehrer sulla cima di un'Isola che non è Avalon, con volti diversi ma occhi uguali. Ci sono notti in cui scorge il volto di Hagall nello specchio dei sogni, in cui il suo nome è Caillean e risponde a mille richiami. Altre volte, ancora, ha affondato il volto nel grembo di Callista, il grembo che l'ha generata e le ha dato un corpo diverso da quello che veste oggi. E ci sono pure visioni in cui guarda il mondo dall'alto, cantando il suo canto alla notte con una voce che non ha mai udito e che tuttavia sente sua da sempre, che le appartiene e che l e viene riconsegnata attraverso una memoria ancestrale. Una memoria che ora Devlen schiude, come un scrigno rimasto troppo a lungo sepolto. Lei chiude di nuovo gli occhi, e ancora: respira, inspira. Cambia. Accetta tutto quello che è. Le debolezze e i punti di forza. Le catene e la libertà. Una libertà che adesso prende la forma di due ali grandi, grandi abbastanza forse da chiudersi su coloro che hanno bisogno di protezione, grandi abbastanza da librarla nel cielo per cercare sua figlia, che è sua figlia nella carne e nel sangue, ma pure nello spirito del branco. E se la notte non ha mai avuto grandi segreti per una sacerdotessa dell'oscurità, adesso i suoi occhi rapaci riescono a fendere le ombre come un coltello che taglia l'aria. Il candido piumaggio spruzzato di nero riluce nelle tenebre come un monito, specchio di tutte le bestie che l'accompagnano, specchio di tutto ciò che è. Questo vede Roseline dell'Inverno: osserva i suoi corpi con gli occhi della mente, sente la nuova coscienza affiorare. Annuisce } Avevi promesso che mi avresti mostrato i miei nodi { Quando torna a parlare non cerca il Tessitore con lo sguardo. Non ne ha bisogno. Come se ora si fidasse un po' di più }

[ ATTENDERE RESPONSO ]

Le braccia sono ali, grandi ali per abbracciare il mondo e dominare i venti. Gli occhi di rapace attraversano l'oscurità. E' un uccello fiero e lieto che si trova a proprio agio anche durante il giorno, non teme l'uomo e non dorme mai così profondamente da lasciarsi sorprendere, il minimo rumore la sveglia. Oh si, probabilmente in un'altra vita eri una Civetta Roseline perchè la descrizione ti si adatta perfettamente. [Te vero, Mia Signora. Te l'ho promesso: ma non è questo il momento. Ti distoglierei dalla tua ricerca proprio ora che ti ho aiutato a trovare gli strumenti per cercare, anche durante la notte, il cucciolo smarrito.] Sussurri nella mente, soffi di vento fresco tra i tuoi pensieri, Roseline. [Trovala, Roseline. E sciogli i Nodi che questa notte si sono formati e che bloccano la tua esistenza, deviandola dalla retta via.] Così si congeda Devlen che già dalla vista di Roseline è sparito. La Sacerdotessa, semplicemente, sentirà di essere nuovamente sola. Ma sola, noi lo sappiamo bene, non lo è mai! La Dea l'accompagna sempre. Gli Spiriti sono suoi fedeli seguaci. Un Gatto, un Lupo e ora un Falco condividono con lei l'Anima. Mai sola, MAI!

[ GDR PLAY ]


ROSELINE { Giardini esterni }{ FU }{ Finisce come è iniziata, quasi il fato decidesse di riavvolgere il nastro, di far scorrere la clessidra all'indietro. Tic, toc. La luna descrive un nuovo arco nel cielo. Lei è ancora lì, come se non si fosse mai mossa. Come se Devlen non si fosse mai mostrato. Come se fosse stato un sogno ad occhi aperti. Potrebbe crederci sul serio. Potrebbe farlo. Potrebbe, se non fosse tutto ciò che è. Se non avesse visto ciò che ha visto } Grazie, Tessitore. Ci rivedremo ancora { Sussurra alla notte quella che sembra una certezza. Una notte che la incalza, che le tende le braccia come un amante. Una notte che la desidera, perchè troppo a lungo l'ha attesa. Prima di concedersi alle brezze che solleticano il volo e al cielo stellato, è al potere della Dea che deve concedersi. Roseline si lascia cadere per terra come una foglia che cade dall'albero: quasi non fa rumore. Inginocchiata, rivolge il capo alla falce di luna nel cielo, alla luna di Rhiannon che preannuncia il buio della volta. Le mani corrono ad afferrare l'athamè, vorrebbero estrarlo con una grazia che non ha nulla di affettato ma che è tutta rituale, mistica, che scorre come il sangue nelle vene e si presenta in un gesto fluido. Muovendo la destra con la destrezza di chi compie quei gesti da una vita, dovrebbe riuscire a incidere sul suolo morbido un simbolo arcano e carico di potere. La runa Raido attraverserebbe adesso il terreno come una ferita, sulla quale la Regina sputa su, disperdendo il proprio soffio vitale e reclamando il potere. Lascia cadere il pugnale, china il busto in avanti, posiziona le mani ai lati dell'incisione e lentamente esce fuori da sè per far posto a qualcosa di diverso. Il suo corpo non contiene più la sua anima, ma diventa il canale che collega il mondo dei vivi alle conoscenze che risiedono oltre il velo [volontà +3] } Vieni a me ora, Signora dei Corvi. Che i tuoi occhi siano i miei. Che le cose che tu vedi, siano ciò che io vedo. Vieni a me ora. { (//Raido = runa della comunicazione) [Potere della stella lvl5] }

[ ATTENDERE RESPONSO ]

Roseline che ringrazia il Tessitore. Forse, in conseguenza di questo, la terra tremerà e gli oceani invaderanno le terre. Ma questo, se accadrà, vedrà protagonisti altri popoli ed altri tempi. Perchè ricorda, Roseline: il battito d'ali d'una farfalla può provocare un uragano dall'altra parte del mondo. Così è stato detto, così è! Tutto ti riesce stasera, Roseline.. Quasi come se il Fato avesse paura di negarti questi gesti dopo che ti ha negato la ricerca del tuo cucciolo. E quindi con grazia ed eleganza riesci ad estrarre l'arma benedetta dalla Dea e che serve a compiere il suo volere. Ma questa volta è la Sacerdotessa che chiede. E' la Madre. E come Madre fa una richiesta a colei per la quale si è immolata, fa una richiesta a Cathubodva. Perchè il suo furore, attraversando la terra, possa penetrare in Roseline e colmarla. Tu chedi, Roseline. Tu supplichi, Serva. E Cathubodva ti risponde, perchè ella può. Il grido della Battaglia ti pervade e ti stordisce al punto che crederai di sentire -o forse sentirai davvero- i gemiti di coloro che dopo averla invocati sono morti. Perchè invocarono Morrigan gli stolti uomini e Morrigan pervase di Furore Boudicca, la trascinò in battaglia. Essa, che pure su una Sacra Isola era stata allevata e riconosceva il volto della Dea, vendicò le sue figlie... Ma quante perdite? Quante? Madre e Morte, questo è Morrigan! E ti concede di vedere, ma non di udire. E ti concede di sollevare solo in piccolissima parte il velo della conoscenza perchè questa notte non ti è permesso altro. Un tendaggio Rosso come la Veste della Signora dei Corvi ti coprirà lo sguardo mentre grida si fondono con i lamenti. Ma tu sai, dentro di te, che non sono i lamenti di Haynes ma che è la Voce della Dea. Un lato del sipario si solleverà di pochi centimetri e ti mostrerà un prato verde e curato, pieno di una pace che stride con le urla degli uomini. Sentirai che il tempo in quel luogo scorre in modo diverso. E' tutto, Roseline. Il sipario si richiuderà, senza permetterti di vedere altro. Non avrai altre notizie questa notte. Il furore della Madre ti lascerà, bruscamente. La spossatezza della battaglia s'impossesserà delle tue membra e forse ti concederai riposo, forse ti concederai una lacrima. Ora vai via, Regina. Scegli la tua strada e compi il tuo Destino, di nuovo.

[GDR PLAY]


ROSELINE { Giardini esterni }{ FU }{ Ci sono voci. le percepisce chiaramente. Rimbombano nella sua testa, scuotono le sue ossa cave di uccello, di vestale, di corpo abbandonato nelle mani Sue. Il grido spezza ogni cosa: le spezza il respiro, le spezza la lingua, le spezza il battito e le si contorce dentro come un figlio nel grembo. Lei è quel grido, e neppure si accorge di spalancare la bocca alla notte, reclinando la testa all'indietro per gridare assieme alla voce di Cathubodva. E pare quasi impossibile che un involucro così fragile e sottile possa contenere tutto quel fiato, tutto quel rumore, ma nonostante questo lo fa. Sopravvive ancora una volta. E gli occhi pallidi, slavati adesso ancora una volta e ancora di più, affondano con la foga famelica del lupo oltre quella cortina che lascia intravedere solo un lembo. Uno squarcio soltanto, quasi stesse spiando dalla serratura della porta. Non vede la sua bambina, ma vede la pace di un luogo che conosce, di un luogo che sembra sottrarsi alla norma del tempo, che sfugge alla sua comprensione di essere mortale e che dopo un istante sparisce dietro il sipario. L'aria che ingoia quando la visione termina sembra più fredda adesso che il sudore le imperla la fronte e la stella nera che ha preso a brillare d'argento [luce di stella lvl5] rischiarando le tenebre della notte. A quelle tenebre però Roseline dell'Inverno non vuole più negarsi. Si stringe la gola bruciante con una mano, si rialza in un gesto lento, cauto, misurato. Fa per avanzare. Fa per compiere qualche passo in avanti, dapprima incerto. E se allontanarsi di lì le fosse concesso, allora la sua andatura si farebbe più rapida, incalzante, come quella di un animale in fuga, inseguito da migliaia di spettri che si assiepano nuovamente alle sue spalle, col grido della Dea che continua a risuonarle nelle orecchie. Si, fuggi Roseline. E le ali del fato t'accompagnino in questa tua fuga che diventerà corsa, e poi volo }

[ GDR END ]
ALIAS.ALIAS
00sabato 5 marzo 2016 13:35
GDR APPROVATO


(***)
- Roseline scopre che Haynes è scomparsa e, indirettamente, Devlen lo conferma.
- Roseline scopre di essere la nuova Guida del Branco dei Mutaforma: ha già il Medaglione, quindi penso nessuna variazione che non sia una consapevolezza del PG.
- Roseline scopre di possedere anche la mutazione in Civetta: la mutazione è stata approvata nel lontano Giugno 2015 e avevo promesso a Rosie che l'avrei seguita io. Chiedo venia per il ritardo ^^"
- Roseline cerca una Visione su Haynes:
E ti concede di vedere, ma non di udire. E ti concede di sollevare solo in piccolissima parte il velo della conoscenza perchè questa notte non ti è permesso altro. Un tendaggio Rosso come la Veste della Signora dei Corvi ti coprirà lo sguardo mentre grida si fondono con i lamenti. Ma tu sai, dentro di te, che non sono i lamenti di Haynes ma che è la Voce della Dea. Un lato del sipario si solleverà di pochi centimetri e ti mostrerà un prato verde e curato, pieno di una pace che stride con le urla degli uomini. Sentirai che il tempo in quel luogo scorre in modo diverso. E' tutto, Roseline. Il sipario si richiuderà, senza permetterti di vedere altro.


Non sapendo se è pertinenza di un master descrittivo concedere visioni ho optato per qualcosa di soft ma Master Alias potrà correggermi, sicuramente, se ho errato e scusami (spero [SM=g27828]).



Diciamo che le visioni sono appannaggio degli ufficiali ma che se sono gestite per bene non vi è motivo di farsi dei problemi.
Ho solo un piccolo appunto perchè voglio lasciare all'on la soluzione e alle indagini della nostra buona vespertina

Roseline è convinta di riconoscere il luogo che vede ma deve trovare il modo di arrivarci, non sarà così immediato come vorrebbe.


Per il resto mi complimento con entrambe siete veramente BRAVISSIME, è un piacere leggervi e siete una buona guida per coloro che sono da poco giunti su queste terre.
Brave!!

Roseline
00sabato 5 marzo 2016 14:27
MAGARI TI CHIAMEROOOOOOO' TROTTOLINO AMOROSO DUDUDADADADAAAAAA E IL TUO NOME SARA' IL NOME DI OGNI CITTA', DI UN GATTINO INNAFFIATO CHE MIAGOLERAAAAA'
Link



Questo per dire che capita di non filarsi per un decennio buono e poi scoprire tutto questo ammoreh.
Grazie Chiara, perché ieri sera ho ritrovato qualcosa che mi ero persa per strada.

Vera, non ci far arrossire, dai [SM=g27836] Troppo buona!
.Melisande.
00sabato 5 marzo 2016 16:57
Troppo buone.

Entrambe!

[SM=g27836] [SM=g27838] [SM=g27836] [SM=g27838] [SM=g27836] [SM=g27838]
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